Il forum sulla Qualità di QualitiAmo

[Paoloruffatti]

Ho letto con molto interesse l'articolo in oggetto, ma avendo una certa quale esperienza di organizzazione di diverse PA (se qualcuno ricorda sono stato il primo al mondo a far applicare la 14001 ad una PA) vorrei poter dire due cosette:
1) se si considera il cittadino nei sette modi diversi che definite, non è più finita: io sono uno strenuo sostenitore che il cittadino che si rivolge ad una PA (qualsiasi sia) va visto sempre come CLIENTE e come tale va trattato.
Se, invece, la suddivisione che viene fatta nell'articolo serve a dire che l'organizzazione della PA deve cambiare a seconda dei ruoli del Cliente che si presenta per avere i diversi servizi, allora va bene, ma significa che è l'Organizzazione che deve cambiare di conseguenza.

2) In fondo all'articolo viene fatto un esempio un po' datato (o sono datato io, sto parlando infatti di 15 anni fa ormai....), ma secondo me la legge prevede già che se un cittadino presenta una richiesta di "permesso per costruire" ha 30 gg di tempo per controdedurre o portare alla PA i documenti mancanti nella domanda, se poi c’è un vincolo dovuto ad altri enti di stato (penso ad esempio al passaggio di una linea aerea di MT-ATdell'ENEL sul terreno in cui costruire un nuovo edificio) l’ente suddetto, come l’Enel, ha 90 gg per rispondere e dare il suo parere (si fanno le conferenze dei servizi, infatti, per accorciare tali limiti).

Viste le vaccate di tale legge nella citta in cui ho fatto applicare la 14001 e la 9001 integrate (nenche a dirlo), ho cambiato la procedura del processo di attraversamento della pratica.

Faccio presente che i professionisti facevano largo abuso di questo famoso limite di 30gg, presentando le domande di permesso con i disegni dell'opera ......in bianco”!!, tanto sapevano che partiva la raccomandata dalla PA e loro, dopo la ricezione, avevano 30gg di tempo per fare sul serio il progetto, ma intanto si facevano belli con il loro cliente dicendo di aver presentato la domanda a “quei burocrati del Comune” e si doveva aspettare le loro osservazioni (andavano via mediamente 45 gg!).

La vecchia procedura prevedeva uno sportello in cui si faceva ricezione con tanto di ricevuta del “progetto” e si diceva che sarebbe partita una RR con le osservazioni.
Lo sportellista poi, senza guardare minimamente il contenuto, passava ai colleghi di back office la domanda che seguiva un iter spezzettato in ben 6 postazioni di lavoro, in ciascuna delle quali c’era una vaschetta di IN e una di OUT: se andava bene in commissione edilizia una pratica arrivava all’approvazione in sei mesi!

Io semplicemente chiesi ai sei operatori se erano in grado di trattare una pratica da cima a fondo, singolarmente.
Con mia sorpresa mi dissero tutti di esserne capaci.

Allora, su loro proposta, le cartelle di pratica, che erano in bianco, vennero modificate stampando sulla seconda di copertina l’elenco dei documenti necessari (bastava che lo sportellista intelligente mettesse le crocette sulle cose da fare (e documenti da presentare) a seconda del tipo di richiesta; copia di tale elenco veniva data al professionista come ricevuta se c’era tutto.
Se invece mancava qualcosa, l'operatore di sportello aveva il dovere di dire al professionasta cosa mancava E NON SI DAVA ASSOLUTAMENTE ricevuta di nulla, finchè la pratica non fosse completa di tutti i documenti crocettati.

Ci fu un parapiglia tra i professionsti che si videro messi in croce e....ricorsero alle vie politiche per tornare allo status quo, ma non ci fu nulla da fare.

Per farvela breve l’80% delle pratiche edilizie (avendo suddiviso in sei il lavoro e non più un processo con 6 fasi!) erano pronte in 2 giorni, ma si aspettava al massimo una settimana perché la commissione edilizia si riuniva settimanalmente!
Quelle più complicate (pochissime, come dice Pareto) ma richiedevano 15-30 gg per dare il tempo alla conferenza dei servizi di indire una riunione e si deliberava subito essendoci tutto il materiale necessario e a posto!

Il Capo di quel Servizio (tipo l’UCAF= ufficio complicazione affari semplici) si dava sempre in ferie o malato al mio arrivo, ma si precipitò al suo posto immediatamente quando lui, che piangeva il morto avendo solo 9 persone per fare “l’oneroso lavoro”, si vide ridurre le persone alle sue dipendenze (spostate in altre UO che ne avevano davvero bisogno) da 9 a 4 …ed una di queste andava in maternita di li a poco!!

Fare via telefono questo servizio non era possibile (ci avevo pensato allora, ma la tecnologia si è sviluppata molto più tardi); via internet oggi si potrebbe fare bene!,..dall’ufficio del professionista e con PEC.

Per dirvela tutta la pianta organica di 250 persone era stata certificata come necessaria da una notissima società di consulenza che fa questi ponderoso lavoro in giro per l'Italia (report di 2000 pagine erano all'ordine del giorno..... e finvano in fondo all'ultimo cassetto della scrivania dei Sindaci!), e tutti i dirigenti piangevano perchè essendo in 220 erano sotto organico di ben 30 persone!
Applicai lo stesso metodo a tutte e 4 le UO principali che mi avevano detto di ve rificare e quando arrivai ad una pianta organica di nemmeno 70 persone (equivalente a circa meno di 120 in totale del Comune) mi fermai perchè si accorsero che le 2000 pagine del report precedente erano fasulle come un biglietto da 3,5 € ....ed era pericoloso dirlo; ...... anche se i sindacati andarono da Sindaco a chiedere di estendere il mio studio a tutte le 8-9 UO del Comune!.
ciao
Paolo

[mascalzone79]

Scusa Paolo, ma mi sono perso... A quale articolo / discussione ti riferisci?
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Insisti e resisti, ottieni e conquisti!!

[QualitiAmo - Stefania]

L'articolo a cui si riferisce Paolo è questo.

[Paoloruffatti]

Cara Stefania, sai che tutte le concessioni pubbliche sono rilasciate dall'autorità comunale (e non) "fatti salvi i diritti di terzi" : se il Comune dovesse andare ad indagare sull'esistenza o meno di servitù di passaggio, ad esempio, per dare una concessione edilizia, diventerebbe scemo, quindi se serve il benestare del vicino di casa, lo deve decidere il giudice, che ha il compito di decidere sulla esistenza/liceità o meno di tali diritti.

Lo so perchè ho vinto un paio di cause contro i miei confinanti, che quando comperai il terreno per costruire la casa di montagna non si fecero vivi, ma appena andatosene il vecchio proprietario (con il quale era d'uso spaccarsi le braccia quando erano sbronzi all'osteria di questo famoso paesino di montagna, per i suddetti inesistenti diritti) cominciarono ad accampare diritti sul povero Cristo sottoscritto,... era il 1969.
Per fortuna il tribunale di Trento fu molto solerte a decidere (in tre anni solamente!!).
Io lasciai infatti passare a piedi questi contadini sul mio terreno con tanto di attrezzi che non utilizzavano (passaggio per loro inutile), per 19 anni e pochi mesi (meno dei 20 canonici) perchè mi piaceva, anzi, il folclore di questi vecchietti che passavano col rastrel in spalla (per non rastrellare nulla dato che avevano un orto e nessuna terra da sfalciare) ma intentai causa quando l'avvocato mi disse che per loro era uno scherzo una volta ottenuta la servitù di passaggio a piedi, cambiarla in industriale (con auto e trattori), ma il desso anche se aveva un ingresso diretto dalla strada provinciale, ci rompeva le tole a noi perchè non avevano altro da fare nelle lunghe serate di inverno che pensare come rompere le tole ai cittadini confinanti.
Per fortuna gli avvocati le conoscono tutte queste leggi e leggine!
Ciao
Paolo