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Errori di comunicazione negli ambienti di lavoro
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Autore Messaggio
QualitiAmo - Alberto
Moderatore


Registrato: 10/11/09 11:26
Messaggi: 4567

MessaggioInviato: Mar Dic 04, 2012 11:07 am    Oggetto: Errori di comunicazione negli ambienti di lavoro Rispondi citando

Tre errori di comunicazione molto comune negli ambienti lavorativi: articolo e traduzione automatica.
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Alberto - Staff di QualitiAmo

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dario
Enigmatico sorridente


Registrato: 27/11/07 16:30
Messaggi: 3701

MessaggioInviato: Mar Dic 04, 2012 11:34 am    Oggetto: Rispondi citando

Non sono in linea con l'autrice su nessuno dei 3 postulati...
1) Non porre domande ma andare sempre solo per affermazioni a me sa di "studiato saccente". La comunicazione di lavoro è fatta anche, se non sopratutto, di domande.
2) Mai chiedere scusa se non si è colpevoli... Scusa??? Mai lavorato in team? Mai gestito un gruppo di persone? Per me è chiaro che devo chiedere scusa anche per errori altrui, se va fatto.
3) Non portare gli argomenti a favore e a sfavore ma solo le decisioni? Nemmeno qui sono in linea, sebbene spesso un superiore si aspetta una proposta di decisione. Ma per trasparenza e onestà intellettuale è sempre meglio mostrare sia il bene che il male e poi spiegare perché la decisione potrebbe o dovrebbe andare in una direzione. Altrimenti si beccano cantonate e poi bastonate...

O?
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Slender Man
M.A.S.P.


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Messaggi: 3222

MessaggioInviato: Mar Dic 04, 2012 11:51 am    Oggetto: Rispondi citando

tendo a essere d'accordo sull'approccio generale.

l'autrice ce l'ha sul "playing safe", che non è chiedere scusa (lei stessa dice che ci sono occasioni in cui va fatto e basta) non è fare le domande (ma parlare con intonazioni dubitative), non è argomentare (ma enfatizzare le opzioni e sbiadire le proposte di scelta).

insomma, lei dice che bisogna prendere posizione. chiaramente.
senza sfumature, scappatoie. senza quella specie di prosa democrista in cui non si sceglie, si esaspera il non conflitto a tutti i costi, si rimanda, si deflette.

non chiedere scusa per cosa che ALTRI fanno, tocca a loro farlo.
se sei chiamato a decidere, presenta la DECISIONE (con le cause e gli obiettivi che la decisione incorpora) e non il processo decisionale (sembra un parlare a propria discolpa).

non usare toni o forme verbali dubitative o diminutive. se sono in cordata non mi piace che chi guida la spedizione parli in modo insicuro. devo potermi "fidare", anche in modo inconscio, altrimenti si scatenano in me e negli altri dinamiche inquinanti anche pericolose.

è che a me non piace, se posso evitarlo, lavorare con la gente insicura.
e io interpreto i suoi suggerimenti come volti a cercare di eliminare "atteggiamenti" insicuri.

ci si puo' scusare in modo "sicuro", maturo. si possono e si devono fare domande in modo "sicuro" (anzi, spesso chi fa domande prende un ruolo dominante, un vecchio detto dice "chi domanda comanda").

o si possono fare le stesse cose con un sottinteso di "scusate se esisto", "non voglio disturbare". mi sembra lei stia parlando di quello, o della sua variante perniciosa "faccio finta di scusarmi se esisto, perche' non voglio prendere posizione, voglio tenermi aperte tutte le opzioni"

roba untuosa, che io associo a gente come Gianni Letta. che sono amici di tutti, non offendono nessuno, non alzano la voce, non....
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dario
Enigmatico sorridente


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Messaggi: 3701

MessaggioInviato: Mar Dic 04, 2012 12:14 pm    Oggetto: Rispondi citando

Grande Slender, permetti di approfondire!
Io sono un "servizio di staff". Per questo sono un po' limitato e la vedo così.
Come servizio devo muovermi con il giusto ruolo. Non devo decidere, ma devo preparare decisioni che il ruolo del direttore dovrà poi prendere e difendere davanti al cda.
Come servizio, se nello staff abbiamo fatto una cazzata, devo scusarmi, io, come responsabile e non sacrificare un mio collaboratore.
Poi, non dimentico gli aspetti di diplomazia e di "arguzia gestionale", il "politically correct" , Macchiavellicamente studiato. Chiedo scusa con la facciina triste perché questo poi appiana e chiude conflitti che avrebbero portato a catastrofi.
Prendere posizione chiaramente... spesso è suicidiale, nell'ambiente di lavoro.
Ripeto, sono in posizione di staff (la cordata la fa la mia direzione).
Metto indubbio che i risultati migliori si ottengano con sparate "sicure".
In tutto c'è sempre un rovescio della medaglia. Una dose di dubbio mi dice che non stavi lavorando a slogan, ma che avevi analizzato + e - e che hai sempre lasciato un piccolo dubbio.

Differente "insicuro" da "sicuro ma realista" Wink

... e sicurissimamente anche tu hai dei punti in cui sei insicuro, o no?
Spesso le cose "untuose" ti portano a governare, mentre le cose troppo spigolose ti relegano a comparsa... (io preferisco fare la comparsa, ma sostengo, per il buon fine, anche chi vince grazie al compromesso).

Grazie per il confronto Smile
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Paoloruffatti
Yoda


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MessaggioInviato: Mar Dic 04, 2012 12:46 pm    Oggetto: Rispondi citando

"Signorina - sarà che go cativi gusti ma ela la me piase!" E' il modo untuoso e rinunciatario di cui diceva Slender, di dichiararsi alla contadinotta di paese, fattosi ardito (vecchio modo di dire per indicare uno zoticone di campagna che si dichiara alla signorina che ha invitato a ballare nella balera del paesino, sai quella con la frasca issata su di un palo a mo' di insegna..)

In effetti voi due, Dario e Slender, state prlando di due posizioni aziendali completamente diverse (e Dario lo sottolinea): una cosa è un manager, e in questo caso Slender ha ragione, e un'altra molto diversa è la persona in posizione di staff (allora ha ragione da vendere Dario).
Poi c'è una differenza etica tra i due tipi di pensiero, molto importante, penso: Dario ha un profondo rispetto (è nel suo DNA) per le persone in quanto tali, l'articolista è più ticoon.
Mi sbaglio?
ciao
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dario
Enigmatico sorridente


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MessaggioInviato: Mar Dic 04, 2012 4:37 pm    Oggetto: Rispondi citando

Carissimo, non ti sbagli per nulla! Ho ringraziato Slender perché ha permesso proprio di mettere a confronto ruoli che fondamentalmente devono rimanere distinti e che puntano a obiettivi differenti (per il ruolo) e identici per il "business" = l'organizzazione.

L'articolista poi, opera in un contesto culturale diverso dal nostro (che poi il mio è ancora un po' differente e ammetto che certe "deviazioni" me le sono ereditate dal modo di pensare che mi ha inculcato la scuola, rigorosamente "crucca".

Paolo sa (grazie per sottolinearlo) che il mio primo valore è il rispetto, che poi vado a strapazzare con una vena volutamente "polemico-creativa" per svegliare riflessioni che trovo necessarie per capire il casino in cui dobbiamo operare...
Grazie Smile
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QualitiAmo - Stefania
Moderatore


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MessaggioInviato: Mer Dic 05, 2012 9:22 am    Oggetto: Rispondi citando

A carattere e istinto sto con Dario ma col tempo ho imparato che Slender Man ha assolutamente ragione anche se non credo che l'atteggiamento debba cambiare in funzione della posizione che ricopriamo all'interno dell'organizzazione ma a seconda della cultura che vi vige e della persona che abbiamo davanti quando comunichiamo.

Purtroppo, in certi ambienti e con certe persone che si stimano decisamente troppo perché non hanno ben chiari i confini della propria capacità, il comportamento evoluto di Dario non viene compreso e può essere scambiato per debolezza.
Occorre trasformarsi in scimmioni e fare il suono gutturale più forte perché altrimenti gentilezza, empatia e voglia di non annientare l'avversario ma di provare a percorrere una strada "win-win" vengono scambiate per insicurezza e incapacità.
Personalmente posso fare spallucce e tirare dritto ma a volte è necessario essere ben compresi e forzare un po' la nostra natura.
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Stefania - Staff di QualitiAmo

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Slender Man
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MessaggioInviato: Mer Dic 05, 2012 10:19 am    Oggetto: Rispondi citando

Prendo atto con stupore e sorriso che ci sono due posizioni filosofiche contrapposte:
- quella di Dario, che si basa sul rispetto della persona (perche' lui è persona per cui il rispetto degli altri è valore fondamentale)
- e la mia.
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QualitiAmo - Stefania
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MessaggioInviato: Mer Dic 05, 2012 10:31 am    Oggetto: Rispondi citando

Slender Man ha scritto:
Prendo atto con stupore e sorriso che ci sono due posizioni filosofiche contrapposte:
- quella di Dario, che si basa sul rispetto della persona (perche' lui è persona per cui il rispetto degli altri è valore fondamentale)
- e la mia.


Ma no! Per quanto mi riguarda, tu hai dato una lettura veritiera di ciò che è scritto nell'articolo, almeno secondo me. Poi da lì siamo finiti tutti un po' fuori tema a chiacchierare di come comunicare con gli altri ma credo che nessuno abbia voluto contrapporre te a Dario anche perché, per ciò che vedo qui sul forum, mi sembra che entrambi rispettiate le posizioni altrui con grande garbo.
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bagaroz
Forumista di Alta Qualità


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MessaggioInviato: Mer Dic 05, 2012 10:45 am    Oggetto: Rispondi citando

Entrambi avete sicuramente rispetto per gli altri.
Io mi trovo più vicino alle posizioni di Slender personalmente. Quando si deve prendere una decisione (ad ogni livello se ne devono prendere) a mio avviso è bene mostrarsi sicuri della scelta. La fase di confronto, di condivisione è precedente, e anche in questo caso credo la lettura di Slender intenda "condannare" gli atteggiamenti esasperatamente interlocutori in cui si discute ma alla fine nessuno prende posizione
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Slender Man
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MessaggioInviato: Mer Dic 05, 2012 10:51 am    Oggetto: Rispondi citando

Bene. A Bagaroz non scrivero' "DISSENTO" con un chiodo arrugginito sulla fiancata della macchina.
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dario
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MessaggioInviato: Mer Dic 05, 2012 4:06 pm    Oggetto: Rispondi citando

Bagaroz,
forse sono gli annetti di esperienza che fanno prendere posizioni più pacate rispetto a quelle correttamente più "irruente" che anche io mi vantavo di avere fino ai 35 anni.
Poi ho imparato che era molto più utile e opportuno scrivere un bigliettino e posarlo gentilmente sul parabrezza invece di scrivere col chiodo arrugginito ( Slender, ti consiglio un inserto da tornio usato in ceramica scheggiata).

Forse anche, per completare, che un conto è decidere cose "semplici" dell'operatività e comunicarlo alla linea e un altro conto è decidere strategie o decidere nell'incertezza (quella vera) a 360°. Certe decisioni vanno comunicate con tatto, delicatezza e altre skill, a meno che sei un banale "manager" di livello intermedio.
You agree?
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MessaggioInviato: Mer Dic 05, 2012 4:11 pm    Oggetto: Rispondi citando

adesso con calma rileggo e trovo il punto in cui qualcuno ha detto che bisogna comunicare senza tatto, senza delicatezza...

insomma, si chiama straw man, questo qui. nella scala degli espedienti dialettici lo collocherei (notare il condizionale dubitativo) un paio di gradini piu' su dello specchio riflesso.

poi basta, dai. facciamo che ho detto quello, che volevo dire quello, e morta li'.
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QualitiAmo - Stefania
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MessaggioInviato: Mer Dic 05, 2012 4:36 pm    Oggetto: Rispondi citando

Chi usa l'acqua, chi preferisce il fuoco chi reagisce con la terra.
Non sono elementi scelti a caso. E no, non la spiego. Cool

Amiciiiiiiiiiii...ognuno di voi comunica in maniera speciale qualcosa proprio perché siete voi stessi. Si può essere decisi rispettando gli altri e si può essere deboli insultando il prossimo così come il contrario. Quando comunichiamo, decidiamo, gestiamo o guidiamo qualcuno gli altri vedono sempre il professionista e la persona. Due professionisti possono avere due modi differenti di procedere ma due persone si fiuteranno e si riconosceranno.

Ok, liquidate il tutto come "cavolata di donna isterica in crisi di zuccheri".
Devo mangiare, devo assolutamente mangiare. Stop.
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Stefania - Staff di QualitiAmo

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Slender Man
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MessaggioInviato: Mer Dic 05, 2012 4:43 pm    Oggetto: Rispondi citando

No, trovo che il tuo commento sia perfettamente centrato.

Quando scrivo mi concentro su di me, se devo parlare di qualcuno parlo di me, salvo richiesta esplicita.
Questo non toglie che io, consciamente o meno, fiuti. E riconosca...
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