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Cosa rende efficace uno strumento?

 
Nuovo argomento   Rispondi    Indice del forum -> Gli strumenti per gestire la Qualità
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Autore Messaggio
QualitiAmo - Alberto
Moderatore


Registrato: 10/11/09 11:26
Messaggi: 4567

MessaggioInviato: Ven Ott 14, 2011 1:58 pm    Oggetto: Cosa rende efficace uno strumento? Rispondi citando

Molte organizzazioni si lamentano del fatto che gli strumenti della Qualità che hanno utilizzato in passato non si sono rivelati efficaci per risolvere le problematiche affrontate.

Vediamo, allora, insieme quali sono le condizioni ottimali di applicazione di QUALSIASI strumento della Qualità che, per funzionare a dovere, deve trovare il terreno fertile della cultura della Qualità:
    - l'organizzazione è composta da persone diverse, tutte con una propria storia di formazione e competenze
    - ognuna di queste persone è stata correttamente formata per svolgere il proprio lavoro
    - tutti all'interno dell'organizzazione sanno di essere una piccola parte di un grande insieme che, per funzionare bene, ha bisogno del contributo di ogni lavoratore
    - esiste una gerarchia di persone che prende decisioni e "comanda" ma ognuno rispetta tutti i colleghi/collaboratori/sottoposti
    - tutti sanno che si vince o si perde tutti insieme

Ora, siamo davvero sicuri che le aziende che oggi si lamentano degli insuccessi avessero preparato un terreno fertile per far crescere gli strumenti della Qualità? pensa1
_________________
Alberto - Staff di QualitiAmo

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dinamodemi
Nuova recluta del forum


Registrato: 15/10/11 19:35
Messaggi: 2
Residenza: Veneto

MessaggioInviato: Dom Ott 16, 2011 1:37 am    Oggetto: www.snellalean.com Rispondi citando

Il problema è che la maggior parte dei dipendenti non crede di essere parte di un meccanismo comune, nè tantomeno rispetta le gerarchie interne.
L'azienda deve, prima di sviluppare una Lean Thinking, far conoscere alle risorse sia dirette che indirette il vantaggio qualitativo e competitivo della Lean, che in questo imprevedibile contesto economico può portare maggiore solidità all'azienda e al tempo stesso flessibilità e capacità di seguire le evoluzioni del mercato.
_________________
Ing Daniele Barletta
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Paoloruffatti
Yoda


Registrato: 26/07/08 11:05
Messaggi: 4071

MessaggioInviato: Dom Ott 16, 2011 1:33 pm    Oggetto: Rispondi citando

Ciao Alberto,
Belle le condizioni ottimali per applicare un qualsiasi strumento della Qualità
Vorrei fare una riflessione con te e con gli amici che ci leggeranno lunedì.

Tu dici:
1) L'organizzazione è composta da Persone (e già qui ci sarebbe molto da dire, perchè molto spesso le Persone sono trattate come MEZZI per produrre) diverse, tutte con la propria storia di formazione e competenze: oggi l'imprenditore non investe in formazione (a meno che non sia finanziata dai fondi europei) lo vedo perchè faccio formazione presso un noto ente di formazione del Veneto.

2) Ognuna di queste persone è stata correttamente formata per fare il proprio lavoro: mi verrebbe da farti una battuta, eccola - ... ma tu in che film l'hai vista questa?-

3) Tutti all'interno dell'organizzazione sanno di essere una piccola parte di un grande insieme ... ecc ecc.; in realtà tutti cercano di fare il proprio lavoro e di essere squadra a molti non interessa proprio e per altri è solo un campo di battaglia in cui difendersi senza esclusione di colpi; il Cliente è un concetto astratto molto lontano e, spesso, rompi...!

4) esiste una gerarchia di persone che NON prende nessuna decisione ("...ma devo dirgli tutto io a questa gente, ma non sono capaci di prendere un po' di iniziativa" .. questo imprenditore tipo sta affermando che l'organizzazione deve essere fatta dai suoi dipendenti: robe da matti!!), ma che COMANDA (questo si!), ma spesso senza sapere che cosa e come; la roba da cinema è invece il resto della tua frase "ma ognuno RISPETTA tutti i colleghi/collaboratori/sottoposti"; in realtà ci sono ambientini da notte dei lunghi coltelli!.

6) tutti sanno che si vince o si perde tutti insieme: molti invece sono convinti che se si vince il posto è fisso e non me lo tocca nessuno, se si perde e si va a casa ... allora si svegliano.... un po' troppo tardi!

Caro ing. Barletta (ma lei dorme di notte? ... il suo post è delle 1:37 di sabato sera!).
Sono essenzialmente d'accordo con lei,ma le devo dire che, prima di arrivare al pensiero snello, si deve arrivare al pensiero; Punto!.

E' vero in un momento di crisi, le aziende sprecone sono le prime ad essere espulse dal mercato, ma il cambio culturale profondo (perchè la lean è proprio questo: un cambio di mentalità) lo dovevano fare dieci anni fa; adesso sono inesorabilmente dei dead men walking, specie la moltitudine di PMI del nostro Nord Est che sono nate e vissute come terzisti di grosse aziende (magari con il mono cliente).
Buon lavoro
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Uncleson
Nuova recluta del forum


Registrato: 13/06/11 22:42
Messaggi: 22
Residenza: Montesilvano

MessaggioInviato: Dom Ott 16, 2011 4:41 pm    Oggetto: Rispondi citando

tutti sanno che si vince o si perde tutti insieme.
Bella frase! Ho cercato in qualunque modo di farla digerire in azienda dove lavoro. Sapete il risultato? Zero. Cura verso il cliente: Zero. Attenzione alla propria attività lavorativa: zero. Collaborazione: Zero e così via.
Sapete cosa ha funzionato davvero?
E mi vergogno di aver suggerito tale strategia al mio capo.
Una semplice riunione dove la direzione diceva che le cose andavano male bla bla bla e che da lì a tre mesi sarebbe stato costretto a licenziare una persona ma che non era ancora sicuro chi fosse.
Ma posso essere soddisfatto del mio lavoro sulla qualità quando devo usare questi espedienti da terrorista per promuoverla?
Se uno fa l'operaio, a parte casi- purtroppo numerosi - di dualismo tra lavoro e professione, vuol dire che ha la preparazione, il curriculum e la testa da operaio e quindi più che la scheda di formazione compilerei quella di manutenzione attrezzatura.
Scusate lo sfogo ma spero che qualcuno mi risponda con qualche idea concreta per gestire un operaio italiano soprattitto quelli che hanno il contatto con il pubblico (installatori, meccanici, gommisti etc.)
Ok non tutti sono uguali. Ma l'avete visto quello che si impegna di più? Diventa ingestibile poichè pensa di essere sopra il sistema.
Provate a dirgli che avete cambiato il suo modo di lavorare per renderlo più efficace ed efficiente: ci vedremo sicuramente al pronto soccorso. Non perchè lo dici tu, quello picchia anche la direzione!
Buona domenica a tutti!
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QualitiAmo - Stefania
Moderatore


Registrato: 16/09/07 18:37
Messaggi: 26589

MessaggioInviato: Lun Ott 17, 2011 8:14 am    Oggetto: Rispondi citando

Uncleson ha scritto:
Scusate lo sfogo ma spero che qualcuno mi risponda con qualche idea concreta per gestire un operaio italiano soprattitto quelli che hanno il contatto con il pubblico (installatori, meccanici, gommisti etc.)
Ok non tutti sono uguali. Ma l'avete visto quello che si impegna di più? Diventa ingestibile poichè pensa di essere sopra il sistema.
Provate a dirgli che avete cambiato il suo modo di lavorare per renderlo più efficace ed efficiente: ci vedremo sicuramente al pronto soccorso. Non perchè lo dici tu, quello picchia anche la direzione!
Buona domenica a tutti!


Gli operai vanno gestiti esattamente come tutti gli altri lavoratori: ascoltandoli, osservando come lavorano e cercando di risolvere loro le grane. Già, perché questo è l'unico valore aggiunto che riconosceranno alla Qualità: il fatto che possa levargli le castagne dal fuoco.

Non partire con l'idea di cambiare il loro modo di lavorare ma con quella di risolvere i problemi. Cerca di capire quali problematiche complicano il loro lavoro (9 volte su 10 sono le stesse che creano problemi all'intera organizzazione) e offriti di lavorare con loro per risolverle.

E' sempre la stessa storia: per "vendere" la Qualità devi spiegare quello che la Qualità può fare per ognuno di loro.
Non è facile ma il segreto è tutto qua: per la Direzione, per l'impiegato, per l'operaio e per il manager.

Del resto anche noi, nella maggioranza dei casi, seguiamo qualcuno quando pensiamo di poterne ricavare un qualche utile o no?
_________________
Stefania - Staff di QualitiAmo

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Paoloruffatti
Yoda


Registrato: 26/07/08 11:05
Messaggi: 4071

MessaggioInviato: Lun Ott 17, 2011 10:04 am    Oggetto: Rispondi citando

Sottoscrivo totalmente la risposta di Stefania: la domanda da porsi prima di parlare con un "cliente" a cui "vendere" la qualità è :
MA CHE COSA GLIENE VIENE IN TASCA A LUI?
Si badi bene per "venire in tasca" non si intende l'aumento di 50€ netti in busta, ma i vantaggi, come maggiore supporto tecnico, programmazione del lavoro (non tutto urgente e per ieri), migliore dotazione di strumenti ed attrezzi, facilità operativa di eseguire il lavoro, ecc ecc.

ciao
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Portello
Qualfista


Registrato: 29/09/09 15:03
Messaggi: 1594
Residenza: Barcellona

MessaggioInviato: Lun Ott 17, 2011 12:14 pm    Oggetto: Rispondi citando

Paoloruffatti ha scritto:

...
E' vero in un momento di crisi, le aziende sprecone sono le prime ad essere espulse dal mercato, ma il cambio culturale profondo (perchè la lean è proprio questo: un cambio di mentalità) lo dovevano fare dieci anni fa; adesso sono inesorabilmente dei dead men walking, specie la moltitudine di PMI del nostro Nord Est che sono nate e vissute come terzisti di grosse aziende (magari con il mono cliente).
Buon lavoro


Questa è la realtà, purtroppo.
_________________
Portello
Più è semplice, meglio è
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