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Il forum sulla Qualità di QualitiAmo
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QualitiAmo - Stefania
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QualitiAmo - Stefania
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Fabrizio
Amico/a di QualitiAmo
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 Inviato: Ven Dic 11, 2009 10:03 am Oggetto: |
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Per quanto possa valere o essere considerata la mia idea in merito a questo scritto.............
Penso, purtroppo, che quanto riportato sia la perfetta radiografia di quello che succede in Veneto. Anche presso la mia "botega" le cose si muovono pian pianino verso una struttura aziendale che sta crescendo lentamente assieme ai più giovani soci (tra cui il sottoscritto), ma se andiamo a vedere "el più vecio", l'ex "paron", bè potrebbe chiamarsi tranquillamente Bepi Stropeo.......
Complimenti.
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"Ci saranno sempre degli Eschimesi pronti a dettar norme su come devono comportarsi gli abitanti del Congo durante la calura" |
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QualitiAmo - Stefania
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renato carraro
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| Inviato: Ven Dic 11, 2009 11:36 am Oggetto: |
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Assioma: fatte le debite eccezioni di carattere genetico, es: Valentino Rossi per il motociclismo, dal nord est non possono venire megamanager, per la stessa ragione che da un melo non possono nascere pere.
Forse possono nascere al nord est, ma devono essere espiantati in tenera età, e posti a dimora in terreni di coltura o meglio cultura, diversi.
Ciao
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in una mia vita passata ho perseguitato gli stupidi, adesso si stanno vendicando
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renato carraro
Apprendista forumista
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| Inviato: Ven Dic 11, 2009 11:43 am Oggetto: |
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Ho fatto un pò di confusione, perchè l'assioma era in continuazione all'intervento di Dario, che saluto, invece si è infilato dopo le considerazioni sui miei scritti, che sono soltanto pensieri in libertà e certamente non importa come li pubblicate. Mi fa piacere se interessano a qualcuno, se poi vogliamo entrare in questioni serie, o meglio concrete, sarà necessario, penso, affrontare argomenti specifici.
Ciao
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QualitiAmo - Stefania
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renato carraro
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Residenza: Padova
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| Inviato: Ven Dic 11, 2009 12:19 pm Oggetto: |
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Purtroppo è mia, ed è la triste realtà, non l'ho pensata per far sorridere, ma come semplice constatazione.
Immagina di trovarTi di fronte questa scritta: - nella scatola inserite un 7 di crsitalli- secondo Te qual'è l'origine di ciò?
Oppure:- ho indicato una riunione, ma mi raccomando non dilaghiamo-
Naturalmente questa è solo la punta dell'iceberg, sotto c'è di tutto, di più.
Ah triste vita!
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QualitiAmo - Stefania
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Quality
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| Inviato: Ven Dic 11, 2009 12:24 pm Oggetto: |
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Beh, se può interessarvi io da qualche parte avevo letto questa:
"Non discutere mai con un idiota: ti trascina al suo livello e ti batte con l'esperienza".
Ciacciao
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Se lo puoi sognare, lo puoi fare. |
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QualitiAmo - Stefania
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QualitiAmo - Stefania
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dbosnjak
Amico/a di QualitiAmo
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Messaggi: 140
Residenza: Trieste
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| Inviato: Ven Dic 11, 2009 3:29 pm Oggetto: |
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Ragazzi, buongiorno a tutti!
Mi sono accorto adesso di questo thread (grazie alla newsletter... staff, merito una punizione per non essere stato più attento...) e devo dire che è molto interessante.
Io nel nordest ci lavoro e vivo tutti i giorni. E devo dire che la cultura dell'organizzazione e l'eccellenza produttiva sono dei concetti molto astratti in questa area. Ma come del resto in tutto il nord (prima ho lavorato a Milano...).
Come ha detto Paolo prima, qui l'imprenditore (con poche eccezioni...) viene considerato come il Dio che cammina sulla Terra: "So tutto mi, no me servi aiudo de nessun" è la parola del giorno...
Per quanto riguarda l'organizzazione, l'unica cultura è quella di lavorare 8 ore al giorno eseguendo gli ordini del Capo, con la testa scollegata dal processo... E se inizi a pensare, non vai più tanto bene...
Le organizzazioni sono state costruite da gente che è passata dal lavoro sulla terra al lavoro in fabbrica, senza una scuola imprenditoriale adeguata. Per questo motivo nelle aziende si vedono disordini di tutti i tipi, inventari inutili, gli sprechi a non finire ecc ecc.
Con questa mentalità, non si può parlare del modello di eccellenza del nordest.
Comunque, tornando all'articolo del Corriere iniziale, l'articolo parlava, se non mi sbaglio (perché dovrei averlo trattato anche nel mio blog), della visita di sig. Wakamatsu della Toyota a presidiare una conferenza su lean thinking a Padova. La mia unica osservazione è questa: mi auguro che veramente qualche imprenditore cominci ad andare su quella strada, seguendo la vera scuola del pensiero snello e dell'eccellenza, e non qualche modello di fortuna che ha realizzato nel garage di casa e che gli ha portato gli "schei" necessari per diventare "Dio" quando c'era bisogno di tutto e nessuno aveva niente.
Adesso la situazione è diversa, tutti hanno tutto (o quasi...) per vivere, e la concorrenza nel fornire qualsiasi cosa è spietata, e non solo dall'Italia ma dal mondo intero (che si è ridotto drasticamente negli ultimi anni...). Pertanto gli imprenditori del nordest adesso, con i loro modelli approssimativi, si trovano a dover affrontare concorrenti molto più efficienti, con prezzi più competitivi ecc. E si trovano (sorprendentemente...) quasi tutti in grossa difficoltà nel farlo, in quanto non sono abituati a vivere ogni giorno nella crisi e a vedere il loro patrimonio che si sta lentamente esaurendo.
E l'unica soluzione (oltre alla chiusura che non auguro a nessuno) è quella di cambiare il modo di vivere l'organizzazione, di cambiare la cultura delle persone, di cominciare a pensare all'organizzazione come ad un processo atto a soddisfare in tutto e per tutto i loro clienti, con la qualità dei prodotti, soddisfazione dei dipendenti (clienti interni) e prezzi competitivi.
Per farlo, bisogna iniziare a usare, oltre alle braccia dei dipendenti, anche la loro testa, la loro creatività, le loro idee. Perché sono loro quelli che conoscono meglio i propri processi e possono suggerire i modi migliori e più efficienti di farli. Così loro crescono e sono più soddisfatti dell'attenzione che gli è rivolta, ma fanno crescere al contempo anche l'impresa stessa.
E questo è il vero motivo per cui bisogna andare a scuola di eccellenza.
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Uno standard che non è cambiato nell’ultimo mese è uno standard vecchio.
Taiichi Ohno
D. Bosnjak |
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renato carraro
Apprendista forumista
Registrato: 01/12/09 13:27
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| Inviato: Ven Dic 11, 2009 4:13 pm Oggetto: |
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Qualche precisazione a seguito dell'intervento di Paolo, se realmente avessero lavorato 8 ore al giorno avrebbero già chiuso, ma da molto tempo, e poi non parlerei di mancanza si scuola imprenditoriale, dove sono nel nordest? se manca la domanda manca anche l'offerta, parlerei piuttosto di scuola che è mancata totalmente, proprio la scuola normale, come l'istituto tecnico o ragioneria, Volete cercare un imprenditote veneto che si sia fatto da solo dai 50 ai 65 anni e che abbia un diploma? Auguri. Ha invece come suoi dipendenti dei diplomati e dei laureati che nel segno del "è necessario lavorare per vivere" si adattta a "tacare el musso dove che voe el paron", e naturalmente sono bandite osservazioni critiche e proposte. Chi può crescere sono solo i contabili, che però non ne hanno nè stimolo nè necessità, tanto "nol capisse gnente". Scusate le interiezioni dialettali, se serve, ma non credo, faccio la traduzione, però in futuro meglio dedicare il dialetto a più nobili scopi.
A proposito di dialetto leggete questo "igaigaigai", gli spazi sono a Vostro carico.
Ciao
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renato carraro
Apprendista forumista
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| Inviato: Ven Dic 11, 2009 4:20 pm Oggetto: |
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P.S. a mio avviso nel nord est non si può parlare di modello di eccellenza, ma neppure di modello, in quanto un modello richiede un pensiero, un progetto e non nasce da una "full immersion" nel lavoro.
P.S. 2 nel passaggio dalla terra alla fabbrica, si sono dimenticati che anche la terra aveva le sue regole, però erano imposte e quindi necessariamente "cogenti", mentre quelle della gestione per la qualità sono "volontarie" quindi ......... oltre a conoscerle è necessario comprenderle ed applicarle. sic.
ciao, ora lavoro
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