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giuliavezzy Nuova recluta del forum
Registrato: 20/06/14 11:57 Messaggi: 36
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Inviato: Ven Mar 20, 2015 4:14 pm Oggetto: Iso 9001.2015 e ISO 31000.2010 |
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Ciao a tutti,
sto iniziando a guardare qua e là online le modifiche della futura ISO 9001.
Fulcro della norma sarò la gestione del rischio, in questi giorni ho riletto e rianalizzato la ISO 31000.
La mia domanda è, da dove inizio????
Non la minima idea nel senso che teoricamente ho molte idee ma non so da dove iniziare a metterle in pratica.
Eventuali procedure o registrazioni...
Avete qualche consiglio da darmi?? Credo di non essere le sola in questa situazione..... o almeno lo spero....
Grazie a tutti in anticipo - |
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QualitiAmo - Stefania Moderatore
Registrato: 16/09/07 18:37 Messaggi: 26589
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dario Enigmatico sorridente
Registrato: 27/11/07 16:30 Messaggi: 3701
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Inviato: Sab Mar 21, 2015 2:29 pm Oggetto: |
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Forse meglio precisare che la 9001:2015 non vuole enfatizzare la "gestione del rischio da intendere come una applicazione del risk management come nella 31000!
Troppi consulenti vorrebbero o vogliono far credere che il salto sia quantico,
Vero è che il TC che sta affinando la 2015 enfatizza il concetto di RISK BASED THINKING e non del RISK MANAGEMENT "puro".
La differenza è abbastanza grande.
Io suggerisco di andare a guardare la 31000 da 4 o 5 anni in qua (cercate nei miei post vecchi...) ma per capire i concetti e non per una applicazione della linea guida uno a uno, perché sarebbe un martirio o un masochismo estremo. |
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Paoloruffatti Yoda
Registrato: 26/07/08 11:05 Messaggi: 4071
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Inviato: Dom Mar 22, 2015 11:38 am Oggetto: |
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Bravissimo Dario! (come al solito)!
Io non avrei saputo dire meglio: consiglio a tutti di leggere quanto scritto da lui, per non prendere cantonate colossali!
Giulia dirà: "embè, chiaro!, ma come si fa a far vedere all'ispettore ch noi abbiamo assimilato il "risk based thinking?"
....bella domanda che richiede una risposta chiara e non fumosa (basta aprire you tube per rendersene conto: si sono affrettati tanti consulenti a dire fregnacce in giro con tanto di slides colorate).
Io non credo di avere la scienza infusa (anzi, ne sono certo!!), ma ti direi che il vostro ispettore, se è degno di tale nome, cosa non del tutto scontata, deve capirlo da solo!
A lui dò qui una traccia documentale che deve riportare nel suo bravo verbalino da presentare al loro board di certificazione: Scartabelli, per favore, il Riesame della Direzione. Lì, cara Giulia, potrai far scrivere che la Direzione ha preso la decisione di fare questo e quest'altro dopo aver valutato rischi ed opportunità presenti nelle soluzioni alternative (e puoi dire quali)
Inutile dire che il riesame della Direzione deve essere "vissuto" davvero dalla Direzione: questo devi ficcarglielo ben in testa al tuo nobile consesso, che non so se è fatto da veri manager o da travet, che "incaricano" te a scrivere quattro fregnacce per loro conto da mostrare all'ispettore, perchè loro "hanno ben altro da fare";
da notare che loro spessissimo hanno "qualcosa più importante da fare" come se decidere delle sorti dell'azienda non fosse il loro ruolo principale... da anteporre al leggere tutta la posta al mattino, .... reclames compresi!! (scrivo questo perchè l'ho visto fare con i miei occhi!!)
ciao
Paolo
PS: un grazie sentito a Dario
PS2: Giulia, se leggi i nostri commenti alla nuova ISO 9001:2015 (articoli ed e-book) troverai rinforzati questi concetti.
buon lavoro |
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QualitiAmo - Stefania Moderatore
Registrato: 16/09/07 18:37 Messaggi: 26589
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giuliavezzy Nuova recluta del forum
Registrato: 20/06/14 11:57 Messaggi: 36
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Inviato: Mar Apr 28, 2015 9:16 am Oggetto: eccomi.... |
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scusate son tornata... in questo periodo ho dovuto seguire altro!!
Quindi mi state dicendo che non necessito di istruzioni, procedure o piani del rischio basterebbe che al momento del riesame io presento eventuali rischi e li faccio analizzare alla direzione e scrivo tutta l'analisi nel Riesame stesso? |
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Paoloruffatti Yoda
Registrato: 26/07/08 11:05 Messaggi: 4071
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Inviato: Mar Apr 28, 2015 8:34 pm Oggetto: |
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Proprio così Giulia,
ti sarò più preciso tra un po' con i dettagli. |
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Dro Nuova recluta del forum
Registrato: 14/11/13 18:37 Messaggi: 22
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Inviato: Mar Mag 12, 2015 4:29 pm Oggetto: |
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Vorrei dare un mio (piccolo ) contributo col risk based thinking.
Prima di essere uno che si sporca le mani coi Sistemi di Gestione, sono innanzitutto un laureato in economia aziendale (ndr. cosa strana in quanto vedo che sono perlopiù Ingegneri che lavorano con la Qualità, è una curiosità che ancora non ho soddisfatto), mi sono sempre cimentato nel pianificare, creare strategie, fare business plan, piani di marketing e quant'altro, e come tale ho sempre dovuto considerare il rischio di ogni attività.
Ad esempio, bisogna introdurre un nuovo prodotto:
- quali sono i competitors e che grado di competività stiamo considerando (rischio di non entrare nel mercato)
- è possibile accedere ad investimenti certi (rischio di accessione ai fondi da terzi o autofinanziamenti)
- il target è da sensibilizzare o da creare una campagna (rischio di non essere attrattivi per il cliente)
Se dovessi applicare questi concetti alla norma mi porrei la domanda a punto di norma (almeno inizialmente), ad esempio al 7.6. mi chiederei quali rischi l'azienda deve considerare se ci fossero dei problemi con la taratura dei strumenti e come risolverli
Spero di essere stato chiaro,sono uno che parla sempre ad esempi, ma soprattutto che sta scrivendo mentre si sta prendendo una piccola pausa dal lavoro e quindi con la fretta del caso! |
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giuliavezzy Nuova recluta del forum
Registrato: 20/06/14 11:57 Messaggi: 36
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Inviato: Gio Mag 14, 2015 11:09 am Oggetto: . |
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la mia preoccupazione è il lato pratico...
dal lato teorico è tutto abbastanza chiaro e nella mia testa idee ce ne sono tante ma essendo una piccola azienda il problema è come mettere in pratica i concetti. I rischi sono valutati dal titola di volta in volta ma nella sua testa e comunque essendo piccoli e con una cerchi di clienti ristretti e consolidati non abbiamo grandi rischi. son un pò in panico per questa cosa. |
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Paoloruffatti Yoda
Registrato: 26/07/08 11:05 Messaggi: 4071
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Inviato: Gio Mag 14, 2015 4:29 pm Oggetto: |
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Ciao Giulia,
mettiti in calma: c'è tempo!. Io ci sto già pensando e la soluzione (l'ho gia trovata e buttata giù per iscritto) per "dare evidenza" che il tuo piccolo imprenditore applica almeno 100 volte al giorno l'analisi e la gestione del rischio, c'è ed è di una banalità unica e comprende tutte le novità della norma (in un solo documento, semplice ma ben fatto!), come quella del buttare via il manuale e procedure del SGQ, da sostituire con il complesso della "informazione documerntata", quella che è fatta dall'insieme delle istruzioni di lavoro e delle "vecchie" registrazioni.
Te la racconterò io, se non si candida qualcun altro che ha letto il tuo post di oggi. ...a meno che tu non abbia urgenze di ri-certificazioni a breve....
Sappimi dire
ciao
Paolo |
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giuliavezzy Nuova recluta del forum
Registrato: 20/06/14 11:57 Messaggi: 36
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Inviato: Ven Mag 15, 2015 8:18 am Oggetto: . |
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nessuna urgenza. ho il rinnovo della certificazione a novembre ma avendo i tre anni di transazione non dovrei aver problemi per quest'anno con il vecchio sistema.
anche perchè la norma esce a settembre ed io non dedicandomi solamente a questo ma anche a tutta la gestione "ufficio" amministrativa, commerciale, logistica non riuscirei mai in due mesi a rivedere il tutto.
comunque sarei veramente grata a chi h ala voglia di darmi una mano... |
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noodles78 Nuova recluta del forum
Registrato: 09/02/15 16:49 Messaggi: 4
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Inviato: Mer Lug 01, 2015 2:48 pm Oggetto: |
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Paoloruffatti ha scritto: | Ciao Giulia,
mettiti in calma: c'è tempo!. Io ci sto già pensando e la soluzione (l'ho gia trovata e buttata giù per iscritto) per "dare evidenza" che il tuo piccolo imprenditore applica almeno 100 volte al giorno l'analisi e la gestione del rischio, c'è ed è di una banalità unica e comprende tutte le novità della norma (in un solo documento, semplice ma ben fatto!), come quella del buttare via il manuale e procedure del SGQ, da sostituire con il complesso della "informazione documerntata", quella che è fatta dall'insieme delle istruzioni di lavoro e delle "vecchie" registrazioni.
Te la racconterò io, se non si candida qualcun altro che ha letto il tuo post di oggi. ...a meno che tu non abbia urgenze di ri-certificazioni a breve....
Sappimi dire
ciao
Paolo |
Un saluto a tutti gli amici del forum!
A distanza di qualche settimana, mi piacerebbe ritornare sulle perplessità e i dubbi avanzati da Giulia, in quanto anche io mi trovo nella sua identica situazione.
L'azienda per cui lavoro vorrebbe affrontare il discorso del risk based thinking, andando a rimappare tutti i processi aziendali e valutare i rischi connessi con tali processi (oltre tutto si vorrebbe portare avanti un sistema di gestione integrato che abbracci anche la sicurezza e l'ambiente) Ora, procedendo in questo modo, credo che non la finiremo più. Ma, soprattutto , credo che arriveremo ad avere uno strumento forse poco utile e pratico per il nostro sistema di gestione.
Vi chiedo quindi in che modo possiamo procedere in questa prima fase del nostro lavoro.
Paolo illuminami! |
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QualitiAmo - Alberto Moderatore
Registrato: 10/11/09 11:26 Messaggi: 4567
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Paoloruffatti Yoda
Registrato: 26/07/08 11:05 Messaggi: 4071
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Inviato: Gio Lug 02, 2015 8:07 pm Oggetto: |
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Ciao Giulia e ciao noodles78,
Prima di tutti vorrei rispondere a Noodles 78. CERTO! NON LA FINIRESTI PIU' SE TU RESTASSI ANCORA LEGATO AL CONCETTO DI SGQ a sè stante (o integrato che sia).
Secondo me devi vedere il SGQ come l'ORGANIZZAZIONE (integrata) DELLA TUA AZIENDA, PUNTO
Guarda che su questo enorme fraintendimento si sono basati gli ultimi 30 anni della nostra vita industriale (e siamo rimasti fermi lì, mentre giapponesi e americani hanno capito che restare legati al sistema di organizzazione "per funzioni" creava tutte le disfunzioni e le perdite di tempo che certamente state vivendo tutti!).
Se l'azienda ha creato un SGQ con le sue liturgie, le sue "carte" diverse da quelle "che servono per far andare avanti la baracca"-come mi diceva un imprenditore- ha sbagliato in pieno ...... e siete in buonissima compagnia.
Vedrete che le nuove procedure, che per la nuova norma si chiameranno "informazione documentata" (cioè tutte le procedure e Istruzioni di lavoro, cicli, WBS, e ogni altra istruzione oggi scritta, e non, che servono a far fluire i processi, anche quelli che la vecchia norma disdegnava come: la gestione dei magazzini, le modalità di eseguire gli imballaggi, il picking-spedizione, l'assistenza post vendita ecc. ecc., che sicuramente fate TUTTI o quasi..."ma che non sono comprese nel SGQ"!), le avrete già pronte, solo che sono scritte sulla carta da formaggio che tutti gli operatori adoperano per "ricordarsi" come fare!
Vengo proprio ieri dall'aver messo mano ad un sistema che ho appena fatto certificare bene ma che ho già preparato per stravolgere la loro organizzazione (a Settembre quando avremo in mano la nuova norma) , anche se avevo già cominciato a separare le loro procedure (dopo aver ammazzato completamente il loro manuale) tra quelle "di processo" (avendo individuato i process owners) e quelle "di supporto" (tutte quelle che erano più o meno facenti parte della liturgia aziendale , modificandole, alcune molto altre lasciandole uguali).
La cosa che potete fare subito (e parlo a tutti e due adesso) è fare la mappatura dei vostri processi (ben fatta mi raccomando! con tutti gli input e gli output di ogni fase).
La menata che seguirà, ma avete tre anni di tempo, sarà quella prendere i vecchi responsabili di funzione e riciclarli, sfruttando le loro conoscenze e capacità ed esperienza;
vi dò, a questo proposito, un piccolo aiutino perchè non facciate vaccate subito nell'impostazione: non nominate come process owner i capi officina/reparto, altrimenti avrete delle delusioni cocenti-, pescate se potete se li avete tra i PM, oppure dal commerciale, facendoli però interessare a tutto il processo di attraversamento, dato che oggi si intererssano solo di portare a casa gli ordini e poi mollarli sulle spalle dell'UT come se fossero di ghisa rovente, perchè oggi credono di lavorare per un'altre ditta!
....ma ne riparleremo presto!
Ciao
Paolo.
PS: Avrete capito che quanto vi dico supera di una spanna il campo di azione dell'RGQ, per chiamare in causa il Titolare/imprenditore... però potrete essere VOI degli ottimi supporti all'imprenditore che sarà certamente disorientato nel riprendere in mano le sorti della sua azienda (oggi ha cose "più importanti" da fare).
Speriamo che l'imprenditore non si metta in mano a qualche "indispensabile". |
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Dochilab Nuova recluta del forum
Registrato: 11/12/14 11:27 Messaggi: 23 Residenza: Verona
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Inviato: Mar Lug 07, 2015 1:39 pm Oggetto: |
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Ciao Paolo,
ho letto con molto interesse questo argomento e il tuo commento.
A me capita che la liturgia aziendale, spesso non è scritta, nemmeno su carta da formaggio è semplicemente un modo di fare le cose ... e quando ho cercato di metterla su carta è stato un fallimento perchè tanto quelle procedure non sono mai quaradate, nè aggiornate e nemmeno quando entra un nuovo operatore gliele si fa vedere.... si va avanti come se non ci fossero, quindi essendo solo un aggravio di gestione documentale sono di fatto eliminate.
Circa la nuova ISO 9001:2015, inoltre, nelle piccole realtà, in effetti i rischi sono valutati dal titolare e se gli chiedi perchè ha scelto di fare così invece che cosà... è meglio non chiederlo!!!
Come si può "dare evidenza" se non a posteriori?
Mi spisego con un esempio, un piccolo imprenditore fa un prodotto, il cliente poi gli chiede di metterci il suo marchio ma non da requisiti per la gestione dello stesso... l'imprenditore accetta e gestisce tutto con tipografia e produzione... poi arrivo io che "a posteriori" mi chiedo come gestisce il rischio di rottura di stock o di esposizione economica e l'eventuale danno per il materiale stampato non utilizzabile se il cliente dovesse cambiare il colore del marchio e giustifico poi il tutto con la dimensione dell'ordine fatto alla tipografia e la frequanza/modalità di riordino.
Mi sono persa o è cosi? _________________ "sono i piccoli gesti di ogni giorno che cambiano il mondo" Gandalf |
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