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Italia-Asia 1-0 si può?

 
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Autore Messaggio
matteosp
Nuova recluta del forum


Registrato: 15/10/09 16:06
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MessaggioInviato: Gio Ott 15, 2009 5:28 pm    Oggetto: Italia-Asia 1-0 si può? Rispondi citando

Dopo il suggerimento di QualitiAmo apro qui il mio topic.
Per tutti quelli che non hanno letto il mio messaggo di benvenuto, presento la mia analisi.
Come ho detto in altra sezione, sono uno studente di ingegneria gestionale in procinto di laurearsi e sto sviluppando una tesi sperimentale di cui ripercorro adesso le linee generali.
In questi mesi ho svolto un tirocinio formativo in un'azienda della Val di Sangro in Abruzzo "Motomix" (preferisco non fare nomi espliciti) che si occupa di fornitura per una nota azienda motociclistica della medesima zona (Bike2000). Il cliente (Bike2000) ha deciso di acquistare alcuni componenti (che prima faceva produrre in "Motomix") in Asia. Come tutti potete immaginare la spinta forte è venuta dal minor prezzo offerto.
Ma il vantaggio è così ampio? La risposta che posso dare al momento è NO! Shocked
Innanzitutto bisogna sottolineare che la qualità è un fattore necessario per partecipare alla competizione quindi un è qualificatore , infatti oggi la qualità nella meccanica di questo genere la fa la macchina e non l'operatore.

L'Asia applica prezzi molto bassi per un principale e fortissimo motivo noto da tutti, la manodopera a costo quasi 0, tale valore insieme ad un costo dell'energia leggermente inferiore e un costo della materia prima altrettanto inferiore, riesce a far fare la parte del leone all'Asia. Ma vediamo quali sono i punti a svantaggio.

Da recenti studi da me analizzati, sfruttando l'utilizzo di discrete choice analisys al giorno d'oggi le aziende ritengono particolarmente importante più che il prezzo la flessibilità del fornitore. Primo punto a sfavore dell'Asia che per ovvi motivi di distanza non può avere flessibilità alta se non a spese dei costi di trasporto più elevati utilizzando trasporto aereo.

Proprio a riguardo dei costi di trasporto, ho fatto uno studio osservando che per importare la merce in Italia, l'azienda deve sostenere dei costi pari al 40% del prezzo della merce di cui oltre il 20% è solo per il trasporto in Italia fino a Val di Sangro. Altro punto a sfavore dell'Asia perchè il fornitore Motomix trovandosi nella stessa zona è in grado di offrire il trasporto compreso nel prezzo.

Per quanto riguarda il discorso imballi, anche questi hanno un costo, sempre se vengono utilizzati...Qui doppio punto a sfavore Asia, perchè oltre ad usare un imballo, che impatta per il 5% sul prezzo, usa un imballo non riciclabile che impatta sul 30% del costo dell'imballo stesso. Inoltre Bike2000 deve avere un magazzino polmone dove deve aprire gli imballi controllare il materiale e porlo sui carrelli appositi. Motomix non usa imballi ma direttamente carrelli appositi da inviare a bordo linea

Bike2000 ha una politica di gestione giapponese e usa il just in time. Con fornitori Asiatici questo non è possibile, altro punto a sfavore Asiatico, mentre Motomix applica questa politica verso Bike2000.

Effettuando un'analisi in termini di costi ho visto che su componenti dove la lavorazione era semplice (vedi triangoli di sterzo, con semplici barenature e qualche maschiatura) il prezzo asiatico nonostante l'applicazione dei costi di trasporto ecc era ancora vantaggioso.
Allora da buon ing. mi sono messo disegno alla mano in ufficio tecnico e abbiamo visto la possibilità di variare il ciclo, guadagnando ancora in termini di costo e sono giunto ad una differenza minima.
Inoltre ho osservato che su componenti aventi un ciclo di lavorazione complesso i costi asiatici salgono e l'applicazione dei soli costi di trasporto non rendono vantaggiosi i prodotti asiatici.

Adesso quello che vi chiedo i parametri che ho analizzato sono corretti secondo voi? Soprattutto sono sufficienti? Avete suggerimenti a riguardo?

Mi scuso se sono stato poco chiaro, ma ho molte nozioni in mente e mi resta difficile esprimermi chiaramente esponendo tutto in poche righe.

Grazie a tutti per i consigli,

Cordiali saluti
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Quality
Motivatore


Registrato: 26/09/08 15:13
Messaggi: 3369

MessaggioInviato: Gio Ott 15, 2009 5:39 pm    Oggetto: Rispondi citando

Ciao Matteo,

se non sbaglio la tua analisi non considera i volumi.
I grandi volumi ti consentono di ridurre i costi in sede di acquisto, di migliorare l'affidabilità e di ammortizzare i costi di trasporto.

Forse nel caso specifico non influisce, ma ti consiglierei di tenerne conto (se non altro per aggiungerlo ai fattori di non-convenienza).

Ciao.
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Se lo puoi sognare, lo puoi fare.
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Portello
Qualfista


Registrato: 29/09/09 15:03
Messaggi: 1594
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MessaggioInviato: Gio Ott 15, 2009 6:06 pm    Oggetto: Rispondi citando

Così si primo acchito direi che mi piace la riconsiderazione dei cicli produttivi (e dei flussi aggiungo io) per l'abbattimento dei costi.
Spesso non ci rendiamo conto degli sprechi nei nostri processi e cerchiamo di risparmiare sulle forniture anche gli spiccioli quando potremmo ricavare soldoni semplicemente lavorando bene.
Per quanto riguarda il JIT evidentemente un fornitore distante un paio di oceani semplicemente non lo applica. Questo vuol dire che le scorte devono esser maggiori, con maggior occupazione di spazio, maggiori costi di giacenza (lotto vitale).
Un aspetto che nessuno considera è poi quello della risoluzione dei problemi e della famosa comakership. Sarebbe bello sapere quali sono i tempi per risolvere un problema col fornitore in casa e col fornitore distante mille miglia. Con maggiori giacenze hai anche maggiori tempi di smaltimento dell'eventuale lotto difettoso.
Se il lotto non va bene ma è riparabile chi lo ripara?
Mettici pure che se il fornitore asiatico ha problemi di qualità che hanno un impatto economico notevole, quanto ti costa un audit per verificare i miglioramenti di processo?
E quando gli mandi un addebito?
E se non risponde gli fai causa?
Con quali normative?
_________________
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dario
Enigmatico sorridente


Registrato: 27/11/07 16:30
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MessaggioInviato: Gio Ott 15, 2009 7:19 pm    Oggetto: Rispondi citando

sei sulla strada giusta!
Ottime le tue tesi e le analisi.
Se hai software predittivi, cioé che possono analizzare le multivarianze, prova a inserire i costi reali dei trasporti che sono in netto aumento per diversi motivi e vedi che vai a confermare le tue tesi.

ah già dimenticavo... per noi motard motomix non è implicito, anzi fai nomi e cognomi Wink
ciao ciao e bravissimo, ottimo obiettivo generale nella tua tesi!
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2p71828
Qualità è precisione


Registrato: 31/10/08 17:43
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MessaggioInviato: Gio Ott 15, 2009 7:25 pm    Oggetto: Rispondi citando

ti posso portare un esempio "strano" ma reale

ditta X italiana produce un componente meccanico Y (più parti assemblate +lavorazioni + controlli etc) ad un costo P

concorrente coreano C produce un prodotto equivalente a Y ad un prezzo di vendita V=0,8P quindi sottocosto per X.

analizzando il prodotto coreano la ditta X scopre che a lei costerebbe 1,2P e arriva alla conclusione che la differenza sia il costo della manodopera e dei fornitori.

a parte i giochi finanziari su cui nessuno ha indagato, un cliente di X visitò lo stabilimento coreano scoprendo quanto segue:
C compra il progetto del prodotto da una ditta europea paga le royalty
C progetta li linee di montaggio e lavorazione internamente ottenendo una linea con due operatori per turno.

X impiega progettisti e ingegneri di processo che lavorano tutto l'anno per ridurre il costo dei dei componenti da assemblare che in effetti ad un'analisi dei costi dovrebbe risultare più conveniente
ma X fa progettare e realizzare la linea di produzione in outsourcing ottenendo di avere 25 operatori per turno.


ps X e C hanno la stessa capacità produttiva

Vi assicuro che tutto corrisponde a realtà
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matteosp
Nuova recluta del forum


Registrato: 15/10/09 16:06
Messaggi: 8

MessaggioInviato: Gio Ott 15, 2009 9:18 pm    Oggetto: Rispondi citando

Intanto colgo l'occasione per ringraziare tutti per l'accoglienza nel forum, e le preziose risposte. Ho deciso che non andrò a divulgare dati per cui mi permetto di citare i nomi delle aziende di riferimento. La prima, ossia l'azienda cliente è la ********, i due competitori sono:
- ********* (val di sangro, Abruzzo)
- Daisin (Thailandia)
La ******insieme ad altre aziende ha formato un consorzio di subfornitura ******* composto da 18 aziende, collocate nel raggio di 40km di distanza.
Voi capirete che con una rete del genere e una filosofia di gestione giapponese, il filo che lega la***** al fornitore è ben più che solido.
Vi consiglio di fare ricerca sulla ****** e sul proprietario *******, ne vedrete delle belle, è un tipo tosto, in gamba, con idee chiare e dirette.
"E' salito sulle spalle dei giganti per guardare ancora più lontano"...

Cercherò di dare risposta ai vostri aiuti

Quality ha scritto:
Ciao Matteo,

se non sbaglio la tua analisi non considera i volumi.
I grandi volumi ti consentono di ridurre i costi in sede di acquisto, di migliorare l'affidabilità e di ammortizzare i costi di trasporto.

Forse nel caso specifico non influisce, ma ti consiglierei di tenerne conto (se non altro per aggiungerlo ai fattori di non-convenienza).

Ciao.


Intanto grazie, mi scuso se non sono stato chiaro prima, ma ho pensato di introdurre per poi discuterne approfondiamente.
Durante la mia ricerca in questa realtà industriale ho visto che niente è lasciato al caso, tutto quello che si fa o si dice è scritto, tutto è riportato con indicatori precisi, diretti e chiari.
Mi dilungo un attimo, anche per invogliarvi, oltre che ad aiutarmi a scoprire queste realtà industriali.
Dovete sapere che queste aziende svolgono delle riunioni quotidiane che coinvolgono i capi di tutti i reparti per discutere dei pb e risolverli.
Tutto per dire che sono riuscito a valutare l'impatto ad es del "trasporto" sul singolo pezzo. Ho messo tra virgolette trasporto perchè all'interno contiene molteplici voci:
- costi doganali
-disimballo
-decanting
-dead stock
-ecc
Poi devi capire che la ***** opera in JIT e avere scorte di grandi volumi non è in questa logica, oltre a comportare ovvi capitali immobilizzati.


Citazione:
Così si primo acchito direi che mi piace la riconsiderazione dei cicli produttivi (e dei flussi aggiungo io) per l'abbattimento dei costi.
Spesso non ci rendiamo conto degli sprechi nei nostri processi e cerchiamo di risparmiare sulle forniture anche gli spiccioli quando potremmo ricavare soldoni semplicemente lavorando bene.
Per quanto riguarda il JIT evidentemente un fornitore distante un paio di oceani semplicemente non lo applica. Questo vuol dire che le scorte devono esser maggiori, con maggior occupazione di spazio, maggiori costi di giacenza (lotto vitale).
Un aspetto che nessuno considera è poi quello della risoluzione dei problemi e della famosa comakership. Sarebbe bello sapere quali sono i tempi per risolvere un problema col fornitore in casa e col fornitore distante mille miglia. Con maggiori giacenze hai anche maggiori tempi di smaltimento dell'eventuale lotto difettoso.
Se il lotto non va bene ma è riparabile chi lo ripara?
Mettici pure che se il fornitore asiatico ha problemi di qualità che hanno un impatto economico notevole, quanto ti costa un audit per verificare i miglioramenti di processo?
E quando gli mandi un addebito?
E se non risponde gli fai causa?
Con quali normative?


Non so se colgo male la tua risposta, ma io intendevo che ****** fa JIT, quindi non riesce a fare questa politica con gli asiatici con gli stessi livelli di *****.
******applica la comakership ti riporto una parte del bilancio sociale

Il Gruppo *******, per contrastare la concorrenza asiatica, ha puntato da tempo su una nova visione, volta alla soddisfazione delle esigenze e delle aspettative dei Clienti e ad un processo di fidelizzazione di tutti i partners attraverso un’attenzione costante e quotidiana ai tre macro fattori che sono alla base della gestione:
D: rispetto dei tempi di consegna
C: contenimento dei costi
Q: qualità elevata dei prodotti
La strategia connessa con questa nuova visione si fonda sulla certezza che un cliente soddisfatto al meglio è la chiave per il successo di tutta l’azienda.
Il Gruppo ha ottenuto negli anni dei risultati positivi grazie a un tipo di approccio particolare con il Cliente del tutto nuovo in occidente; un approccio che tuttavia, secondo uno stile tipicamente giapponese, veniva ritenuto un’ovvia prassi già trent’anni fa, quando cioè la
****** decideva di iniziare l’avventura nel nostro Paese.
E’ in quest’ottica che è nata e si è sviluppata la Comakership. In una logica di comakership il Cliente non chiede più le offerte ai possibili fornitori dopo aver completato la progettazione dell’intero prodotto, ma fin dall’inizio coinvolge i fornitori prescelti nella progettazione delle parti di loro competenza. Così facendo si riduce drasticamente il tempo di realizzazione del prodotto, mentre d’altro canto si realizzano importanti risparmi nella fase di produzione ed assemblaggio.


Gli aspetti che tu hai citato mi piacerebbe inserirli avresti magari degli spunti, riguardo a fornitori dell'est mondiale?


Citazione:
sei sulla strada giusta!
Ottime le tue tesi e le analisi.
Se hai software predittivi, cioé che possono analizzare le multivarianze, prova a inserire i costi reali dei trasporti che sono in netto aumento per diversi motivi e vedi che vai a confermare le tue tesi.

ah già dimenticavo... per noi motard motomix non è implicito, anzi fai nomi e cognomi Wink
ciao ciao e bravissimo, ottimo obiettivo generale nella tua tesi!


Ti ringrazio, mi potresti indirizzare sulla retta via con esempi concreti?

Citazione:
ti posso portare un esempio "strano" ma reale

ditta X italiana produce un componente meccanico Y (più parti assemblate +lavorazioni + controlli etc) ad un costo P

concorrente coreano C produce un prodotto equivalente a Y ad un prezzo di vendita V=0,8P quindi sottocosto per X.

analizzando il prodotto coreano la ditta X scopre che a lei costerebbe 1,2P e arriva alla conclusione che la differenza sia il costo della manodopera e dei fornitori.

a parte i giochi finanziari su cui nessuno ha indagato, un cliente di X visitò lo stabilimento coreano scoprendo quanto segue:
C compra il progetto del prodotto da una ditta europea paga le royalty
C progetta li linee di montaggio e lavorazione internamente ottenendo una linea con due operatori per turno.

X impiega progettisti e ingegneri di processo che lavorano tutto l'anno per ridurre il costo dei dei componenti da assemblare che in effetti ad un'analisi dei costi dovrebbe risultare più conveniente
ma X fa progettare e realizzare la linea di produzione in outsourcing ottenendo di avere 25 operatori per turno.


ps X e C hanno la stessa capacità produttiva

Vi assicuro che tutto corrisponde a realtà


Bell'esempio, ti consiglio di leggere, un articolo di Peter Hessler, pubblicato dal “National Geographic - Giugno 2007.
Con quello che ho sottolineato in grassetto voglio indicare una cosa che mi è poco chiara. Tu dici che i due prodotti sono simili ma non identici, e per questo che in Italia costa di più realizzare il prodotto coreano?
In ogni caso ho capito dove ti fermi a sottolineare. Nella realtà in cui opero io questa forse la differeza sarebbe meno evidente, ma negli impianti a linea è possibilissimo.
Ricitando l'articolo che ti ho detto li si dice che presso i centri per il lavoro scrivono:
-"si offre lavoro a uomini e donne disposte ad ingoiare amaro e lavorare duro, uomini 35 yuan donne 25"[/b]


edit
Scusate tutti ma non me la sento a mettere i nomi ho paura delle ripercussioni...scusate ancora, al massimo tramite messaggi privati

Cordiali saluti
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MessaggioInviato: Ven Ott 16, 2009 3:03 pm    Oggetto: Rispondi citando

precisazione

la soluzione tecnica impiegata dal coreano era intrinsecamente più costosa di quella della ditta europea sia come lavorazioni che come componenti di acquisto (= esempi coreano esegue lappatura europeo coniatura, peso componenti coreano maggiore di quello europeo con più scarto di lavorazione essendo particolari di tornitura etc.) essendo un progetto tecnicamente oramai superato in europa da 5 anni.
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matteosp
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MessaggioInviato: Mar Nov 03, 2009 6:19 pm    Oggetto: Rispondi citando

Ragazzi il mio lavoro continua anche grazie a voi!
Vorrei chiedervi se potete aiutarmi con il problema della comunicazione.
Ho pensato che in un sistema di outsourcing di questo tipo, è molto importante il pb di comunicare, ad esempio nel caso ci fossero pb produttivi, nel caso in cui ci fossero pb sui pezzi prodotti.
Il pb è prima cosa un pb di orari, ma questo è superabile, poi abbiamo un pb di distanza e nel caso fosse necessario fare training coprire certe distanze è problematico.

Questi sono spunti, vorrei averne da voi altri e magari del materiale se è possibile,
saluti!
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MessaggioInviato: Mar Nov 03, 2009 7:46 pm    Oggetto: Rispondi citando

anche se entrambi parlano inglese, quando finisci nei tecnicismi ogni regione declina in modo diverso e sei costretto a mandare foto disegni per capirti per non parlare della simbologia della normative di riferimento, delle leggi cogenti
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matteosp
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MessaggioInviato: Mar Nov 03, 2009 8:36 pm    Oggetto: Rispondi citando

Grazie mille zancky sempre in prima linea!! Anche io avevo pensato a fattori di questo genere, mi servirebbero fonti per argomentare le mie idee!
Dai ragazzi!!
saluti!
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matteosp
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MessaggioInviato: Mar Nov 10, 2009 6:06 pm    Oggetto: Rispondi citando

Salve a tutti vi chiedo un altro aiuto, qualcuno di voi si trova a portata di mano id ati della bilancia commerciale tra Europa e BRIC?
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matteosp
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MessaggioInviato: Sab Gen 09, 2010 12:18 am    Oggetto: Rispondi citando

Grazie per il supporto,
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MessaggioInviato: Sab Gen 09, 2010 9:00 am    Oggetto: Rispondi citando

Matteo...ma sei bravissimo! Shocked

Complimenti! applauso1

E adesso quale sarà il tuo futuro? Ti orienterai verso la Qualità o sceglierai altri lidi meno perigliosi? Very Happy
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