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giorb1 Nuova recluta del forum
Registrato: 31/07/08 21:49 Messaggi: 5 Residenza: Macerata
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Inviato: Sab Ago 09, 2008 9:45 pm Oggetto: Distinta base e piani di controllo |
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Visto che sono al mio primo post in questa sezione, intanto saluto tutti e desidererei condividere una questione sulla quale sto rifelttendo in questi giorni.
Attualmente sto svolgendo una verifica della distinta base insieme al resp. tempi e metodi, e sto notando che il "metodo" utilizzato della qualità nella definizione dei piani di controllo non è così efficiente.
E' un caso isolato il mio ? Forse la figura in questione dell'RSGQ necessita di una formazione più approfondità circa i processi?
Saluti |
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Stregatto Donna di qualità
Registrato: 21/09/07 10:41 Messaggi: 1668
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Inviato: Dom Ago 10, 2008 2:32 pm Oggetto: |
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Ciao Giorb1! Non credo di aver capito bene il problema...porta pazienza ma è agosto e i miei neuroni faticano a carburare col caldo.
Il responsabile qualità in questione a tuo giudizio, non ha una buona conoscenza dei processi e lo deduci da come è stata impostata la distinta base? E' così? |
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giorb1 Nuova recluta del forum
Registrato: 31/07/08 21:49 Messaggi: 5 Residenza: Macerata
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Inviato: Dom Ago 10, 2008 6:00 pm Oggetto: |
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Ciao Stregatto, be il problema sul quale sto ragionando da un pò, è forse più ampio ma senza divagare troppo direi che:
Dalla distinta base (intendo una scalare con ciclo) è possibile vedere molte cose, e tra queste anche come viene sviluppata la qualità in azienda.
In pratica la questione che sto sollevando è che da quando ho fatto inserire anche i controlli qualità nei cicli di lavoro, mi sono reso conto che spesso (nel mio caso) la qualità tende a inserire controlli volti si a ridurre gli scarti ma che non apportano miglioramenti al/ai processi che li generano.
In effetti è caldo !!! e spero di essermi spiegato meglio
Saluti |
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dario Enigmatico sorridente
Registrato: 27/11/07 16:30 Messaggi: 3701
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Inviato: Lun Ago 11, 2008 8:48 am Oggetto: |
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ciao stregatto, ciao giorb! unici superstiti al lavoro?
forse, giorb, la cosa principale è di essere in chiaro che ogni controllo di qualità inserito in una distinta non è dettato dalla norma (se parliamo di iso 9001) o da particolari normative, ma è una scelta aziendale.
Un'azienda che trova un buon compromesso tra "autocontrollo" e "controllo comandato" è vincente!
Un po' di spiegazioni:
- i controlli prescritti contrattualmente sono chiaramente obbligatori.
- i controlli decisi (internamente) che hanno un diretto influsso sulle cogenze e sulla sicurezza sono evidentemente anche obbligatori.
- i controlli che contribuiscono a diminuire gli scarti sono da valutare, nel senso che fai un'analisi costi benefici e li inserisci se portano a veri risparmi (devo spiegare meglio?).
- i controlli "inutili" sono da evitare (rompono le scatoline agli operatori e li inducono a giocare il più pulito possibile, ma mica sono tutti imbecilli...) in questo caso serve molto di più un buon autocontrollo (chiaro che gli operatori vanno formati e addestrati).
Non vorrei tirarla troppo alle lunghe. Se ok, ok, altrimenti dimmi che mi spiego meglio |
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giorb1 Nuova recluta del forum
Registrato: 31/07/08 21:49 Messaggi: 5 Residenza: Macerata
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Inviato: Lun Ago 11, 2008 10:50 am Oggetto: |
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Ciao Dario
in effetti il discorso parte proprio dal concetto di azienda vincente.
In tal senso credo che sia possibile ragionare sul fatto che i controlli appunto si possano suddividere anche in:
-fissi: quelli obbligatori
-variabili: quelli decisi (internamente)
Sulla parte variabile credo che si debba cercare di svolgere un monitoraggio oggettivo che consenta di valutare l'efficienza di quanto implementato.
I controlli "inutili" è giusto che vengano evitati ma vanno prima riconosciuti e poi eliminati, ma la fase di riconoscimento non è scontata!!!
Forse sto esagerando? Però mi piace ragionare sui problemi che incontro |
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dario Enigmatico sorridente
Registrato: 27/11/07 16:30 Messaggi: 3701
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Inviato: Lun Ago 11, 2008 11:06 am Oggetto: |
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Ciao Gio, ottima risposta :-)
Si, hai ragione, dobbiamo prima definire cosa è un'azienda vincente!
Mi accontento di definire vincente un'organizzazione che ha a disposizione tutti gli strumenti necessari per poter combattere sul mercato ad armi pari con la concorrenza (per me vincente, su un mercato come quello attuale è già chi procede stabilmente con una visione a medio termine... )
La tua idea di avere una distinzione tra:
- controlli obbligatori (ci metto quelli obbligati dal contratto, dal nostro UT che sa se e dove è necessario misurare per evitare di avere scarti alla fine, dove il valore del prodotto è grande o grandissimo e ci metto quelli veramente utili per azienda e/o cliente.
- controlli variabili (va definito cosa significa variabile ) ...
inseriamo anche tutto l'autocontrollo dai, concedimelo...
intendo il "far bene" culturale dell'operatore, come per esempio il controllo che fa il tornitore sui pezzi che escono dal centro di lavoro, per avere i parametri per correggere il programma, ma anche per assicurarsi che la statistica di produzione sia ok...
oppure penso, per i servizi, alle quattro parole che fa un'operatore al call center o allo sportello con l'utente, per capire che il proprio grado di accettanza, simpatia, efficacia è ok...
Non stai esagerando per nulla Gio... si tratta sempre di trovare soluzioni a problemi e migliorare di quel po' il passato e il presente...
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