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Maggie Nuova recluta del forum
Registrato: 01/06/15 15:20 Messaggi: 3
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Inviato: Lun Giu 01, 2015 3:44 pm Oggetto: Tecniche di Analisi dei rischi, Nuova normativa |
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Buongiorno a tutti!
Innanzi tutto spero di aver azzeccato la sezione..se non è così, mi scuso in anticipo
Sono una studentessa di Ingegneria Gestionale e sto preparando la mia tesi triennale.
L'argomento da trattare è l'Analisi dei rischi, con un approfondimento sulle tecniche di analisi. Ho cercato in biblioteca e su internet e non riesco davvero a trovare materiale chiaro.
Il professore mi ha detto semplicemente di riferirmi alla "nuova normativa", ma non riesco a capire quale sia questa normativa!! A livello italiano? europeo?
Cercando mi è sembrato di capire che l'argomento sia trattato nell' ISO 9001:2015, e ho visto che il vostro sito ha pubblicato un libro che ne parla.. solo che leggendone l'indice ho avuto l'impressione che non tratti delle tecniche di analisi dei rischi, quindi per il momento non l'ho comprato..
Forse mi sto riferendo alla normativa sbagliata? C'è qualcosa di più specifico?? |
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QualitiAmo - Alberto Moderatore
Registrato: 10/11/09 11:26 Messaggi: 4567
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Maggie Nuova recluta del forum
Registrato: 01/06/15 15:20 Messaggi: 3
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Inviato: Lun Giu 01, 2015 4:00 pm Oggetto: |
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QualitiAmo - Alberto ha scritto: | Di analisi dei rischi parla la ISO 31000 ma non è nuova.
L'impostazione di risk management c'è anche nella nuova ISO 9001:2015.
Bisogna capire bene cosa devi fare...
Il libro scritto da Paolo e Stefania non parla di tecniche per l'analisi dei rischi. |
A quanto ho capito l'ottica di analisi dei rischi è stata introdotta solo nella nuova ISO 9001:2015, mentre nella vecchia versione del 2008 non era presente.. mi sbaglio?
In ogni caso quindi in questa norma non vengono esplicitate tecniche di analisi dei rischi, giusto?
La mia tesi partirebbe dal concetto di Project Management per poi focalizzarsi sul concetto di rischio e sulle tecniche pratiche di analisi dei rischi, e a sentire il mio professore sembra esistere una (nuova?) normativa (non mi ha specificato a che livello, forse qualcosa di strettamente italiano?) che dice in modo chiaro quali tecniche usare..
Tuttavia la nuova ISO 9001:2015 e la vecchia ISO 31000 mi sembrano correlate..vorrei capire a questo punto quanto sia stretto questo legame e se mi conviene indagare anche sull'ISO 9001 (che è appunto..nuova XD) |
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QualitiAmo - Alberto Moderatore
Registrato: 10/11/09 11:26 Messaggi: 4567
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Paoloruffatti Yoda
Registrato: 26/07/08 11:05 Messaggi: 4071
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Inviato: Lun Giu 01, 2015 9:33 pm Oggetto: |
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Cara Maggie,
.... dunque, io sono quel Paolo che ha scritto a 4 mani con Stefana il libro sulla 9001:2015.
sono io che spiego, appunto nel libro, che a gurdare quel che dice la 2015 sul "risk based apporoach" non è propriamente l'analisi del rischio secondo la 31000 (che è molto tecnica).
Se vuoi farti una cultura sulla 31000 puoi trovare sul web due documenti interessanti (che mi sono scaricato in PDF) sul sito della COSO [digitasul Web: Risk management COSO ERM" (enterprise risk management)] Trovi un mondo di cose interessati ... mi pare sia un sito collegato a quelli della Price&Waterhouse
La 9001:2015 non arriva a quei livelli, dice solo che l'imprenditore deve assumere la culturadell'analsi del rischio in tutte le sue decisioni strategiche.
Capisco che tu ti interesserai di Project Management (conosco purtroppo anche questo argomento avendo fatto per 7 anni il PM per la progettazione e costruzione di una centrale elettrica in Yemen (cantiere con 2000 persone di una decina di nazionalità diverse)... ho poi fatto il PM e capo di una JV con partners europei per la costruzione di un'altra centrale nel sud del Brasile!.(anni '80 del secolo scorso)
Sinceramente allora (parlo di 30 anni fa) non sapevamo nemmeno cosa fosse questa analisi del rischio... [come si evolvono le tecniche!]: ho solo il sospetto che, come al solito, all'università ti faranno fare un discorso molto teorico... auguri!
Io introdurrei nella tua tesi l'analisi FMEA con i concetti che sono alla base di una sistematizzazione e schematizzazione di questa analisi del rischio (concetti di probabilità di accadimento, vastità/severità del fenomeno e detectabilty del difetto, o accadimento avverso).
In uno dei due PDF che ho scaricato c' è un esempio semplice di applicazione dei concetti di base dell'analisi, ma la 2015 si guarda bene dal consigliare sistemi simili perchè l'imprenditore medio non ci si mette nemmeno, data la sua cultura "dell'annusamento del pericolo" da schivare, piuttosto che misurarlo e studiare l'intervento mirato.
Se hai dei problemi scrivimi in privato che ti mando questi due PDF (se ne hai bisogno informati come si fa a scrivere in privato qui in questo blog!)
Ciao
Paolo
PS1: parlandone con un ispettore della piu grande società di certificazione che opera in Italia, ho visto che lui applica una formuletta ridotta dell'analsi del rischio (che mi pare ci sia in uno dei due PDF di cui sopra), ma è solo una applicazione di uno tra i tanti
PS2: se vuoi uscire dalle teorie di scuola dovresti leggere non solo l'ultimo e-book che abbiamo scritto Stefania ed io, ma anche il primo che è una foto impietosa di quello che potrai trovare in un'azienda vera, ...che è del tutto diversa dalla realtà libresca che stai studiando: li dentro c'è tutta la nostra esperienza di vita (che spessissimo i vostri docenti manco si sognano!). |
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