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La Politica per la qualità può essere un inizio?
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ferrets
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MessaggioInviato: Gio Lug 10, 2014 2:09 pm    Oggetto: Rispondi citando

Ragazzi è andata alla grande! ok_0

Addirittura il responsabile ha voluto rispondere subito alle domande dell'ultima slide ed abbiamo buttato giù delle bozze di Vision e Mission.

Ho una paginetta di "pensieri a caldo" che rielaborerò per definire una preliminare Politica della Qualità, che ho intenzione di revisionare in corso d'opera anche in base a quello che "scopriremo".

Grazie a tutti per il supporto ed i consigli!

Non esiterò a chiedere di nuovo il vostro aiuto quando ne avrò bisogno! annuisce1
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QualitiAmo - Alberto
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Messaggi: 4567

MessaggioInviato: Gio Lug 10, 2014 3:50 pm    Oggetto: Rispondi citando

ferrets ha scritto:
Ragazzi è andata alla grande! ok_0


Bene, sono contento. Sei riuscito a capire a quale categoria appartiene la direzione? La 1, la 2 o a 3?
_________________
Alberto - Staff di QualitiAmo

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ferrets
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Messaggi: 13

MessaggioInviato: Gio Lug 10, 2014 5:11 pm    Oggetto: Rispondi citando

QualitiAmo - Alberto ha scritto:
Bene, sono contento. Sei riuscito a capire a quale categoria appartiene la direzione? La 1, la 2 o a 3?


Sicuramente la 3!

QualitiAmo - Alberto ha scritto:
C'è poi un terzo caso ma è estremamente raro: la Direzione vuole la qualità perché ne percepisce l'utilità e vuole utilizzarla per migliorare le cose.


Ho trovato il tartufo al puffo!

Adesso però sta a me a non fargli cambiare idea. Questo sistema dovrà migliorare le cose, non renderle solo burocratizzate.
E sarà difficile perché da una mia prima (inesperta) impressione lavorano già abbastanza bene.
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QualitiAmo - Alberto
Moderatore


Registrato: 10/11/09 11:26
Messaggi: 4567

MessaggioInviato: Gio Lug 10, 2014 5:24 pm    Oggetto: Rispondi citando

ferrets ha scritto:
Ho trovato il tartufo al puffo!


Allora cerca di tenerti stretta questa bella esperienza. Sono proprio contento per te!
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Alberto - Staff di QualitiAmo

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Paoloruffatti
Yoda


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MessaggioInviato: Gio Lug 10, 2014 11:02 pm    Oggetto: Rispondi citando

Ciao Ferrets
purtroppo leggo solo ora il tuo ultimo post: ho letto le Slides; il cambimento che hai impresso è evidente, non tanto per i contenuti, ma soprattutto per il piglio meno libresco o scolastico.
Io ovviamente avrei cncellato un paio di frasi perchè ormai conosco le reazioni inespresse di tanti "Capi", ma presentata così la cosa puo essere passabile ... spero tu abbia ascoltato i consigli di Stefania, Alberto e Slender
..... Leggo anche che è andata bene, ma se non ho capito male tu stai pensando di buttare già la politica (ho letto male?) la politica è proprio la coronazione alla risposta delle altre due domande (Vision e mission), perciò NON la devi scrivere tu!

Stai attento a non rompere troppo l'anima al capo, ma dovresti fargli capire che adesso viene il bello. E' lui che deve scrivere questa politica

Con la politica LUI si pone degli obiettivi (generali) in base ai quali informare tutta la sua attività e per prima proprio quella di cambiare le cose con una riorganizzazione...per processi
Qui vedrai che definendo la politica dovrà darsi degli obiettivi di lungo termine, che poi saranno concretizzati in una serie di obiettivi di breve termine di dettaglio (misurabili) anche mediante degli indicatori significativi che dovrete individuare per ognuno dei processi che TU potrai dargli una mano ad individuare [se ritieni di non essere in grado di farlo da solo guarda che siamo qui tutti noi!].
PS in un altro post ho condiviso un patterndi riesame della Direzione che dovrebbe essere il documento che il tuo capo doverbbe fare a fine anno: leggitelo!, li dentro ci sono tutte le cose che di solito fa un imprenditore.
ciao
Paolo
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QualitiAmo - Stefania
Moderatore


Registrato: 16/09/07 18:37
Messaggi: 26589

MessaggioInviato: Ven Lug 11, 2014 8:26 am    Oggetto: Rispondi citando

Bravo ferrets! Trovi il documento di Paolo e anche tutti gli interventi degli altri amici del forum in questa discussione.
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Stefania - Staff di QualitiAmo

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ferrets
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MessaggioInviato: Ven Lug 11, 2014 12:52 pm    Oggetto: Rispondi citando

Paoloruffatti ha scritto:
Io ovviamente avrei cncellato un paio di frasi perchè ormai conosco le reazioni inespresse di tanti "Capi", ma presentata così la cosa puo essere passabile


Se hai voglia potresti dirmi quali frasi avresti tolto o espresso in modo diverso! Hai sicuramente molta più esperienza di me e mi fa piacere ricevere critiche costruttive.

Paoloruffatti ha scritto:
se non ho capito male tu stai pensando di buttare già la politica (ho letto male?) la politica è proprio la coronazione alla risposta delle altre due domande (Vision e mission), perciò NON la devi scrivere tu!


Hai ragione, grazie mille! Posso aiutare il responsabile fornendo delle linee guida per la stesura ma non devo assolutamente scriverla io! (che senso avrebbe? il laboratorio è il suo e solo lui sa come vuole comportarsi in merito alla qualità!)

Paoloruffatti ha scritto:
processi che TU potrai dargli una mano ad individuare [se ritieni di non essere in grado di farlo da solo guarda che siamo qui tutti noi!].


Ecco.. qui viene il bello!
Da Lunedì/Martedì è in programma una simulazione di tutto l'iter di analisi dei campioni, dall'arrivo alla produzione del report finale.
Vorrei prepararmi una sorta di guida per capire COSA verificare e COME riportare bene tutto su un documento che userò poi come base per capire dove c'è bisogno di lavorare.
Il problema è che ora come ora sono sicuro che moltissime cose potrebbero sfuggirmi e che mi renderò conto che mi sono sfuggite solo quando inizierò a confrontare i processi con i requisiti della normativa..
Avete qualche consiglio per massimizzare questa mia sorta di "visita ispettiva" sul processo produttivo?

Paoloruffatti ha scritto:
PS in un altro post ho condiviso un patterndi riesame della Direzione che dovrebbe essere il documento che il tuo capo doverbbe fare a fine anno: leggitelo!, li dentro ci sono tutte le cose che di solito fa un imprenditore.
ciao
Paolo


Gli ho dato una letta.. Però ho visto che è un documento a dir poco enorme.. Nel laboratorio ci lavorano dalle 6 alle 8 persone, ed il riesame della direzione lo faranno forse in 2 (se va bene in 4).
Forse mi servirebbe qualcosa di più snello?

Grazie a tutti! E se le mie domande iniziano a riguardare altri aspetti e devo aprire un topic apposito ditemelo e lo faccio annuisce1
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Paoloruffatti
Yoda


Registrato: 26/07/08 11:05
Messaggi: 4071

MessaggioInviato: Ven Lug 11, 2014 5:13 pm    Oggetto: Rispondi citando

Ciao Ferret,
cominciamo dalla fine del tuo post: ho appena finito di far fare questo riesame della direzione ad una azienda in cui ci sono Padre, Figlio e Figlia soci che hanno un solo operaio. Lunedì si certificano: ieri l'altro hanno sostenuto la prima visita documentale. Quindi ...... guarda che qualcosa di più snello va verso la mezza paginetta che dice tutto e non dice niente e che puzza di falso lontano un miglio agli occhi dell'ispettore.
Passiamo alla parte più interessante.
Quello che faranno lunedì o maertedì si chiama analisi del flusso di attraversamento.

Sei fortunato: hai l'occasione rara di vedere come si inizia a capire e "vedere" l'azienda nel suo funzionamento (il virgolettato "Vedere" significa non Guardare le cose, ma capire cosa c'è dietro ad ogni azione ed ogni comportamento.
Tu ti dovresti fare uno schema a blocchi e vedrai che in questo flusso intervengono diverse parti/persone del laboratorio;

Su questo schema a blocchi, annotati quali sono le parti del flusso di attraversamento in cui si "aggiunge valore" al vostro servizio.
Devi, cioè, cercare di capire nonostante che tu dica che lavorano piuttosto bene, dove sono le attività da aggredire e modificare.

Scoprirai infatti che ci sono occasioni di perdita di tempo e pericoli per la bontà dei risultati (se non ci sono le dovute registrazioni, ad esempio) nel passaggio tra una funzione e l'altra, cioè quando uno molla quel che ha fatto (non importa se bene o male o se tardi o secondo il tempi programmati) alla funzione seguente e sono cavoli acidi, per chi riceve, il raddrizzare il lavoro mal fatto.
Scoprirai altrettanto in fretta che l'aggiunta di valore dura si e no per un 3-4% del tempo totale che va dall'ordine alla consegna. ... e più sono i passaggi più è drammatica questa perdita di tempo e esposizione al pericolo di falsare i risultati finali.

Spesso la reazione del ricevente è rifiutare o fare un casino boia quando si accorge della nonconformità.

Guarda che non esagero,. sapessi quante aziende ho visto in cui le persone lavorano col coltello tra i denti e perdono una quantità di tempo a dimostrare che loro sono belli, bravi e buoni, mentre i vicini sono "una banda di delinquenti irresponsabili, ...che se non ci fossi io in questa gabbia di matti, tutto andrebbe storto"

Vai sul sicuro; cerca di capire minuziosamente per ogni blocco del processo di trasformazione chi fa che cosa e come, quando e sotto il coordinamento di chi (se c'è).

Devi capire se questo "come" è un procedimento standard (con tanto di istruzione scritta per i nuovi arrivati) o se è lasciato alla libera iniziativa di ciascuno. Devi capire quali sono le logiche vere, applicate e o se invece il titolare ha fatto una serie di procedure, le ha comunicate correttamente e se ciò nonostante gli operatori ci mettono della loro fantasia (creando disastri)

A parte annotati se le strumentazioni che vengono usate sono manutenute e se sono "up dated" o se solo "dated".
Se invece, come credo, gli strumenti ci sono, sono mantenuti in buono stato e tarati periodicamente, approfondisci tutta la tematica delle tarature e relative registrazioni (cap 7.6 della norma: leggitelo attentissimamante) ti farai una cultura (qui sul sito trovi un sacco e una sporta di materiale sull'argomento)

Un altro settore vitale sarà certo la definizione e conservazione della rintracciabilità dei campioni. E' uno dei punti cardine dell'organizzazione di un laboratorio.

... Ti sto facendo fare il consulente a puntate; se in una settimana avrai fatto bene i compiti a casa sarò contento, ma non tornarmi con un post domani mattina o lunedì, dicendo che hai capito tutto l'universo mondo e le altre stelle...perchè non è vero ...fidati!
ciao, vedrai che ti divertirai un sacco!
Paolo
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ferrets
Nuova recluta del forum


Registrato: 08/07/14 09:42
Messaggi: 13

MessaggioInviato: Lun Lug 21, 2014 4:29 pm    Oggetto: Rispondi citando

Torno a scrivere (e chiedere)!

Sono stato impegnato in questi giorni nel prendere appunti su appunti, su come gestiscono i processi e le analisi e le criticità che ipotizzo debbano essere risolte o comunque valutate.
Ovviamente ce ne sono un sacco, dalle più importanti (tracciabilità dei campioni, gestione della documentazione, piano di taratura e manutezione! ecc. ecc..) alle meno problematiche..

Bene, una delle più importanti è sicuramente il piano di taratura e manutenzione, che ritengo fondamentali in un laboratorio di analisi, essendo, se non ho capito male, l'unico strumento utile a validare il processo (dato che il risultato di un analisi, che è il servizio che vendono, non può essere validato dopo la sua produzione se non rieseguendo l'analisi.. giusto?)

Ecco, riprendo anche parte del post di Paolo in cui scriveva:

Paoloruffatti ha scritto:
A parte annotati se le strumentazioni che vengono usate sono manutenute e se sono "up dated" o se solo "dated".
Se invece, come credo, gli strumenti ci sono, sono mantenuti in buono stato e tarati periodicamente, approfondisci tutta la tematica delle tarature e relative registrazioni (cap 7.6 della norma: leggitelo attentissimamante) ti farai una cultura (qui sul sito trovi un sacco e una sporta di materiale sull'argomento)


Mi si pone ora un problema: come lo definisco un piano di taratura? Dove posso cercare per capire quante volte va verificata la taratura di una bilancia? E di un macchinario particolare come può essere una muffola?

La prima risposta che mi viene in mente è "sul manuale d'uso".
Ma, ed è questa la vera domanda, se il manuale d'uso non fosse disponibile per varie ragioni (strumentazione vecchia e troppo onerosa comprarne una nuova) posso basarmi sull'esperienza degli operatori, stilando un piano di manutenzione deciso insieme a loro? Oppure deve esserci sempre un riferimento "certificato" che mi dica se la mia taratura e/o manutenzione sia quella adeguata?

P.S.: esempio palese è quello di un macchinario particolare e molto costoso di cui non hanno il manuale d'uso, ma una copia di un manuale del modello successivo. Ora, essendo comunque molto simili gli strumenti dicono (e voglio crederci..) che i manuali siano praticamente uguali. Posso usare la procedura di taratura che è scritta su questo manuale? Ai fini della certificazione, sono costretto a reperire il manuale originale (sempre se possibile..)?
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dario
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MessaggioInviato: Mar Lug 22, 2014 9:38 am    Oggetto: Rispondi citando

ferrets ha scritto:
Torno a scrivere (e chiedere)!


Ovviamente ce ne sono un sacco, dalle più importanti (tracciabilità dei campioni, gestione della documentazione, piano di taratura e manutezione! ecc. ecc..) alle meno problematiche..

Bene, una delle più importanti è sicuramente il piano di taratura e manutenzione, che ritengo fondamentali in un laboratorio di analisi,
La prima risposta che mi viene in mente è "sul manuale d'uso".
Ma, ed è questa la vera domanda, se il manuale d'uso non fosse disponibile per varie ragioni (strumentazione vecchia e troppo onerosa comprarne una nuova) posso basarmi sull'esperienza degli operatori, stilando un piano di manutenzione deciso insieme a loro? Oppure deve esserci sempre un riferimento "certificato" che mi dica se la mia taratura e/o manutenzione sia quella adeguata?

P.S.: esempio palese è quello di un macchinario particolare e molto costoso di cui non hanno il manuale d'uso, ma una copia di un manuale del modello successivo. Ora, essendo comunque molto simili gli strumenti dicono (e voglio crederci..) che i manuali siano praticamente uguali. Posso usare la procedura di taratura che è scritta su questo manuale? Ai fini della certificazione, sono costretto a reperire il manuale originale (sempre se possibile..)?


Ferrets, ma parli di un laboratorio accreditato (17025) o "semplicemente" certificato 9001 ?
Proprio nella tua domanda sta una delle grandi differenze tra accreditamento e certificazione. Se certifichi che tari la bilancia ogni 6 mesi o ogni 4000 pesate, devi sapere perché dopo 7 mesi l'incertezza di misura (o dopo 5000 pesate) ... potrebbe divergere... quindi hai le competenze per stabilire (tu, non il fornitore) che la bilancia va tarata a 6 mesi o 6 anni ecc.
Manuale d'uso... Marcatura CE, un concetto o un optional?
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ferrets
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MessaggioInviato: Mar Lug 22, 2014 10:13 am    Oggetto: Rispondi citando

dario ha scritto:
Ferrets, ma parli di un laboratorio accreditato (17025) o "semplicemente" certificato 9001 ?


Parlo di un laboratorio che sta muovendo i primi passi verso la certificazione ISO 9001.

Se uno strumento avesse un manuale d'uso utile e con le informazioni a noi utili, ma non originale, come ci si deve comportare?
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Paoloruffatti
Yoda


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MessaggioInviato: Mar Lug 22, 2014 2:50 pm    Oggetto: Rispondi citando

Beh!
almeno una volta i manuali erano scritti su carta ruvida; oggi sono su carta patinata: ........ si è perso un loro utilizzo molto utile!

Gli strumenti (quelli che fanno delle misure: ci sono tanti che considerano strumenti ad esempio i tester elettrici che sono utilizzati solo per vedere se in un circuito c'è la scossa) devono essere tarati a fronte di un primario che ha una precisione da 3 a 10 volte superiore a quella dello strumento da tarare.

Questo primario a sua volta deve "avere la riferibilità" ad un primario che viene tarato a sua volta presso uno dei centri accreditati (mi pare il Colonnetti di Torino ed il Cern di Roma) nei quali si fanno delle sedute speciali di taratura una volta all'anno per tarare i primari di tutti i centri Accredia (non ricordo la sigla dell'ente accreditato da accredia) sparsi sul territorio italiano.

La prova che questi strumenti sono tarati è data dal certificato, emesso secondo uno standard riconosciuto, in cui sono riportati tutti gli estremi del primario di riferimento, le misure su alcuni punti del fondo-scala del misurando e calcolato lo scarto tra la misura fatta dal primario e quella letta sullo strumento da tarare.
Si costruisce così la curva di precisione dello strumento..

Nel certificato di taratura viene anche ricordato, con calcoli un po' complicati da spiegare, l'incertezza della misura o meglio di tutta la catena di riferimento che avrà anch'essa per ogni gradino il suo gradi di incertezza calcolati.

Sono qundi da appendere al chiodo in toilette tutti i certificati del costruttore di uno strumento, che pagate pochissimo, che dicono semplicemente che lo strumento rispetta il range di accuratezza garantito a catalogo. questa è carta straccia!

Altra raccomandazione: tarate solo gli strumenti che servono davvero a fare misure. ho visto tarare centinaia di strumenti inutilmente con un costo mica da poco, mentre bastava che se ne tarasse UNO SOLO: quello che si utilizza per fare dei controlli di qualità finali o come quelli usati da CQ in entrata; per intenderci il calibro utilizzato dal magazziniere che deve consegnare alla produzione un tondo profilato da 8,5+- 0,1 può essere una zappa non tarata, lo sarà invece quello del tornitore che da quella barra deve ricavare un pezzo a disegno in cui ci sono tolleranze da rispettare.

Ciao
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