ISO 14001: REDIGERE UNA POLITICA AMBIENTALE EFFICACE

Guida completa per una politica capace di portare un'organizzaizone verso un impatto sostenibile

iso 14001 5.2 politica ambientale

"Il vero significato della conservazione è la previsione responsabile del futuro"
(Gifford Pinchot)

La ISO 14001, al punto 5.2 "Politica ambientale", ci richiede di redigere una politica ambientale. Vediamo, quindi, come si fa a creare una politica ambientale che rispetti non solo le normative ma che sia anche capace di ispirare l'intera organizzazione.

Prima, però, di entrare nei dettagli di come redigere una politica ambientale efficace, cerchiamo di capire perché è così importante averne una. Una politica ambientale ben strutturata:

  • dimostra l'impegno dell'azienda verso la sostenibilità
  • aiuta a rispettare le normative ambientali
  • migliora la reputazione aziendale
  • riduce i costi operativi attraverso l'efficienza energetica e la gestione dei rifiuti
  • attrae investitori e clienti che condividono valori simili
  • crea un ambiente di lavoro più sano e sicuro

Per iniziare a scrivere una politica ambientale efficace, dobbiamo prima di tutto chiarire cosa vogliamo ottenere con la nostra dichiarazione. Vogliamo ridurre le emissioni di CO2? Migliorare la gestione dei rifiuti? Utilizzare più energie rinnovabili?
Definire obiettivi chiari e misurabili è il primo passo per una politica che funzioni davvero e che non sia un semplice enunciato.

Il secondo punto fondamentale è coinvolgere nel lavoro le parti interessate, consultando dipendenti, fornitori, clienti e comunità locali per comprendere le loro aspettative e ottenere preziosi feedback. Creare una politica condivisa aumenta, infatti, le possibilità di successo e ne facilita l'implementazione.

Prima di redigere la nostra politica, dobbiamo conoscere il punto di partenza, ovvero fare un analisi del contesto (punto 4.1 della ISO 14001) e valutare il nostro impatto ambientale. Identifichiamo, quindi, le aree più critiche e le opportunità di miglioramento tramite un'analisi SWOT (Strengths, Weaknesses, Opportunities, Threats) per creare una politica più mirata ed efficace. In sostanza, chiediamoci:

  • Quali sono le principali fonti di emissioni nella mia azienda?
  • Come gestiamo i rifiuti?
  • Quali risorse naturali consumiamo maggiormente?
  • Ecc.

Prestiamo attenzione al fatto che una buona politica ambientale dovrebbe avere una struttura chiara e facile da seguire. Ecco un esempio di struttura valido:
Introduzione: spieghiamo il motivo per cui la politica è stata creata e i suoi benefici. Descriviamo l'azienda e l'impegno verso l'ambiente
Ambito di applicazione: definiamo chiaramente quali aree e attività copre la nostra politica
Principi guida: elenchiamo i principi fondamentali su cui si basa la nostra politica come il rispetto delle normative, la prevenzione dell'inquinamento e il miglioramento continuo
Obiettivi: obiettivi specifici e misurabili
Ruoli e responsabilità: affidiamo responsabilità specifiche per l'implementazione e il monitoraggio della politica
Azioni: azioni concrete che l'azienda intende intraprendere
Monitoraggio e riesame: come verranno monitorati i progressi e rivista la politica

Bisogna prestare attenzione anche al linguaggio utilizzato che deve essere chiaro e diretto per rendere il testo il più accessibile possibile. Un tono coinvolgente può aiutare a mantenere l'interesse e l'impegno delle parti interessate.

Una volta redatta, la politica deve essere comunicata efficacemente a tutti i livelli dell'organizzazione tramite, ad esempio, sessioni di formazione per assicurarsi che tutti comprendano i loro ruoli e le responsabilità. Utilizziamo diversi strumenti di comunicazione come le newsletter interne, le riunioni e piattaforme di intranet aziendale, assicurandoci che la politica sia facilmente accessibile a tutti.

Infine, vanno definiti indicatori chiari per monitorare i progressi verso gli obiettivi come, ad esempio, la riduzione delle emissioni di CO2, il consumo di energia o la quantità di rifiuti riciclati. Coinvolgiamo le parti interessate nel processo di monitoraggio e revisione e chiediamo feedback regolari per apportare, qualora serva, modifiche alla politica in base ai suggerimenti ricevuti e alle nuove problematiche ambientali che potrebbero emergere.

Uno studio condotto dall'Università di Cambridge ha rilevato che le aziende con una politica ambientale ben definita hanno il 30% di probabilità in più di migliorare le loro performance ambientali rispetto a quelle che non ne hanno una. Vale la pena cercare di formulare una politica valida, cosa ne pensate?

Domande frequenti

Quanto spesso dovremmo rivedere la nostra politica ambientale?
Idealmente, dovremmo riesaminarla almeno una volta all'anno. Tuttavia, se ci sono cambiamenti significativi nelle normative o nelle attività aziendali, potrebbe essere necessario una revisione più frequente.

Come possiamo ottenere il feedback delle parti interessate?
Organizziamo workshop, sondaggi e gruppi di discussione per raccogliere feedback. La trasparenza e la comunicazione aperta sono le chiavi per riuscire ad avere un feedback costruttivo.

Cosa fare se non raggiungiamo gli obiettivi fissati?
Non raggiungere un obiettivo non è necessariamente un fallimento. È un'opportunità per rivedere le nostre strategie e per fare miglioramenti. Analizziamo i motivi del mancato raggiungimento e adattiamo le nostre azioni di conseguenza.

Quanto tempo ci vuole per redigere una politica ambientale?
Il tempo necessario varia in base alla complessità dell'azienda e alla profondità dell'analisi iniziale. In generale, può richiedere alcune settimane.

Quali sono gli errori comuni da evitare?
Alcuni errori comuni includono la mancanza di obiettivi chiari, il non coinvolgimento dei dipendenti e la mancanza di monitoraggio continuo.

Come possiamo assicurarci che la politica ambientale sia seguita?
La chiave è la comunicazione e la formazione continua. Inoltre, il monitoraggio regolare e gli audit interni aiutano a mantenere tutti allineati agli obiettivi.

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