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Certificati strumentazione aziendale

 
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Autore Messaggio
Liselotte
Nuova recluta del forum


Registrato: 21/01/09 09:52
Messaggi: 9

MessaggioInviato: Mer Lug 29, 2009 11:23 am    Oggetto: Certificati strumentazione aziendale Rispondi citando

Salve a tutti!!
Da alcuni mesi sto implementando il sistema di gestione qualità in azienda per l'ottenimento della certificazione ISO9000. In azienda e quindi per lo sviluppo del prodotto utilizziamo della strumentazione che per i requisiti ISO deve essere annualmente verificata e tarata.
Per questa strumentazione serve un certificato di taratura SIT in accordo alle CEI EN 17025. In aggiunta serve anche un rapporto di taratura ISO9000 suddiviso in tre tipologie Basic, Value oppure HI Value.
Di quest'ultimo documento ne ho bisogno per l'ottenimento delle ISO oppure no?
Help-me!!

Grazie
Liselotte
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dario
Enigmatico sorridente


Registrato: 27/11/07 16:30
Messaggi: 3701

MessaggioInviato: Mer Lug 29, 2009 11:58 am    Oggetto: Rispondi citando

Liselot, se affermi che " In aggiunta serve anche un rapporto di taratura ISO9000 suddiviso in tre tipologie Basic, Value oppure HI Value" mi pare che hai già detto che ci vuole...
oppure è un optional che avete per qualche motivo non contrattualmente definito? allora ne potresti fare a meno.
La 17025 (se sei accreditata tu in 17025) ti impone di avere un sistema di gestione degli strumenti rifacendosi alle procedure tecniche attive per il laboratorio accreditato, ma non ti definisce (lei, la 17025) nessun grado di precisione o classe per gli strumenti).
OK?
ciao ciao
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Stregatto
Donna di qualità


Registrato: 21/09/07 10:41
Messaggi: 1668

MessaggioInviato: Mer Lug 29, 2009 3:17 pm    Oggetto: Rispondi citando

Il discorso di Dario non fa una grinza. Ci spieghi meglio? Ciao.
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Fabrizio
Amico/a di QualitiAmo


Registrato: 24/07/09 16:03
Messaggi: 230
Residenza: Vicenza

MessaggioInviato: Mer Lug 29, 2009 3:18 pm    Oggetto: Rispondi citando

Scusami ma non ho capito bene. Se parliamo di 9000 presumo (al 90%) che la certificazione dovrebbe essere in riferimento alla 9001.

Bene, se di 9001 parliamo, allora.................

Non penso tu debba portare a certificazione un laboratorio SIT e quindi mi toglierei dalle scatole la 17025;
la norma non chiede assolutamente un RdT iSO9000 sia esso basic, value o hi value anzi, in realtà, non ti chiederebbe neanche un certificato SIT ma che la strumentazione sia tarata a fronte di campioni internazionali o nazionali ecc., però.... Ok.

Insomma, a mio parere, alla tua domanda finale risponderei NO, a meno che tu non abbia altri requisiti da clienti, contrattuali vari, ecc. che necessitino di quest'altri certificati suddetti.

Ciao.

PS se tu lavori per l'azienda che penso io a Montebello, salutami
Emanuela F.
_________________
"Ci saranno sempre degli Eschimesi pronti a dettar norme su come devono comportarsi gli abitanti del Congo durante la calura"
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Paoloruffatti
Yoda


Registrato: 26/07/08 11:05
Messaggi: 4071

MessaggioInviato: Mer Set 02, 2009 5:26 pm    Oggetto: Rispondi citando

Cara Liselotte,
gli strumenti che utilizza un'azienda possono essere essenzialmente di due tipi: A) di misura, cioè per verificare una grandezza con un certa tolleranza che il progettista definisci, quando progetti il controllo e quindi quando comperi lo strumento.
B) strumenti di indicazione, cioè strumenti che spesso servono a verificare la presenza assenza di un segnale/potenza elettrica e/o strumenti per misurazione approssimativa durante le attività di produzione, montaggio ecc che comunque non sono usati per attestare una misura durante un collaudo di accettazione da parte del cliente, che si dice anche "misura fiscale".
Degli strumenti di tipo B) non hai bisogno di produrre certificati di taratura, devi dimostrare, o dire come ti comporti per essere sicura della loro funzionalità ed affidabilità (manutenzione)
Per gli strumenti di misura tipo A) come ti hanno detto già, non sei obbligata ad avere un certificato da centro SIT, che costa mediamente il doppio di un laboratorio che è abilitato ad emettere attestato di calibrazione, assicurandoti la catena di riferibilità ai primari nazionali custoditi dai due centri (Colonnetti di Torino e CNR di Roma).
Ti dirò che c'è la tendenza da parte di alcuni grandi produttori internazionali di accreditarsi come centri SIT.
La cosa importante è ottenere un certificato serio, cioè
- che citi la catena di riferibilità (la matricola del loro primario).
- che ti dia un resoconto dei valori misurando/misurato su un numero discreto di punti di misura della scala
Certificati che dichiarano "lo strumento è all'interno del campo di precisione dichiarato dal costruttore" sono un pezzo di carta straccia.

Inoltre nessun laboratorio serio ti può dire se i risultati della verifica sono accettabili, anzi sei tu che quando hai di ritorno lo strumento ri-tarato devi decidere se è ancora idoneo ad essere utilizzato nelle attività a cui è dedicato, o se lo devi declassare, scrivendolo attentamente nelle tue schede (elenco strumenti e scheda strumento), anzi, anche sul certificato che hai ricevuto.
Attenzione che questa ultima operazione non è banale: devi interpellare il responsabile del settore/reparto che li usa e concordare con loro l'idoneità dello strumento, seguendo la regola d'oro non scritta che l'incertezza della misura con quello strumento deve essere almeno 5-10 volte inferiore alla tolleranza della grandezza da misurare.
Non sono al corrente dei tre livelli di precisione che citi (potresti dirmi da dove li hai derivati: sai rischio di arrugginire!). Una cosa è certa: la scelta dello strumento di misura da utilizzare dovrebbe essere "progettato" dal progettista che sa, decidendo la tolleranza, l'importanza del rispetto di tali prescrizioni .... però la cosa è lasciata ai praticoni di produzione: spesso "praticoni" coincide con "faciloni".
Inutile dire poi che il periodo di ritaratura, lo puoi definire solo tu (gli utilizzatori) in base alla frequenza di utilizzo, alle condizioni climatiche di lavoro, alla perizia di chi li usa, ecc ecc.: verifiche troppo vicine sono solo costose, quelle troppo lontane ti espongono al pericolo dell'inaffidabilità.
Inoltre puoi fare tu le tarature all'interno a fronte di tuoi primari che mandi a tarare, mentre i secondari che hai in officina li puoi tarare per confronto col tuo primario (che può e deve essere utilizzato come tale!, cioè non deve essere usato in produzione) In un'azienda di laminazione di lastre d'argento , pensa che ogni operatore aveva un blocchetti Johnson di ceramica in tasca e ogni ora con questo blocchetto verificava il micrometro che utilizzava per misurare lo spessore delle lastre ad ogni passata (cioè ogni 20-30 secondi!), i micrometri venivano sostituiti ogni 3 mesi. Inutile dire che non ho prescritto nessuna registrazione di questi controlli volanti.
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