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Vega Amico/a di QualitiAmo
Registrato: 30/04/09 17:12 Messaggi: 151 Residenza: Brindisi
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Inviato: Lun Mag 18, 2009 1:31 pm Oggetto: La validazione del procedimento di saldatura |
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Leggendo alcuni vecchi topic sulla validazione del procedimento di saldatura, ho notato che circolano alcuni quesiti, specialmente in quegli ambiti lavorativi che non sono soggetti ad una chiara normativa di riferimento.
Pertanto vorrei dare qualche consiglio su come affrontare il problema della validazione di tale processo.
Se esiste una normativa di riferimento, ad esempio: apparecchiature a pressione, la validazione deve essere effettuata secondo la norma desunta dal codice di calcolo. Se l'apparecchiatura è stata calcolata (indipendentemente se PED o meno, in quanto la normativa PED lascia al progettista la scelta del codice di calcolo, purchè dimostri il soddisfacimento dei requisiti di sicurezza del prodotto) secondo ASME VIII, la saldatura e i saldatori saranno validati secondo ASME IX, se il codice di calcolo è Raccolta VSR la validazione avverrà secondo Raccolta S.
In pratica è importante determinare la norma applicabile in armonia con il codice di calcolo.
Nel caso non esista una chiara normativa di riferimento, occorre determinare i requisiti della saldatura da validare e redarre una procedura di validazione dedicata in funzione di tali requisiti.
Ad esempio: nel caso di una carrozzeria in cui le saldature hanno una valenza puramente estetica (occorre dimostrare che il carico agente sulla saldatura è trascurabile) la procedura di validazione specificherà l'esecuzione di un saggio di prova da sottoporre a controllo visivo da parte di un esaminatore (che può essere un dipendente della stessa carrozzeria, i requisiti circa l'esaminatore devono essere specificati nella stessa procedura, così come i format per le qualifiche) e se l'esame visivo è soddisfacente, il procedimento si ritiene valido.
Non è necessario spendere una barca di soldi sempre per l'intervento di enti esterni e prove di laboratorio. |
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QualitiAmo - Stefania Moderatore
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Registrato: 16/09/07 18:37 Messaggi: 26589
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Paoloruffatti Yoda
Registrato: 26/07/08 11:05 Messaggi: 4071
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Inviato: Ven Mag 29, 2009 3:18 pm Oggetto: |
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bravo Vega, è importantissimo che la procedura preveda la descrizione precisa del processo (parametri di saldatura) le caratteristiche dei materiali di base e di quelli di apporto. Va definito se ci sono da fare prove distruttive e/o non distruttive (quindi definire bene la qualifica del procedimento, specie se ci sono processi speciali come i trattamenti termici post saldatura o i preriscaldi, con relative curve di riscaldamento/raffreddamento, prescirizioni di pulizia, ecc ecc.).
Occhio però alle saldature estetiche! la saldatura è una bruttissima bestia: se non lo conoscesse le racconto l'esperienza che portò alla scoperta del concetto di resilienza sui materiali ferrosi durante la seconda guerra mondiale.
Le famose navi americane "liberty" che trasportavano dagli USA i rifornimenti alle loro truppe in Europa, facevano delle rotte che oltrepassavano il circolo polare artico, per non cadere preda degli "u boot" tedeschi.
Succedeva che le navi si spaccavano letteralmente a metà con un gran botto e colavano a picco, quando c'era mare molto mosso (in modo che le navi erano sollecitate pesantemente in senso longitudinale: da cresta a cresta d'onda). Dapprima credettero che fossero gli "U boot", poi capirono che a quelle temperature partivano le cricche dalle saldature (mal fatte perchè si trattava di saldature "estetiche" non importanti), del parapetto di coperta e si propagavano ad una velocità di circa 600Km al secondo su tutto lo scafo. I processi di saldatura migliorarono moltissimo allora!
cordiali saluti |
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Vega Amico/a di QualitiAmo
Registrato: 30/04/09 17:12 Messaggi: 151 Residenza: Brindisi
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Inviato: Ven Mag 29, 2009 6:23 pm Oggetto: |
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Il caso delle navi liberty è emblematico.
Le saldature in quel caso non consideravano il fenomeno di transizione della tenacità, cui è soggetto l'acciaio ferritico alle basse temperature.
In presenza di cricche preesistenti si verificava un fenomeno di propagazione repentino (alla velocità del suono nell'acciaio), ancora oggi noto come: "rottura fragile". In pratica l'acciaio a bassa temperatura perde in elasticità e si comporta quasi come un vetro scheggiato, se lo si sottopone ad un carico oscillante, la rottura è assicurata.
Le saldature estetiche cui mi riferivo sono un caso limite: cioè occorrerebbe dimostrare che non agisca alcun carico. Altrimenti è necessario rifersi per la validazione ad una norma come ISO 15614, ASME IX, AWS D1.1, ecc.
Ma francamente, non mi pare il caso di una carrozzeria, a meno che non operi sui telai. |
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GP Nuova recluta del forum
Registrato: 04/01/10 18:57 Messaggi: 20
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Inviato: Ven Set 03, 2010 12:10 pm Oggetto: La validazione del procedimento di saldatura |
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Ciao, grazie per tutte le info finora date..io però avrei un dubbio per quanto riguarda la saldatura nella realizzazione di carrozzine per disabili.
Secondo voi è sufficiente validare il processo di saldatura attraverso un pre-qualifica, quindi con WPS specifica modulistica per le registrazioni e patentino per l'operatore che realizza il processo??? _________________ Giò |
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Paoloruffatti Yoda
Registrato: 26/07/08 11:05 Messaggi: 4071
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Inviato: Ven Set 03, 2010 2:25 pm Oggetto: |
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A meno che non esistano norme tecniche specifiche, come dice bene Vega, penso che quello che state facendo vada bene: penso che si tratti di saldature, anche se strutturali, non critiche per la sicurezza, direi anzi che siamo nel caso di saldature più che altro "estetiche". Il patentino in questi casi è un di più (verifica comunque con l'IIS di Genova se vuoi: una telefonata non guasta)
ciao |
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GP Nuova recluta del forum
Registrato: 04/01/10 18:57 Messaggi: 20
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Inviato: Sab Set 04, 2010 6:42 pm Oggetto: processo saldatura |
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x Paolorufatti
Grazie mille per la "dritta"!!!!
Lunedì li chiamo e ti faccio sapere cosa mi hanno risposto!!!
ciao _________________ Giò |
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