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[QualitiAmo - Stefania]

(Fonte: Ambiente&Sicurezza sul lavoro)

Nella recente sentenza n. 28553 del 13 luglio scorso la Corte di cassazione ha condannato un manager di un’azienda adibita allo smaltimento di rifiuti, il quale usava infliggere sanzioni disciplinari che finivano per configurare autentiche vessazioni nei confronti dei dipendenti.
Le misure erano volte ad ottenere il silenzio dei lavoratori sul carente stato degli impianti di sicurezza e prevenzione infortuni.

In particolare però la Corte sottolinea che “La condotta vessatoria integrante il mobbing non è esclusa dalla formale legittimità delle iniziative disciplinari assunte nei confronti dei dipendenti mobbizzati”, quindi anche un provvedimento disciplinare, astrattamente legittimo configura mobbing in base a come viene attuato.

A nulla sono valse le difese del dirigente che aveva sostenuto come quei provvedimenti rientrassero nel comune potere disciplinare attribuitogli.
La Corte peraltro ha condannato il manager prendendo per valide le testimonianze che riferivano dei suoi abusi disciplinari anche dopo l’avvio di una prima inchiesta per maltrattamenti ed abusi d’ufficio che non aveva però portato all’applicazione di alcuna misura interdittiva nei suoi confronti.
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Stefania - Staff di QualitiAmo

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