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QualitiAmo - Stefania Moderatore
Registrato: 16/09/07 18:37 Messaggi: 26589
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KK King of Kuality
Registrato: 23/04/09 14:36 Messaggi: 10266
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Inviato: Mar Mar 13, 2012 5:36 pm Oggetto: |
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Certo che se prima si lamentano che ci va il 60% dei diplomati e poi a quel 60% gli viene dato del bamboccione perchè a 30 anni sono ancora in casa dei genitori.... _________________ Konsulente Kualità |
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bagaroz Forumista di Alta Qualità
Registrato: 23/08/11 11:37 Messaggi: 866
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Inviato: Mar Mar 13, 2012 6:23 pm Oggetto: |
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a mio avviso è importante capire cosa fa il restante 40%, l'università non è la soluzione a tutti i mali del mondo....
Se si organizzassero istituti superiori professionalizzanti seri credo che sarebbe bene tale percentuale scendesse ulteriormente. All'università vengono impartite un mare di nozioni spesso inutili, e parte dei laureati finisce a fare lavori dove la laurea è del tutto inutile |
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acatta00 Apprendista forumista
Registrato: 06/02/12 11:47 Messaggi: 58 Residenza: Milano
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Inviato: Mar Mar 13, 2012 6:51 pm Oggetto: |
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E' come parlare della televisione.. potremmo stare qui a parlare per anni di ovvietà, preconcetti e sacrosante verità.
Forse un punto di vista potrebbe essere che si sta diffondendo la cultura del "kemmenefrega". Se poi mi danno del bamboccione, chi me lo fa fare di studiare? Se anche con la laurea mi pagano mille euro al mese, chi me lo fa fare di spendere soldi all'università per poi restare come sono? E sotto a chi tocca..
Non dico sia facilotto. Però se non ci si mette un po' di quella cosa lì nella vita, tutto resta difficile. |
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Portello Qualfista
Registrato: 29/09/09 15:03 Messaggi: 1594 Residenza: Barcellona
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Inviato: Mer Mar 14, 2012 9:24 am Oggetto: |
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Il problema è più grave di quello che sembri.
Ai miei tempi era bassa la percentuale degli studenti che facevano le superiori: su circa 70-80 studenti usciti dalla scuola dell'obbligo ricordo una decina di ragazzi iscritti a corsi professionali, istituti tecnici e licei.
Di questi solo 3/4 hanno continuato l'università.
Nella situazione attuale direi che il 40% di studenti ha rinunciato ad investire sul proprio futuro.
E' bassa la percentuale di laureati che lavorano, ma lo ancora di più quella dei diplomati.
Una generazione avviata alla precarietà permanente. _________________ Portello
Più è semplice, meglio è |
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michela87 Amico/a di QualitiAmo
Registrato: 10/11/11 09:56 Messaggi: 298 Residenza: prov Ferrara
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Inviato: Gio Mar 15, 2012 3:26 pm Oggetto: |
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Ora vi dico cosa penso...
1 - è difficile scegliere quale scuola superiore fare e quale corso universitario fare...c'è tanta scelta, ogni città ha la sua offerta....
2 - se ti fermi ad una laurea triennale, è difficile trovare lavoro...e cmq prendi 1000 euro al mese se ti va bene
3 - molti giovani di oggi non hanno voglia di fare e molto spesso hanno alle spalle dei genitori poco "motivatori"...è comodo rimanere a casa di mamma e papà con la paghetta o qualche lavoretto saltuario... |
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dario Enigmatico sorridente
Registrato: 27/11/07 16:30 Messaggi: 3701
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Inviato: Gio Mar 15, 2012 8:19 pm Oggetto: |
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Parlo da una regiona con un modello scolastico diverso, ma con problemi analoghi.
I risultati però sono abbastanza diversi.
Eseguo con e per il servizio orientamento (un servizio di consulenza per gli studenti in corso di studio e per i ragazzi che vogliono accedere all'università) indagini che chiamiamo di follow-up sui diplomati, a uno e a tre anni dalla laurea sia bachelor (laurea triennale) che master consecutivo (quinquennale).
Il tasso di occupazione ad un anno dallla laurea varia da un minimo del 75...76 % per lauree in settori particolari (architettura, design) ad un 95...98 % per professioni sanitarie e ingegneristiche. Circa un terzo dei laureati è italiano. Incoraggiante.
Il passaggio dalle scuole superiori è in continua crescita, situandosi attorno al 70...80 % a seconda dall'indirizzo.
Purtroppo anche il drop-out è alto, a causa della selezione in itinere (io preferisco di gran lunga una preselezione, ma non si può avere tutto). Il dropout varia tra un 15% ed un 30% (anche qui in funzione dell'indirizzo).
L'articolo pubblicato tralascia le varianze. Credo che quel 60% sia anche molto variabile dagli indirizzi di studio e dalle regioni. |
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