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Nuove abilità in azienda

 
Nuovo argomento   Rispondi    Indice del forum -> La futura ISO 9001, l'attuale ISO 9001:2015 e le versioni precedenti
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Autore Messaggio
vinz
Apprendista forumista


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MessaggioInviato: Lun Mag 24, 2010 3:10 pm    Oggetto: Nuove abilità in azienda Rispondi citando

Ciao a tutti, ho un piccolo dubbio.

La mia azienda desidera acquisire delle nuove competenze/abilità, in uno o più campi dove nessuno dei dipendenti ha al momento un addestramento.
Questo processo, che ha come output le nuove competenze acquisite, all'interno di quale processo esistente va considerato?

Finora è stato considerato nel Processo di Sviluppo, ma a me sembra più da Processo di formazione.
Oppure ne creo uno nuovo?

Che mi consigliate?

Già che ci siamo: quale è la definizione di "training", che nella ISO non la trovo?
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KK
King of Kuality


Registrato: 23/04/09 14:36
Messaggi: 10266

MessaggioInviato: Lun Mag 24, 2010 3:15 pm    Oggetto: Re: Nuove abilità in azienda Rispondi citando

vinz ha scritto:
La mia azienda desidera acquisire delle nuove competenze/abilità, in uno o più campi dove nessuno dei dipendenti ha al momento un addestramento.


Scusa, una domanda, perchè non ho capito bene: acquisire facendo formazione al personale attuale o acquisire assumendo qualcuno di nuovo?
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Paoloruffatti
Yoda


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Messaggi: 4071

MessaggioInviato: Lun Mag 24, 2010 3:28 pm    Oggetto: Rispondi citando

Ciao Vinz,
bella domanda quella di Stefano: se puoi chiarisci.
La parola "training", che va a braccetto con l'altra parola "education" va tradotta con un bruttissimo termine italiano = "addestramento" (mi viene in mente quello della scimmia che preme il bottone e casca la banana) che si fa per far apprendere, di solito per affiancamento da parte di un esperto, delle abilità manuali o di apprendimento di una serie logica di azioni/movimenti.
"education" si traduce con "formazione", che prevede un trasferimento di nozioni di una disciplina e/o la spiegazione ben motivata di certe azioni necessarie appena impartite con l'addestramento (del tipo: attenzione, controllare la temperatura in questo processo è importante altrimenti può succedere così e così al prodotto.... o al processo.....)
In pratica la formazione dà CULTURA, l'addestramento conferisce ABILITA' pratica .

Quindi il piano di formazione/addestramento del personale va fatto tenendo presente questa sostanziale differenza
Spero di esserti stato utile. Ciao
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vinz
Apprendista forumista


Registrato: 02/05/08 10:42
Messaggi: 42

MessaggioInviato: Lun Mag 24, 2010 4:37 pm    Oggetto: Rispondi citando

No, qui non si parla nè di fare formazione al personale in senso tradizionale, nè tanto meno di assumere qualcuno.

Ipotizziamo che una azienda eroga un certo tipo di servizio (per la cronaca: siamo una società di ingegneria).
Un bel giorno decide di fornire un tipo di servizio in qualche misura diverso da quello che sà già fare.

Allora dà mandato a qualcuno interno all'azienda e che, come gli altri, non ha le abilità in questione, di organizzare il processo finalizzato all'erogazione di questo nuovo servizio.
Questo poi si organizzerà come crede, nella gestione del suo (sotto)processo.

Si tratta di sviluppo, in quanto Sviluppo di un nuovo prodotto/servizio?
O forse, visto che in pratica si tratta di "studiare" il nuovo campo adoperando poi le procedure già esistenti , è meglio includerlo nella Formazione?

Insomma: la Formazione va intesa tra le abilità che un'azienda già possiede o si può applicare anche a quelle nuove?
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KK
King of Kuality


Registrato: 23/04/09 14:36
Messaggi: 10266

MessaggioInviato: Lun Mag 24, 2010 4:43 pm    Oggetto: Rispondi citando

Descritto così, mi sembra la fornitura di un nuovo prodotto/servizio, quindi passa attraverso progettazione ed esecuzione del processo di progettazione prima e produzione/erogazione del servizio dopo.

IMHO ovviamente! Wink
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mascalzone79
Masaniello della qualità


Registrato: 03/09/09 17:59
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MessaggioInviato: Lun Mag 24, 2010 5:28 pm    Oggetto: Rispondi citando

Secondo me è progettazione, cui segue formazione.
_________________
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dario
Enigmatico sorridente


Registrato: 27/11/07 16:30
Messaggi: 3701

MessaggioInviato: Mar Mag 25, 2010 8:23 am    Oggetto: Rispondi citando

Buongiorno a tutti,
Lette le informazioni (pochine) sembra che l'organizzazione deve acquisire sapere e poi trasferirlo all'interno.
Per procedere con ordine, una volta definita la o le persone, responsabilizzata/e, definiti gli obiettivi dell'acquisizione di sapere (tecnologie, infrastrutture, teoria, know-how) si lavora per avere gli elementi e padroneggiarli sempre più.
Il processo è di progettazione E di formazione.
Uno non può escludere l'altro.
La persona che come una spugna assorbe il sapere è in piena formazione, se necessario appoggiandosi all'esterno, o in autoformazione. Si confronta con l'esterno ed i colleghi e inizia il trasferimento si sapere e la sua diffusione.
La progettazione è uno strumento di aiuto per non perdere la bussola.
OK?
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gibbosky
Forumista di Sicurezza


Registrato: 21/09/07 18:46
Messaggi: 1049
Residenza: Terni

MessaggioInviato: Mar Mag 25, 2010 8:38 am    Oggetto: Rispondi citando

Allora, per capire la situazione... siete una società di ingegneria che eroga il servizio di progettazione...direzione lavori...bla bla bla...
Il servizio erogato ad oggi è dl tipo A,B,C e...

Citazione:
Un bel giorno decide di fornire un tipo di servizio in qualche misura diverso da quello che sà già fare.


al fine di poter fornire il servizio D !!

Fino a qua ci sono?
(Proseguo pensando di si)

Ebbene nella tua organizzazione ci sono persone skillate al fine di poter progettare (erogare) servizi A,B,C e non D.
Siamo di fronte a un forte rischio di poter fornire al vostro cliente un servizio non conforme ai suoi requisiti che può sfociare in un bel disastro se nessuno ferma il progetto prima che vada in esecuzione.
Ne uscireste male.

Non conosco nella fattispecie gli studi di progettazione come "organizzazioni" a se stanti, mi sono capitate aziende con progettazione interna, ma è logico pensare che con l'esempio che sto per riportare si possa chiarire il tuo problema.

La normalità delle commesse per il tuo studio è carpenteria (leggera o pesante che sia), e le competenze delle risorse all'interno della tua organizzazione sono adeguate a questo tipo di progettazione.
Un bel giorno arriva una richiesta di offerta per la progettazione di un recipiente in pressione che ricade in PED (tipologia che rifacendomi alla codifica iniziale ricade nel D).

Nessuno di voi progettisti ha mai studiato e progettato precedentemente un recipiente in pressione (ad ing. meccanica da me si facevano a costruzioni di macchine 2 ), che cosa penseresti di fare a seguito di un bel riesame dell'offerta ?
Immagino che faresti quanto segue :

1) dici al committente che non sei in grado di progettare quanto richiesto, (cosa che di questi tempi e con i lupi che girano è sgradevole)
2) a seguito di un bel 7.4 unito al 4.1 (ma qua la vedo dura per mancanza di know-how specifico) affidi all'esterno (altro studio di progettazione) la commessa.

3)... qui mi pare di capire che siamo nel tuo caso, vale a dire che quando parli

Citazione:
La mia azienda desidera acquisire delle nuove competenze/abilità, in uno o più campi dove nessuno dei dipendenti ha al momento un addestramento.
Questo processo, che ha come output le nuove competenze acquisite, all'interno di quale processo esistente va considerato?


Ad una attenta analisi del processo così come lo descrivi nel quote precedente io non intravedo niente altro che una bella gestione delle risorse (processo ...6.2 per intenderci) le cui attività all'interno del processo stesso sono:

1) individuare e documentare perfettamente i requisiti minimi richiesti dal progettista/i per la realizzazione del progetto per la specifica commessa D.
2) analizzare le competenze esistenti all'interno dell'organizzazione (già lo avete fatto e conosciamo l'esito).
3) colmare lo scostamento tra i requisiti richiesti e documentati e le competenze attualmente presenti.

Tra le competenze chiaramente rientra tutto quanto riguarda la progettazione...anche evidentemente l'utilizzo di nuovi software...non solo la teoria sul PED.

Tutto questo a mi avviso non è fattibile se non ISTRUENDO !!
A me pare tutto molto chiaro...

Quando avrai colmato il gap tra requisiti richiesti per D e competenze interne per D allora a fronte di un riesame dell'offerta potrai emetterla !

Francamente o non capisco il problema o a me pare tutto abbastanza lineare.

ciao

gibbosky
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Paoloruffatti
Yoda


Registrato: 26/07/08 11:05
Messaggi: 4071

MessaggioInviato: Mar Mag 25, 2010 8:50 am    Oggetto: Rispondi citando

Caro Vinz,
io ho seguito e seguo molte società di ingegneria che si sono o si stanno certificando: mi pare di conoscere un po' la materia.

So anche che le piccole società, come presumo sia la tua, cercano nuovi sbocchi, visto che i progetti per "la casetta della signora Maria" o anche il medio/grosso centro commerciale, stanno morendo. C'è chi si butta sull'estero e chi sui pannelli fotovoltaici e/o sui green buildings.

Se siete già certificati, la prima cosa da fare è modificare la Politica per la qualità nella quale va inserito questo obiettivo strategico, poi si va nel 4.1 del manuale e si modifica il capitolo del manuale in cui si scrive della decisione di entrare in un nuovo campo di attività (non si cambia ancora il punto 1.1 del manuale dove c'è il campo di applicazione (lo farete alla fine del processo di inserimento di questo nuovo campo di attività)
Poi fate una riunione straordinaria di Riesame della Direzione (o fai un aggiornamento al verbale dell'ultimo riesame della direzione (5.6 norma).

Spero che voi facciate il riesame molto bene (non una paginetta ma un documento che prenda in considerazione tutti gli argomenti previsti nel punto 5.6 della norma).
Nel riesame, la Direzione dice che cosa intende fare per ottenere le conoscenze necessarie per diventare esperti del settore nuovo (corsi di formazione, acquisto libri sul tema, partecipazione a convegni e fiere tematiche, ecc.,ecc.)

Alla fine del riesame vi mettete. tra gli obiettivi per l'anno prossimo il raggiungimento di questo acculturamento e magari l'obiettivo di modificare lo scopo della certificazione con questa aggiunta.

ATTENZIONE però: non potete presentarvi alla nuova conferma di certificazione con solo quanto sopra, perchè il certificatore, per certificare che voi fate questo nuovo lavoro vuole vedere almeno un esempio di progettazione di un impianto che avrete cominciato a progettare (e quindi almeno un esempio di contratto con cui vendete questo nuovo servizio ai clienti.

Chiaro?

ciao e buon lavoro

PS: se sei nuovo, come mi pare, di questo blog, se vuoi vai a vedere nel sito la rubrica " libri", ci troverai quello che ho pubblicato io sulle società di ingegneria: li ci trovi tutte queste cose e un DVD che contiene un programma gestionale per gli studi e tutta la documentazione di sistema qualità (in chiaro!!).
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vinz
Apprendista forumista


Registrato: 02/05/08 10:42
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MessaggioInviato: Mar Mag 25, 2010 2:40 pm    Oggetto: Rispondi citando

Intanto, grazie a tutti!
Non sono proprio nuovo anche se, in effetti, ho posto una domanda abbastanza ingenua.
Ho letto tutte le risposte e mi pare che tutte aggiungano qualcosa alla questione, da un punto di vista ogni volta diverso.
Credo di aver capito questo:
stiamo parlando dello sviluppo di un nuovo prodotto, o se vogliamo della progettazione dell'erogazione di un nuovo servizio.
Quello che mi ha "fregato" è che in realtà nel mio caso il processo produttivo di questo nuovo servizio sarà assolutamente simile a quelli esistenti, e quindi diventa totalmente predominante la fase di (auto)formazione.
In pratica sono in una situazione come quella descritta da Gibbosky e i suoi tre punti riassumono bene quello che avevo in testa.

In futuro, però, stiamo pianificando una diversificazione più radicale e quindi torneranno utili molti dei consigli che mi avete dato: bisognerà riprogettare il servizio, coinvolgendo la direzione, valutando se modificare il manuale, creare procedure/istruzioni, valutare le competenze richieste, le risorse ecc.

Riassumendo potrei dire così:
- se non viene toccata la struttura del processo produttivo (come nell'esemipo di Gibbosky), mi diventa una questione di risorse (devo colmare lo scostamento tra i requisiti richiesti e documentati e le competenze attualmente presenti); dopodichè sono a posto

- se invece si richiede una revisione del processo produttivo bisogna riprogettare l'erogazione del servizio, e la faccenda è molto diversa

che ne dite?
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Portello
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MessaggioInviato: Mar Mag 25, 2010 3:27 pm    Oggetto: Rispondi citando

Chi mi ha preceduto ha già scritto cose molto sagge. Ma mi premetto di dire la mia anche se il settore non lo conosco.
Perchè non seguite un progetto pilota con una risorsa esterna (cioè un fornitore) a cui affiancate qualcuno dei vostri per acquisire le capacità richieste?
A fine progetto la direzione fa un riesame dei risultati del progetto per verificare cosa manca per "internalizzare" il processo e procede di conseguenza.
Una volta colmato il gap inserite il processo nello scopo della certificazione avendo prodotto i documenti di controllo del processo stesso ed essendo in grado di riprodurlo altre volte.

E adesso sparate pure...
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gibbosky
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MessaggioInviato: Mer Mag 26, 2010 8:54 am    Oggetto: Rispondi citando

Ciao ragazzi,
quello che dice Portello è una cosa che io condivido pienamente.
Purtroppo però gli imprenditori sono restii nel pagare un fornitore e allo stesso tempo "perdere" (ed è proprio qua che cadono) in efficienza affiancando (quindi togliendo dalla sua attività normale all'interno dell'azienda) una propria risorsa.
Il dramma è che ancora non comprendono che quello è un investimento che avrà un ritorno a medio termine notevole !!
Tra l'altro quello che indichi è esattamente Istruzione (formazione), in una delle sue varie forme... forse la migliore.

ciao

gibbosky
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