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CONTROLLO INTERMEDIO TARATURA TEMPERATURA
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Autore Messaggio
borat
Nuova recluta del forum


Registrato: 27/11/14 10:45
Messaggi: 12

MessaggioInviato: Mar Dic 23, 2014 10:39 am    Oggetto: Rispondi citando

Provo a spiegarmi meglio:

parliamo di calibrazione periodica degli strumenti di campo digitali che viene fatta con un campione di riferimento certificato e mantenuto certificato da un centro SIT, ad esempio.

Siamo in buona sostanza sul punto 7.6 Nota della norma.

La situazione che si presenta prima della calibrazione in gergo si chiama " as found" e la situazione corretta tramite ri-calibrazione viene detta "as left".



Regolando opportunamente il "bias" è possibile portare a "zero" lo strumento da calibrare mediante confronto con lo strumento campione siccome però gli strumenti non sono mai perfettamente lineari bisogna accontentarsi di fare lo "zero" solo sul valore che per noi è più interessante (ad esempio 120 °C per il termometro di un autoclave) o se possibile ed è significativo sui valori estremi del range di misura.

In soldoni se il mio campione legge 120,3 °C devo tarare lo strumento di campo per leggere 120,3 °C e non 120,5 °C o altro.


La calibrazione viene fatta di solito al 0%, 25%, 50%, 75% e 100% del range di utilizzo dello strumento.

Ora in condizioni di linearità perfetta è sufficiente calibrare lo strumento con il campione mettiamo al 50% del range per avere un errore costante e prossimo a zero su tutto il range.

Questo non capita perchè sia il campione sia lo strumento da calibrare non hanno una caratteristica ( funzione di trasferimento) perfettamente lineare.

Ci si accontenta dunque di fare la calibrazione cercando di azzerare l'errore sul valore che ci interessa e di accertare che lo scostamento sia accettabile su tutto il range.


Sotto tale aspetto il commento dell'ispettore mi sembra appropriato.
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Slender Man
M.A.S.P.


Registrato: 20/04/12 14:28
Messaggi: 3222

MessaggioInviato: Mar Dic 23, 2014 3:22 pm    Oggetto: Rispondi citando

ok, perfetto. chiaro quel che intendi, credo.

io misuro con lo strumento che voglio controllare, e porto la lettura contro il "muro" della lettura dello strumento di riferimento.

quindi io trovo un errore, verifico che è dentro il campo di errore ammesso secondo i criteri ecc ecc, dopodiche' prima di andarmene azzero la lettura sul valore atteso (il che non è un'operazione di misura, non piu', la misura l'ho fatta prima)

io ho alcune riserve sulla correttezza dell'attività ispettiva in quanto non avendo nulal di scritto (...) devo basarmi sul de relato, e in particolare

"dice che lo scostamento tra la T primario (corretta come da certificato LAT) e la T del termometro in taratura (corretta come da ultimo certificato di taratura) deve essere 0. "

e perche' per me questo abbia un senso ci devo agguingere "A FINE OPERAZIONE". io lo interpretavo aggiungendo "A FINE MISURA" e appunto non stava ne' in cielo ne' in terra.

quindi siamo a giocare sulle interpretazioni, e per me lasciare un report di audit interpretabile è un errore professionale. non lasciare proprio nulla di scritto è una colpa grave, perche' ingeneri le confusioni in cui ci stiamo dibattendo.
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borat
Nuova recluta del forum


Registrato: 27/11/14 10:45
Messaggi: 12

MessaggioInviato: Mer Dic 24, 2014 12:05 pm    Oggetto: Rispondi citando

Mi pare che il tuo ispettore abbia un atteggiamento un po troppo accademico e forse eccessivo visto che non siete un centro SIT: ad ogni modo non accontentarlo potrebbe crearti dei problemi e quindi se hai tempo e voglia potresti provare a fare cosi:

Utilizzando un forno o un bagno termostatato riporta su carta millimetrata i valori misurati con la sonda campione e quelli misurati con la sonda di campo relativi al 0 % 25% 50% 75% 100% dell intervallo di misura: sono solo cinque misure che non richiedono molto tempo e coprono tutto il range di misura.

Raccorda a mano i valori misurati sulla carta (interpolazione)

Verifica che lo scostamento dal valore atteso sia nei limiti su tutto il grafico

Ripeti il tutto dopo avere azzerato la lettura sul valore letto dalla sonda di riferimento corrispondente al 50% del range.

Raccorda i nuovi valori trovati e presenta i due grafici al tuo ispettore per vedere come commenta.
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Dochilab
Nuova recluta del forum


Registrato: 11/12/14 11:27
Messaggi: 23
Residenza: Verona

MessaggioInviato: Sab Dic 27, 2014 7:46 pm    Oggetto: Rispondi citando

Vorrei rispondere a borat che credo qui si parli di ISO 17025 per accreditare laboratori di prova e non solo di §7.6 ISO 9001, i requisiti ahimè sono diversi, compresi i criteri di accettabilità pianto23
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"sono i piccoli gesti di ogni giorno che cambiano il mondo" Gandalf
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borat
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Registrato: 27/11/14 10:45
Messaggi: 12

MessaggioInviato: Mer Dic 31, 2014 6:41 pm    Oggetto: Rispondi citando

Dochilab ha scritto:
Vorrei rispondere a borat che credo qui si parli di ISO 17025 per accreditare laboratori di prova e non solo di §7.6 ISO 9001, i requisiti ahimè sono diversi, compresi i criteri di accettabilità pianto23


Ben detto, anche se nel post non si parlava esplicitamente di 17025 tuttavia il contesto era evidentemente quello.

Ad ogni modo i punti della 9001 di solito non dovrebbero essere disattesi dai requisiti della 17025 che e sicuramente piu tecnica e specifica anche sul discorso metrologia ed incertezza della misura.

In pratica lo schema dovrebbe essere il seguente, correggimi se sbaglio:

Nella 9001 ci si limita a fornire evidenza della taratura periodica degli strumenti di misura eeguita con riferimento ad un centro SIT

Nella 17025 si richiede uno step ulteriore e cioe di intervenire sulla calibrazione in modo da ridurre il piu' possibile l'errore di zero o bias

La 17025 richiede inoltre la partecipazione a circuiti interlaboratorio per la verifica della riproducibilita'.

Buon 2015 !!
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Dochilab
Nuova recluta del forum


Registrato: 11/12/14 11:27
Messaggi: 23
Residenza: Verona

MessaggioInviato: Mer Gen 07, 2015 12:45 pm    Oggetto: Rispondi citando

Ciao Borat e buon 2015
In effetti per i laboratori di prova, anche se non sono centri sit ( oggi LAT), sono richieste procedure di taratura e di verifica intermedia tra una taratura e l'altra basate, ove possibile, proprio su documenti SIT/ACCREDIA che definiscono modalità e criteri di accettabilità per le tarture e le verifiche.
il divario con la ISO 9001 è una fossa delle marianne almeno nel settore alimentare: ad esempio se la sonda di una cella di una industria alimentare viene tarata una volta all'anno ( a volte anche meno) in un punto ( 4°C) e con un criterio di accetabilità di ±1°C , la cosa è acctettata in fase di certificazione ( almeno da alcuni OdC) e spesso non viene nemmeno richiesto il certificato LAT di taratura del termometro primario alla base della catena di riferibilità.
ma se lo stesso alimento staziona nel frigo di un laboratorio di prova per alcune ore prima dell'analisi, per tale frigo devo avere la taratura ( almeno annuale) con un criterio di ±1/4 del range ammesso di oscillazione della temperatura (es. 0.5°C per una temperatura di 2±2°C), devo calcolare l'incertezza di taratura, le verifiche intermedie di taratura ( stesso criterio), il certificato di taratura del temometro primario nella catena di riferibilità e le verifiche intermedie di questo primario .... inoltre devo avere le prove di omogeneità della temperatura all'interno del frigo /cella e le evidenze di stabilità per apri/chiudi....
insomma alche ora di lavoro ..... certamente giustificato dal fatto che il laboratorio vende misure
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