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Paoloruffatti Yoda
Registrato: 26/07/08 11:05 Messaggi: 4071
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Inviato: Mer Ott 30, 2013 11:28 am Oggetto: La comunicazione del Project Manager |
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Avete letto l'articolo nella home page del sito?: è una delle solite pagine di cultura indispensabile per chiunque, come voi, debba interessarsi di problemi di organizzazione.
Tutti i RGQ, infatti, sono delle persone che della organizzazione e relativa comunicazione, devono fare il proprio pane quotidiano.
Mi piace anche come Stefania ed Alberto riescono a strutturare questi articoli... mi sa che siano proprio dei comunicatori nati ... è vero?
Io volevo rinforzare questa sistematizzazione teorica con casi pratici che vengono direttamente dal campo, con situazioni vissute, come penso capiti a molti di voi tutti i giorni che il Signore manda in terra.
L'ultima è quella di uno studio di ingegneria che ha 3 soci tutti e tre bravissimi, che in mezzo alla crisi e calo verticale degli ordini ha pensato di certificarsi, cioè rivedere la loro organizzazione.
Io ho cominciato a metterli attorno ad un tavolo e ho ben presto scoperto che il problema grave era la comunicazione tra di loro e con i loro personale tecnico operativo; si tratta di uno studio grosso, attorno alle 15-20 persone che per fortuna lavora molto con l'estero.
Non solo: anche con la clientela esistevano i problemi comuni a tutti i loro colleghi e concorrenti. [di cui se volete parleremo a parte perchè si apre una voragine]
Dopo una sola riunione vedo che i soci sono tre galletti in un pollaio e solo uno ha le idee chiare sull'organizzazione di questo tipo particolare di aziende.
Allora mi metto a definire i ruoli di ciascuno, cercando di definire bene i tre pollai, ma non con reti di divisione ma aie di condivisione.
Cosa c'entra con il project managemet? è ben presto spiegato!
Oguno aveva i "suoi" clienti, quindi tutti facevano tutto, utilizzando gli stessi collaboratori.
Per la verità avevano iniziato a definire due project Manager, che facevano egregiamente il loro lavoro, per fortuna!
Ma questo studio non aveva nessun sistema di pianificazione multicommessa, con programmazione settimanale di dettaglio e la rilevazione dei dati di ritorno era strutturata con dei sitemi informatici di agenda che nessuno dei soci controllava.
Risultato?: ad esempio su 1400 ore vendute per un progetto erano arrivati a 800 ore spese per fare meno di un terzo del lavoro! ... e non era quello che voleva il Cliente.
Mi sono accorto da una riunione per la definizione della WBS che loro avevano ipotizzato, come fanno spessissimo anche gli architetti, i desiderata del cliente avendoli cannati clamorosamente. [badate bene: non i requisiti di ingresso che in questo campo sono quasi sempre pie illusioni]
Infatti della progettazione di un complesso di impianto molto grosso ed articolato (costituito da diversi sotto impianti tra di loro interconnessi) avevano capito che il cliente volesse partire ad esempio dalla testa ed invece loro erano partiti a lancia in resta dalla coda, che il cliente aveva, si, ordinato ma messo all'ultimo posto come priorità.
Il grave era comunque il rapporto tra i tre, che nelle "riunioni di coordinamento" si parlavano uno sopra l'altro facendo un sacco di confusione tra programmazione e gestione dei lavori, perdendo giornate intere con relative accuse e ritorsioni senza concludere nulla.
Oggi ho fatto togliere le reti ai tre pollai, ho dato compiti precisi a ciascuno suddividendoli tra loro e scegliendoli secondo chi aveva le doti giuste e li ho messi a lavorare in squadra. .......poi sono passato all'ISO 9001.
ciao |
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QualitiAmo - Stefania Moderatore
Registrato: 16/09/07 18:37 Messaggi: 26589
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