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Quality Motivatore
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Registrato: 26/09/08 15:13 Messaggi: 3369
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Inviato: Gio Giu 30, 2011 1:05 pm Oggetto: |
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QualitiAmo - Stefania ha scritto: | (mi ammalerò...) ![th_sick](images/smiles/sick.gif) |
Se significa che poi sparisci per altri giorni e ci lasci col giovane lupetto allora forse è il caso di smettere... _________________ Se lo puoi sognare, lo puoi fare. |
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2p71828 Qualità è precisione
Registrato: 31/10/08 17:43 Messaggi: 2750
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Inviato: Gio Giu 30, 2011 6:28 pm Oggetto: |
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Quality ha scritto: | QualitiAmo - Stefania ha scritto: | (mi ammalerò...) ![th_sick](images/smiles/sick.gif) |
Se significa che poi sparisci per altri giorni e ci lasci col giovane lupetto allora forse è il caso di smettere... |
Salve.
Mi chiamo Forrest. Forrest Gump.
Vuole un cioccolatino?
lo potrei mangiarne
un milione e mezzo di questi.
Mamma diceva sempre che la vita
è come una scatola di cioccolatini.
Non sai mai
cosa ti capiterà.
Devono essere delle scarpe comode.
Scommetto che può camminarci tutto
il giorno e non sentire niente.
- Vorrei avere scarpe come quelle.
- l piedi mi fanno male.
Mamma diceva sempre
che dalle scarpe
di una persona
si capiscono molte cose.
Dove sta andando,
da dove viene.
Quante scarpe che ho messo io.
Scommetto che se mi sforzo,
potrei ricordare
il mio primo paio di scarpe.
Mamma diceva
che mi avrebbero portato ovunque.
Diceva che erano
le mie scarpe magiche.
Bene, Forrest,
adesso apri gli occhi.
Fa' un giretto.
Come le senti?
Ha le gambe forti, signora Gump,
come non le ho mai viste.
Ma la schiena è più contorta
come un politico.
Ma noi la raddrizzeremo,
vero, Forrest?
Da piccolo, mamma mi diede il nome
del grande eroe della guerra civile
il generale Nathan Bedford Forrest.
Diceva che eravamo parenti
in qualche modo.
Quello che fece fu fondare
un club chiamato il Ku Klux Klan.
lndossavano tutti
i loro vestiti e le loro lenzuola
e si comportavano come tanti fantasmi
o spiriti o cose del genere.
Mettevano le lenzuola anche
sui loro cavalli e li cavalcavano.
E comunque, è così che
ho preso il mio nome, Forrest Gump.
Mamma diceva che Forrest era
per ricordarmi che qualche volta
facciamo tutti delle cose che, ecco,
che non hanno tanto senso.
Di qua. Aspetta.
Ecco fatto.
Che cosa avete da guardare?
Non avete mai visto un ragazzino
con i supporti ortopedici alle gambe?
Non permettere a nessuno di dirti
che è meglio di te, Forrest.
Se Dio ci avesse voluto
tutti uguali,
ci avrebbe fatti tutti
con i supporti ortopedici.
Mamma aveva sempre un modo di
spiegare le cose perché le capissi.
Vivevamo a circa
un quarto di miglio dalla strada 17,
a circa mezzo miglio dalla città
di Greenbow, in Alabama,
nella contea di Greenbow.
La casa era della nostra famiglia da
quando il nonno del nonno del nonno
arrivò attraverso l'oceano,
circa mille anni fa.
Siccome eravamo solo io e la mamma e
avevamo tante stanze vuote,
mamma decise di affittare queste
stanze alla gente di passaggio
che veniva da Mobile,
Montgomery, posti così.
È così che io e mamma avevamo soldi.
Mamma era una donna in gamba.
Ricorda cosa ti ho detto, Forrest.
Non sei diverso da nessun altro.
Hai sentito cos'ho detto, Forrest?
Sei come tutti gli altri.
Non sei diverso.
Suo figlio è diverso, signora Gump.
ll suo quoziente d'intelligenza è 75.
Beh, siamo tutti diversi,
signor Hancock.
Voleva che avessi
l'educazione migliore,
perciò mi portò alla scuola
più importante di Greenbow.
lncontrai anche il preside.
Voglio mostrarle qualcosa,
signora Gump.
Ecco, questo è normale.
Forrest si trova qui.
Lo stato richiede un minimo di 80
per accedere alla scuola pubblica.
Signora Gump,
deve andare in una scuola speciale.
- Starà benissimo.
- E poi, che cosa vuol dire normale?
Può essere un po' più lento,
ma il mio Forrest
dovrà avere le stesse opportunità
di chiunque altro.
Non andrà in una scuola speciale
per imparare a rivestire le gomme.
Qui si parla
di cinque piccoli punti.
Ci dev'essere qualcosa
che si possa fare.
La nostra scuola
ha un metodo progressivo.
Non vogliamo che nessuno
rimanga indietro.
C'è un signor Gump, signora Gump?
È in vacanza.
Tua madre ci tiene proprio
alla tua istruzione, figliolo.
Non dici molto tu, vero?
''lnfine, dovette provare.
Sembrava facile, ma...
''Oh, cosa accadde. Prima loro... ''
- Mamma, cosa vuol dire vacanza?
- Vacanza?
Dov'è andato papà?
Vacanza è quando vai da qualche
parte... e non torni più indietro.
Comunque, immagino si possa dire
che io e mamma eravamo da soli.
Ma a noi non dispiaceva.
La nostra casa non era mai vuota.
C'era sempre gente
che andava e veniva.
- La cena è pronta! Tutti a cena!
- Di sicuro è ottima.
Qualche volta,
avevamo molta gente che stava da noi
e tutte le stanze erano occupate,
da viaggiatori, capisce,
gente che viveva con le valigie
e cappelliere e campionari.
Forrest Gump,
è ora di cena! Forrest?
Una volta, un giovanotto
stava da noi, e aveva una chitarra.
Forrest, ti ho detto di non
disturbare questo bel giovanotto.
No, va tutto bene, signora.
Gli stavo mostrando
un paio di cose alla chitarra.
Va bene. La cena è pronta
se volete mangiare.
Sì, arriviamo subito.
Grazie, signora.
Ehi, fammi vedere quei passi che
hai fatto prima. Rallentali un po'.
Mi piaceva quella chitarra.
Aveva un bel suono.
Cominciai a muovermi seguendo
la musica, ancheggiando.
Poi, una sera
io e la mamma eravamo a fare spese
e passammo accanto al negozio
di Benson, e indovini?
Non è roba adatta ai bambini.
Qualche anno dopo, quel bel
giovanotto che chiamavano il Re,
beh, aveva cantato troppe canzoni.
Ebbe un attacco di cuore
o qualcosa del genere.
Dev'essere dura essere un re.
È strano come si ricordino
delle cose, e non altre.
- Fa' del tuo meglio adesso, Forrest.
- Lo farò di sicuro, mamma.
Mi ricordo benissimo il viaggio
in autobus il primo giorno di scuola.
Allora, non sali?
Mamma dice di non accettare passaggi
dagli sconosciuti.
Questo è l'autobus della scuola.
- lo sono Forrest, Forrest Gump.
- lo sono Dorothy Harris.
Bene, adesso non siamo più estranei.
Questo posto è occupato.
È occupato.
Non puoi sederti qui.
Lo sa, è strano
cosa ricorda un giovane uomo,
perché io non mi ricordo
di essere nato.
Non mi ricordo il mio primo Natale,
e non so quando andai
al mio primo picnic fuoriporta,
ma ricordo la prima volta che sentii
la voce più dolce del mondo.
Puoi sederti qui se vuoi.
Non avevo mai visto niente
di più bello in tutta la mia vita.
Sembrava un angelo.
Allora, vuoi sederti o no?
Cos'hanno le tue gambe?
Assolutamente niente, grazie.
Le mie gambe sono una meraviglia.
Stetti seduto accanto a lei
sull'autobus
e parlammo
finché non arrivammo a scuola.
La mia schiena è
piegata come un punto interrogativo.
Oltre alla mamma, nessuno
mi parlava o mi faceva domande.
Sei stupido forse?
Mamma dice che
''Stupido è chi lo stupido fa. ''
- lo sono Jenny.
- lo sono Forrest, Forrest Gump
Da quel giorno in poi,
stavamo sempre insieme.
Jenny ed io eravamo
come il pane e il burro.
Mi insegnava ad arrampicarmi.
Dai, Forrest, lo puoi fare.
lo le insegnavo come penzolare.
Mi aiutava a imparare a leggere,
e io le insegnavo a dondolarsi.
Qualche volta, ci sedevamo fuori
e aspettavamo le stelle.
- La mamma si preoccuperà per me.
- Rimani ancora un po'.
Per qualche ragione,
Jenny non voleva mai andare a casa.
Ok, Jenny, rimango.
Era la mia amica speciale.
La mia sola amica.
La mamma diceva sempre che i miracoli
succedono tutti i giorni.
Certa gente non lo pensa,
ma succedono.
potrei anche continuare _________________ =fixed(exp(1);5)
sha-1=661bf49e78e9d958032859e811fa1ca27699207a |
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filippo1974 Forumista di Qualità
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Registrato: 19/10/10 12:39 Messaggi: 338 Residenza: North east of Italy
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Inviato: Ven Lug 01, 2011 9:13 am Oggetto: |
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![sleeping_2](images/smiles/image03.gif) _________________ Filippo
Quality System Manager
"E' facile trovare le colpe. E' cercare di fare meglio che può essere difficile." - Plutarco |
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Fabio Nuova recluta del forum
Registrato: 20/05/11 14:09 Messaggi: 23
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Inviato: Gio Lug 07, 2011 12:06 pm Oggetto: |
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Se parliamo di citazioni, a me piace questa :
" adesso scateniamo l'inferno "
da " Il gladiatore "se non sbaglio.
In ambito lavorativo di solito mi viene in mente in situazioni particolarmente tese..... _________________ Fabio G. |
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