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Consigli tesi di laurea
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Autore Messaggio
Qualentina
Apprendista forumista


Registrato: 16/09/10 15:12
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MessaggioInviato: Mer Set 22, 2010 5:10 pm    Oggetto: Consigli tesi di laurea Rispondi citando

Cari amici forumisti...voi che lavorate nella gestione della qualità, voi che "forse" sapete come si implementa un SGQ...
Devo iniziare la mia tesi di laurea...l'oggetto è la qualità Wink ...la mia intenzione è parlare nei primi capitoli di cosa si intende per qualità, dei SGQ, della certificazione, dei principi...insomma di tutto ciò che è "teoria".

Poi vorrei sviluppare una parte parte pratica in cui focalizzare l'attenzione su un aspetto della qualità (e dintorni) di una società che si occupa di diagnostica in vitro.

La domanda è: conoscendo il settore in cui questa opera, quale aspetto relativo alla qualità vorreste conoscere di questa impresa?

Spero di essere stata abbastanza chiara Shocked :?
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"Il miglioramento continuo è meglio della perfezione in ritardo" (Mark Twain)
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QualitiAmo - Stefania
Moderatore


Registrato: 16/09/07 18:37
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MessaggioInviato: Mer Set 22, 2010 6:46 pm    Oggetto: Rispondi citando

Ciao Vale. Visto il settore, starei sul discorso dei controlli, della gestione delle strumentazioni, della norma e così via ma è davvero un po' noioso, soprattutto se prima vuoi riportare una grossa parte di teoria (è assolutamente necessaria?)

Questo laboratorio non applica qualche metodologia particolare? Non so...lean management, TQM o altro? Sarebbe un argomento un po' più interessante, soprattutto se trattato in modo pratico, calato nella realtà di tutti i giorni.

Oppure, ancora, c'è un buon rapporto con le risorse umane? Sono ben formate, messe in grado di essere autonome e di crescere, libere di contribuire al miglioramento dell'organizzazione? Evidenzia e tratta questo aspetto! Bisognerebbe conoscere questa realtà per poter cogliere l'argomento da trattare.
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Stefania - Staff di QualitiAmo

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Qualentina
Apprendista forumista


Registrato: 16/09/10 15:12
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Residenza: Ardea (RM)

MessaggioInviato: Mer Set 22, 2010 6:56 pm    Oggetto: Rispondi citando

La parte teorica, anche se non trattata nello specifico va messa per introdurre quella pratica.

Non conosco bene la società, ho avuto per ora solo contatti telefonici...Per quanto riguarda i controlli, potrebbe essere un argomento da toccare, ma dovrei andare lì per sapere cosa fanno loro nella pratica, quali strumenti utilizzano.

Sarò il loro incubo!!! Twisted Evil
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dario
Enigmatico sorridente


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MessaggioInviato: Mer Set 22, 2010 9:28 pm    Oggetto: Rispondi citando

Valentina, sono correlatore e relatore in tesi sulla Q...
Che due .... quando mi trovo delle lunghe rielaborazioni di minestre riscaldate e sempre rivoltate... (scusa la franchezza e schiettezza)...
Se fai una tesi sulla Q fai un lavoro con un obiettivo accattivante, con componenti creative, di analisi, sintesi, critica!
Qualitiamo ti ha scritto "noioso" eheh... io ci vo pesante... ma davvero, il tuo correlatore e relatore ti ascolteranno e poi se usi la laurea come carta da visita per il mercato del lavoro (deve esserlo) non andare con una cosa generica, annacquata.
Ricorda sempre il "the reason why" che dibattevamo parlando di motivazione per cui io ti dovrò scegliere come collaboratrice Q tra decine di curricoli...
Se hai la società su cui lavorare, beh, cosa c'è di meglio che partire dai loro punti peggiori (le NC te lo mappano) per andare a proporre correttivi e proposte di progetti di miglioramento?
Fuori, vero? Son troppo fuori? Se sì, allora forget all what i wrote...
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QualityGirl
Amico/a di QualitiAmo


Registrato: 06/10/08 14:47
Messaggi: 276

MessaggioInviato: Gio Set 23, 2010 11:40 am    Oggetto: Rispondi citando

Ma che fuori!? E' un'idea geniale! L'unico punto che vedo difficile è, da esterno, proporre un'azione correttiva o un migliormento senza conoscere bene la realtà. Ma se stessero già implementando qualcosa, o se ci fossero dei progetti futuri già pronti sarebbe davvero interessante.
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Qualentina
Apprendista forumista


Registrato: 16/09/10 15:12
Messaggi: 80
Residenza: Ardea (RM)

MessaggioInviato: Gio Set 23, 2010 1:08 pm    Oggetto: Rispondi citando

dario ha scritto:
Valentina, sono correlatore e relatore in tesi sulla Q...
Che due .... quando mi trovo delle lunghe rielaborazioni di minestre riscaldate e sempre rivoltate... (scusa la franchezza e schiettezza)...
Se fai una tesi sulla Q fai un lavoro con un obiettivo accattivante, con componenti creative, di analisi, sintesi, critica!
Qualitiamo ti ha scritto "noioso" eheh... io ci vo pesante... ma davvero, il tuo correlatore e relatore ti ascolteranno e poi se usi la laurea come carta da visita per il mercato del lavoro (deve esserlo) non andare con una cosa generica, annacquata.
Ricorda sempre il "the reason why" che dibattevamo parlando di motivazione per cui io ti dovrò scegliere come collaboratrice Q tra decine di curricoli...
Se hai la società su cui lavorare, beh, cosa c'è di meglio che partire dai loro punti peggiori (le NC te lo mappano) per andare a proporre correttivi e proposte di progetti di miglioramento?
Fuori, vero? Son troppo fuori? Se sì, allora forget all what i wrote...


Ciao dario! Tu hai perfettamente ragione...ed è per questo che mi sono rivolta a voi per dei consigli su cosa poter fare di pratico!!! L'idea delle NC è ottima ed è la più pratica che potrei fare! E' esclusivamente, o quasi, opera del mia testa riuscire a trovare delle soluzioni.

la prima cosa che devo fare è riuscire ad ottenere la disponibilità da parte del responsabile della qualità della società su cui lavorare! Io ho contatti con una ragazza che lavora nella qualità...speriamo che lui non sia un burbero, sennò... muro1
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Portello
Qualfista


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Residenza: Barcellona

MessaggioInviato: Gio Set 23, 2010 5:07 pm    Oggetto: Rispondi citando

A parte le ottime cose dette da chi mi ha preceduto io mi sforzerei di trovare un legame stretto, strettissimo tra la teoria della qualità e la sua applicazione in pratica nel sistema qualità in questione.
Per quanto riguarda il settore, mi permetto di consigliarti di uscire dallo schema: "applico le GMP e quindi sono a posto!".
Per parlare id ISO9000 bisogna sempre ricordare che alla fine la prestazione viene fornita a più "clienti":
1) l'acquirente dei dispositivi di diagnosi (scusa se li chiamo così, ci sarà senz'altro un nome più appropriato),
2) l'utilizzatore dei dispositivi,
3) i destinatari dei risultati delle diagnosi (medico curante e sopratutto paziente).

L'ho presa un po' larga, ma è un'ottica quanto meno originale nel settore di cui stiamo parlando.
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Portello
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Qualentina
Apprendista forumista


Registrato: 16/09/10 15:12
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Residenza: Ardea (RM)

MessaggioInviato: Gio Set 23, 2010 9:23 pm    Oggetto: Rispondi citando

O mamma...ognuno di voi ha degli ottimi consigli e punti di vista!!!
La questione si complica...ma almeno ho varie alternative per valutarne la fattibilità e scegliere in base a ciò che mi interessa di più!

Ovviamente vi farò sapere quale sarà la scelta!!! Wink
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Quality
Motivatore


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Messaggi: 3369

MessaggioInviato: Ven Set 24, 2010 10:15 am    Oggetto: Rispondi citando

Ciao Qualentina,

mi associo a quanto già suggerito dal mitico Dario e mi permetterei di aggiungere un solo aspetto:

Il Valore Aggiunto.

Non entro nel merito tecnico dell'azienda e del tipo di prodotto/servizio che hai deciso di trattare (perchè non me ne intendo) ma, dal punto mio piunto di vista, suggerirei di incentrare la ricerca sul valore aggiunto, ossia su un "fatto aziendale" (o una serie/insieme di fatti, di processi, di attività ecc. ) che metta in evidenza come l'approccio in qualità abbia permesso un effettivo e oggettivo (cioè basato sui dati) miglioramento delle performance aziendali su quel tema.

Insomma non il solito racconto sull'origine della qualità, le certificazioni, i premi, ecc. (le minestre riscaldate cui accennava Dario) ma un concreto esempio di come l'adozione di regole, tecniche e strumenti della Qualità, quella vera, quella paper-less, possa migliorare i risultati aziendali, la soddisfazione del cliente (esterno e interno) e delle altre parti interessate.

Buon lavoro.

Ciacciao.
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Se lo puoi sognare, lo puoi fare.
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2p71828
Qualità è precisione


Registrato: 31/10/08 17:43
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MessaggioInviato: Mer Set 29, 2010 11:49 am    Oggetto: Rispondi citando

i miei modesti pensieri

Portello ha aperto una voragine scrivendo GMP.

Se l'azienda opera in regime di GMP, la minestra è completamente diversa dalla ISO9001. Più che una introduzione teorica della ISO9001 dovresti analizzare quali requisiti aggiuntivi provengono dalle gmp le loro ragioni/applicazioni, quindi procedere con la tesi. Comunque il mondo delle GMP è molto più interessante e meriterebbe una tesi

Se vuoi rimanere nel generico mi butteri sullo sviluppo di indicatori per i vari processi avrebbe attinenza con la tua facoltà (economia se non sbaglio) Mettersi nel campo delle misurazioni e dei controlli ci vogliono studi ed esperienza specifici.
Le NC sarebbero interessanti (Dario ha sempre idee favolose e giustamente ti sconsiglia di parlare in termini teorici e generici della iso 9001) ma dubito che un'azienda permetta di divulgare i suoi problemi al massimo ti possono affidare la soluzione di un problema specifico come uno scarto interno troppo elevato.
_________________
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Elly
Apprendista forumista


Registrato: 08/09/09 18:11
Messaggi: 117

MessaggioInviato: Mer Set 29, 2010 9:39 pm    Oggetto: Rispondi citando

dario ha scritto:
Valentina, sono correlatore e relatore in tesi sulla Q...
Che due .... quando mi trovo delle lunghe rielaborazioni di minestre riscaldate e sempre rivoltate... (scusa la franchezza e schiettezza)...
Se fai una tesi sulla Q fai un lavoro con un obiettivo accattivante, con componenti creative, di analisi, sintesi, critica!


Ecco Dario, c'è qualcosa che non fai??? Chissà che rompiscatole che sei con gli studenti! Laughing Scherzo ovviamente.

Hai ragione, ma il sistema universitario italiano non permette più di fare le tesi di una volta. Per esperienza personale garantisco che fare 46 esami in 5 anni con il max dei voti, più tirocinio, project work e due tesi non permette a noi studenti di fare un lavoro accattivante, critico, come dici tu. Ci è chiesto di fare tutto in poco tempo e vi dico che non è per nulla facile. Hai ragione a dire che la tesi è un ottimo biglietto da visita, ma le aziende dovrebbero anche tenere in considerazione gli aspetti suddetti.
Scusa la polemica, lo so Dario che non dipende da te, ma in Svizzera come funzionano le cose?

Ritornando alla tesi di Valentina, i miei consigli da studentessa laureanda sono:
1) fai un caso applicativo che ti appassiona, in modo che il tuo lavoro sia originale, nuovo e non uguale ad altre 1000 tesi;
2) per prima cosa scrivi un indice, se vuoi lo pubblichi sul forum così lo commentiamo. Questo è il primo step per sapere che direzione prendere;
3) sii sintetica, meglio una tesi di 100 pagg ma ricche di conteuto, piuttosto che di 300 pagg ma povere di sostanza;
4) non ti ammazzare troppo! Laughing

Ciao
_________________
Elly
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moonsweet
Amico/a di QualitiAmo


Registrato: 25/01/09 12:56
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MessaggioInviato: Mer Ott 20, 2010 12:18 pm    Oggetto: Rispondi citando

Devo scrivere una tesi praticamente uguale, solo che il mio caso pratico è la certificazione del CAAF di un sindacato.

Ho visto numerosi tesi su questo argomento sviluppate più o meno tutte nello stesso modo:
- cosa è la qualità
- l'iter di certificazione
- capitolo con altra teoria varia (quali sono gli strumenti per gestire la qualità e similari)
- capitolo applicativo in cui vi erano riportati INTEGRALMENTE manuale, procedure e moduli della società presa in esame con una breve spiegazione conclusione.

orribile. a mio giudizio.

Per questo ho cercato di capire dove andare a parare con la mia tesi, ricordandomi che io non studio ingegneria gestionale ma economia e che, seppur interessata alla qualità, la cosa che dovrebbe particolarmente colpirmi è l'aspetto economico della qualità ed i risvolti positivi e negativi che economicamente questa ha sull'azienda che osservo.

Quindi, dopo attenta analisi, ho deciso di articolare la tesi come segue:
- 1 capitolo su teoria varia sulla qualità
- 1 capitolo su cosa è un sindacato e cosa un caaf (visto che la mia tesi è in diritto amministrativo)
- 1 capitolo sul'azienda in questione con un breve iter certificativo (metterò il manuale ma SOLO in appendice per completezza). il capitolo verterà principalmente in interviste che io farò al direttore del caaf ed al responsabile qualità. Le interviste saranno incentrate nel capire cosa solo pensano della qualità, quali sono i vantaggi/svantaggi organizzativi ed economici che hanno trovato e come pensano di agire per risolvere gli eventuali eccessivi costi.
- 1 capitolo sulle conclusioni: quanto incidono i costi sulla qualità (con breve intervista ad un responsabile qualità qualificato da individuare) e studio dei costi della qualità (ci sono libri specifici sull'argomento).

ora... alla fine penso sarà cmq una palla mortale per chi la ascolterà, come tutte le tesi, ma almeno avrò 2 risultati:
- fare una tesi sperimentale che verrà segnalata e potrà fruttarmi 10 punti anzicchè 8;
- imparare a studiare i costi della qualità, cosa che mai nessuno mi ha insegnato a fare ma che penso possa essere molto utile nell'ambito delle mie conoscenze personali e curriculari.

Boh a me pare di aver avuto un'idea decente che ricolleghi l'assurda tesi all'ambito economico. La prof era entusiasta, impaurita dalla follia, ma entusiasta
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Qualentina
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MessaggioInviato: Ven Ott 22, 2010 2:32 pm    Oggetto: Rispondi citando

Come si legge dalle vostre risposte vedo che siete tutti d'accordo sul fatto che leggere e rileggere tutto ciò che riguarda la teoria è noioso, pesante e inutile. Ci posso stare...

Questo succede perchè l'argomenti della mia tesi è molto gettonato ultimamente e mi rendo conto che i professori e coloro che si occupano di qualità ritengono che alcuni aspetti sono poco interessanti. Se si trattasse di una tesi che tratta di un argomento poco sentito, nuovo (come è stato per la mia tesi triennale) non sarebbe così e diventa importante sin dalle prime pagine di cosa si tratta per poi continuare nella lettura capendo qual'è il punto di partenza.

Vi chiedo...avete mai letto un libro che parla esclusivamente di un aspetto specifico senza introdurre in che ambito è inserito? :?

Credo che un minimo di aspetti teorici e generali vadano messi...anche perchè non tutti conoscono tutto!!! Wink

Scusate lo sfogo...sarà la liberazione di aver finito tutti gli esami! Wink Laughing
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MessaggioInviato: Ven Ott 22, 2010 3:27 pm    Oggetto: Rispondi citando

Ciao Moon,
mi era sfuggito il tuo post, ti racconto qualcosa e ti do un piccolo suggerimento che farà andare in brodo di giuggiole la tua prof. Vedi io ho preparato alla certificazione il Patronato + CAAF di una importante città veneta, dove c'è un direttore ECCEZZIONALE, che ha progettato e realizzato un gestionale che è stato adottato in sede nazionale da tutti i centri di questo Patronato, e che ha risolto il grave problema del doppio controllo qualità del patronato e dell'INPS (e gli altri centri previdenziali). Pensa che ora l'INPS non fa più il controllo farraginoso e lungo delle pratiche, perchè lo fa molto bene il "fornitore" e l'INPS si fida!

Questo non c'entra con il tuo CAAF: il suggerimento che ti darei per quest'ultimo è di proporre di fare una rilevazione/valutazione dei costi di produzione, cosa che avrai già pensato, ma soprattutto di valutare i costi di preparazione (formazione degli operatori ad inizio campagna 730 e valutazione in itinere delle loro performance, con indicatori opportuni) e relativa pianificazione, come azione centrale del vero cambiamento per la qualità. Loro facevano formazione ogni anno ma non era ben definita e i risultati si traducevano in un alto numero di NC.
Pensa che la revisione del loro processo principale (che come sai è in regime di stress massimo per la stagionalità parossistica di questa attività) con la pianificazione del lavoro e delle attività preparatorie come la suddetta formazione, nel mio caso, ha fatto abbattere subito drasticamente le NC gravi (errori gravosi nelle dichiarazioni con necessità di integrazioni con "ravvedimento operoso").

Poi ti dirò che in quel caso abbiamo anche evidenziato un collo di bottiglia gravissimo costituito dal solito "indispensabile" che bloccava mezza struttura; eliminandolo (si è auto-lincenziato) si è ridotto anche il costo degli straordinari, che gravavano sempre sul costo principale di produzione del servizio.

Io penso che se tu volessi andare ad intervistare il Dirigente di questo CAAF (bravissimo e molto ricettivo nel comprendere l'importanza della riorganizzazione e abile nel gestire il cambiamento) ti potrei dare i riferimenti (a parte ovviamente!) : non sarebbe male, sai, fare un po' di benchmarking.
PS: ho visto che nel tuo piano di lavoro ci sono interviste solo ai capi: errore! vai ben più giù e ne vedrai delle belle!
ciao
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QualitiAmo - Stefania
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Registrato: 16/09/07 18:37
Messaggi: 26589

MessaggioInviato: Ven Ott 22, 2010 3:49 pm    Oggetto: Rispondi citando

Qualentina ha scritto:
Vi chiedo...avete mai letto un libro che parla esclusivamente di un aspetto specifico senza introdurre in che ambito è inserito? :?


Ciao Qualentina. Ti dico la mia ma, ovviamente, prendila solo come un'opinione visto che la tesi è tua e devi fare quello che meglio credi.

Una tesi non è un libro e non è nemmeno un manuale tecnico. Se tutte le tesi di un dipartimento di Chimica partissero col capitolo "Cos'è la chimica" credo che molti professori si suiciderebbero Very Happy
Se proprio vuoi fare una parte di pura teoria e introduzione perché non "tagliarla" ad hoc sull'argomento che poi descriverai? Non "cos'è la Qualità", dunque, ma "cos'è la Qualità per X, Y, Z..."

La vedo così. Mi dici cosa ne pensi e se ho detto una castroneria? Embarassed
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Stefania - Staff di QualitiAmo

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