Il forum sulla Qualità di QualitiAmo

wquality

Qualcuno potrebbe indicarmi come creare delle carte di controllo per il settore microbiologia, non credo si possa usare il criterio delle prove chimiche.
Io per esempio nel caso delle prove chimiche utilizzo le carte di controllo di shewart, creando in prima istanza un data sheet da cui estrapolare i limiti inferiori e superiori.
ma come faccio per la microbiologia, quando per esempio la prova mi da/dovrebbe dare valore pari a 0 o comunque quando le prove pe rloro natura non danno risultati precisi come nel caso delle prove chimiche?
potreste aiutarmi?
grazie tante

frinz · Inviato: Lun Nov 23, 2009 2:10 pm Oggetto:

Ciao, ora purtroppo non ho molto tempo per risponderti in modo adeguato, comunque esiste una pubblicazione sul controllo di qualità in microbiologia con tutti i suggerimenti del caso. E' una pubblicazione tra l'altro abbastanza datata, della regione lombardia, ti indico i riferimenti perchè così la trovi facilmente googlando: Decreto Direzione Generale Sanità n° 32856 del 19/12/2000 della Regione Lombardia.
Questo per quanto riguarda l'ambito clinico. Se l'ambito non è clinico, devi darmi indicazioni più precise (metodi qualitativi o quantitativi? campo di applicazione? etc)

wquality · Inviato: Mar Nov 24, 2009 12:12 am Oggetto:

cerco di essere più precisa sulle prove.
parlo di prove microbiologiche non cliniche, mi riferisco piuttosto ad analisi su acque, alimenti o superifici.
mi riferisco sempre ad analisi effettuate presso un laboratorio accreditato ISO 17025.
per fare un esempio come posso monitorare le analisi o i controlli alle analisi delle prove dell'escherichia coli nelle acque di scarico?
o in alternativa come posso diagrammare i risultati ottenuti nei circuiti interlaboratorio?

frinz · Inviato: Mar Nov 24, 2009 6:42 pm Oggetto:

Per quanto riguarda la partecipazione ai circuiti interlaboratorio noi utilizziamo il valore dello z-score come criterio da inserire sulla carta di controllo. La carta è la classica con il valore centrale e i limiti a +/- 2 e 3 ds. Nella valutazione della ripetibilità intraoperatore e interoperatore il calcolo è fatto sull'esito del chi quadrato, l'indice di dispersione sperimentale è utilizzato come criterio di costruzione della carta.