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Copiare gli altri?
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Autore Messaggio
Paoloruffatti
Yoda


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MessaggioInviato: Dom Gen 30, 2011 8:21 pm    Oggetto: Copiare gli altri? Rispondi citando

Ciao,
non so se va bene scrivere quì alcune considerazioni che vorrei fare sull'articolo riportato nell'ultima newsletter, dal titolo "Copiare gli altri?"

(se volete spostatemi pure in giro per il blog: io non ho mira!)

Ecco il mio testo:

Ho letto con interesse quello che ha scritto la brava Nadia Prato nell’articolo “Copiare gli altri?” e vorrei fare qualche considerazione:

Prima considerazione:
Ho letto il libro di Womack, Jones, Roos, del MIT appunto appena uscito in Italia attorno al 1994 (quindi è un pezzo che non lo rileggo)ma mi pare che li (o in un altro libro, non ricordo bene) uno dei guru della qualità giapponese dicesse un’altra cosa e cioè che la differenza tra la Toyota e gli Americani era essenzialmente nel fatto che questi ultimi avevano inventato tutti i principi della qualità, mentre loro li avevano applicati davvero (prendendoli un po in giro)!!.
E poi più avanti quando gli americani andarono a copiar quello che aveva fatto la Toyota, per loro stessa ammissione, fecero il più grosso errore che avessero potuto fare e cioè copiarono il metodo Toyota senza tenere conto che si trattava di un modello socio culturale impossibile da duplicare in America (ed infatti ci furono fallimenti clamorosi).

Seconda considerazione:
Io ho sempre insegnato nei miei corsi di formazione che copiare nel mercato, al massimo arrivi secondo e, “la” regola del mercato é: “arrivare secondi significa arrivare ultimi”, …. perché chi ha avuto l’idea veramente creativa, ha avuto anche il tempo di digerirla, provare le tecnologie e affinare i parametri, i materiali ecc ecc e quindi copiare l’idea pedissequamente significa perdere tanto tempo per arrivare sul mercato, magari con un prodotto che assomiglia a quello buono e quindi:
• si arriva sul mercato quando la novità non è più tale ed intanto il primo si è accaparrato i migliori clienti!
• Rischi di arrivarci con un prodotto inaffidabile
l’harakiri è completo!

Direte… ma se uno copia bene risparmia soldi e arriva velocemente con un prodotto buono (vedi l’invasione dell’Europa con i prodotti cinesi similveri).
Nel breve termine può essere vero, ma se e quando escono le magagne, e state sicuri che usciranno(!), non solo non vendi più quel prodotto, ma ti sei giocato soprattutto la credibilità e, con essa, tutto il mercato in blocco!!

Terza considerazione (visto l’esempio riportato dalla collega):
Ho cercato invano un SW che fosse davvero utile agli studi professionali di ingegneria nella gestione delle commesse e dei costi dello studio, ma quei due che ho cercato di capire, erano tutti difficoltosi da utilizzare ed erano dimensionati per società grosse dato che davano per scontato che il loro software sarebbe stato usato da una persona dedicata e cioè il classico “smanettone”, che solo un grosso studio può permettersi.
Ho smesso immediatamente di cercare e mi sono messo a progettare un SW ex novo, semplice, essenziale e a prova di stupido informatico quale sono io (e tanti titolari di studi professionali); il tutto con un mio collega proprietario di un piccolo studio e assieme abbiamo cercato e trovato una SW house che ce lo realizzasse, come volevamo noi.

Mi risulta che di alcune migliaia di copie vendute del libro a cui è allegato gratuitamente, oltre il 50% lo sta utilizzando ed una grossa società nazionale di SW mi ha recentemente chiamato dicendomi che il nostro SW ha una approccio del tutto particolare e originale e …… vorrebbe collaborare!

Cosa dite? , forse sono un po’ antiquato e oggi sono cambiati i tempi e le culture, ma ho paura che sarà difficile che io cambi idea, nonostante cerchi, arrancando, di mantenere il passo. Ma non sempre i progresso è tale…….
Firmato: un brontosauro in estinzione
Paolo
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QualitiAmo - Stefania
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Registrato: 16/09/07 18:37
Messaggi: 26589

MessaggioInviato: Lun Gen 31, 2011 9:11 am    Oggetto: Rispondi citando

Ciao, Paolo, segnalerò subito le tue considerazioni a Nadia con la quale, nel frattempo, ho avuto alcuni scambi di corrispondenza molto piacevoli.
Spero proprio che desideri partecipare alla discussione. Very Happy

Nel frattempo, chi si fosse perso l'articolo, lo può trovare qui. Buona lettura!
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Stefania - Staff di QualitiAmo

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QualityGirl
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Messaggi: 276

MessaggioInviato: Lun Gen 31, 2011 12:48 pm    Oggetto: Rispondi citando

Ho letto l'articolo un po' velocemente, quindi forse mi è sfuggito qualche passaggio essenziale, ma nella ricerca iniziale si parla di "osservare gli altri", che è molto differente da "copiare gli altri". Che l'osservazione sia una strategia vincente non mi sorprende più di tanto, ma l'osservazione in sè può portare sia a imitare che a prendere strade differenti. Cosa non ho capito bene? pensa1
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Paoloruffatti
Yoda


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Messaggi: 4071

MessaggioInviato: Lun Gen 31, 2011 4:31 pm    Oggetto: Rispondi citando

Ciao Quality,
ho visto in alcune parti dell'articolo in questione e nell'articolo di Science (vedi link nell'articolo stesso ) che si usava proprio la parola "copiare" ed in altre "osservare gli altri", come tu dici correttamente.

Osservare è importantissimo: il concetto di andare sul Gemba (che io utilizzo tutti i giorni nel mio lavoro) è essenziale per capire dove siamo e che cosa possiamo fare per migliorare, però il passo dall'osservare al copiare è molto piccolo ....e spesso fuorviante.
Se leggi il libro di De Bono (BUR) "pensiero laterale" te ne accorgerai.

Una dimostrazione eclatante dell'impotanza della osservazione legata alle tecniche del pensiero laterale è il caso di Henry Ford, che inventò la catena di montaggio, andando a vedere il macello di un suo amico macellaio di Detroit, cedendo alla sua insistenza, dopo che aveva sempre evitato di andarci perchè gli rompeva un po' di perdere tempo "inutilmente"); in questo stabilimento le mezzene delle bestie venivano agganciate su una rotaia aerea mediante un gancio con le rotelle e c'erano gli addetti che "smontavano " i buoi facendo avanzare la carcassa fino alla fine linea quando non restava nulla.
Se Ford non avesse osservato questa catena di smontaggio, non avrebbe utilizzato il principio del pensiero laterale, per introdurre la rivoluzione industriale che h segnato il mondo; la prima catena di montaggio fu infatti fatta per montare il ponte differenziale della Ford modello T (sai .. la macchina di Nonna Papera!) inventando il motto rimasto leggendario: "move the metal", anzichè gli uomini.

Però ti riporto, a conclusione, l'ultimo paragrafo del citato articolo di Science:

" Un'unica condizione limita il successo di questa strategia [osservare gli altri ndr]: che ci sia qualcuno da copiare. C'è e ci sarà sempre bisogno di un soggetto innovatore, che migliori le soluzioni a disposizione o ne trovi di nuove più efficaci. Senza di esso, tutto è perduto"

Questo volevo dire io.
ciao
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dario
Enigmatico sorridente


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Messaggi: 3701

MessaggioInviato: Mar Feb 01, 2011 11:49 am    Oggetto: Rispondi citando

Ciao carissime/i,
manco tre giorni e torno per trovare un tema interessantissimo! Grazie!!!
Ho letto i vari contributi e il testo di Prato.
Tutte ottime considerazioni, da diversi punti di vista, con approcci diversi.
Paolo, se restiamo sul globale e andiamo a confrontare diversi sistemi di "copiatura" io oso affermare che dipende dagli obiettivi che ci si prefigge!

Se copio un soft per fare business va benone e vinco! Se poi copio MP3 illegalmente e masterizzo in una cantina e rivendo i tarocchi vinco!
Se copio una macchina sviluppata in Italia, risiedendo in Cina, producendola in Cina e la rivendo in Italia, vinco due volte!
Non parlo di qualità, ma di business.

Se invece copio qualcosa per essere eccellente, partendo da una posizione di eccellenza o molto vicino a questa, perdo!
Molto meglio altre strategie, un "merge" o un'"acquisition", se l'alternativa è copiare per mantenere l'eccellenza.

Non sei per nulla antiquato, caro brontosauro simpaticissimo!
Sono io che sono troppo jena ridens per confrontarmi con certi pachidermi, o no?
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QualitiAmo - Stefania
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Registrato: 16/09/07 18:37
Messaggi: 26589

MessaggioInviato: Mar Feb 01, 2011 3:43 pm    Oggetto: Rispondi citando

Futuro garantito solo per chi resta pioniere. Stamattina leggendo questo articolo sul Sole 24 Ore mi siete venuti in mente tutti voi e questa bella discussione. Missionari o mercenari? Ce ne parla Jeff Bezos e arlando ci sempra uscito da un manuale Toyota di qualche anno fa... Wink
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mascalzone79
Masaniello della qualità


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MessaggioInviato: Mar Feb 01, 2011 4:53 pm    Oggetto: Rispondi citando

Missionari...

In questo periodo, avendo appena perso un ottimo lavoro ben pagato, ho avuto modo di riflettere e di guardarmi intorno, per capire com'era cambiato nel frattempo il mondo del lavoro. Ebbene, adesso mi trovo a ricominciare da zero con una nuova avventura, piena di punti interrogativi e senza paracaduti a salvarmi, senza la classica busta paga, buona per chiedere finanziamenti o mutui... Ma con un grande entusiasmo e voglia di fare, pochi soldi in tasca ed un ottimismo incrollabile!

Lo scoglio più grande comunque in tutto questo è far capire ai propri familiari che il lavoro dipendente tranquillo e garantito non esiste più.
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Insisti e resisti, ottieni e conquisti!!
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Simo
Forumista di Alta Qualità


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MessaggioInviato: Mar Feb 01, 2011 7:05 pm    Oggetto: Rispondi citando

Ciao. Belli gli articoli proposti sul sito e sul forum. Seguendo il link suggerito da Stefania, ho trovato anche questo che mi pare spieghi bene ciò che abbiamo letto e discusso prima.

http://www.ilsole24ore.com/art/tecnologie/2011-02-01/jeff-bezos-amazon-162311.shtml?uuid=AaMjFu4C
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QualitiAmo - Stefania
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Registrato: 16/09/07 18:37
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MessaggioInviato: Mer Feb 02, 2011 10:15 am    Oggetto: Rispondi citando

Grazie Simo! Very Happy
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QualityGirl
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Registrato: 06/10/08 14:47
Messaggi: 276

MessaggioInviato: Mer Feb 02, 2011 12:02 pm    Oggetto: Rispondi citando

«Chi non fa esperimenti e non rischia non avrà vita lunga, nei settori innovativi. Le aziende troppo orientate alla gestione e alle procedure sono in difficoltà: puoi codificare tutti i modi per dire "no", ma non puoi istituzionalizzare il coraggio per dire "sì"»

Questa fa riflettere: effettivamente nella mia breve esperienza è così...
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Serena Gallo
Nuova recluta del forum


Registrato: 20/01/11 08:28
Messaggi: 6

MessaggioInviato: Mer Feb 02, 2011 6:16 pm    Oggetto: Rispondi citando

Condivido quanto dice Quality Girl.
E' interessante il testo della collega Prato e mi piacerebbe molto che intervenisse nella discussione. Ho notato molta sensibilità femminile nell'approccio all'argomento.

Buona serata a tutti e bravi per questo splendido sito e per questo forum.
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QualitiAmo - Stefania
Moderatore


Registrato: 16/09/07 18:37
Messaggi: 26589

MessaggioInviato: Mer Feb 02, 2011 6:29 pm    Oggetto: Rispondi citando

Scusate! Ho dimenticato di dirvelo. Nadia ci legge e risponderà quanto prima, compatibilmente con i suoi impegni professionali. L'ho sentita prima di pranzo e la pappa mi ha resettato la memoria... Embarassed

Ciao a tutti!
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2p71828
Qualità è precisione


Registrato: 31/10/08 17:43
Messaggi: 2750

MessaggioInviato: Mer Feb 02, 2011 8:30 pm    Oggetto: Rispondi citando

sarò franco e spero che Stefania riesca eventualmente a spiegare a Nadia che le mie critiche cercano di essere costruttive anche se ho la sensibilità di terminator

di getto parto con il dire che non mi è piaciuto l'articolo.

Poco scientifico e troppo infarcito di citazioni per i miei gusti.

Se vogliamo intavolare una discussione filosofica "generalistica" sul copiare potremmo partire da Platone e dire che tutto è una copia di ciò che già esiste etc.

potremmo anche analizzare le scoperte scientifiche e scoprire che molte di esse non sono altro che la trasposizione di cose già note, che in matematica si sanno risolvere relativamente poche equazioni differenziali per cui in fisica ci si riporta molto spesso a metodi approssimati per applicare ciò che si sa risolvere.

tuttavia non sempre si copia. Esiste, per fortuna, un'evoluzione e delle idee innovative.
La meccanica quantistica non era copia di nulla, come la relatività

Nello stesso esempio riportato si afferma che i migliori risultati si sono avuti da chi ha copiato, ma se tutti avessero atteso che qualcuno risolvesse un problema per copiare ci sarebbe stato un immobilismo deleterio.

Esiste un campo dove si "copia" e di brutto. L'informatica: molti dei programmi sono dei copia e incolla di algoritmi o parti di programma già sviluppati da altri. Se devo in un passo di un programma ordinare dei dati, analizzo quale algoritmo sia migliore e lo copio di sana pianta. Se voglio un effetto artistico in una finestra di dialogo certo in internet copio e incollo. etc. Tuttavia l'insieme dei "merge" sarà cosa nuova rispetto all'esistente per me, perchè ho disegnato la struttura e la strategia del programma.

copiare, come vuol fare Marchionne, la strategia dei concorrenti di produrre dei suv, sapendo che si arriverà fra tre anni (minimo) con un mercato ormai maturo e forse già indirizzato ad altro veicolo, forse non è cosa buona e giusta

La mia posizione è che si deve
a) distinguere tra copiare e prendere ispirazione
b) evidenziare i casi in cui copiare sia utile e quali in cui sia deleterio evitando discorsi generalistici e giustificazioni filosofiche
_________________
=fixed(exp(1);5)
sha-1=661bf49e78e9d958032859e811fa1ca27699207a
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nadiaprato
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Registrato: 15/04/10 18:41
Messaggi: 14

MessaggioInviato: Dom Feb 06, 2011 6:18 pm    Oggetto: Parto dal fondo...per risalir la corrente :) Rispondi citando

Cari Amici di QualitiAmo e suoi Aficionados,

innanzi tutto GRAZIE per il piacere che mi avete donato sia nel pubblicare l'articolo che scrissi tempo fa per la rubrica "La bussola d'oro" di Valter Vico, sia per aver aperto (leggasi: Paolo) questo spazio di confronto.

"Copiare gli altri" nacque a seguito di una discussione aperta da Valter sul gruppo aperto di facebook "Yi Jing (I Ching) - Noi e il Mutamento" a cui risposi con alcuni degli spunti poi scritti in tale articolo che scrissi su suo suggerimento.

Mi sono innamorata della Qualità...ancor prima di conoscerla. L'ho vissuta e implementata in azienda in "prima linea" e credendo totalmente nella sua forza trasformatrice. Come ho già scritto in privato alla nostra splendida Stefania, credo che la Qualità sia un filtro magico per vedere in modo costruttivo ed empowerizzante i processi di un'azienda (e non solo), e per potervi porre mano innestando la spirale del miglioramento continuo. Una bellissima rappresentazione di cosa può agire la Qualità è il personaggio QB di Bozzetto.

L'articolo "Copiare gli altri?" nasce da tutt'altra matrice e scrivendolo mi sono trovata a collegare alcuni pensieri a...QualitiAmo Smile
Tale articolo non ha alcuna pretesa scientifica. E' un semplice esercizio di "auto-brainstorming" elicitato dall'I Ching. Non so se conoscete il Libro dei Mutamenti, non so se quanto possa interessarVi, desidero però ricordare, con una frase di C.G. Jung della Prefazione all'I Ching, edizione Adelphi che "L'I Ching insiste continuamente sull'importanza di conoscere se stessi. (...) questo libro rappresenta una sola, lunga esortazione a esaminare con cura il proprio carattere, il proprio comportamento e le proprie motivazioni.".

Ed ora vado a rispondere a Tutti, nella modalità ad Uno ad Uno.
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nadiaprato
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MessaggioInviato: Dom Feb 06, 2011 6:30 pm    Oggetto: Re: Copiare gli altri? Rispondi citando

[quote="Paoloruffatti"]Ciao,
non so se va bene scrivere quì alcune considerazioni che vorrei fare sull'articolo riportato nell'ultima newsletter, dal titolo "Copiare gli altri?"
(...)

---

Caro Paolo, Cara...Lucertola che Tuona Smile,

sono un po' imbarazzata (nel caso in cui ti aspettassi un confronto acceso Smile ) perchè in linea di massima sono d'accordo con tutto quanto hai scritto.

Vado a risponderTi per punti:

@Prima considerazione:
anch'io ho lo stesso tuo ricordo anche perchè il libro lo lessi anch'io allora e anche se ce l'ho qui a portata di mano il punto credo non sia validare o meno il ricordo, ma ragionare sulle questioni.
Nel mio articolo ho scritto "copiare la Qualità" fra virgolette perchè ricordo di aver sentito dire diverse volte da docenti nei vari corsi che frequentai negli anni sulla Qualità (TQM & C) che i Giapponesi...ci credettero fin da subito alla Qualità e la personalizzarono investendoci e fondando il JUSE il cui obiettivo è promuovere studi (...). Quindi partire da un qualcosa di già esistente per migliorarlo.
Ben diverso dal prendere un modello pre-fabbricato (ad es. i famosi manuali della qualità e relative procedure già scritte per settori aziendali pronte per essere stampati tutti uguali a parte il nome dell'azienda e qualche altro piccolo dettaglio...), o, come citi tu gli americani che hanno provato a copiare la Toyota senza calarlo nel modello socio-culturale-aziendale made in USA.

E qui rispondo in parte a QualityGirl che giustamente sottolinea la differenza fra osservare e copiare. Il termine "copiare" è stato mantenuto per dare un senso di continuità all'articolo pubblicato da Galileo (e da me citato insieme al link a tale articolo). Da un punto di vista "scientifico" si tratta di un'operazione impropria, ma un articolo dal titolo "Osservare gli altri?" avrebbe, forse, richiamato concetti diversi da quelli poi indicati nel testo Smile

@Seconda considerazione:
Condivido anche i tuoi insegnamenti e non mi sento di modificare, nè aggiungere nulla a quanto tu scrivi. Sottolineo solo che le idee si possono copiare anche NON "pedissequamente" (come poi specifichi tu nel tuo secondo post). Mi viene in mente la storia della Pepsi Cola che credo sia un discreto esempio di "copiatura/osservazione" vincente per lo meno a sopravvivenza sul mercato. Ti/Vi invito ad inserire in google "pepsi cola coca cola" senza e/o con virgolette. E, tanto per vedere come si può addirittura "superare" chi abbiamo copiato Smile: http://bit.ly/eonu47

@Terza considerazione:
Più che uno "stupido informatico", mi sembri uno "stupìTo informatico" Smile. Sono andata a cercare in rete e credo tu ti riferisca al Tuo/Vostro: "Efficienza studi tecnici professionali. Analisi dei costi e gestione delle commesse. Con CD-ROM un libro di Paolo Ruffatti - Federico Padovan". Complimenti Paolo!!! Spero di aver bisogno di comprarlo un giorno (per ora me la sto cavando con excel... Smile )!!

Quanto alla tua conclusione "Cosa dite? (...)". Concordo anche con la tua frase "non sempre il progresso è tale...", ma nel momento in cui ci accorgiamo di aver sbagliato marcia, magari, purtroppo, non si può più tornare indietro a cambiare marcia, ma si può prendere una nuova strada...

nadia

ps: confido in un tuo feed back per quanto ti ho scritto.
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