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Aiuto sugli indicatori

 
Nuovo argomento   Rispondi    Indice del forum -> La futura ISO 9001, l'attuale ISO 9001:2015 e le versioni precedenti
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Autore Messaggio
Rosko
Amico/a di QualitiAmo


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MessaggioInviato: Mar Giu 23, 2009 4:17 pm    Oggetto: Aiuto sugli indicatori Rispondi citando

Devo definire almeno un indicatore di prestazione sul processo delle modifiche di prodotto.

Il processo inizia con la richiesta di modifica e prosegue con la discussione della modifica, accettazione/respinta, attuazione, gestione antemodifica e chiusura.(il solito processo standard delle modifiche...)

Come prestazione avevo pensato al tempo medio che trascorre tra richiesta e chiusura.

Non utilizzo la "quantità" o i "costi" perchè devo indicare la prestazione del processo e, secondo me, questi 2 dati sono più utili per valutare invece la prestazione della progettazione (per le modifiche effettuate dopo l'approvazione del progetto e non richieste dal cliente)

Voi cosa ne dite? e' giusto secondo voi?


:?:
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dario
Enigmatico sorridente


Registrato: 27/11/07 16:30
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MessaggioInviato: Mar Giu 23, 2009 5:01 pm    Oggetto: Rispondi citando

rosko, per me se usi i tempi puoi farlo solo se lavori con una tipologia ben definita di prodotto, perché se per esempio sei modifichi una piccolezza impieghi 2 ore e se modifichi un prodotto complesso impieghi settimane...
o lo indicizzi o non è significativo.
Perché non usare un indicatore composto? Un rapporto tra costi, benefici, tempi, successo delle modifiche... ? Più complesso da definire e tarare ma poi forse più significativo.

Wink

se invece il tuo prodotto è il formaggio beh, allora la modifica della ricetta che ti porta a produrre ottimo formaggio va benissimo misurarla con il tempo.

se invece produci pistoncini per l'abs della fiat punto, la modifica dei parametri del centro transfer la puoi pure misurare bene con il tempo, se vuoi confrontare i bravi programmatori cnc con i meno bravi... ma se il problema stava nell'angolo di spoglia della ceramica che impastava sull'alluminio ecco che per modificare ci vogliono test su test e misurare i tempi ti porta ad un indicatore fasullo...

vedi come è complesso il mondo reale?



paura1

mo mi calmo e mi cambio... e faccio morire gibby d'invidia... si pedala stasera!
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gibbosky
Forumista di Sicurezza


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MessaggioInviato: Mer Giu 24, 2009 7:27 am    Oggetto: Rispondi citando

Citazione:
mo mi calmo e mi cambio... e faccio morire gibby d'invidia... si pedala stasera!

fammi arrivare a domani a pranzo... fine ultima verifica... Wink
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Rosko
Amico/a di QualitiAmo


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Messaggi: 159

MessaggioInviato: Mer Giu 24, 2009 8:39 am    Oggetto: Rispondi citando

Grazie per l'aiuto.

Citazione:
Perché non usare un indicatore composto? Un rapporto tra costi, benefici, tempi, successo delle modifiche... ? Più complesso da definire e tarare ma poi forse più significativo.


Nella azienda in cui lavoro, la fase di modifica vera e propria è molto breve in quanto si tratta per il 99% di un lavoro che richiede massimo 2/3 ore per rilasciare un nuovo documento.

Il processo inizia con la richiesta di modifica da parte della produzione, R&D o qualità. Queste persone hanno però già fatto tutti i test e le analisi del caso. In pratica quello che sto considerando è il processo di "formalizzazione" di una modifica.

Questo processo è stato VOLUTO da alcune figure aziendali (oltre ad essere un requisito per la IRIS) che richiedevano una riduzione dei tempi di introduzione delle modifiche (dal momento della richiesta alla modifica vera e propria passavano settimane o mesi mentre invece è possibile concludere il tutto in pochi giorni).
Inoltre si è voluto inserire una fase di validazione delle richieste da parte del responsabile del controllo qualità e il responsabile acquisti per respingere le richieste di modifica insensate, antieconomiche o inutili (es. modifiche su prodotti obsoleti).
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dario
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MessaggioInviato: Mer Giu 24, 2009 8:44 am    Oggetto: Rispondi citando

well, allora in questo caso io propongo di NON prevedere indicatori per questo processo.
Se come dici si tratta di una serie di semplici attività amministrative ed il grosso della gestione modifica è già "processato" a monte e il processino dura 2-3- ore cosa andiamo a misurare cosa?
Misurare costa e se non ti da indicazioni (il vero senso di un indicatore) per il miglioramento di un processo non piazziamo nessun indicatore.
Semmai segui ad hoc due casi tipo e vedi cosa ottimizzare o cosa rappresenta il collo di bottiglia...
no?
ciao ciao
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Rosko
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MessaggioInviato: Mer Giu 24, 2009 11:35 am    Oggetto: Rispondi citando

Purtroppo il processo e la procedura di gestione dei cambiamenti sono 2 requisiti della norma IRIS e la stessa norma richiede che per ogni processo ci sia almeno un indicatore. Inoltre questo processo è uno dei 13 requisiti definito KO (se ne manca uno solo l'iter di certificazione non può proseguire e vieni rimandato a settembre!!!)

Nella nostra azienda probabilmente non è necessario implementare una cosa del genere, però sono obbligato a scriverecomunque qualcosa....

Sad Sad Sad
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dario
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MessaggioInviato: Mer Giu 24, 2009 12:01 pm    Oggetto: Rispondi citando

riciao,
allora tu passa l'acqua bassa...
definisci un indicatore che ti costa niente rilevare e che non scassa i marroni ai tuoi e sei a cavallo.
Se non ti da valore aggiunto un indicatore non serve, ma se deve esserci scegline uno che accontenti l'omino della checklist e fai il compitino facendogli vedere che sei bravo e misuri secondo procedura...
Per questa attività per esempio, se non ti piace il tempo,
misura come pensavi il tempo di risposta tra l'entrata della decisione di implementare la modifica e l'emissione dell'ordine di produzione in fabbricazione... andrebbe?
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Rosko
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MessaggioInviato: Mer Giu 24, 2009 1:29 pm    Oggetto: Rispondi citando

Penso che così potrei riuscire ad accontentare l'omino

Grazie

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gibbosky
Forumista di Sicurezza


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MessaggioInviato: Mer Giu 24, 2009 6:29 pm    Oggetto: Rispondi citando

Ciao,
bici a parte...veniaamo a noi.

Citazione:
Purtroppo il processo e la procedura di gestione dei cambiamenti sono 2 requisiti della norma IRIS e la stessa norma richiede che per ogni processo ci sia almeno un indicatore.


non conosco lo satndard di cui parlo... ma riportando tutto in termini di profitti e perdite (che poi è quello che l'azienda deve in sintesi vedere perchè resti in piedi) Dario è al solito stato precisissimo e con due parole ti ha riassunto precisamente come utilizzare gli indicatori.

MISURARE COSTA !!!!

ragionare solo su indicatori essenziali e analizzare quale profitti può portare la misurazione di quegli indicatori... tutti gli altri, sebbene potrebbe darsi che sarebbe bello avere, probabilmente non sono al momento essenziali !!

Un'organizzazione che ha capito come funziona il gioco, non la vedi dalla mole di indicatori che tirano fuori misure su cose che nemmeno sanno perchè le stanno misurando...
Un'organizzazione che funziona la vedi dal fatto che ha trovato indicatori che costano poco da utilizzare... e che sono veramente strategici...
Un po' come le cause di una NC... vanno sempre ricondotte ad una analisi di Pareto... è inutile implementare le azioni correttive per eliminare tutte le cause ... è bene focalizzarsi su un'azione correttiva che elimini le cause più critiche.
Il fatto che questo standard ti obblighi a trovare un indicatore per ogni processo... a me pare strano...ma non lo conosco.


ciao

gibbosky[/u]
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dario
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MessaggioInviato: Gio Giu 25, 2009 9:22 am    Oggetto: Rispondi citando

gibby, se siamo avanti ...
scherzo dai, io sono sempre nel gruppone e vado avanti come gregario solo per portare negli avamposti chi fa le volate...
pedalaaaaaa :-)
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gibbosky
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MessaggioInviato: Gio Giu 25, 2009 12:16 pm    Oggetto: Rispondi citando

Ciao Dario,
è ora di smettere ... e per fortuna la cosa è recepita anche dagli auditor seri, di fare i compitini per l'istituto di certificazione.
Io da auditor mi aspetterei piuttosto che una bella tabellina di indicatori che monitorano per benino ogni processo, il giusto numero sugli indicatori chiave che veramente ha senso tenere sotto controllo.
Se si pensa al tempo delle risorse sottratto allo svolgimento della propria mansione, per la rilevazione di dati inutili (raccolti per fare il compitino) spesso si rabbrividisce.
Oltre a questo si disamorano le risorse e le direzioni rispetto alla qualità, e si fa in modo di cosolidare in loro l'idea che la qualità è solo lavoro inutile e mera burocrazia.
Fatta in questo senso tra l'altro ... tale risulterebbe essere.

P.S.

Dario, da qui a domenica... pedalerò e basta Wink

ciao a tutti

gibbosky
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Rosko
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MessaggioInviato: Gio Giu 25, 2009 1:57 pm    Oggetto: Rispondi citando

Concordo,

Il problema è che se la norma riporta in modo esplicito un requisito al suo interno sono "costretto" a rispettarlo giusto o sbagliato, utile od inutile che sia.

D'altronde l'auditor sulla check list si trovera: esiste un indicatore per ogni processo richiesto dalla norma? risposta NO! e quindi di conseguenza ... NC!

Se fossi stato io a scrivere la norma avrei specificato che ogni processo DOVREBBE avere un indicatore e non DEVE avere un'indicatore. Sarebbe stato più semplice.

La IRIS è una norma abbastanza giovane, la prima revisione risale a meno di 2 anni fa ed è stata emessa di fretta e furia dopo che l'UNI ha cazziato l'UNIFE per non aver rispettato i canoni della ISO 9001 (così mi hanno raccontato durante il corso poi non so se è vero).

Comunque è uscita in questi giorni l'edizione 2 e magari hanno semplificato/corretto qualcosa. Speriamo!!!
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gibbosky
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MessaggioInviato: Gio Giu 25, 2009 4:49 pm    Oggetto: Rispondi citando

Ciao,
la mia era solo una digressione al di fuori della IRIS, standard che non conosco, come ti ho già detto.
Se uno dei requisiti della norma è quello di trovare almeno un indicatore per ogni processo falli contenti e dai loro questi indicatori.

Del resto se ...

Citazione:
D'altronde l'auditor sulla check list si trovera: esiste un indicatore per ogni processo richiesto dalla norma? risposta NO! e quindi di conseguenza ... NC!


l'approccio di coloro che auditano secondo questo schema è quello da te descritto ... meglio perdere che trovare il tutto.


ciao

gibbosky
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