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Ambiente di lavoro e benessere lavorativo

 
Nuovo argomento   Rispondi    Indice del forum -> La futura ISO 9001, l'attuale ISO 9001:2015 e le versioni precedenti
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Autore Messaggio
giusma
Apprendista forumista


Registrato: 21/03/08 12:30
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MessaggioInviato: Gio Giu 03, 2010 9:03 am    Oggetto: Ambiente di lavoro e benessere lavorativo Rispondi citando

ciao a tutti
avrei bisogno di avere conferme sul punto 6.4 della norma: gli auditor della mia azienda, forse perchè istruiti precedentemente la mia nomina a RQ, continuano nell'audit ad osservare la situazione ambientale dal punto di vista dei rapporti interpersonali: le persone si trovano bene con i colleghi, con il coordinatore, si lamentano qualcosa, etc. e lo riportano nel rapporto.

a parte il fatto che non raccolgono (=non possono raccogliere) evidenze al riguardo se non interviste, il punto 6.4 secondo me non prende in considerazione il benessere lavorativo.

Prima di portare all'attenzione degli auditor questo tema, vorrei conoscere le autorevoli opinioni del forum per rinforzare la mia opinione. Posso infatti benissimo sbagliarmi...

Tuttavia, nel caso in cui la norma effettivamente (me lo confermate?) non considera i rapporti interpersonali, non vi sembra possa essere questa una lacuna? un cattivo ambiente lavorativo (rapporti umani) di per sè è ostacolo al buon funzionamento del sgq.
quali sono i motivi perchè non viene preso in considerazione nella norma? obiettività difficile?
oppure è possibile ricorrere ad altri punti della norma (quali?) per far emergere un certo "disagio sociale" sul lavoro?

grazie per le risposte
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Daniele
Nuova recluta del forum


Registrato: 13/07/09 22:08
Messaggi: 37
Residenza: Provincia di Parma

MessaggioInviato: Gio Giu 03, 2010 10:09 am    Oggetto: Rispondi citando

Ciao giusma, per la mia (poca) esperienza ti posso dire che il 6.4, anche in sede di verifica da parte dell'ente, riguarda principalmente la verifica della sicurezza dell'ambiente di lavoro cioè DVR, nomina RSPP, attestati vari, verbale di consegna DPI, ecc. non ho mai sentito parlare di verifica dei rapporti interpersonali (comunque mi posso benissimo sbagliare)...Infatti il punto 6.4 dice "L'organizzazione deve determinare e gestire l'ambiente di lavoro necessario per conseguire la conformità ai requisiti di prodotto", penso che con la verifica di questi documenti il requisito sia soddisfatto.
Comunque se mi sbaglio sono pronto a corregere il mio pensiero...Un saluto a tutti Smile
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QualitiAmo - Stefania
Moderatore


Registrato: 16/09/07 18:37
Messaggi: 26601

MessaggioInviato: Gio Giu 03, 2010 10:30 am    Oggetto: Rispondi citando

Ciao giusma. La 9001 parla genericamente di "ambiente di lavoro" che deve essere adatto ad assicurare la conformità ai requisiti dei prodotti. Come vedi in questa affermazione si dice tutto e niente perché sta alla nostra sensibilità di professionisti della Qualità (come RGQ e come auditor) individuare quali sono le cose che, mancando, possono mettere a rischio la qualità del nostro prodotto/servizio.

A mio giudizio se in un'organizzazione i rapporti sono disastrosi (e ti assicuro che questo si coglie anche senza fare interviste personali) è difficile che le persone collaborino e remino tutte nella direzione del cliente e della qualità dei prodotti: ci sarà chi cercherà di fare le scarpe al collega, chi mentirà per nascondere un errore, chi cercherà il colpevole per punirlo e se ne fregherà del perché si è verificato l'errore, chi non riporterà le lamente del cliente e così via.

La nuova ISO 9004, del resto, quando parla di risorse umane parla anche di etica, trasparenza e responsabilità sociale: tre cose non da poco per creare un buon ambiente di lavoro.
Come se questo non bastasse, aggiunge che le persone nell'ambiente di lavoro devono stare bene e come si fa a stare bene se i rapporti umani latitano?

L'atteggiamento delle persone è tutto ma mi rendo conto che non è facile evidenziarlo a fronte di uno specifico requisito della norma perché la nostra osservazione può essere contestabile senza evidenze oggettive. Sta alla nostra bravura e preparazione, dunque, cogliere il mancato rispetto dei requisiti della norma DOVUTO AD UN CATTIVO AMBIENTE DI LAVORO, rivolgendo domande specifiche e scavando per evidenziare il disagio.
Se un professionista è un bravo auditor non gli sarà difficile trovare quali problemi sono creati da una mancanza di collaborazione ed evidenziarli addirittura nei flussi di lavoro.

Questo approccio, però, non sarebbe da relegare agli audit ma da applicare al nostro lavoro quotidiano per far comprendere al management con esempi concreti quali danni possano derivare da un atteggiamento non corretto.

Cosa ne pensate?
_________________
Stefania - Staff di QualitiAmo

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gibbosky
Forumista di Sicurezza


Registrato: 21/09/07 18:46
Messaggi: 1049
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MessaggioInviato: Gio Giu 03, 2010 11:08 am    Oggetto: Rispondi citando

Ciao Stefania,
penso che hai perfettamente ragione nel considerare anche le relazioni interpersonali tra le risorse come punto di forza per un'organizzazione orientata al cliente.
E' infatti sacrosanto che il remare nella stessa direzione da parte di tutte le risorse è un requisito che da le basi per il successo di un'organizzazione.
Devo però dire (in base ad esperienze personali) in merito al post iniziale, che gli auditor ultimamente associano sempre più spesso il 6.4 agli aspetti di D.Lgs 81/08 e s.m.i. e che quindi dovrebbe soffermarsi in modo più pedissequo su questi aspetti, non tralasciando i corretti suggerimenti di Stefania (aspetti aimè più difficili da tenere sotto controllo)

ciao a tutti

gibbosky
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2p71828
Qualità è precisione


Registrato: 31/10/08 17:43
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MessaggioInviato: Gio Giu 03, 2010 11:55 am    Oggetto: Rispondi citando

il 6.4 è per la mia poca esperienza un paradosso:

il cliente si attacca al 6.4 per criticare i tuoi mezzi di lavoro: voglio più luce, delle lenti di ingrandimento, strumenti dedicati, maggiore spazio per i magazzini temporanei, temperatura controllata, ventilazione etc.

l'auditor interno se prova ad alzare la manina e suggerire che sarebbe opportuno delle lenti migliori etc. lo cazziano al riesame

l'auditor di terza parte si trova nel mezzo: qualcosa deve scrivere, ma se vede del turismo industriale per una chiave inglese, o spazi angusti può tutt'al più suggerire verbalmente di migliorare la situazione.
Diverse sono le cogenze....
Per il clima interpersonale non sta scritto da nessuna parte che dobbiamo essere amici etc
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gibbosky
Forumista di Sicurezza


Registrato: 21/09/07 18:46
Messaggi: 1049
Residenza: Terni

MessaggioInviato: Gio Giu 03, 2010 2:32 pm    Oggetto: Rispondi citando

Ciao Zancky

Citazione:
Diverse sono le cogenze....


Chiaramente diverse le cogenze, infatti alludevo agli ultimi audit subiti ed a come gli auditor collegano in particolare aspetti di sicurezza al 6.4 (soprattutto se devono fare rilievi).

Quindi...

Citazione:
il cliente si attacca al 6.4 per criticare i tuoi mezzi di lavoro: voglio più luce, delle lenti di ingrandimento, strumenti dedicati, maggiore spazio per i magazzini temporanei, temperatura controllata, ventilazione etc.


Che sono effettivamente tutti aspetti di qualità (9001) e che si riflettono per intero anche sulla sicurezza...fermo restando che il lux adeguati per la sicurezza sul lavoro possono non coincidere con i lux richiesti dal cliente.

Per finire
Citazione:
Per il clima interpersonale non sta scritto da nessuna parte che dobbiamo essere amici etc


Quoto esattamente tutto, la norma non indica assolutamente nulla in merito, fermo restando che le considerazioni di Stefania sono ragionevoli e auspicabili.

Concludendo e quotando Giusma:

Citazione:
avrei bisogno di avere conferme sul punto 6.4 della norma: gli auditor della mia azienda, forse perchè istruiti precedentemente la mia nomina a RQ, continuano nell'audit ad osservare la situazione ambientale dal punto di vista dei rapporti interpersonali: le persone si trovano bene con i colleghi, con il coordinatore, si lamentano qualcosa, etc. e lo riportano nel rapporto.


Rinfresca la formazione perchè hanno capito ben poco di quel requisito.

ciao

gibbosky
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giusma
Apprendista forumista


Registrato: 21/03/08 12:30
Messaggi: 40

MessaggioInviato: Gio Giu 03, 2010 6:48 pm    Oggetto: Rispondi citando

ringrazio per le interessanti risposte e le conferme
ma vorrei capire bene quando Stefania dice "Sta alla nostra bravura e preparazione, dunque, cogliere il mancato rispetto dei requisiti della norma DOVUTO AD UN CATTIVO AMBIENTE DI LAVORO, rivolgendo domande specifiche e scavando per evidenziare il disagio"

cosa significa scavando per evidenziare il disagio?

si può o non si può riportare nel rapporto questo "disagio"? e in che termini?

indirettamente? accennando, faccio un esempio, alle difficoltà nel trasmettere comunicare ed osservare gli obiettivi di qualità tra direzione e collaboratori per mancanza di positivi rapporti interpersonali constatati in sede di audit?

grazie di nuovo
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2p71828
Qualità è precisione


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MessaggioInviato: Gio Giu 03, 2010 7:05 pm    Oggetto: Rispondi citando

scusa Giusma
ma è un audit interno?
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QualitiAmo - Stefania
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Registrato: 16/09/07 18:37
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MessaggioInviato: Gio Giu 03, 2010 7:07 pm    Oggetto: Rispondi citando

giusma ha scritto:
si può o non si può riportare nel rapporto questo "disagio"? e in che termini?


Per me si può e si deve ma entriamo nella sfera della sensibilità di un auditor che può differire notevolmente da quella di un collega.
La norma, come tutte le "leggi" lascia ampio spazio alla sua interpretazione. Per questo esistono gli avvocati, le sentenze e i professionisti della Qualità. Wink

La difficoltà consiste nel trovare l'evidenza oggettiva della non conformità. Senza evidenza oggettiva per molti auditor il problema semplicemente non esiste.

Fatta questa premessa, ho spiegato come agirei io e, cioè, come cercherei di far emergere il disagio di un ambiente di lavoro logorato nei rapporti attraverso le sue ripercussioni sui punti della norma.

Esempio: un errore nascosto è quasi sempre figlio di un ambiente di lavoro in cui si lavora male. Si teme la punizione e si tace invece di cercare di comprendere insieme come non sbagliare più.

Un lavoro fatto male, un miglioramento fattibile ma non evidenziato, un cliente gestito male, il telefono del collega lasciato squillare a vuoto per ore nel totale menefreghismo, i "non è un mio compito" derivano spesso da cattivi rapporti all'interno dell'organizzazione (non sto parlando di amicizie, naturalmente, ma di rapporti distesi che è cosa ben diversa e che considero il fondamento della "gestione" della Qualità).

La chiave per uscire dall'impasse è dimostrare che le persone agiscono in un certo modo a causa dei meccanismi tipici di un ambiente poco sereno. Facile a dirsi, difficile a farsi ma necessario per far comprendere ai vertici aziendali che occasione stanno perdendo non lavorando abbastanza sull'ambiente.

Così è più chiaro o ti ho confuso ancora di più le idee? pensa1
_________________
Stefania - Staff di QualitiAmo

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giusma
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MessaggioInviato: Gio Giu 03, 2010 8:57 pm    Oggetto: Rispondi citando

per Zancky: trattasi di audit interni

per Stefania: sì, mi hai chiarito un aspetto il cui approccio richiede in un auditor sensibilità, buon senso, intuizione etc.
Voglio complimentarmi per la delicatezza e la concretezza con cui hai argomentato la tua risposta.

ringrazio tutti per questa discussione, una piccola interruzione di queswto breve periodo di ferie che mi resta da fare (scrivo dall'estero!)
ciao
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