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marcopn85 Amico/a di QualitiAmo

Registrato: 20/10/11 13:45 Messaggi: 204 Residenza: Spoleto
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Inviato: Mar Set 26, 2017 2:06 pm Oggetto: Contaminazione del Cibo |
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Buongiorno a tutti. Vi pongo un piccolo quesito, che proprio questi giorni è accaduto presso l'organizzazione dove lavoro.
Abbiamo in gestione alcune strutture per persone svantaggiate (con disabilità, anziani, ecc.), in cui forniamo. anche il servizio mensa (con cucina interna e cuochi dedicati). Ci approvvigioniamo regolarmente, tra gli altri alimenti, di uova con un fornitore (inserito nell'elenco dei fornitori accreditati). Ci arriva una comunicazione del fornitore dicendo che, in un lotto di uova fornito circa 10 giorni fa, sono andate a finire dei prodotti potenzialmente contaminati da fipronil.
Abbiamo immediatamente interdetto l'utilizzo e predisposto il reso per le uova rimaste. Abbiamo anche avuto un'ispezione della locale (ASL) per verificare la corretta restituzione.
Per la gestione dell'evento ho conservato tutta la documentazione ed ho aperto una non conformità interna. Consultando un nostro consulente abbiamo appreso che, tali tipologie di prodotto in genere sono provenienti da paesi come Belgio e Olanda. Abbiamo quindi fatto una comunicazione a tutto il personale di accettare solamente prodotti provenienti dall'Italia (identificabili con l'apposito timbro).
La domanda è: può bastare questo come azione correttiva, insieme alla restituzione del prodotto? Si può fare qualcos'altro per fare iin modo che non riaccada?
Grazie mille a tutti |
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KK King of Kuality

Registrato: 23/04/09 14:36 Messaggi: 10266
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Inviato: Mar Set 26, 2017 2:17 pm Oggetto: |
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La prima cosa che mi viene in mente è prevedere da azione correttiva l'esecuzione di audit a fornitore almeno una volta ogni sei mesi per un controllo a maglie più strette |
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rhox Forumista classe "oro"

Registrato: 05/05/15 12:57 Messaggi: 2134 Residenza: Prov. Torino
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Inviato: Mar Set 26, 2017 3:25 pm Oggetto: |
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il problema del fipronil è scoppiato da poco, quindi ora tutti sono concentrati su quello.
in linea di massima direi che tutto ha funzionato: il fornitore ha avvisato, voi avete fatto la tracciabilità, ritirato il prodotto e gestito con l'asl.
come azione correttiva ok chiedere ingresso merci solo da Italia (ditelo anche ai fornitori, magari vi evitate di dover rimandare indietro della merce), considerate che li problema non è riservato solo a quelle nazioni e purtroppo l'unico modo è fare campionamenti analitici, ma con costi e tempistiche non da poco.
potete chiedere al fornitore una certificazione di origine, in cui vi dice che vi fornirà solo prodotto di queste nazioni, o comunque merce esente dal problema.
queste segnalazioni spesso il cliente le può solo subire, non è fattibile per voi creare qualche azione preventiva reale che blocchi (se non analisi a campione su ogni lotto). non siete proprietari del dato di origine, trattamento e controllo del prodotto. quello ce lo ha solo il fornitore/produttore. |
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Andrea1 Amico/a di QualitiAmo
Registrato: 21/09/10 09:58 Messaggi: 197
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marcopn85 Amico/a di QualitiAmo

Registrato: 20/10/11 13:45 Messaggi: 204 Residenza: Spoleto
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Inviato: Mer Set 27, 2017 8:34 am Oggetto: |
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Citazione: | La prima cosa che mi viene in mente è prevedere da azione correttiva l'esecuzione di audit a fornitore almeno una volta ogni sei mesi per un controllo a maglie più strette |
Ci stavo pensando anche io. Dovrei andare a sottoporre ad audit soprattutto la parte di gestione relativa alla prevenzione di situazioni del genere, giusto?
Nel senso che, noi non facciamo analisi sul prodotto acquistato, allungherebbe a dismisura il processo di approvvigionamento oltre a diventare diseconomico. Ma posso assicurarmi che lo facciano loro (o qualcuno a monte nei vari passaggi di acquisto).
Citazione: | potete chiedere al fornitore una certificazione di origine, in cui vi dice che vi fornirà solo prodotto di queste nazioni, o comunque merce esente dal problema. |
Esiste una certificazione del genere? Ho visto che sulle uova (o sulle confezioni) viene stampato il codice dell'allevamento, da cui è facile risalire al paese di provenienza (nel nostro caso conterrà il codice "IT" in quanto provenienti dall'Italia). Però se esiste questo tipo di certificazione.. la chiederò.
Citazione: | Attenzione che ci sono stati richiami anche in Italia, quindi la semplice dichiarazione di origine non può essere sufficiente. |
Si, lo aveva detto anche il nostro consulente, ma diciamo che abbiamo pensato di agire in questo modo per abbassare il rischio che ciò accada. Penso che, come tutti voi avete suggerito, contatterò il fornitore per capire come loro fanno a prevenire tale problema.
Grazie a tutti per l'aiuto |
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rhox Forumista classe "oro"

Registrato: 05/05/15 12:57 Messaggi: 2134 Residenza: Prov. Torino
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Inviato: Mer Set 27, 2017 12:28 pm Oggetto: |
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la certificazione di origine in questi casi spesso è una dichiarazione su carta intestata dei paesi di provenienza della materia prima.
sentire il fornitore è la strada migliore, considera che è nel loro interesse gestire il problema quindi probabilmente n qualche modo si sono già attivati. |
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