Il forum sulla Qualità di QualitiAmo

[QualitiAmo - Stefania]

Sostanzialmente sono due gli strumenti necessari per gestire al meglio una verifica ispettiva:

- una buona pianificazione
- una chiara documentazione di supporto

Ne parliamo nell'Approfondimento odierno diviso in due parti (la seconda parte sarà publicata la prossima settimana).
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Stefania - Staff di QualitiAmo

ISO 9001:2015 - SI AGGIUNGE ALLA COLLANA DEI LIBRI DI QUALITIAMO IL NUOVO TESTO CHE SVELA I SEGRETI DELLA FUTURA NORMA



IL PRIMO LIBRO NATO SULLE PAGINE DI QUALITIAMO



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[dario]

L'idea di spiegare come organizzare gli audit è ottima.
Una sola piccola ( il solito precisino) annotazione:
non mi piace la frase formulata così:
"Un audit non è altro che una verifica del modo di fare le cose."
Sebbene dal punto di vista prettamente formale la formulazione regga, se limitiamo l'audit ad una pura verifica di coerenza, senza avere l'obiettivo di dare valore aggiunto alle occasioni (rare) di mettere in discussione il sistema, ci ridurremmo ad essere automi...

buona settimana a tutto il forum

[QualitiAmo - Stefania]

Critica giustissima, Dario. Hai ragione: l'audit deve essere prima di tutto uno strumento per migliorare l'organizzazione. Grazie per la tua voglia di interagire sempre con noi.
Ciao!
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Stefania - Staff di QualitiAmo

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[dario]

è bello interagire e "criticare" quando gli attori sono aperti al dialogo!
grazie a voi tutti!

ma mò mi tocca continuare a lavorare altrimenti la giornata mi dura fino alle 21...

[gibbosky]

Ciao ragazzi, mi dite normalmente il filo logico che seguite nella vostra conduzione di audit ?

Saluti

gibbosky

[dario]

gibbosky, naturalmente si segue la checklist (quando c'è e di regola ci deve essere) oppure la "millenaria esperienza" quando si procede a ruota libera (se naturalmente conosci perfettamente i polli, pollaio e processi) documentando sistematicamente.
io annoto sempre tutte le particolarità solo dove ci sono problemi oppure bei punti di forza da far risaltare. Poi redigo il rapporto d'audit ancora in sede d'audit in modo puntuale e sintetico per poterlo discutere con l'auditato che deve prendere conoscenza di quello che figurerà nel rapporto finale e deve condividerlo oppure nel peggiore dei casi, almeno sapere che gli farò un punto debole...

[Stregatto]

Anche il mio approccio è simile a quello di Dario, in più mi riguardo il verbale dell'audit precedente per ricordare eventuali punti deboli, punti di forza, spunti per il miglioramento, ecc. per verificarne la naturale evoluzione nel tempo trascorso.

[gibbosky]

Ok, sono d'accordo, ma ammesso che non conosciate perfettamente il settore dell'organizzazione che state auditando, come nella maggior parte dei casi avviene per audit di parte terza, come vi regolereste?
Mi spiego, prendereste il manuale... la politica e li leggereste, sono d'accordo, ma sappiamo tutti ormai che a parte per il campo di applicazione, ovviamente suscettibile dell'attività dell'azienda, i manuali sono praticamente l'uno fotocopia dell'altro... e poco ci si trae.
E' vero che dalla mappa dei processi si può evincere ciò che l'azienda fa'...
ma poi alla fine capire i punti deboli reali, per intenderci quelli relativi al prodotto/servizio erogato non è poi così semplice se non si è del settore.
Inoltre mi piacerebbe sapere, come configurate, ed in base a quale criterio, NC minori, NC gravi...osservazioni ...eccetera?

Grazie del vostro parere ragazzi.

gibbosky

[Sole]

Credo che quello di cui stai parlando tu sia la famosa marcia in più che un auditor riesce ad avere quando si è fato un bel po' di anni di esperienza e quando ha conosciuto un bel po' di settori diversi.

Comunque non dimentichiamo che la ISO 9001 non riguarda il settore di riferimento ma l'organizzazione del lavoro e quella può essere verificata per chi produce pomodoro in scatola così come per chi eroga servizi informatici.

Il segreto sta nell'osservare il più possibile la gente, nel parlare con gli operativi oltre che con i responsabili, nel tenere occhi e orecchie aperte anche quando non siamo direttamente impegnati nell'audit.

Mi rendo conto che per un audit di terza parte è più difficile perché si ha poco tempo per passare in rassegna tutta l'azienda ma una buona osservazione aiuta moltissimo se si sa cosa cercare.

E poi, anche se ogni azienda è diversa dalle altre, i punti deboli che solitamente si riscontrano durante gli audit li conosciamo un po' tutti, no? Parti da quelli, parla con le persone, approfondisci tutto ciò che non ti è chiaro.
I documenti da leggere sono importanti ma ancora più importante è l'impronta personale che riesci a dare nell'interpretare l'azienda solo osservandola e analizzandola in poco tempo.

Per la scala di NC io, come lead auditor interno della mia azienda, utilizzo:

- osservazione: se si riferisce a qualcosa che non è non conforme alla norma ma comunque viene considerato poco consono

- NC minore: se c'è un'applicazione parziale di un requisito della norma (ma dipende, l'analisi andrebbe fatta di caso in caso)

- NC grave (se un requisito della norma non è proprio applicato)

[dario]

mi allaccio all'ultimo post di Gibbosky:
ma non dovrebbe capitare che un auditore inviato da un ente accreditato non conosce il settore!
Semmai per le prime visite in settore nuovo sarà accompagnato da un senior.
Se un ente manda un auditor allo sbaraglio vedi poi la sua rinomanza e serietà dove vanno a parare...

Per il resto tutto corretto! Ci si deve preparare bene, perché le figure non sono mai belle da fare.