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I dieci comandamenti
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Autore Messaggio
matteogalasso
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MessaggioInviato: Lun Mag 14, 2012 1:26 pm    Oggetto: I dieci comandamenti Rispondi citando

Buongiorno sono al mio primo messaggio nel forum e vorrei lanciare un'idea, visto che sono in procinto di aiutare una azienda alimentare per la certificazione iso 9001:2008.
Quali sono secondo voi i primi dieci punti da affrontare con chi non ha mai visto un sistema qualità? Eccetto ovviamente le procedure cogenti e del metodo HACCP.
A voi il dibattito! Credo sia utile anche per poi impostare una riunione di presentazione, un primo audit o semplicemente per spiegare in breve cosa significa certificarsi ad un imprenditore della PMI italiana...

Ciao!

p.s. se ci sono topic o post che rispondono alla mia "richiesta" mandatemi il link così evitiamo di essere ridondanti
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Slender Man
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MessaggioInviato: Lun Mag 14, 2012 1:30 pm    Oggetto: Rispondi citando

Buongiorno, benvenuto.

Rispondo al volo:

1) Scopo della certificazione
2) Motivo della certificazione
3) Impegno della direzione
4) Compiti, poteri e RESPONSABILITA'
5) Definizione di procedura e scopo della stessa
6) Errori sulla qualità e leggende metropolitane
7) Importanza del metodo e sua applicazione
8) La misura e gli indicatori
9) Il rapporto con il cliente, esterno e interno
10) Il rapporto con il fornitore, esterno e interno
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KK
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MessaggioInviato: Lun Mag 14, 2012 1:51 pm    Oggetto: Rispondi citando

Ciao Matteo e benvenuto!
Bell'argomento....
Su due piedi non sono in grado di stilare un elenco di 10 punti, non perchè non mi vengano in mente, ma perchè me ne vengono troppi e non sarei in gradi di dargli un ordine di importanza o di scegliere i primi 10.

Se dovessi prendere spunto da qualle dell'uomo snello, direi che sono abbastanza d'accordo con lui, ma....


Slender Man ha scritto:
1) Scopo della certificazione
2) Motivo della certificazione


Più che parlare di certificazione, parlerei all'inizio di "cos'è la qualità" e "che scopo deve avere un sistema di gestione per la qualità.
Inoltre manca qualcosa riguardante il concetto di processo.
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QualitiAmo - Stefania
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MessaggioInviato: Lun Mag 14, 2012 2:06 pm    Oggetto: Rispondi citando

Benvenuto anche da parte mia.
La presentazione è rivolta all'imprenditore, giusto? Te lo chiedo perché il discorso cambia completamente se dobbiamo rivolgerci - invece - ai manager di medio livello e agli operativi.

Resto sul discorso della Direzione e mi verrebbe da ripetere 10 volte "coinvolgimento della Direzione" ma diciamo:

1) coinvolgimento della Direzione
2) cosa non è Qualità
3) che cos'è la Qualità
4) convincere gli scettici
5) quali vantaggi possiamo ottenere con la Qualità
6) chi fa la Qualità
7) come si fa Qualità
8) l'iter di certificazione
9) il concetto di miglioramento continuo
10) saper andare oltre: deliziare il cliente. La Qualità come cultura
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Slender Man
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MessaggioInviato: Lun Mag 14, 2012 2:08 pm    Oggetto: Rispondi citando

KK, I stick to my gun: prima cerchiamo di capire perche' un'azienda vuole "certificarsi": cosa la spinge a farlo? cosa vuole ottenere?

Se i motivi sono sbagliati (voglio certificarmi perche' senza bollino non posso partecipare alle gare) o gli scopi sono sbagliati (voglio certificarmi per evitare controlli dell'ente sul controllo dei liquami) è inutile andare oltre.

La certificazione presuppone una rivoluzione. Se l'azienda ne è cosciente, bene. Altrimenti un buon consulente si prepara per rendere la farsa piu' remunerativa possibile, e per minimizzare i rischi personali e professionali.
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matteogalasso
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MessaggioInviato: Lun Mag 14, 2012 2:11 pm    Oggetto: Rispondi citando

Ottimo! Che bel forum attivo e professionale (non avevo dubbi).
Scopo e motivo... differenza?

Di costi non ne parliamo? Vi ricordo che davanti avete il classico i"imprenditore" piccolo/medio che nella stragrande maggior parte dei casi ha ereditato/comprato un'azienda artigianale storica, non sa che cosa significhi qualità gestionale, non ha mai studiato gestione aziendale, quando guarda fogli con numeri il suo sguardo va sempre in basso a destra come per le fatture, si certifica perché un cliente gliel'ha chiesto, vuole spendere poco, vuole fare tutto velocemente per evadere gli ordini bloccati dalla mancanza della certificazione etc. etc.
Non so se ho reso l'idea come non so se questo è una definizione troppo generalista o se addirittura sono casi isolati che solo io ho trovato (e qui la statistica mi dovrebbe aiutare).
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QualitiAmo - Stefania
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MessaggioInviato: Lun Mag 14, 2012 2:15 pm    Oggetto: Rispondi citando

matteogalasso ha scritto:
Di costi non ne parliamo?


QualitiAmo - Stefania ha scritto:
5) quali vantaggi possiamo ottenere con la Qualità


Per me sono nel punto 5 anche se più che di costi parlerei di risparmi.
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matteogalasso
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MessaggioInviato: Lun Mag 14, 2012 2:16 pm    Oggetto: Rispondi citando

Slender Man ha scritto:
KK, I stick to my gun: prima cerchiamo di capire perche' un'azienda vuole "certificarsi": cosa la spinge a farlo? cosa vuole ottenere?
VERISSIMO: prima chiedere e poi andare verso quella direzione nel dare le risposte

Se i motivi sono sbagliati (voglio certificarmi perche' senza bollino non posso partecipare alle gare)....... è inutile andare oltre.
[color=darkred]VERO al 50%: se non si andasse avanti in questo caso il 75% dei consulenti sarebbe senza lavoro.[/color]

La certificazione presuppone una rivoluzione.
VERO Al 10%: se poniamo la certificazione come una rivoluzione SECONDO ME si va contro il principio dell'applicabilità dei sistemi qualità.
Ogni SGQ deve rispettare la norma o standard ma DEVE essere applicabile e non deve pregiudicare le peculiarità lavorative dell'azienda (come ad esempio l'artigianalità delle lavorazioni)
Inoltre SECONDO ME una rivoluzione da' sempre l'idea di un qualcosa calato dall'alto o imposto. Le certificazioni si ottengono solo con la partecipazione attiva dell'azienda e la collaborazione dei settori/addetti coinvolti. Altrimenti fa tutto il consulente, guadagnando poco rispetto al tempo impiegato, ma soprattutto (DRAMMA) una volta certificati il consulente se ne va e l'azienda non segue più il sistema, che era troppo vincolato al lavoro/presenza del consulente.


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L'ultima modifica di matteogalasso il Lun Mag 14, 2012 2:19 pm, modificato 2 volte
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matteogalasso
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MessaggioInviato: Lun Mag 14, 2012 2:18 pm    Oggetto: Rispondi citando

QualitiAmo - Stefania ha scritto:
matteogalasso ha scritto:
Di costi non ne parliamo?


QualitiAmo - Stefania ha scritto:
5) quali vantaggi possiamo ottenere con la Qualità


Per me sono nel punto 5 anche se più che di costi parlerei di risparmi.


ottimo, avevo scritto prima del tuo messaggio...
risparmi quindi bilancio costi/ricavi. perfetto.
inoltre è interessante anche la parte del sito dove si parla dei costi della qualità... io utilizzerei quelle frasi!
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Slender Man
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MessaggioInviato: Lun Mag 14, 2012 2:39 pm    Oggetto: Rispondi citando

matteogalasso ha scritto:
Se i motivi sono sbagliati (voglio certificarmi perche' senza bollino non posso partecipare alle gare)....... è inutile andare oltre.
VERO al 50%: se non si andasse avanti in questo caso il 75% dei consulenti sarebbe senza lavoro.


intendo "andare oltre nelle spiegazioni di dettaglio". se lui vuole il bollino inutile parlare di gestione degli strumenti di misura, o di pianificazione della qualità di prodotto. il consulente, appunto perche' vuole lavorare, accompagnerà l'imprenditore verso il bollino.
poi se ai clienti basterà il bollino, evviva.

Citazione:
se poniamo la certificazione come una rivoluzione SECONDO ME si va contro il principio dell'applicabilità dei sistemi qualità.
Ogni SGQ deve rispettare la norma o standard ma DEVE essere applicabile e non deve pregiudicare le peculiarità lavorative dell'azienda (come ad esempio l'artigianalità delle lavorazioni)


se le peculiarità lavorative dell'azienda sono di lavorare fregandosene delle regole, le peculiarità lavorative sono incompatibili con la gestione della qualità, per me.
dal profilo dell'imprenditore che hai postato a me sembra che siamo dalle parti del "faccio io che so". uno che ragiona cosi' e non è disposto a cambiare modo di pensare (= la rivoluzione) potrà certificarsi, certo, con il consulente giusto (che vuole mangiare), l'ente giusto (che vuole mangiare) e il cliente giusto (che guarda solo il prezzo, la riga in basso a destra, come lui). ma la certificazione sara' appunto il bollino. lavorerà piu' o meno come prima (lui), la sua azienda creerà il solito dualismo tra azienda reale ed azienda virtuale (quella che dovrebbe produrre la documentazione che invece si metterà insieme overnight per farla vedere al certificatore), lui farà finta di non vedere e i suoi sottoposti faranno di nascosto le cose che proprio non possono non fare.

Citazione:
Inoltre SECONDO ME una rivoluzione da' sempre l'idea di un qualcosa calato dall'alto o imposto.


ah beh, chiaro, ognuno usa le definizioni che vuole. pero' se cerchi in biblioteca riferimenti storici alle grandi attività di preparazione della rivoluzione presso la corte francese del 1780, in vista della sua applicazione "top-down", mi sa che ci saranno scaffali semivuoti.

Citazione:
Le certificazioni si ottengono solo con la partecipazione attiva dell'azienda e la collaborazione dei settori/addetti coinvolti. Altrimenti fa tutto il consulente, guadagnando poco rispetto al tempo impiegato, ma soprattutto (DRAMMA) una volta certificati il consulente se ne va e l'azienda non segue più il sistema, che era troppo vincolato al lavoro/presenza del consulente.


Dipende, appunto, da cosa si intende per "ottenere la certificazione". Se si vuole il bollino, il bollino si puo' ottenere con un titolare ottuso e refrattario, un paio di manager di medio livello che sanno che senza bollino l'azienda non puo' ricevere offerte e quindi cercano di barcamenarsi, un consulente che mette in piedi un sistema piu' leggero possibile e con minore impatto possibile sull'azienda (soprattutto sui settori "terreno di pascolo" del titolare), il consulente stesso + un pugno di persone che si spaccano la schiena per creare il tutto dal nulla, un certificatore che si limita a una verifica formale della presenza di tutto quel che è cogente... e bollino fu.

Poi una volta certificati il consulente passa al 100% all'attività di recupero crediti, per farsi pagare le fatture (prima si pagano i fornitori dei PEZZI, poi quello li' che ha fatto solo carta), e si tiene pronto per una nuova offerta un mese e mezzo prima della visita ispettiva.
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MessaggioInviato: Lun Mag 14, 2012 4:10 pm    Oggetto: Rispondi citando

Una cosa è avere un sistema qualità efficace ed efficente.
Un'altra è essere certificati.

Se puntare sull'uno o sull'altro per "aiutarli" (dietro lauto compenso spero) devi deciderlo tu, dipende dalla sensibilità della direzione e dal tipo di prodotto che fanno.
Se è una macelleria industriale che fornisce la GDO, la certificazione probabilmente è il minimo per essere presi in considerazione (vai facile!).
Se produce biscotti dal solido marchio e massicciamente pubblicizzati, la vedo dura... puoi citare i concorrenti...
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matteogalasso
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MessaggioInviato: Mar Mag 15, 2012 10:59 am    Oggetto: Rispondi citando

non ho ben capito la citazione sulla francia del 1780 ma per il resto apprezzo molto la discussione.
Quando parlavo di peculiarità non parlavo di non rispetto delle regole e infatti tra parentesi avevo specificato.

Il problema che volevo un po' tirar fuori è l'approccio che si deve mantenere con la direzione aziendale/responsabili: a volte ho commesso l'errore di far vedere la qualità come l'obiettivo della vita dimostrando la mia passione in questo e ottenendo ignoranza e menefreghismo dall'altra parte.
Credo che forse far capire che ci piace il lavoro di consulenti e che la qualità regna sovrana misto al fatto che loro ci guadagnano forse è l'approccio migliore. Che ne pensate?
E' chiaro che il bollino serve per vendere (e l'imprenditore lo ripeterà fino alla morte) ma se una volta su dieci nel suo ufficio ci riflette su e pensa che forse serve a migliorare lui e la sua azienda per me è già una conquista.
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MessaggioInviato: Mar Mag 15, 2012 1:37 pm    Oggetto: Rispondi citando

matteogalasso ha scritto:
E' chiaro che il bollino serve per vendere (e l'imprenditore lo ripeterà fino alla morte) ma se una volta su dieci nel suo ufficio ci riflette su e pensa che forse serve a migliorare lui e la sua azienda per me è già una conquista.


La prima parte della frase dice già tutto; la qualità viene fatta per migliorare l'azienda, la certificazione per vendere (e le vendono pure).
Ci saranno quindi solo costi aggiuntivi e alcun beneficio.
Purtroppo l'ottusità di alcuni imprenditori porta alla morte l'azienda perchè ci sarà prima o dopo un altro imprenditore meno ottuso e più organizzato che a costi (e di conseguenza prezzi) più bassi produrrà lo stesso bene tagliando dal mercato l'ottuso.
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QualitiAmo - Stefania
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MessaggioInviato: Mar Mag 15, 2012 2:08 pm    Oggetto: Rispondi citando

matteogalasso ha scritto:
non ho ben capito la citazione sulla francia del 1780 ma per il resto apprezzo molto la discussione.


Credo che Slender Man si riferisse al fatto che una rivoluzione difficilmente parte dall'alto anche se spesso può venir pilotata dal vertice, soprattutto quando serve.

matteogalasso ha scritto:
Il problema che volevo un po' tirar fuori è l'approccio che si deve mantenere con la direzione aziendale/responsabili


Con la Direzione devi parlare il linguaggio dei soldi. Se non è illuminata, almeno quello lo capirà di sicuro... Wink
Parla dei risparmi che si possono fare, delle fette di mercato che si possono conquistare, ecc., ecc. anche se tutto resterà aria fritta se si mira al semplice bollino perché nessuno di questi vantaggi arriverà con una Qualità di facciata.
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Stefania - Staff di QualitiAmo

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Slender Man
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MessaggioInviato: Ven Mag 18, 2012 10:33 am    Oggetto: Rispondi citando

QualitiAmo - Stefania ha scritto:
matteogalasso ha scritto:
non ho ben capito la citazione sulla francia del 1780 ma per il resto apprezzo molto la discussione.


Credo che Slender Man si riferisse al fatto che una rivoluzione difficilmente parte dall'alto anche se spesso può venir pilotata dal vertice, soprattutto quando serve.


mi era sfuggito... si', facevo della facile ironia sulle rivoluzioni dall'alto.
in realtà matteo ha ragione, nel senso che in una struttura verticistica piramidale un cambio di "visione" puo' solo nascere e vivere attraverso l'adesione del vertice e un processo di forzatura verso il basso.

qui, alla fine, il problema che mi pongo dall'inizio è semantico.

se vogliono certificazioni, fa un tanto al chilo e arriva il bollino.
se vogliono qualità, è un altro mondo.

nella riunione iniziale io cercherei di capire questo, e poi mi farei pagare per dare loro quello che vogliono. mi è passata l'ansia missionaria, purtroppo, e del mio cinismo non sono orgoglioso, ma tant'e'.
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