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Obiettivi e Indicatori per la Funzione QA
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Autore Messaggio
QualitiAmo - Stefania
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MessaggioInviato: Gio Gen 10, 2013 5:02 pm    Oggetto: Rispondi citando

Batman ha scritto:
Ora, al di là della parte "ideale" (quella sul salto culturale), su cui credo convergiamo tutti senza dubbio, resta un problema concreto laddove questo salto non c'è o non c'è ancora stato: ....

... che si fa?
Smile


Se proprio non si riesce a far capire alla Direzione che se vuole misurare il nostro lavoro ad ampio raggio deve metterci in grado di agire, si lotta col coltello fra i denti accettando come indicatori solamente quelli sui quali si ha un'influenza diretta.
Il solito vecchio metodo. Confused

Ognuno conosce bene la propria situazione aziendale e sa dove può esercitare un vero controllo e dove no.
Personalmente forse della lista salverei:
    - n° verifiche ispettive interne programmate / n° verifiche ispettive interne effettuate (possono saltare per colpa di altri, è vero, ma qui sta a noi far rispettare il nostro lavoro)
    - cicli temporali delle azioni correttive (idem)
    - documenti audit inviati come da tempistiche programmate
    - azioni aperte dopo le verifiche ispettive, portate avanti nel rispetto di quanto pianificato (idem)
    - n° risposte a questionari clienti
    - errori riportati da auditor esterni
    - tempo perso per mancanza di istruzioni o per istruzioni errate
    - tempo medio impiegato per rispondere ai reclami dei clienti

Certo non sarei contenta di vedere il mio lavoro giudicato in base a questi indicatori e ad altri simili perché significherebbe essere indietro di qualche decennio con l'idea di soddisfazione del cliente (il professionista della qualità non è altro che la voce del cliente e deve essere messo in grado di fare il suo lavoro)...

Certo, però, proverei come una goccia d'acqua ("Gutta cavat lapidem") a cambiare la cultura della mia azienda un po' ogni giorno. Cool
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Stefania - Staff di QualitiAmo

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#34
Veg-Quality


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MessaggioInviato: Gio Gen 10, 2013 5:08 pm    Oggetto: Rispondi citando

IMHO bisogna cercare di far capire alla direzione le cose nella mainiera in cui la direzione le vuole capire.
Li andranno indirizzati i ns. sforzi. Raccogliere dati e statalistiche su un qualcosa che la direzione trova poco interessante, o trascurabile, non serve a niente. Per portare avanti le mie tesi, ora applicate, ho fatto sempre leva sull'aspetto economico (guarda caso.... Smile) e pian piano stiamo migliorando.
Prendendoci il giro largo a volte, ma poi è stato fatto quello che avevo pensato. ok_0
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MessaggioInviato: Gio Gen 10, 2013 5:17 pm    Oggetto: Rispondi citando

KK ha scritto:
Batman, non sto a quotarti ma vorrei parlare più in generale dei 3 punti con cui mi hai risposto.
Ho la sensazione che in quella risposta si sia fatta un po' di sovrapposizione tra obiettivi di funzione aziendale e obiettivi personali.

Faccio un esempio:
Se il mio capo Direttore di stabilimento, ad inizio anno mi convoca e mi dice: "caro responsabile qualità, quest'anno ho deciso di darti questi obiettivi per i quali, se li porti a termine, ti corrispondo un premio di 100 euro:
- conseguire la certificazione ISO 9001 per l'azienda
- completare il ciclo di audit interni prima di luglio
- ridurre i tempi di verifica dell'efficacia delle AC da 3 mesi a 2".

Questi per me sono tutti obiettivi personali di KK, non della funzione aziendale "qualità".

Se nella politica della qualità invece c'è l'obiettivo di aumentare il fatturato di 1 punto percentuale e diminuire le non conformità di processo di 2 punti percentuali, di sicuro c'è un contributo della qualità, ma non credo che il premio finale sia corrisposto sull'apporto a questo tipo di obiettivi.

Sto sbagliando qualcosa?


Beh, intanto non vorrei andare fuori tema, ma andrebbe visto se come responsabile qualità è di fatto così corretto si risponda ad un direttore di stabilimento, che magari è operativo, quindi si pone il problema di "non terzietà"... ma vabbè.

Direi subito che, nel caso di obiettivi personali che hai portato, si potrebbe dedurre che il tuo direttore è generoso, perchè quegli obiettivi sono abbastanza semplici da raggiungere e potenzialmente slegati dalla qualità effettiva, perchè:

1) la certificazione oramai la riescono a raggiungere, passatemi un'espressione brutale, anche i quadrupedi.
2) L'effettuazione di un numero di audit è dipendente dalla capacità di trovarne il tempo, stop. Non c'è dentro nessuna rilevazione di efficacia o di valore aggiunto: posso effettuare 500 audit inutili o 2 efficacissimi.
3) Per il tempo di verifica vale quanto sopra. Verificherai in tempo breve, ok...ma magari ciò non produce nulla di "impattante".


Per il resto, beh appunto...mi confermi che quelli della Direzione non possono essere i nostri, ti pare?
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MessaggioInviato: Gio Gen 10, 2013 5:28 pm    Oggetto: Rispondi citando

#34 ha scritto:
IMHO bisogna cercare di far capire alla direzione le cose nella mainiera in cui la direzione le vuole capire.
Li andranno indirizzati i ns. sforzi. Raccogliere dati e statalistiche su un qualcosa che la direzione trova poco interessante, o trascurabile, non serve a niente. Per portare avanti le mie tesi, ora applicate, ho fatto sempre leva sull'aspetto economico (guarda caso.... Smile) e pian piano stiamo migliorando.
Prendendoci il giro largo a volte, ma poi è stato fatto quello che avevo pensato. ok_0


Ebbè, #34 ... quello che racconti in modo accennato è molto interessante. Magari anche stando sul vago perchè non ci racconti un pò questo tipo di esperienza?

Esempi di aspetti economici? ... e poi quando dici "quello che avevo pensato", ad esempio cosa? Qualcosa su cui poi potevi essere misurato direttamente?

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#34
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MessaggioInviato: Gio Gen 10, 2013 5:37 pm    Oggetto: Rispondi citando

Ciao Batman, dimenticando che eri nuovo non ho voluto dilungarmi su cose già dette, comunque qui c'è il link della discussione originale.
http://www.qualitiamo.com/phpBB2/viewtopic.php?t=10125&postdays=0&postorder=asc&start=0

Il succo comunque è sempre il solito: bisogna portare la direzione ad un punto tale che l'unica scelta possibile sia la nostra.
Io avevo preparato una bella documentazione sui costi delle NC e sulle loro cause, di fronte all'evidenza non si può continuare a restare indifferenti.
Perché se si propone il giusto, prima o poi saltano fuori le NC dovute a questa mancanza.
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MessaggioInviato: Gio Gen 10, 2013 6:03 pm    Oggetto: Rispondi citando

#34 ha scritto:
Ciao Batman, dimenticando che eri nuovo non ho voluto dilungarmi su cose già dette, comunque qui c'è il link della discussione originale.
http://www.qualitiamo.com/phpBB2/viewtopic.php?t=10125&postdays=0&postorder=asc&start=0

Il succo comunque è sempre il solito: bisogna portare la direzione ad un punto tale che l'unica scelta possibile sia la nostra.
Io avevo preparato una bella documentazione sui costi delle NC e sulle loro cause, di fronte all'evidenza non si può continuare a restare indifferenti.
Perché se si propone il giusto, prima o poi saltano fuori le NC dovute a questa mancanza.


Ok appena posso vado a leggerlo. Sono relativamente nuovo, nel senso che risulto tale perchè non ho postato molto, ma seguo il sito da un bel pò, e mi sono poi iscritto al forum un annetto fa.

Smile
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#34
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MessaggioInviato: Gio Gen 10, 2013 6:09 pm    Oggetto: Rispondi citando

Batman ha scritto:


Ok appena posso vado a leggerlo. Sono relativamente nuovo, nel senso che risulto tale perchè non ho postato molto, ma seguo il sito da un bel pò, e mi sono poi iscritto al forum un annetto fa.

Smile


A partecipare c'è più gusto, più siamo e meglio è Smile
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MessaggioInviato: Gio Gen 10, 2013 6:12 pm    Oggetto: Rispondi citando

#34 ha scritto:
Batman ha scritto:


Ok appena posso vado a leggerlo. Sono relativamente nuovo, nel senso che risulto tale perchè non ho postato molto, ma seguo il sito da un bel pò, e mi sono poi iscritto al forum un annetto fa.

Smile


A partecipare c'è più gusto, più siamo e meglio è Smile


Infatti, e proprio a questo proposito direi di ritornare sul tema del thread.

Altri punti di vista sulla questione??? su, su! che è un argomento caldo!
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Batman
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MessaggioInviato: Gio Gen 10, 2013 6:13 pm    Oggetto: Rispondi citando

#34 ha scritto:
Batman ha scritto:


Ok appena posso vado a leggerlo. Sono relativamente nuovo, nel senso che risulto tale perchè non ho postato molto, ma seguo il sito da un bel pò, e mi sono poi iscritto al forum un annetto fa.

Smile


A partecipare c'è più gusto, più siamo e meglio è Smile


Infatti, e proprio a questo proposito direi di ritornare sul tema del thread.

Altri punti di vista sulla questione??? su, su! che è un argomento caldo!
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2p71828
Qualità è precisione


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MessaggioInviato: Gio Gen 10, 2013 7:19 pm    Oggetto: Rispondi citando

la mia modesta opinione.

1) gli indicatori devono monitorare i processi non valutare la dedizione/operosità/impegno/buona volontà etc delle singole persone

2) gli indicatori non devono proliferare a piacimento altrimenti si deve avere l'indicatore degli indicatori, ne dovrebbero bastare veramente pochi (quelli dove si hanno delle criticità).
(esistono comunque degli indicatori che a volte ci vengono forniti gratuitamente e che uno può benissimo tenerseli lì per un controllo di secondo livello)

3) devono essere una sintesi/riassunto, non un dettaglio, per cui non ci si deve preoccupare troppo se alcune informazioni vengono perdute. Le analisi di secondo/terzo livello si fanno dopo

4) non ci impegna a migliorare l'indicatore (non è quello l'obiettivo), ci si impegna a migliorare il processo. Se avremo fatto un buon lavoro il risultato si rifletterà in un miglioramento dell'indicatore, ammesso che anche l'indicatore sia efficace, ma può anche darsi che peggiori a causa di sopraggiunte attività non monitorate. Di contro se lavoro guardando sempre l'indicatore trascurerò tutto ciò che non sia monitorato a detrimento dell'azienda

detto questo si potrebbe parlare del controllo qualità:
se ho l'impressione di essere sottodimensionato monitorerò la saturazione delle attrezzature di misurazione, per esempio, oppure i tempi per l'effettuazione di una analisi/misurazione, ma potrei anche contabilizzare le analisi effettuate al mese etc.

per una assicurazione/gestione della qualità, il numero di procedure generiche revisionate (quelle particolari, ovvero le istruzioni operative, devono essere obiettivi di team interfunzionali)(statisticamente non dovrebbe esistere sistema in cui le procedure siano congelate per anni, c'è sempre qualcosa di migliorabile o nuove esigenze da soddisfare), le ore di formazione erogate e quelle ricevute (Per kk il fatto di aver conseguito o meno la certificazione non è un obiettivo/indicatore nè del responsabile per la gestione nè per l'assicurazione della qualità. Se così fosse trattasi di certificazione estorta con il sotterfugio /inganno).
Le NC di seconda e terza parte ricevute, se queste sono da imputarsi a problemi/incoerenze etc di sitema
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Batman
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MessaggioInviato: Ven Gen 11, 2013 5:46 pm    Oggetto: Rispondi citando

2p71828 in generale sono d'accordo sul senso degli indicatori intesi come monitoraggio dei processi. Certamente.

Il tema del thread però era più incentrato sulle performance e sugli obiettivi delle singole Funzioni. Che, al di là che sia funzionale o meno al miglioramento dei processi, è ragionevole pensare che sia esigenza di una Direzione.
In sostanza si parla di una Direzione che intende misurare gli "organismi" aziendali interni con la duplice finalità sia di analizzarne le efficienze/carenze sia di motivarle al raggiungimento di obiettivi, ovviamente che si sposino con le macro-strategie adottate dall'organizzazione

Il punto critico che ponevo è riferito alla differenza tra la "semplicità" di porre obiettivi (e quindi misurare oggettivamente rispetto ad essi) per quasi tutte le funzioni aziendali e la difficoltà invece di individuarne di pertinenti, precisi, misurabili ecc per la Funzione Qualità!

In quest'ottica, che magari (ahimè) risulta più settaria, più a compartimenti stagni, con meno "salto culturale", come volete...ma che di fatto appartiene ad oggi ancora a molte realtà aziendali... come può, chi lavora nella QA confrontarsi con una realtà dove tutti hanno e perseguono obiettivi e restarne fuori... per poi magari, come diceva Stefania, finire per essere capri espiatori delle eventuali carenze?!!?...

Una soluzione di approccio efficace mi sembra sia quella posta da #34 ... ma esempi concreti sono caldamente attesi! Smile
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Paoloruffatti
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MessaggioInviato: Sab Gen 12, 2013 12:53 pm    Oggetto: Rispondi citando

Caro Batman,
2p ha centrato perfettamente la questione e KK anche: misurare l'efficienza dell'AQ è una follia.
Quello che si sta dibattendo qui lo ha centrato perfettamente Stefania, che parla di "salto culturale", per passare dalla visione per funzioni (parlo della gestione!) a quella per processi che, in ultima analisi , significa che tutti i "dirigentoni" con in testa il "Padronone" [quest'ultima definizione è mia!] devono fare a gara per aiutarsi per far scorrere il flusso dell'ordine all'interno dell'azienda e semplificare gli intoppi che ci sono (spessissimo sono nel passaggio TRA le funzioni e non NELLE funzioni) e non andare al lavoro alla mattina con il coltello tra i denti .... e la frusta, il padrone.

Se non c'è questo sforzo COMUNE tu potrai cercare di misurare tutte le inefficienza di questo mondo, ma resterà altissimo un solo indicatore.

Eccolo:
tempo di permanenza di un ordine in azienda/ tempo in cui si aggiunge valore alla materia prima.

Io non conosco l'attività della tua azienda, ma sono sicuro che questo rapporto è di 97% / 3/% fatto 100 il tempo che passa tra la data dell' ordine e quella della bolla di consegna.


..... Non ditemi che sto facendo del bieco commercialismo, ma tutto quanto sopra è il tema che Stefania ed io trattiamo nel nostro nuovo e-book con esemplificazioni chiare.

Spieghiamo anche come si fa a ridurre questo 97% che non solo produce tempi di consegna biblici, ma che continua a perpetrare la visione per funzioni in due settori che pare siano pagati da un'altra ditta: parlo del Commerciale e dell'UT: quest'ultimo causa di sprechi enormi e scelte strategiche aziendali (ripeto "strategiche") ad insaputa del Padrone!
.. ma nel libro ce n'è per tutti...!
Ciao a tutti
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MessaggioInviato: Lun Gen 14, 2013 12:40 pm    Oggetto: Rispondi citando

Paoloruffatti ha scritto:
Caro Batman,
2p ha centrato perfettamente la questione e KK anche: misurare l'efficienza dell'AQ è una follia.
Quello che si sta dibattendo qui lo ha centrato perfettamente Stefania, che parla di "salto culturale", per passare dalla visione per funzioni (parlo della gestione!) a quella per processi che, in ultima analisi , significa che tutti i "dirigentoni" con in testa il "Padronone" [quest'ultima definizione è mia!] devono fare a gara per aiutarsi per far scorrere il flusso dell'ordine all'interno dell'azienda e semplificare gli intoppi che ci sono (spessissimo sono nel passaggio TRA le funzioni e non NELLE funzioni) e non andare al lavoro alla mattina con il coltello tra i denti .... e la frusta, il padrone.

Se non c'è questo sforzo COMUNE tu potrai cercare di misurare tutte le inefficienza di questo mondo, ma resterà altissimo un solo indicatore.

Eccolo:
tempo di permanenza di un ordine in azienda/ tempo in cui si aggiunge valore alla materia prima.

Io non conosco l'attività della tua azienda, ma sono sicuro che questo rapporto è di 97% / 3/% fatto 100 il tempo che passa tra la data dell' ordine e quella della bolla di consegna.


..... Non ditemi che sto facendo del bieco commercialismo, ma tutto quanto sopra è il tema che Stefania ed io trattiamo nel nostro nuovo e-book con esemplificazioni chiare.

Spieghiamo anche come si fa a ridurre questo 97% che non solo produce tempi di consegna biblici, ma che continua a perpetrare la visione per funzioni in due settori che pare siano pagati da un'altra ditta: parlo del Commerciale e dell'UT: quest'ultimo causa di sprechi enormi e scelte strategiche aziendali (ripeto "strategiche") ad insaputa del Padrone!
.. ma nel libro ce n'è per tutti...!
Ciao a tutti


Paoloruffatti, sono lieto per averti dato modo di pubblicizzare il tuo prodotto, che sarà di sicuro interesse per tutti noi del settore.

Il tuo intervento su quanto concerne le inefficienze aziendali, i tempi di consegna del lavoro, le ipotesi statistiche sull'azienda dove lavoro e quant'altro è singolare e non di meno interessante, ma non riesco a cogliere il nesso che ha con il monitoraggio delle efficienze delle funzioni aziendali.

Detto questo mi fermerei alla tua prima affermazione: "misurare l'efficienza dell'AQ è una follia.".
Quindi di fatto (stando agli esempi che sono sempre utili) se una funzione commerciale può avere come obiettivo una cifra in euro come target da raggiungere di offerte che diventano ordini; Il management "operativo" può avere l'obbiettivo del margine, dell'efficienza, dei tempi d'evasione dell'ordine, della qualità del servizio/prodotto....beh, resta che noi non abbiamo alcun parametro che descriva la nostra efficienza e ci consenta di lavorare su obiettivi misurabili dal nostro datore di lavoro.

A chi scriverà a seguire il compito di smontare l'assunto a cui siamo arrivati!
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MessaggioInviato: Lun Gen 14, 2013 1:35 pm    Oggetto: Rispondi citando

vediamo se posso chiarire/contribuire modestamente allo sviluppo del pensiero:

1) E' paradossale impostare un'azienda per processi e poi valutarla per funzioni.
2) Esistono dei processi, sarebbe meglio chiamarli sotto-processi, che al 99% sono svolti all'interno di una singola funzione. In questi casi gli indicatori con una visione per processi e per funzioni sono gli stessi.
3) comunque se si forniscono solo, o troppi, all'interno delle funzioni si finisce per inficiare la visioni per processi ed il bene dell'azienda
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MessaggioInviato: Lun Gen 14, 2013 2:45 pm    Oggetto: Rispondi citando

Sposo in pieno la visione dell'ultimo post di 2p
Affrontioamo la questione con ribaltandola: "Quali sono i processi che sono in solo carico a QA?"
Trovati questi gli indici escono in maniera automatica.

Anticipo che faccio fatica a trovare macro-processi che siano di mia esclusiva competenza (almeno nella mia realtà aziendale).
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Agostino
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