Il forum sulla Qualità di QualitiAmo

[hammers73]

Buonasera a tutti, lavoro in un laboratorio di prova accreditato 17025. Quando effettuo tarature interne per gli strumenti del lab, compilo un rapporto di taratura interno nostro (modulo) che ovviamente non viene consegnato al cliente in quanto noi non siamo un centro di taratura; un ispettore mi ha contestato il fatto che anche se interno, il mio rapprto di taratura deve essere compilato conformemente alla norma iso 17025, cioè come se fosse un vero e proprio certificato di taratura (es. numero di pagine su ogni foglio, condizioni ambientali, scadenza strumentazione usata per la taratura etc.).
Che ne pensate?
Grazie in advance!!!!
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hammers

[Fagus]

I rapporti per le taratura che eseguo in azienda hanno in parte la rintracciabilità che ti ha richiesto l'ispettore; ritengo comunque che patrte delle informazioni possano essere indirette mentre altre debbano essere sul rapporto (es. num. pagine).
Se per verificare un multimetro uso un calibratore e nell'istruzione scrivo che ne uso uno ben specifico compreso il suo numero di matricola (SN produttore o numero interno di inventario) non vedo la necessità di riportare il tutto sul report di taratura. Bastano questi estremi, perchè la scadenza è immediatamente riscontrabile nel tuo database (il mio è digitale, ma penso che non si possa obiettare nulla anche se è cartaceo).
Per quanto attiene le condizioni ambientali, io francamente non ho requisiti molto rigidi (in genere gli strumenti elettronici hanno range per temperatura ed umidità piottosto ampi) e quindi non registro queste info.
Il tutto però per tarature di carattere ISO (o meglio con procedura interna) e quindi senza i rigorosi requisiti 17025.
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Agostino

[dario]

Ciao,
premesso che la 17025 è una ISO a tutti gli effetti,
i laboratori accreditati (per definizione) hanno dimostrato all'organismo di accreditamento di disporre delle competenze tecniche e organizzative per gestire tutta la serie di criteri prescritti dalla norma.
Per la gestione dei rapporti di taratura, io seguo sempre le logiche di tracciabilità (requisito della 17025).
Se ho un fogliaccio di carta dove annoto tutto (hammers fa meglio) e sono in grado di risalire in ogni momento a quale strumento ho tarato quando e come e secondo quanto mi serve per garantire le registrazioni che misurerò per il cliente e il cliente è servito e soddisfatto, non c'è assessor che mi possa fare più che dare un suggerimento sul fatto che gestire in modo ordinato e più professionale le registrazioni di taratura è preferibile ad una gestione meno professionale.
Resta inteso che se registro ordinatamente è meglio che gestire in modo meno "professionale".

Se gestire report di taratura semplificati (ma sicuri per la tracciabilità!) ti facilita il compito tu fallo.

[hammers73]

Grazie ad entrambi, in qualunque caso nel nostro caso la rintracciabilità è assolutamente assicurata, nel senso che tutti i dati sono richiamati (non scritti) nel mio rapporto di taratura e pertanto presenti nei documenti dei campioni primari utilizzati o apparecchiature ausiliarie.
Grazie ancora
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hammers