Indice del forum Il forum sulla Qualità di QualitiAmo
Torna all'homepage di QualitiAmo
 
 FAQFAQ   CercaCerca   Lista utentiLista utenti   GruppiGruppi   RegistratiRegistrati 
 ProfiloProfilo   Messaggi privatiMessaggi privati   Log inLog in 

Se il laureato guadagna meno dell'operaio
Vai a Precedente  1, 2, 3
 
Nuovo argomento   Rispondi    Indice del forum -> Discussioni, pensieri e consigli
Precedente :: Successivo  
Autore Messaggio
dario
Enigmatico sorridente


Registrato: 27/11/07 16:30
Messaggi: 3701

MessaggioInviato: Gio Lug 08, 2010 11:11 am    Oggetto: Rispondi citando

Sono d'accordo sul fatto che il sistema scolastico è diverso, ma non farti abbagliare! Siamo sulla stessa barca che fa acqua!
Il mio intervento era proprio neutro sul localizzare il sistema scolastico.
Quanto volevo sottolineare è che NON possiamo confrontare pere con mele.
La laurea che ho ottenuto io ormai 22 anni fa è profondamente diversa da quella che ottiene un neolaureato oggi, sebbene ci stia scritto "mechanical engineer" (prendo l'inglese per sottolineare che non sono svizzero...).

Il mercato è profondamente diverso. Il carissimo Zancky scriveva che allora c'era una fame di ingegneri... Questa fame pare ci sia anche oggi, ma oggi è ricercato un altro tipo di ingegnere.
Allora pochi andavano fino alla laurea.
Oggi ci vanno "tutti".
Allora era anche più facile assumere. Oggi è complicato.
Allora le lauree erano identificabili. Oggi ti trovi il laureato in numerazione del pelo del gatto.
Cerco uno psicologo del lavoro:
Capire che il laureato in numerologia applicata è forse fortissimo in psicologia perché ha studiato alla XXX che nel piano degli studi ha il modulo di psicologia tenuto dal guru vero del settore è difficile se non sai che prima devi scansionare la persona, l'essere umanao che hai davanti e non il plico di carta dei CV... ma costa, ma devi avere una laurea in gestione RU e aver fatto RU per anni...
Il solito compromesso tra teoria e pratica e materiale umano...
L'uomo deve essere rimesso al centro del tutto.

Uscire dalle elementari senza saper scrivere qual'è è nulla, se il pargolo esce senza essere già violento, tossico o criminale... Non ci sono paradisi in Europa (quella che intendiamo noi di europa...) credimi.

Siamo sempre nella zona "free" del forum, vero? siete mitici!
Top
Profilo Invia messaggio privato Invia e-mail
pen.max
Apprendista forumista


Registrato: 18/11/09 15:26
Messaggi: 99

MessaggioInviato: Gio Lug 08, 2010 11:20 am    Oggetto: Rispondi citando

Avete ragione... probabilemente il punto principale è che il laureato/diplomato di oggi hanno una preparazione (lasciatemelo dire) molto inferiore a quella di un tempo (per esempio i nostri genitori).

Visionando i vari curriculum mi rendo contro che i nuovi laureati/diplami non riescono a scrivere correttamente neanche la FIRMA (prima il nome e dopo il cognome). Provate a farci caso.

Determinate aziende partono a fare la scrematura dei CV proprio dalla firma.
Top
Profilo Invia messaggio privato
QualitiAmo - Stefania
Moderatore


Registrato: 16/09/07 18:37
Messaggi: 26601

MessaggioInviato: Gio Lug 08, 2010 11:23 am    Oggetto: Rispondi citando

dario ha scritto:
L'uomo deve essere rimesso al centro del tutto.


Sì, stiamo dicendo più o meno la stessa cosa. Ripartire dall'uomo e dalla sua cultura di base. Se hai una cultura (attenzione..."cultura" non solo istruzione) hai anche le "armi" giuste per provare a difenderti dalla violenza e da altre brutture.

Non è importante come si scrive, non è quello che intendevo dire, ma quale percorso si è fatto per arrivarci.
Ci sono persone che non hanno istruzione ma hanno una cultura incredibile. Qui, però, stavamo parlando di scuola e quella deve darti entrambe le cose: cultura e istruzione. La specializzazione, le nozioni e tutto il resto vengono dopo. Non si costruisce bene se non si hanno fondamenta stabili.

Ciao!

P.S. Sono conscia che non ci siano in giro molti paradisi. Ma sono conscia anche dell'inferno che abbiamo in certi istituti scolastici, purtroppo.
_________________
Stefania - Staff di QualitiAmo

ISO 9001:2015 - SI AGGIUNGE ALLA COLLANA DEI LIBRI DI QUALITIAMO IL NUOVO TESTO CHE SVELA I SEGRETI DELLA FUTURA NORMA



IL PRIMO LIBRO NATO SULLE PAGINE DI QUALITIAMO



HAI DATO UN'OCCHIATA AL REGOLAMENTO DEL FORUM PRIMA DI SCRIVERE IL TUO MESSAGGIO?
Top
Profilo Invia messaggio privato Invia e-mail HomePage
QualitiAmo - Stefania
Moderatore


Registrato: 16/09/07 18:37
Messaggi: 26601

MessaggioInviato: Gio Lug 08, 2010 11:33 am    Oggetto: Rispondi citando

pen.max ha scritto:
Determinate aziende partono a fare la scrematura dei CV proprio dalla firma.


Verissimo, poi si passa alla lettura della lettera e solo alla fine al curriculum.

La "colpa", comunque, non è nostra se non sappiamo scrivere ma di chi non ce l'ha insegnato. Il punto resta questo. Poi, certamente, ognuno può leggere, imparare e crescere da sé ma è molto più difficile senza avere delle buone basi ed ecco perché tutto dovrebbe ripartire dalle scuole elementari.

Non sarà importante sapere che l'autunno inizia il 23 settembre ma è desolante leggere ogni 21 settembre sui principali quotidiani che quello è il primo giorno della nuova stagione.
Purtroppo siamo tutti sulla stessa barca, come dice Dario. Capita di sentire errori grossolani al cinema (da parte dei traduttori), di leggerli sui libri (!!) e di sentirli dalle bocche di grandi eruditi che parlano di "stage" pronunciandoli all'inglese.

La nostra ignoranza fa talmente parte di noi che non riusciamo più a coglierla, è questo il problema.

Altro che parlare di diplomati e laureati! Embarassed
_________________
Stefania - Staff di QualitiAmo

ISO 9001:2015 - SI AGGIUNGE ALLA COLLANA DEI LIBRI DI QUALITIAMO IL NUOVO TESTO CHE SVELA I SEGRETI DELLA FUTURA NORMA



IL PRIMO LIBRO NATO SULLE PAGINE DI QUALITIAMO



HAI DATO UN'OCCHIATA AL REGOLAMENTO DEL FORUM PRIMA DI SCRIVERE IL TUO MESSAGGIO?
Top
Profilo Invia messaggio privato Invia e-mail HomePage
KK
King of Kuality


Registrato: 23/04/09 14:36
Messaggi: 10266

MessaggioInviato: Gio Lug 08, 2010 12:49 pm    Oggetto: Rispondi citando

Oltre alla firma... voi avete idea di quanti colleghi di lavoro io abbia che sbagliano sistematicamente i congiuntivi?

Paolo Villaggio, con Fantozzi, sottolineava questa cosa già negli anni settanta.

"Sei io sarei..."
Brrrrrr
_________________
Konsulente Kualità
Top
Profilo Invia messaggio privato
Portello
Qualfista


Registrato: 29/09/09 15:03
Messaggi: 1594
Residenza: Barcellona

MessaggioInviato: Gio Lug 08, 2010 1:37 pm    Oggetto: Rispondi citando

Lasciatemi spezzare una lancia per il laureato italiano:

http://www.lavoce.info/articoli/-innovazione_ricerca/pagina253.html

http://www.lavocedifiore.org/SPIP/article.php3?id_article=1633

http://www.almalaurea.it/info/almanews/salastampa/rassegna/2008/laureatiallestero.pdf

Wink
_________________
Portello
Più è semplice, meglio è
Top
Profilo Invia messaggio privato Invia e-mail HomePage
dbosnjak
Amico/a di QualitiAmo


Registrato: 03/10/08 10:00
Messaggi: 140
Residenza: Trieste

MessaggioInviato: Mar Lug 13, 2010 12:46 pm    Oggetto: Rispondi citando

Ragazzi, io sono laureato in Italia in ingegneria meccanica.
Ma voglio sottolineare alcune cose: ha ragione Paolo quando dice di andar fuori, qui il valore del laureato non è riconosciuto.
Ma hanno ragione anche gli altri che dicono che la laurea poi non ha un valore tale da giustificare la differenza di trattamento. Io che ho fatto sta laurea ormai 11 anni fa, per come era il mio percorso di studi e gli insegnamenti, devo dire che non si impara molto di pratico in Italia. Solo tanta teoria che poi serve a poco. Devi saperti adattare all'impresa nella quale ti trovi a lavorare dopo.
Quello che non funziona è il modo di insegnare, il sistema scolastico, basato sulle rigide regole e programmi che uno studente DEVE superare per avere il foglio di carta. Non viene in nessun modo sviluppata la sua creatività, insegnata l'innovazione, la praticità del mondo imprenditoriale.
E questo dovrebbe essere fatto dai primi anni di istruzione, non solo per la laurea. Si dovrebbe partire dalle elementari e non pensare a dare un voto e distinguere i bambini per il voto preso, ma bisogna sviluppare in essi la capacità pratica di pensare alle soluzioni ai problemi che li circondano, pensando alle alternative alle soluzioni standard che invece vengono insegnate...
So che sono un pò lontano dalla realtà, ma provate a pensare alla Cina, che aveva le stesse regole rigide, ma che ha capito che con queste non potrà mai dominare il mondo. E ha cambiato il sistema scolastico. Adesso in Cina insegnano ai bambini di pensare con la propria testa, di trovare soluzioni diverse dallo standard (ad esempio un bambino aveva smontato un gps del cellulare e lo ha montato su una bici, rendendo così facile il suo rintracciamento quando in movimento e senza cellulare...). Sono queste le cose che devono essere insegnate: dare ai bambini l'autonomia (all'interno dei programmi stabiliti che rappresentano lo scopo dell'educazione) e libertà di esplorare, sperimentare, fallire. Permettergli di sviluppare la maestria nelle cose che gli interessano.
_________________
Uno standard che non è cambiato nell’ultimo mese è uno standard vecchio.
Taiichi Ohno
D. Bosnjak
Top
Profilo Invia messaggio privato Invia e-mail HomePage
Portello
Qualfista


Registrato: 29/09/09 15:03
Messaggi: 1594
Residenza: Barcellona

MessaggioInviato: Mar Lug 13, 2010 2:07 pm    Oggetto: Rispondi citando

Caro dbosnjak,
tocchi un argomento che mi appassiona.
La scuola, il metodo educativo, la formazione migliore per il futuro.

Tempo fa feci una riflessione sulla scuola dopo aver letto un libro di De Masi: Il futuro del lavoro.

Il libro è incentrato sui cambiamenti sociali e culturali che interessano la sfera lavorativa. Il punto centrale che De Masi sviluppa è che la società è molto cambiata, in una parola è post-industriale, mentre il lavoro e il concetto stesso di lavoro sono rimasti quelli della rivoluzione industriale dell'inizio del secolo scorso.
La scuola come l'abbiamo conosciuta noi, si è sviluppata in quel periodo, ed in quel periodo ha preso la forma che sopravvive tuttora. Una forma spiccatamente industriale: classi ordinate, orari rigidi, un "capo" che insegna a tanti scolari, elogi e punizioni, uniformità di insegnamento e uniformità di giudizio. Insomma un sistema totalizzante come il carcere e la fabbrica. In un sistema tale la formazione dei bambini accentua le caratteristiche di ubbidienza alle regole, sincronismo degli orari e dei tempi di esecuzione dei compiti, livellamento delle capacità e delle attitudini. Insomma il sistema perfetto per produrre operai d'inizio secolo: orari d'entrata e d'uscita rigidi con punizioni forti per chi sgarra, pausa pranzo e orario per andare in bagno rigidissimi, mansioni semplici con poche richieste oltre alla obbedienza ed esecuzione dei compiti assegnati.

Peccato che il mondo del lavoro è cambiato (o almeno così dovrebbe essere) e le persone che lavorano non chiedono solo uno stipendio di sussistenza ma un lavoro che sia gratificante.

Ora, come si fa ad imparare cosa mi gratifica se nessuno me lo ha mai insegnato? Come faccio a capire cosa mi piace fare e cosa no, se nessuno mi hai mai stimolato a chiedermelo?
L'importante è imparare qualcosa, poi si vedrà.

Al di la di queste considerazioni random esiste un problema di formazione universitaria, ma credo che ci sia anche una questione di opportunità di lavoro.

I laureati non devono sentirsi figli di un dio minore perchè non sanno come portare avanti una trattativa commerciale. Queste sono cose che si imparano con l'esperienza. Non penserete mica che un Ingegnere motorista endotermico debba essere preparato sui flussi di materiali in magazzino, solo perchè HA TROVATO QUESTO LAVORO, VERO?

Poi esiste anche un altro problema.
Esiste il laureato che è stato formato dai consulenti più quotati sulla gestione della produzione, dei magazzini, della qualità e della industrializzazione.
PECCATO che lo stesso laureato comincia a lavorare in azienda e si ritrova con concetti di cinquant'anni fa, e sicuramente si sentirà dire:
"Noi qui facciamo lotti grandissimi per ammortizzare i costi di cambio stampi. Ma non te lo hanno insegnato all'università?"
_________________
Portello
Più è semplice, meglio è
Top
Profilo Invia messaggio privato Invia e-mail HomePage
2p71828
Qualità è precisione


Registrato: 31/10/08 17:43
Messaggi: 2750

MessaggioInviato: Mar Lug 13, 2010 3:19 pm    Oggetto: Rispondi citando

inizio con
Citazione:
devo dire che non si impara molto di pratico in Italia. Solo tanta teoria che poi serve a poco. Devi saperti adattare all'impresa nella quale ti trovi a lavorare dopo.


io mi sono laureato tanti anni fa, per parlare in ere geologiche prima ancora di Dario ma molto dopo Ruffatti.
Ho conosciuto molti ingegneri e laureati in genere, italiani e tedeschi. Oggi ho una figlia all'università e prossimamente anche il secondogenito. Quello che trovo di sbagliato è il taglio dato alla formazione non è molto spesso pratica come dice "dbosnjak", ma nemmeno teorica nel senso che non si padroneggiano le basi e i metodi per ricavarsi l'applicazione. Trovo nel materiale didattico tante ricette di cui non sono noti i fondamenti e quindi poche possibilità di adattarle a casi reali differenti rispetto all'esempio sia quando frequentavo io l'università che ora.
Ultimamente mia figlia mi pose un teorema on relativi esercizi di macroeconomia. La spiegazione era qualcosa di osceno quando bastava dire che era una ricerca di minimo vincolato (esame di analisi) e il tutto sarebbe risultato molto più comprensibile (e "memorizzabile" ).
All'epoca in cui ero studente universitario vidi un mio collega di ingegneria elettronica cimentarsi nel calcolo di residui. Un pagina di calcoli per un solo esercizio e non era ancora giunto al risultato. Guardai l'esercizio per le conoscenze del mio corso di analisi II era banale. Una cosa da 30 secondi. La differenza stava che nel suo corso si era rimasti più superficiali e non si erano sviluppati alcuni teoremi.
con le lauree brevi le cose secondo me peggiorano perchè si va sempre più verso una infarinatura delle materie base sperando di colmare con maggiori esempi.

passiamo ora al mondo del lavoro
stiamo involvendo, nell'industria ci sono pochi soldi per l'innovazione e lo sviluppo (la ricerca si è oramai persa). Si vorrebbe un pseudo-laureato da pagare come un diplomato subito operativo, possibilmente interinale.
gli orari sono sempre meno flessibili e dello stato d'animo del lavoratore ci si preoccupa molto meno (bisogna essere contenti di avere un lavoro in questi momenti di crisi).

terza riflessione
se guardiamo a tutti i metodi giapponesi kamban, lean etc perchè non controlliamo anche il modello di istruzione giapponese?
(ps io non lo proporrei mai per alcun stato, ma per coerenza andrebbe almeno analizzato)
Top
Profilo Invia messaggio privato
dbosnjak
Amico/a di QualitiAmo


Registrato: 03/10/08 10:00
Messaggi: 140
Residenza: Trieste

MessaggioInviato: Mer Lug 14, 2010 12:46 pm    Oggetto: Rispondi citando

zancky, portello, sono d'accordo con voi.
L'università, almeno dove studiavo io (a Trieste) e con metodo di quel tempo (ordinamento vecchio) un pò di basi teoriche te le dava.
Per come si sta evolvendo negli ultimi anni, sono d'accordo con te, zancky, non serve a niente perché non si può vivere di soli casi studio isolati senza una base alle spalle. Poi l'ordinamento nuovo è una cavolata pazzesca (scusate il linguaggio, potevo dirla anche peggio...) perché oltre a non arrivare a ricevere niente di pratico non si ha poi neanche il foglio di carta in mano che abbia qualche valore. Al Governo probabilmente va bene così, anche se non dovrebbe essere tanto contento secondo me...
Provate ad andare con quella laurea breve in qualche altro paese dell'UE, vedrete cosa vi dicono...
Il modello scolastico giapponese non lo conosco ma credo che si avvicina a quello nostro, solo molto più rigido nell'impostazione. La differenza secondo me comunque viene fatta dopo, nell'azienda, dove esistono culture organizzative diverse che indirizzano la persona alla disciplina e rispetto delle regole, ma con la libertà di creare all'interno dei confini stabiliti...
_________________
Uno standard che non è cambiato nell’ultimo mese è uno standard vecchio.
Taiichi Ohno
D. Bosnjak
Top
Profilo Invia messaggio privato Invia e-mail HomePage
Mostra prima i messaggi di:   
Nuovo argomento   Rispondi    Indice del forum -> Discussioni, pensieri e consigli Tutti i fusi orari sono GMT + 2 ore
Vai a Precedente  1, 2, 3
Pagina 3 di 3

 
Vai a:  
Non puoi inserire nuovi argomenti
Non puoi rispondere a nessun argomento
Non puoi modificare i tuoi messaggi
Non puoi cancellare i tuoi messaggi
Non puoi votare nei sondaggi


Powered by phpBB © 2001, 2005 phpBB Group
phpbb.it