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paragrafo 7.6

 
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Autore Messaggio
danieleossi
Nuova recluta del forum


Registrato: 19/09/11 11:31
Messaggi: 7
Residenza: parma

MessaggioInviato: Mar Set 20, 2011 11:29 am    Oggetto: paragrafo 7.6 Rispondi citando

Buongiorno , chiedo un aiuto in merito al paragrafo 7.6 ovvero il mio auditor richiede una maggiore evidenza dei campioni di riferimento utilizzati per tarare l'apparecchio ultrasuoni ( penso norma astm e317-85).
aiutoooo
_________________
daniele ossitaglio parma
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dario
Enigmatico sorridente


Registrato: 27/11/07 16:30
Messaggi: 3701

MessaggioInviato: Mar Set 20, 2011 11:37 am    Oggetto: Rispondi citando

Daniele, ma la domanda quale è?
Dalla firma si evince che non sei in un ospedale in ostetricia e non usi l'ultrasuoni per guardare un feto, ma per misurare parti metalliche, vero? Wink
Chiarito questo, che apparecchio usi?
Che ti indica il fornitore?
Che tipo di campioni hai?
Che tipo di taratura vuoi fare?
Che grado di precisione è richiesto?
Lo strumento lo conocscete bene?
...
Per sparare una risposta che sta in piedi si deve capire bene cosa dovete assicurare.
Credo che l'auditor abbia voluto farvi riflettere senza mettervi sulla falsa strada.
OK?
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danieleossi
Nuova recluta del forum


Registrato: 19/09/11 11:31
Messaggi: 7
Residenza: parma

MessaggioInviato: Mar Set 20, 2011 11:50 am    Oggetto: help Rispondi citando

chiedo scusa. lavoro in una ditta metalmeccanica ed uso un krautkramer usm32x b lemo della sirio ultrasuoni. , volevo delucidazioni in merito alla raccomandazione che mi e stata fatta dall' auditor.
ho trovato il certificato di calibrazione e niente piu,
_________________
daniele ossitaglio parma
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chrisbin
Forumista di Qualità


Registrato: 12/04/11 15:20
Messaggi: 332
Residenza: Vicenza

MessaggioInviato: Mar Set 20, 2011 2:43 pm    Oggetto: Rispondi citando

Ciao. Mi intrometto per suggerire una prassi che ho attuato nell'azienda per la quale lavoro.
Ogni strumento di nuovo acquisto, per principio lo considero già tarato, come taratura iniziale: ho il certificato del produttore (se non c'è, tengo lo scontrino o la fattura!)
Prendo tutti i dati che mi servono per identificarlo e quelli relativi all'incertezza, all'errore massimo dichiarato dal produttore e definisco i miei limiti di accettabilità (naturalmente idonei alle garanzie che do ai miei clienti o per normative del settore).

Se la confezione include dei campioni di riferimento, meglio, così manderò con frequenze stabilite a tarare esternamente solo quelli (sempre tenendo in considerazione l'errore massimo ed i miei limiti di accettabilità).

Avrai una procedura che indica le frequenze di taratura per le varie tipologie di strumenti: preparo la scheda dello strumento, indico le scadenze e tutti i dati riportati poco fa, compresi quelli di identificazione.

Lo strumento lo "bollino" di verde e riporto la data di scadenza della taratura. Vedrai che l'organismo di certificazione non avrà nulla da ridire...

Poi, si potrebbe aprire una discussione infinita su eventuale taratura interna, ma mi fermo qua.

Spero di aver dato una mano per semplificare il processo.

Ciao, Christian
_________________
Christian
"Fare il giornalista è sempre meglio che lavorare."
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dario
Enigmatico sorridente


Registrato: 27/11/07 16:30
Messaggi: 3701

MessaggioInviato: Mar Set 20, 2011 3:02 pm    Oggetto: Rispondi citando

Ottimo, Chrisitan, una descrizione eccellente di come si può/deve fare!

Un solo punto critico: come stabiliamo, se non abbiamo dati di esperienza o indicazioni del fabbricante, la frequenza di taratura? Potremmo rischiare di spendere tanto se continuiamo a tarare o di andare fuori limiti di accettanza.
Acquisire esperienza e le competenze è importante.
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chrisbin
Forumista di Qualità


Registrato: 12/04/11 15:20
Messaggi: 332
Residenza: Vicenza

MessaggioInviato: Mar Set 20, 2011 3:14 pm    Oggetto: Rispondi citando

dario ha scritto:
Ottimo, Chrisitan, una descrizione eccellente di come si può/deve fare!

Un solo punto critico: come stabiliamo, se non abbiamo dati di esperienza o indicazioni del fabbricante, la frequenza di taratura? Potremmo rischiare di spendere tanto se continuiamo a tarare o di andare fuori limiti di accettanza.
Acquisire esperienza e le competenze è importante.


Grazie Dario!
Stabilire la frequenza non è semplice e va fatto secondo le caratteristiche da misurare, la relativa criticità, oltre all'affidabilità dello strumento. Per dei campioni che non sono soggetti ad usura, nella mia azienda sono stabilite tarature quinquennali, dopo che avevamo iniziato a farle annualmente. Ma dipende da tanti fattori, anche soggettivi dell'organizzazione. Secondo il mio punto di vista, la prima taratura la farei dopo 1 anno e, se i valori non subiscono variazioni sensibili, allora la terrei almeno biennale.

Naturalmente si tratta solo di una mia personale esperienza...

Ciao!
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Christian
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2p71828
Qualità è precisione


Registrato: 31/10/08 17:43
Messaggi: 2750

MessaggioInviato: Mar Set 20, 2011 3:27 pm    Oggetto: Rispondi citando

chrisbin ha scritto:
Ciao. Mi intrometto per suggerire una prassi che ho attuato nell'azienda per la quale lavoro.
Ogni strumento di nuovo acquisto, per principio lo considero già tarato, come taratura iniziale: ho il certificato del produttore (se non c'è, tengo lo scontrino o la fattura!)



la mia modesta opinione

quando si acquista uno strumento ci sono normalmente due possibilità:
l'acquisto dello strumento nudo e l'acquisto dello strumento con certificato (normalmente secondo una norma iso e riferito ad un laboratorio accreditato)
se vedo solo la fattura o un documento del produttore non emesso come laboratorio accreditato mi preoccupo molto


il problema del nostro collega però non è molto chiaro: cosa deve verificare?
l'assenza di difetti, spessori difetti inferiori a X?
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QualityGirl
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Registrato: 06/10/08 14:47
Messaggi: 276

MessaggioInviato: Mar Set 20, 2011 5:05 pm    Oggetto: Rispondi citando

Citazione:
quando si acquista uno strumento ci sono normalmente due possibilità:
l'acquisto dello strumento nudo e l'acquisto dello strumento con certificato (normalmente secondo una norma iso e riferito ad un laboratorio accreditato

E di solito lo strumento certificato costa di più.

Effettivamente non credo che possa essere sufficiente uno scontrino per dimostrare la taratura.
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Portello
Qualfista


Registrato: 29/09/09 15:03
Messaggi: 1594
Residenza: Barcellona

MessaggioInviato: Mar Set 20, 2011 5:18 pm    Oggetto: Rispondi citando

chrisbin ha scritto:
dario ha scritto:
Ottimo, Chrisitan, una descrizione eccellente di come si può/deve fare!

Un solo punto critico: come stabiliamo, se non abbiamo dati di esperienza o indicazioni del fabbricante, la frequenza di taratura? Potremmo rischiare di spendere tanto se continuiamo a tarare o di andare fuori limiti di accettanza.
Acquisire esperienza e le competenze è importante.


Grazie Dario!
Stabilire la frequenza non è semplice e va fatto secondo le caratteristiche da misurare, la relativa criticità, oltre all'affidabilità dello strumento. Per dei campioni che non sono soggetti ad usura, nella mia azienda sono stabilite tarature quinquennali, dopo che avevamo iniziato a farle annualmente. Ma dipende da tanti fattori, anche soggettivi dell'organizzazione. Secondo il mio punto di vista, la prima taratura la farei dopo 1 anno e, se i valori non subiscono variazioni sensibili, allora la terrei almeno biennale.

Naturalmente si tratta solo di una mia personale esperienza...

Ciao!

Personalmente agisco diversamente.
Comincio con una verifica all'acquisto.
Poi dopo un mese ricontrollo.
Se tutto ok (100% dei casi) vado a 3 mesi.
Se ancora tutto ok passo a 6 mesi, poi un anno. A questo punto resto fermo. Però deve esserci una evidenza che posso fidarmi dello strumento per un tempo così lungo.
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Portello
Più è semplice, meglio è
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