Il forum sulla Qualità di QualitiAmo

[QualitiAmo - Stefania]

Non è certo il caso dell'Italia dove le aziende certificate sono tantissime e spesso, purtroppo, non dovrebberlo esserlo, ma nel resto del mondo sono ancora tante le organizzazioni che, a distanza di 22 anni dalla pubblicazione della prima norma ISO 9001, hanno scelto di non seguire la strada della certificazione.

Molti non scelgono la 9001 perché non la conoscono o, se la conoscono, ne fraintendono il significato, molti altri non hanno i mezzi finanziari per affrontare questo percorso.

Ma tutti gli altri? Per loro c'è questo articolo di Miriam Boudreaux, pubblicato su Quality Digest. Il testo, dal titolo: "Why Are Companies Still Not Registered to ISO 9001?", cerca di convincere anche gli scettici.

L'articolo vi convince? Voi avreste usato altre parole per convincere chi non crede nella norma ISO 9001?

Per chi ha qualche problema con l'inglese, questo è il testo tradotto con Google translate.
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Stefania - Staff di QualitiAmo

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[pterix]

Gli argomenti validi, secondo me, ci sarebbero pure. Il grande problema è che se uno non crede alla certificazione non ci crede e basta ed è difficile convincerlo.

Del resto come dargli torto visto che molte aziende certificate in Italia lavorano male? Se una cosa inizia a perdere credibilità, è difficile poi risalire la china.

[dario]

Staff, come sempre grazie per la segnalazione dell'articolo!
Sistematicamente seguendo la struttura dell'articlo:

La ISO come basamento per la costruzione dell'azienda (organizzazione)?
Non concordo in pieno... Se avesse messo il secondo tema, cioé la cultura aziendale, come fondamento, allora si, affermo anch'io che poi, se c'è una cultura in un'azienda, poi la ISO9001 può dare un grande contributo.
Al contrario non credo che sia una serie di processi e procedure a creare o costruire una cultura, se di fondo non c'è nulla...

La ISO come base per la cultura aziendale?
Se devo cambiare, cioé evlovere, adattarmi, allora ok, la ISO mi da una mano, ma se non ho una cultura, non ho politiche e strategie alla base, non vedo come potrebbe aiutarmi una certificazione, anzi, rischio di rimanere ingessato e di non vedere i cambiamenti necessari....
Come detto, se premetto l'esistenza di una cultura ok, approvo quanto dice la Boudreaux.

Orgogliosi di certificarsi? Meglio sul mercato?
Si, certo! Sebbene spesso un progetto di certificazione coinvolge male e non tutti i collaboratori e spesso molti sanno appena che un giorno c'è l'audit e che poi sono certificati... sebbene questo, poi sempre, tutti vivono bene il beneficio e sono orgogliosi (a parte i soliti distruttori) di essere parte di un'organizzazione che è stata verificata e certificata.
Che poi si abbiano vantaggi competitivi sul mercato è da una parte verissimo, dall'altra tutto da dimostrare.
A parte dove la certificazione è una barriera in entrata, il mercato guarda tutt'altro che se c'è o meno un sistema certificato... guarda sopratutto se il sistema funzione davvero, se il miglioramento continuo gira e da frutti...

Alta qualità ad un basso costo?
Affermare che grazie al fatto di aver investito 10000 o 20000 o 100000 per una certificazione ti metta nell'olimpo dell'eccellenza è un pochino tanto.
Sicuramente è utile e ottima cosa poter mostrare il proprio certificato, su carta intestata, sito web, su cataloghi e fatture, ma come avete scritto in entrata, purtroppo a volte bisogna avere una bella faccia tosta a farlo e che figure... quando è palese che si tratta di un semplice pezzo di carta acquistato da un bravo consulente.

La ISO 9001 va venduta per i veri benefici che da.
Purtroppo i benefici si manifestano sempre solo con un certo ritardo.
Purtroppo da quando si inizia a quando si hanno i risultati positivi, si vede che il sistema gira rodato e da molto valore aggiunto passano da uno a tre anni... a secoli... se si trattava del sistema fantoccio...

Convincere chi non ci crede è facile se si riesce a farlo parlare con chi ha vissuto un progetto andato a buon fine.

Gli scettici vanno convinti con dati alla mano, ma avere i dati significa appunto avere un sistema che gira da almeno qualche annetto.

sole1

[Elly]

Non condivido tutto ciò che è scritto nell'articolo, sono un pò scettica e non penso che una norma possa essere così efficace.
L'ISO 9001 è sicuramente un'ottima guida, anzi direi un ottimo "strumento", ma non basta certo per garantire dei benefici. Come non è sufficiente che il manager comunichi il suo impegno per la qualità affinchè i suoi collaboratori acquisiscano una cultura della qualità. Sarebbe troppo facile...in realtà penso che ci voglia molto di più, e la certificazione ISO 9001 è l'ultimo step, la formalizzazione di un lungo percorso che ha portato ad una nuova cultura aziendale. E per le PMI italiane è molto difficile cambiare...
Forse sono troppo diffidente?

[QualitiAmo - Stefania]

Ciao Elly e benvenuta, anche se abbiamo già chiacchierato!

Se ti va, prova a dare un'occhiata a tutto il sito.

Sulle tue considerazioni non si può non essere d'accordo: la Qualità è uno strumento che premia solo chi ci crede davvero e solo chi ha l'umiltà di seguire un percorso continuo di miglioramento.

Se sei scettica? Uhm....no. Realista, piuttosto.
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Stefania - Staff di QualitiAmo

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[Elly]

Il sito è meraviglioso e completo, è perfetto per gli amanti della "qualità".

Si, hai ragione, sono molto realista. In teoria essendo ancora una studentessa dovrei credere di più nel magico mondo delle certificazioni, all'università insegnano che è tutto rose e fiori.

Grazie per il benvenuto!!!!
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Elly

[paola]

anche il tuo sito è stupendo e soprattutto...... invitante!!! complimenti

[Fabrizio]

Sono del parere che la maggior parte delle aziende certificate abbia deciso la propria certificazione per ottenere il classico "pezzo di carta" e non per una vera e propria crescita interna. Niente di più sbagliato, purtroppo, perchè questo può, o meglio poteva, andar bene all'inizio di un nuovo contratto, all'inizio di una nuova attività produttiva o comunque ad inizio di un qualsiasi rapporto, ma poi................

Ma poi cominciano i problemi, quelli veri, quelli che vanno aldilà del pezzo di carta: mancanza di registrazioni in caso di reclami, scadenze a sorpresa dei materiali, ripetizioni di non conformità, ecc. (solo per citarne qualcuno).

La realtà è che la norma, qualsiasi essa sia, detta solo le basi fondamentali da dove partire.
Ecco, appunto, partenza e non arrivo come tanti pensano.

La certificazione è il punto di partenza per una vera crescita migliorativa continua dell'Organizzazione, poi sta ad essa decidere se proseguire o meno nella vera qualità, quella per cui riesci a produrre il miglior pezzo, con meno tempi morti, senza scarti e rilavorazioni, con una configurazione del prodotto e con tutte le registrazioni necessarie alla sua ripetibilità "a prova di stupido". Al cliente poco importa la carta, salvo casi eccezionali, al cliente importa la qualità del prodotto o servizio.

L'attuale crisi, se posso trovare qualcosa di positivo, porterà forse alla decimazione delle aziende che possono ritenersi come descritto nella prima parte del mio intervento, le altre, forse e giustamente, supereranno l'ostacolo.

Saluti
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"Ci saranno sempre degli Eschimesi pronti a dettar norme su come devono comportarsi gli abitanti del Congo durante la calura"