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Diminuire la frequenza dei problemi della qualitá

 
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Autore Messaggio
QualitiAmo - Alberto
Moderatore


Registrato: 10/11/09 11:26
Messaggi: 4567

MessaggioInviato: Mer Giu 19, 2013 1:23 pm    Oggetto: Diminuire la frequenza dei problemi della qualitá Rispondi citando

Ci segnalano la pubblicazione dell'articolo Diminuire la frequenza dei problemi di qualità sul sito "La via della qualità" e noi, volentieri, ve lo segnaliamo a nostra volta.
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Alberto - Staff di QualitiAmo

ISO 9001:2015 - SI AGGIUNGE ALLA COLLANA DEI LIBRI DI QUALITIAMO IL NUOVO TESTO CHE SVELA I SEGRETI DELLA FUTURA NORMA



IL PRIMO LIBRO NATO SULLE PAGINE DI QUALITIAMO



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Fagus
Forumista di Alta Qualità


Registrato: 17/05/11 13:04
Messaggi: 767

MessaggioInviato: Mer Giu 19, 2013 7:35 pm    Oggetto: Rispondi citando

Nella sua semplicità è un bell'articolo che spiega chiaramente come per le NC è necessario non solo risolverle ma identificarne le cause
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Agostino
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Paoloruffatti
Yoda


Registrato: 26/07/08 11:05
Messaggi: 4071

MessaggioInviato: Mer Giu 19, 2013 9:59 pm    Oggetto: Rispondi citando

Beh, se è questo il succo non ci perdo neanche tempo per leggere l'articolo.
..... Si trova spesso chi inventa l'acqua calda ... e magari la vende anche bene!
ciao
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ROBERTO61
Nuova recluta del forum


Registrato: 24/11/12 11:35
Messaggi: 18

MessaggioInviato: Gio Giu 20, 2013 11:19 pm    Oggetto: Rispondi citando

Ciao Paolo,
mi dispiace che tu abbia espresso un giudizio negativo senza neanche leggere l'articolo.
Se deciderai di leggerlo e vorrai farmi sapere i motivi per cui ritieni sia poco interessante o utile mi farà in ogni caso piacere, non ho certo la pretesa di non sbagliarmi mai.

Tuttavia devo dire che conosco molte aziende dove questi concetti, sebbene forse noti, non vengono poi così frequentemente e facilmente applicati.

L'articolo ha l'obiettivo di dare alcune indicazioni pratiche su come approcciare i problemi di qualità aziendali allo scopo di evitare che i problemi si ripetano nel tempo.

Non ho nessuna intenzione di vendere l'acqua calda (per fortuna non devo basarmi sul successo o meno dei miei articoli o delle mie pubblicazioni per vivere), ma bensì quello di provare a trasmettere conoscenze ed esperienze concrete, fatte in quasi 30 anni di lavoro, a chiunque si occupi di qualità ed abbia il desiderio di conoscere e condividere le esperienze altrui.

Ciao!
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Roberto Giuliani
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Paoloruffatti
Yoda


Registrato: 26/07/08 11:05
Messaggi: 4071

MessaggioInviato: Ven Giu 21, 2013 9:28 am    Oggetto: Rispondi citando

Ciao Roberto,
vedo che ti sei molto educatamente risentito per il mio aver tacciato il tuo articolo di "acqua calda". Mi pare di non aver dato nessun "giudizio negativo", o per lo meno non era mia intenzione ; devi capire però che io sono molto vecchio e sto perdendo la pazienza per cose che per me sono del tutto scontate, trite e ritrite.

Se ti ho fatto un torto, comunque te ne chiedo scusa.

Per scrupolo quindi sono andato a leggere l'articolo, non trovandoci nulla di drammaticamente nuovo rispetto a quello che dice molto sinteticamente la norma
Tu comunque hai illustrato molto bene i capitoli 8.3,8.4 e 8.5 della norma 9001 stessa con esempi tipici, compreso il poka yoke per evitare gli errori umani.

Se tutti gli RGQ facessero, o avessero il tempo di fare degli studi statistici come quelli molto dettagliati che tu proponi, sarebbero contenti, ma penso che non siano necessari se ad ogni AC e/o ad ogni AP portano il processo a completa conclusione, con la relativa "verifica di efficacia".

Dirai che l'analisi delle cause così ben documentata può orientare la ricerca, ma, se vuoi sentiamo i ragazzi che ci leggono e sono certo che molti ti direbbero pressapoco quello che dico io: "....averci il tempo...! "

Ciao e buon lavoro
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ROBERTO61
Nuova recluta del forum


Registrato: 24/11/12 11:35
Messaggi: 18

MessaggioInviato: Dom Giu 23, 2013 11:14 pm    Oggetto: Rispondi citando

Ciao Paolo,
non mi sono risentito, quando si condividono idee ed esperienze penso sia abbastanza normale che non tutti la pensino come te, perciò accetto le critiche e i punti di vista differenti.
Sono solo stato sorpreso dalla critica a priori senza avere letto l’articolo, basandosi su un commento, per altro positivo, di un altro lettore.

Lasciando comunque da parte questi aspetti personali, tutto sommato poco importanti, voglio ringraziarti per avere letto l’articolo e avere condiviso il tuo punto di vista.
Di seguito ti rispondo, senza alcun intento polemico e senza cercare di farti cambiare idea, solo per chiarire maggiormente i contenuti dell’articolo e per confronto di idee con una persona esperta come te.

E’ vero che la norma ISO definisce i passi per affrontare i problemi di qualità. E' anche però vero che non dà alcuna indicazione su come fare questi passi. Il modo con cui si seguono questi passi può fare un enorme differenza sul risultato finale.
Se, leggendo la norma, tutti fossero in grado di applicarla nel modo più efficace possibile, non sarebbe necessario rivolgersi a dei consulenti per attuare un sistema di gestione della qualità che funzioni.

Non ho pertanto la pretesa di fare nuove rivelazioni o inventare cose nuove ma penso di poter condividere i modi con cui applicare quanto contenuto nella ISO 9001 sulla base delle mie esperienze.

Analizzare i problemi della qualità nel modo da me indicato nell’articolo non richiede molto tempo.
Se non si vuole tornare indietro ad analizzare i problemi avvenuti nel passato, si può partire dal presente registrando i problemi che si presenteranno d’ora in avanti prevedendo di indicare gli errori che hanno generato i difetti "primi" all'origine dei problemi di qualità.
Questo è il concetto principale espresso nell’articolo. Per aumentare la probabilità che i problemi non ricompaiano occorre focalizzarsi sugli errori.

Quando si cercano delle soluzioni ad un problema ci si può comportare in tre diversi modi:
1. Si cerca un'azione che elimini le cause più dirette (dette anche sintomi) del problema.
2. Si cerca un azione che elimini il difetto "primo"
3. Si cerca un'azione che eviti il ripetersi dell'errore che ha generato il difetto "primo"

Quanto più in profondità si va nella ricerca delle soluzioni di un problema tanto più elevata è la probabilità che il problema non si ripeta in futuro.

Poiché per esperienza diretta, in molti casi, ho notato che si tende principalmente a focalizzarsi solo sui primi due livelli, ho aggiunto al registro dei problemi le colonne degli errori e delle cause degli errori.
In questo modo è più facile focalizzarsi sulle azioni che eliminano o almeno riducono la possibilità di ripetere gli errori che portano alla manifestazione del problema.

Questo è in sostanza il principale contenuto dell’articolo che non è chiaramente espresso nella ISO 9001 (nella norma si parla genericamente di "cause dei problemi").

In ultimo, se il RGQ non ha molto tempo disponibile, è bene domandarsi perché.

1. L'RGQ è molto impegnato nell’attuazione del sistema di gestione della qualità ma in cambio i risultati sono eccellenti (pochi problemi di qualità)?
2. L'RGQ è molto impegnato ad affrontare numerosi problemi di qualità?

Nel primo caso, sono d’accordo con te non è necessario effettuare un’analisi dettagliata dei problemi probabilmente le attività messe in piedi sono già di per sé efficaci.
Nel secondo caso, è probabile che molti dei problemi che l'RGQ deve affrontare siano ripetitivi.
Lavorando sugli errori, molti problemi potranno essere eliminati permanentemente e di conseguenza si ridurrà significativamente la frequenza con cui essi avvengono.
L'RGQ potrà finalmente lavorare in modo meno frenetico!

Grazie ancora per il tuo feedback. Spero di essere riuscito a chiarire meglio il contenuto dell'articolo.

Ciao e buon lavoro anche a te!
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Roberto Giuliani
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Paoloruffatti
Yoda


Registrato: 26/07/08 11:05
Messaggi: 4071

MessaggioInviato: Lun Giu 24, 2013 3:20 pm    Oggetto: Rispondi citando

Si, Si , il tuo articolo non fa una piega, così come il chiarimento che dai; quest'ultimo però evita di chiamare con loro nome l'Azione Correttiva (quelle che tu listi al punto 3 del tuo elenco degli interventi sugli errori e hai perfettamente ragione quando dici che molti tentano di mettere il classico TACON (in veneto la toppa) sullo sbrego (la lacerazione), fermandosi solo a quello .

Io rincaro la dose, dicendo che ci sono fior di RGQ che per lavorare poco o perchè ne hanno fin troppe di segnalazioni di NC, che hanno addiritturta classificato gli errori (NC) in due categorie cioè:
- la NC "maggiori" che meritano una AC e
- quelle "minori", che non meritano di eliminarne la causa con la AC "costa di più che tappare il buco e/o gestire la carta per farle"- dicono!.

...... PALLA ENORME ed INVERECONDA! Sono spesissimo i buchini insignificanti che permettono all'acqua di scavare un po' alla volta la diga e farla crollare x ...e all'imporovviso in modo irreparabile!; tutti sanno affrontare la falla grossa e studiarne le cause!

Per sensibilizzare questi ragazzi che fanno da RGQ, io adopererei i termini della norma, chiamando NC gli "errori", Risoluzione della NC le azioni per risolvere l'errore topico e AC l'azione pensata per rimuovere le cause. Il tuo focus sull' "Errore" potrebbe essere un po' fuorviante, penso.

Tu affermi inoltre che la ISO "non dà indicazione sul come fare i passi": a parte che la norma non fa nessun esempio o caso particolare essendo applicabile ad ogni intrapresa dell'umana attività, altrimenti la norma diverrebbe un tomo da 500 pagine, i passi per trattare l'argomento li fa e mi paiono chiari proprio scrivendo i punti (8.3, 8.4 e 8,5, per il rischio di accadimento di una NC "potenziale") del cap 8.

Nella versione in preparazione per il 2015, finalmente fondono i 3 punti in uno solo, vedendo l'intera questione come un "processo" unico le cui fasi sono appunto i passi che anche tu citi (e/o i punti suddetti), in pratica cancellando il pensiero distorto che a non tutte la NC debba corrispondere una AC.

Grazie della pazienza e cari saluti
Paolo
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ROBERTO61
Nuova recluta del forum


Registrato: 24/11/12 11:35
Messaggi: 18

MessaggioInviato: Mar Giu 25, 2013 10:09 pm    Oggetto: Rispondi citando

Ciao Paolo,
sono d'accordo con te sulla necessità di intervenire anche sui problemi che sembrano "minori".
Quando non intervieni, inevitabilmente essi ricompaiono e, nel tempo, è probabile che ti trovi ad affrontare un numero sempre più grande di problemi in un tempo disponibile sempre più breve.

A causa dell' elevato numero di problemi (sia pure minori) le conseguenze sono:

• I clienti percepiscono che il livello qualitativo aziendale è molto basso
• Il lavoro dell'RGQ è frenetico. Non trova mai il tempo di migliorare ed è sempre impegnato a spegnere gli "incendi" che frequentemente scoppiano.

Per chiarire meglio a cosa mi riferisco quando parlo di azioni per eliminare i difetti/errori proverò ad usare i termini della norma ISO (come mi hai suggerito tu). Cercherò di farlo attraverso un esempio sufficientemente semplice.

Esempio
Questa mattina l'auto non si avvia perché la batteria è scarica. La batteria si è scaricata durante la notte perché mi sono dimenticato di spegnere i fari.

Traducendo il tutto in termini di difetto funzionale, difetto "primo" ed errore la situazione è la seguente:

Difetto funzionale: L'automobile non si avvia
Difetto "primo": La batteria è scarica
Errore: Mi sono dimenticato i fari accesi per tutta la notte

Ora, se apro una NC del tipo "L'automobile non si avvia", prima di definire la Risoluzione della NC è opportuno individuare il difetto "primo" (La batteria è scarica).

La Risoluzione della NC è quell'azione che elimina il difetto "primo"

In questo esempio potrebbe essere:
• Ricarica o sostituzione della batteria

Se chiudo qui la NC senza alcuna AC è molto probabile che la NC possa ripetersi in futuro (è infatti molto probabile che mi possa ancora dimenticare di spegnere i fari).

Per evitare ciò è necessario definire ed attuare una AC

L'AC è quell'azione che elimina (o almeno riduce significativamente) la possibilità di ripetere l'errore che ha generato il difetto “primo” .

In questo esempio, sapendo come intervenire sull'impianto elettrico dell'auto, per non ripetere l'errore di dimenticarmi di spegnere i fari l'AC potrebbe essere:
• Faccio in modo che quando tolgo la chiave dal cruscotto i fari si spengono automaticamente.
Oppure:
• Quando apro la porta e i fari sono accesi, un segnale sonoro mi avvisa che non ho spento i fari

Attuando una delle due opzioni di AC essendo impossibile o estremamente improbabile ripetere l'errore diventa impossibile o molto improbabile che la NC ricompaia in futuro.

Se ancora non sono riuscito ad essere sufficientemente chiaro non esitare a farmelo sapere.

Ciao!

Roberto
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Roberto Giuliani
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