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Tipologia Centro di Lavoro x soddisfare le esigenze del TPS

 
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Autore Messaggio
Leonardi Fabrizio
Nuova recluta del forum


Registrato: 21/08/09 09:42
Messaggi: 36

MessaggioInviato: Mer Ott 22, 2014 10:20 am    Oggetto: Tipologia Centro di Lavoro x soddisfare le esigenze del TPS Rispondi citando

Buongiorno a tutti,
dobbiamo acquistare una nuova macchina utensile (centro di lavoro) per il fabbisogno interno delle nostre lavorazioni meccaniche.
Ovviamente non vi chiedo lumi riguardo alle caratteristiche specifiche della macchina (es. campo di lavoro, velocità mandrini, ecc...) perchè abbiamo già il know-how, ma mi piacerebbe avere qualche consiglio riguardo le caratteristiche di "flessibilità" che dovrebbe avere (anche come optional da inserire) per poter ottemperare ai criteri della "Lean Production", soprattutto per i PICCOLI LOTTI (e non la grande produzione di massa) e ad un utilizzo il più possibile senza presidio dell'operatore.

So che potrebbe essere una domanda un pò troppo tecnica ma, magari, qualcuno ha qualche informazione da condividere.
Grazie e buona giornata!
_________________
Fabrizio
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Paoloruffatti
Yoda


Registrato: 26/07/08 11:05
Messaggi: 4071

MessaggioInviato: Mer Ott 22, 2014 12:43 pm    Oggetto: Rispondi citando

Ciao Fabrizio,
non ho certo la tua preparazione ed inoltre e la mia esperienza su macchine ad alta produttività è ormai troppo vecchia, ma ti posso dire l'esperienza di miei clienti che, dovendo produrre per l'automotive pezzi molto grossi, avevano acquistato due centri di lavoro che avevano la possibilità di inserire, su dime molto speciali da loro progettate e prodotte, i pezzi da lavorare in una piattaforma flip-flop, posta su carrello semovente per il carico scarico, in modo da fare le attività di scarico del pezzo finito e re-inserimento in dima del pezzo da lavorare, durante il ciclo macchina.
questi centri di lavoro a CN, ovviamente, aveva anche il magazzino di utensili da riempire dopo aver fatto, sempre fuori linea il pre-setting di ciascuno; nel programma a CN esisteva ovviamente sempre la routine di check di presenza utensile (dato che ad esempio le punte di foratura HSS, potevano saltare e purtroppo lo facevano spesso).

Le dime di alloggio pezzi erano state progettate in modo da evitare uno dei due riposizionamenti del pezzo in macchina, con notevole risparmio del tempo ciclo.
Non ricordo tutta la serie di diavolerie di controlli nel programma progettati per evitare scarti ed errori dell'operaio disattento, ma un buon costruttore di queste mcchine te le può indicare.
Ti dirò ancheche il programma di lavorazione veniva fatto in 3D e veniva fatta, prima della messe in macchina, una serie di simulazioni per evitare ad esempio la collisione pezzo mandrino.

I controlli per il PPAP venivano fatti da macchina tipo DEA nel laboratorio metrologico, usando anche li un programma su computer che eseguiva alcune decine di controlli di quote in sequenza, in modo automatico, con relativo report di fuori/dentro tolleranza di specifica.
Durante la produzione erano stati messi dei tamponi PNP vicino ai centri per effettuare i primi controlli, la cui scelta era stata decisa con un PFMEA (la sequenza del loro utilizzo era stata definita con una istruzione di lavoro per l'operatore, di tipo poka yoke).
Spero di esserti stato utile
ciao
Paolo
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Leonardi Fabrizio
Nuova recluta del forum


Registrato: 21/08/09 09:42
Messaggi: 36

MessaggioInviato: Gio Ott 23, 2014 1:22 pm    Oggetto: Rispondi citando

Ciao Paolo, preciso e puntuale come al solito!
Grazie delle informazioni che, in parte (anzi, quasi tutte), applichiamo già nel nostro processo produttivo.
Il nostro obiettivo, come detto, sarà quello di trovare il giusto compromesso di infrastrutture per ridurre al minimo gli attrezzaggi iniziali (setup macchina), i cambi pezzi (lavorazioni multiple) ed il lavoro senza presidio dell'operatore (così si può dedicare ad altro) così da poter essere flessibili nell'eseguire piccoli lotti di produzione che consentono di non avere scorte (Muda) tra i vari reparti.
Grazie e buona giornata.
_________________
Fabrizio
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Paoloruffatti
Yoda


Registrato: 26/07/08 11:05
Messaggi: 4071

MessaggioInviato: Gio Ott 23, 2014 2:11 pm    Oggetto: Rispondi citando

Scusami se leggo tra le righe, ma sai benissimo che tali centri di lavoro costano un sacco; come mai li usate pr produzione di "piccoli lotti"?!. sono sicuro che avrete fatto bene i vostri conti sui costi e quindi gli sprechi che cercate lodevolmente di ridurre, e che hanno un loro costo, devono essere tali da giustificare uno studio come quello che state facendo.

La produzione a "piccoli lotti" è pericolosa proprio per produrre pezzi in più tanto per dare da lavorare al personale "se no stà li a menarsi i pollici"; se è così vedi di andarti a rileggere quel testo che abbiamo pubblicato qui che mi pare si chiamasse "sulle spalle dei giganti", tradotto dal sito http://WWW.scribd/doc/18092727/Shoulders-of-Giants-By-Eli-Goldratt , che stravolge certi assiomi come quello che ho citato sopra.
Ciao
Paolo

PS: se adoperi la funzione Cerca in questi sito trovi un sacco di informazioni sull'argomento postate da Stefania in italiano digitando Goldratt o TOC (teoria dei vincoli)
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