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Il passaporto è la certificazione

 
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Autore Messaggio
QualitiAmo - Stefania
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MessaggioInviato: Ven Set 27, 2013 11:08 am    Oggetto: Il passaporto è la certificazione Rispondi citando

Sempre di più le pmi che garantiscono i loro clienti con la certificazione. Siamo secondi al mondo dopo la Cina. L'articolo è tratto da: "Il Corriere della Sera".

Nulla di nuovo sotto il sole ma, incredibilmente, ne parla un quotidiano nazionale.
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marcopn85
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MessaggioInviato: Ven Set 27, 2013 12:11 pm    Oggetto: Incredibile!!!! Rispondi citando

Un dato strabiliante, direi. Spero che delle 130 mila certificazioni italiane non ci sia una percentuale alta di certificazioni "fasulle", "comprate" o "sulla carta" (siamo pur sempre in Italia, lasciatemi essere sospettoso).
Comunque è un segnale importantissimo per dare una spallata a questa crisi che ormai ci attanaglia da un po' di tempo. Ormai è chiaro, non possiamo competere a livello di prezzo (basta vedere tutte le aziende italiane che stanno espatriando - vedi la Fiat in Polonia). Però possiamo sicuramente competere in qualità, facendo tornare in auge il marchio del Made in Italy.
E questo sicuramemnte è un passo importantissimo. Poi il resto viene da sè.
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#34
Veg-Quality


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MessaggioInviato: Ven Set 27, 2013 1:28 pm    Oggetto: Rispondi citando

Speriamo sia così....
Riguardo la Polonia, non voglio generalizzare, ma credo che in certe situazioni il "salto" culturale sia stato fin troppo grande, passando dall'agricolutura al ppap level 3, passami la battuta.
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Paoloruffatti
Yoda


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MessaggioInviato: Ven Set 27, 2013 3:10 pm    Oggetto: Rispondi citando

Caro Marcopn85,
pur con tutto l'ottimismo auspicabile trovo che il tuo intervento contenga un sacco di cose inesatte, segno forse che anche tu sei vittima come tanti di un forzato cambio culturale (dall'"essere", all'"apparire" ... in TV se non non sei nessuno!) I ragazzi della tua generazione (85 è il tuo anno di nascita?) non possono essersene accorti , in quanto quando è cominciato il declino programmato ed inesorabile di questa nostra Italia, avevi si e no 8 anni.

Cosa vuoi che conti questa patacca dei secondi dopo la Cina? per me zero virgola!

La Cina è rimasta, come la Russia, indietro di almeno un secolo rispetto ai paesi civili ingessata da un comunismo massificante, per poi esplodere in un modernismo creato da dittatori di mezza tacca (ma potenti) ... un po' come da noi.

La grossa differenza è stata che questi sono passati in un un decennio da una realtà contadina estremamente povera, ad un inurbamento che ha creato orde di gente affamata disposta a tutto, anche ad essere schiavizzati dagli oligarchi, solo per avere un tozzo di pane ed una baracca coi buchi sul tetto per poter vivere, anzi sopravvivere da bestie!.

Poi sono arriviate le grandi multinazionali dello sfruttamento schiavistico (prendi Apple per non far nomi!) in modo che un tablet che qui si vende a 700€ lì costa alla Apple si e no pochi dollari ...e alla Cina un sacco di suicidi di persone che lavorano 14 ore al giorno senza potersi alzare per fare la pipì e mangiare sul tavolo di lavoro.

Noi invece che abbiano conosciuto il boom del consumismo (1964: tu non c'eri ancora) ora siamo ridotti a dover emigrare, non più con la valigia di cartone chiusa con lo spago, a morire in miniera in belgio (1956 Marcinelle), ma comunque con la valigia Carpisa (di quelle belle ovviamente ma che costano pochissimo) in 46.000 l'anno scorso nella sola Germania, per avere uno stipendio decente e, forse, la speranza di avere una pensione (qui ciccia!!).

Aggiungi poi che da 6° potenza industriale mondiale siamo ormai precipitati in coda al tram con i nostri cugini europei che prima hanno fatto chiudere tutta l'industria primaria pesante (nettamente la migliore al mondo) e poi ci stanno cannibalizzando quel po' di aziende che sono ancora con la bocca fuori dall'acqua,ma che non possono più durare a lungo, comperandole in una sorta di "Suk Italia", con una pipata di tabacco.

Ho gia detto che la tua e altre due generazioni non avranno nessuno stipendio fisso e nemmeno la pensione, prima che l'Italia possa ricostruire in qualche modo il tessuto industriale scomparso. Piano piano l'Europa ci sta portando a diventare un popolo di Camerieri per servirli in una "Italaland", ...i più fortunati , ma i 3,5 milioni di persone che OGGI non sanno se potranno fare un pasto (UNO SOLO!, non due!) una o due volte a settimana, stanno crescendo ad un ritmo vertiginoso ... la Caritas non ce la fa più!
... e a me chi mi conosce mi chiama Cassandra!
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QualitiAmo - Stefania
Moderatore


Registrato: 16/09/07 18:37
Messaggi: 26589

MessaggioInviato: Ven Set 27, 2013 3:47 pm    Oggetto: Re: Incredibile!!!! Rispondi citando

marcopn85 ha scritto:
Spero che delle 130 mila certificazioni italiane non ci sia una percentuale alta di certificazioni "fasulle", "comprate" o "sulla carta" (siamo pur sempre in Italia, lasciatemi essere sospettoso).


Siamo in due ad essere sospettosi, marco. Smile
Del resto, mi basta leggervi tutti i giorni per vedere concretizzati i miei dubbi e sincerarmi che molte certificazioni siano più di facciata che di sostanza, a partire - ovviamente - dalle Direzioni che dovrebbero gestire la Qualità e che - invece - si accontentano di usarla come richiamino per le allodole.
Il problema? Ormai il richiamino ce l'hanno moltissimi e non basta più per acciuffare il cliente. In più mantenere un sistema di facciata costa senza portare alcun vantaggio (anzi, porta molti svantaggi) quindi l'intero iter della certificazione di rivela improvvisamente come IL PROBLEMA.

marcopn85 ha scritto:
Ormai è chiaro, non possiamo competere a livello di prezzo (basta vedere tutte le aziende italiane che stanno espatriando - vedi la Fiat in Polonia). Però possiamo sicuramente competere in qualità, facendo tornare in auge il marchio del Made in Italy.


Purtroppo è chiaro solamente a noi, temo, visto che molti imprenditori stanno cercando di competere puramente sui prezzi e non su altro. Il made in Italy fatto per lo più all'estero e con l'etichettina applicata in Italia (una legge vergogna!) ormai riesce a stento a difendere il proprio nome e giustamente, direi, almeno in molti casi.

Sì, sono assolutamente pessimista e no, non vedo neppure lontanamente la fine di questa crisi. non parlo1
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marcopn85
Amico/a di QualitiAmo


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MessaggioInviato: Ven Set 27, 2013 6:31 pm    Oggetto: Rispondi citando

Caro Paolo,
praticamente ogni volta che leggo un tuo intervento prendo carta e penna (anzi, ctrl+c e ctrl+v) e prendo appunti. In effetti la Cina non è un paese presso cui emigrare (anche se sarebbe curioso aprire una specie di Little Italy a Pechino e vedere cosa ne pensano loro, che oramai ci hanno invaso con le loro Chinatown), viste le pessime e precarie condizioni in cui si trova la popolazione.
Sono pienamente d'accordo con te e con Stefania, quando dite che questo dato è solo un dato di facciata, dettato dall'esigenza dell'apparire, senza badare tanto all'essere.
Comunque la speranza è l'ultima a morire, spero vivamente che tra le 130 mila certificazioni ci sia qualcuna che fa emergere l'azienda che l'ha adottata, distinguendosi da tutte le altre di facciata.

P.S. Si, 85 è l'anno di nascita

Smile
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