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L'amara fine del toro de la Vega
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Autore Messaggio
KK
King of Kuality


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MessaggioInviato: Mar Set 18, 2012 11:44 am    Oggetto: L'amara fine del toro de la Vega Rispondi citando

Per chi ama gli animali e odia le notizie che riportano fatti di crudeltà consiglio di non aprire il collegamento a questa notizia, oppure di aprirlo con cautela.

Lo propongo soltanto per condividere con voi la rabbia che mi pervade e il senso di schifo che mi assale verso la natura umana.
A volte penso che mi farebbe molta meno impressione se leggessi la stessa notizia con protagonista un uomo piuttosto che un animale.

A caldo penso che l'uomo (in senso generico) sia un animale in grado di difedersi da se stesso (infatti poi ci sono le guerre...) mentre gli animali sono purtroppo impotenti di fronte a tanta crudeltà gratuita.

Potessi invertire i ruoli, lo farei.

Scusate lo sfogo, spero capirete.
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#34
Veg-Quality


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MessaggioInviato: Mar Set 18, 2012 11:54 am    Oggetto: Rispondi citando

La fine del toro purtroppo é la fine quotidiana che milioni di animali fanno per nutrire gli umani.
C'è chi pensa sia normale, salvo scandalizzarsi perchè in Cina al posto dei maiali allevano i cani? Dove sta la differenza? Avete mai visto la socialità dei maiali,degli asini e dei cavalli? Le mucche piangono per giorni quando viene loro strappato il vitello, che opportunamente isolato, lascerà le mammelle delle mamme piene di latte che l'umano beve (siamo l'unica specie al mondo a bere latte di altre specie).
Di galline, conigli e pesce non parlo nemmeno, sono dimenticati da tutti, nascono già in scatola.
Buon (veg)appettito e fatevi un giro quì se volete la cruda realtà http://laverabestia.org/
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L'ultima modifica di #34 il Ven Set 21, 2012 5:09 pm, modificato 1 volta
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KK
King of Kuality


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MessaggioInviato: Mar Set 18, 2012 12:03 pm    Oggetto: Rispondi citando

#34 ha scritto:
La fine del toro purtroppo e la fine quotidiana che milioni di animali fanno per nutrire gli umani.


Sono molto d'accordo con il tuo punto di vista, aggiungo però una considerazione: gli animali che citi tu hanno l'attenuante di morire per essere nutrimento (attenuante misera, mi rendo conto, se penso poi agli sprechi che ci stanno dietro), mentre quello nell'articolo è morto per diletto, per il solo gusto di vederlo soffrire e morire.


#34 ha scritto:
Avete mai visto la socialità dei maiali,degli asini e dei cavalli?


Ho un coniglietto nano che è affettuoso più di un cagnolino ed infatti non magio più carne di coniglio e mi gira la testa quando li vedo nelle vaschette del supermercato...
Forse se il governo regalasse una mucca, un maiale e una gallina ad ogni nucleo famigliare, trasformerebbe il 70% della popolazione in vegetariani.
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QualitiAmo - Stefania
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MessaggioInviato: Mar Set 18, 2012 12:06 pm    Oggetto: Rispondi citando

Loro sono animali, noi spesso semplicemente bestie.

La Spagna è un Paese splendido ma le corride (se non altro almeno un po' più "comprensibili" visto che un uomo e un animale lottano tra loro, anche se non giustificabili dato che la lotta non è ad armi pari e non avviene per una scelta da parte di entrambi) o queste "feste" proprio non le capisco.
Lo so, è "cultura" e si comprende a fondo probabilmente solamente assorbendola per lungo tempo sul posto ma l'uomo è uscito dalle caverne da un pezzo e proprio non riesco a trovare una ragione per tutto questo.

Il problema è che la vista del sangue piace ancora a troppi, che ci vada o meno di ammetterlo. Sad
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#34
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MessaggioInviato: Mar Set 18, 2012 1:40 pm    Oggetto: Rispondi citando

Alla parola cultura sostituirei volentieri la parola abitudine, è ben diverso.
Ci si abitua anche al male, all'indifferenza, i boia che lavorano nei macelli hanno sicuramente a casa una famiglia a cui vorranno bene.
Non meravigliamoci quindi della Spagna, loro ammazzano i tori, nelle nostre belle città invece ammazziamo spesso cavalli, durante pali e finte rievocazioni, vedi Ronciglione, Siena, Asti, Feltre solo per citare i primi che mi vengono in mente, maledetti !
L'abitudine non solo italiana e quella di considerare normali le proprie abitudini e di gridare allo scandalo per quello che fanno gli altri, è normale, la paura si ha per ciò che non si conosce, facile discriminare, accusare,nessuno si pone il problema che le abitudini sono radicate nel contesto geografico dove si nasce.
L'empatia non è specista, se si ha a casa un cavallo la si può sviluppare con quello, altrimenti la si sviluppa con le gerbille,con i maiali, con i conigli, con i cani o con i gatti.
Notare che tutte le carni di suddette creature sono commestibili, diciamo pure buone, a chi gli piace; Anche il foie gras dicono sia buono, guardate come lo fanno, così come i prosciutti IGP ricavati da maiali a cui davano da mangiare immondizia (fonte http://www.leggo.it/archivio.php?id=188824) ! anche la carne umana è un pelino più amara di quella di maiale ma fondamentalmente il gusto è quello.
Se "basta che sia buono" allora tutto vale...

In finale credo che ogni forma di discriminazione sia sbagliata sia esse basata su sesso, specie e religione o quant'altro.
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MessaggioInviato: Mar Set 18, 2012 1:58 pm    Oggetto: Rispondi citando

Infatti non è che io condivida il palio (peraltro pratica che odio), ho citato questo perchè mi ci sono imbattuto oggi, ma ovviamente la considerazione è estesa a un po' tutte quelle tradizioni che l'uomo conserva nella quali gli animali sono maltrattati.

Il discorso è un po diverso se si parla di alimentare, perchè credo sia più complicato cambiare il sistema. Ma per quel che riguarda gli animali che muoiono così inutilmente, sono decisamente contrario.

Non apro i link che avete postato.... non lo sopporterei!
Mi fanno star male, mi segnano davvero.
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#34
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MessaggioInviato: Mar Set 18, 2012 2:11 pm    Oggetto: Rispondi citando

Aprire i link è il modo più veloce per fare tabula rasa di quello che chiami giustamente sistema.
Se i macelli avessero le pareti di vetro saremmo tutti vegetariani (o vegani) diceva Tolstoj
Il sistema siamo noi, e se desideriamo che un cambiamento avvenga, dobbiamo esserne rappresentanti, altrimenti è solo un "pour parler" fine a se stesso.
Smile
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#34
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MessaggioInviato: Mar Set 18, 2012 2:15 pm    Oggetto: Rispondi citando

Dimenticavo...il fatto che un animale muoia per divertimento o per essere mangiato non mi sembra molto diverso, cambia il fine, ma non il risultato.
Quando qualcuno o qualcosa non c'è più conta relativamente il motivo per cui se n'è andato, conta quello che resta in questo mondo materiale e cioè nulla, anzi, una bistecca, il più delle volte piena pure di antibiotici ,per la gioia delle farmacie.
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QualitiAmo - Stefania
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MessaggioInviato: Mar Set 18, 2012 2:17 pm    Oggetto: Rispondi citando

#34 ha scritto:
Alla parola cultura sostituirei volentieri la parola abitudine, è ben diverso.


Hai ragione e vorrei che fosse ben chiaro che ho utilizzato la parola "cultura" non dandole una connotazione integralmente positiva ma semplicemente prendendo atto proprio del tessuto di abitudini, usanze, modi di fare e di essere che costituiscono uno degli input più forti nella formazione di una persona che vive in un certo Paese (nel bene e nel male).

Per il mio modo di essere detesto qualunque atto di violenza, figuriamoci se viene compiuto nei confronti di un essere vivente che non può lottare alla pari o difendersi.
Queste cose, però, avvengono quasi in ogni parte del mondo come hai ricordato bene tu. Possiamo rifiutarle nel nostro intimo ma sarà difficile cancellarle completamente, purtroppo. Bene provarci sempre, comunque.
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MessaggioInviato: Mar Set 18, 2012 2:26 pm    Oggetto: Rispondi citando

#34 ha scritto:
il fatto che un animale muoia per divertimento o per essere mangiato non mi sembra molto diverso, cambia il fine, ma non il risultato.


Io invece penso di ci sia una differenza notevole: l'intero ecosistema è basato sull'uccisione per la sopravvivenza.
Noi umani lo abbiamo solo modificato per renderlo facile e su vasta scala, in modo deprecabile sicuramente, ma se ci fosse un sistema che consentisse a noi di mangiare carne e a loro di non soffrire sarebbe perfetto (si lo, utopia, discorso retorico, ecc. che ci vuoi fare).
Uccidere per il solo diletto invece non ha senso: lo facevano i romani 2000 anni fa, oggi la coscienza dovrebbe essere diversa.

PS La carne mi paice, non voglio nascondermi dietro a un dito o fare il finto moralista. Sarebbe difficile rinunciarci, non lo nego. Solo che almeno l'uccisione sia per la catena alimentare e non per il gusto di uccidere.
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#34
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MessaggioInviato: Mar Set 18, 2012 3:00 pm    Oggetto: Rispondi citando

KK ha scritto:
#34 ha scritto:
il fatto che un animale muoia per divertimento o per essere mangiato non mi sembra molto diverso, cambia il fine, ma non il risultato.


Io invece penso di ci sia una differenza notevole: l'intero ecosistema è basato sull'uccisione per la sopravvivenza.
Noi umani lo abbiamo solo modificato per renderlo facile e su vasta scala, in modo deprecabile sicuramente, ma se ci fosse un sistema che consentisse a noi di mangiare carne e a loro di non soffrire sarebbe perfetto (si lo, utopia, discorso retorico, ecc. che ci vuoi fare).
Uccidere per il solo diletto invece non ha senso: lo facevano i romani 2000 anni fa, oggi la coscienza dovrebbe essere diversa.

PS La carne mi paice, non voglio nascondermi dietro a un dito o fare il finto moralista. Sarebbe difficile rinunciarci, non lo nego. Solo che almeno l'uccisione sia per la catena alimentare e non per il gusto di uccidere.



Chiaro che la pensi così, è normale, quindi la vita di quegli esseri viventi è concepita per dare da mangiare a voi? visione alquanto antropocentrica, permettimi...Rolling Eyes
Mi parli di catene alimentari, di natura, dati alla mano stiamo andando a farci benedire con il nostro progresso, basato anche sugli allevamenti intensivi. La terra non esiste da 200-300 anni eppure proprio in questo ristrettissimo lasso di tempo abbiamo prodotto effetti devastanti su tutto. Entro il 2050, la principale risorsa sarà l'acqua, non ce ne sarà più, e per cosa? Per dar da bere alle coltivazioni (ogm, of course) che serviranno a dar da mangiare ad animali da carne.
La natura è crudele certo ma noi lo siamo di più allora bisognerebbe tornare ad autoprocurarsi la carne, lotti con l'animale che vorresti mangiare,lo sgozzi e lo mangi, se non ti mangia lui.

Richiedere un prodotto e provare pena o addirittura dissociarsi da come lo producono, pur sapendolo, mi sembra alquanto strano.
Preferisco uno che ammette di fregarsene del male altrui.

Detto questo, non è da molto che ho cambiato strada e quindi capisco il tuo punto di vista,pur non condividendolo più, e quindi lo rispetto cmq.

Ora scusate ma ho il panino con la soppressa che mi aspetta ( Twisted Evil scherzo, chiaramente)
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L'ultima modifica di #34 il Ven Set 21, 2012 5:11 pm, modificato 1 volta
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MessaggioInviato: Mar Set 18, 2012 3:10 pm    Oggetto: Rispondi citando

So che il mio discorso fa acqua, lo ammetto io stesso.
Sono a metà tra il mio desiderio di mangiar carne (in maniera comoda, ovvio) e il dispiacere di vederli soffrire.
Sono debole.... Confused

PS comunque continuo a pensare che ci sia una differenza tra l'uccidere per mangiare e il torturare per piacere....
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MessaggioInviato: Mar Set 18, 2012 3:20 pm    Oggetto: Rispondi citando

Quando mangiavo carne e derivati la consideravo anche io fondamentale questa differenza. Figurati che non mangiavo la carne di cavallo (poverini) ma quella di asino sì (speciale lo spezzatino con la polenta). Il pesce poi non ne parliamo...

Sono percorsi, qualcuno li intraprende, altri no, qualcuno ci arriva prima, altri dopo, qualcuno ci vorrebbe arrivare ma ha paura.
Già il fatto di porsi il problema e riconoscere che qualcosa non torna è un primo piccolo passo, poi se son rose fioriranno..
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MessaggioInviato: Mar Set 18, 2012 3:26 pm    Oggetto: Rispondi citando

#34 ha scritto:
Sono percorsi, qualcuno li intraprende, altri no, qualcuno ci arriva prima, altri dopo, qualcuno ci vorrebbe arrivare ma ha paura.


Più che paura è credo sia questione di forza di volontà, perchè penso ci voglia un atto di forza (di volontà appunto) per rinunciare a qualcosa che si ha e che piace (vedi carne).

Un po' come per chi fuma: si sa che fa male ma non si vuole rinunciare, si è in un certo qual modo schiavi anche per l'alimentazione.

Io ammetto di esserlo e di non aver voglia di cambiare il mio piccolo orticello, ma conitnuerò a dispiacermi della lettura di articoli come quello linkato.
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MessaggioInviato: Mar Set 18, 2012 3:32 pm    Oggetto: Rispondi citando

Chissà che un giorno il dispiacere ti permetta di superare queste barriere, sempre che tu lo voglia,chiaro.

Se hai tempo e voglia ti consiglio un libro "Il dilemma dell'onnivoro" non è vegetariano chi l'ha scritto e non racconta nemmeno di come vengono uccisi gli animali, affronta solo da un punto di vista razionale le tre classiche catene alimentari.
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