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Valutazione prestazione fornitori non soggettiva

 
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Autore Messaggio
KK
King of Kuality


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MessaggioInviato: Ven Giu 25, 2021 12:16 pm    Oggetto: Valutazione prestazione fornitori non soggettiva Rispondi citando

Ciao, vi pongo un quesito.
Ho un cliente la cui realtà aziendale è molto piccola, pur se le attività di produzione sono tutte affidate in outsourcing a fornitori: un carpentiere, un assemblatore, un cablatore, un collaudatore.

La valutazione periodica delle prestazioni l'ho concepita io cercando un compromesso tra funzionalità e semplicità del metodo.
Ho quindi creato un punteggio ricavato dai seguenti aspetti: convenienza economica, puntualità, flessibilità, qualità del servizio e conformità.
Per ogni voce, associando 1 punto se la voce positiva o 0 se negativa, ottengo un punteggio finale.

Durante l'audit di certificazione, l'auditor ha criticato il metodo sollevando il dubbio legato al fatto che quasi tutte le voci (tranne conformità, quindi numero di NC) siano un valore soggettivo e vorrebbe invece che pensassimo a un metodo oggettivo.

Tenendo conto che l'azienda è piccolissima (tre persone), mi risulta difficile pensare a calcoli di parti per milione (ppm) o altri punteggi simili.
Chiedo quindi aiuto a voi per capire se ci sono voci oggettivabili da poter utilizzare.
Grazie
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QualitiAmo - Stefania
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MessaggioInviato: Ven Giu 25, 2021 5:26 pm    Oggetto: Re: Valutazione prestazione fornitori non soggettiva Rispondi citando

KK ha scritto:
Ho quindi creato un punteggio ricavato dai seguenti aspetti: convenienza economica, puntualità, flessibilità, qualità del servizio e conformità.


Bah...a me pare che le valutazioni siano abbastanza oggettive e il metodo, per una realtà così piccola, mi sembra funzionare.
La convenienza economica non è soggettiva (se costa meno è 1, altrimenti è zero), la puntualità idem (ha avuto ritardi? Zero!), idem la conformità (errori? Zero!).
Si può lavorare sulla flessibilità (qui, in effetti siamo nella sfera della soggettività) e idem per ciò che riguarda la qualità del servizio. Potresti definire meglio queste due voci, rendendole più "oggettive". Ad esempio: cosa intende il tuo cliente per "flessibilità" e per "qualità del servizio"? Definisci bene il tutto in modo che chiunque consideri la valutazione logica e sei a cavallo!
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Slender Man
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MessaggioInviato: Ven Giu 25, 2021 6:21 pm    Oggetto: Re: Valutazione prestazione fornitori non soggettiva Rispondi citando

KK ha scritto:
Ciao, vi pongo un quesito.
Ho un cliente la cui realtà aziendale è molto piccola, pur se le attività di produzione sono tutte affidate in outsourcing a fornitori: un carpentiere, un assemblatore, un cablatore, un collaudatore.

La valutazione periodica delle prestazioni l'ho concepita io cercando un compromesso tra funzionalità e semplicità del metodo.
Ho quindi creato un punteggio ricavato dai seguenti aspetti: convenienza economica, puntualità, flessibilità, qualità del servizio e conformità.
Per ogni voce, associando 1 punto se la voce positiva o 0 se negativa, ottengo un punteggio finale.

Durante l'audit di certificazione, l'auditor ha criticato il metodo sollevando il dubbio legato al fatto che quasi tutte le voci (tranne conformità, quindi numero di NC) siano un valore soggettivo e vorrebbe invece che pensassimo a un metodo oggettivo.

Tenendo conto che l'azienda è piccolissima (tre persone), mi risulta difficile pensare a calcoli di parti per milione (ppm) o altri punteggi simili.
Chiedo quindi aiuto a voi per capire se ci sono voci oggettivabili da poter utilizzare.
Grazie


Spezza il problema in tre parti.

Prima cerca di capire se puoi associare a ogni parametro (convenienza economica, puntualità, flessibilità, qualità del servizio e conformità) un'unità di misura, senza sapere come lo misurerai.

Ci sono molti indicatori che sono talmente fuffosi da non poter essere metrizzati. Se hai una metrica, per quanto labile, sei già in un mondo oggettivo (e questa è la mia opinione soggettiva).

La seconda parte è associare a quell'unità un numero, e quindi, tecnicamente, "misurare". A volte si può fare, a volte no. Ma più spesso di quanto immagini. In subordine, vedi se ci puoi trovare un attributo.

La terza è criticare quella misura, capire che valore ha, che informazione porta, che errore, cosa te ne fai, come sfruttarla. Attenzione: non lo studio dell'errore, ma un'interrogazione metafisica sul senso delle cose Smile

Dalla fase due in poi l'auditor, se in buona fede, deve concederti il beneficio del dubbio Cool
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MikiMarru
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MessaggioInviato: Sab Giu 26, 2021 1:53 am    Oggetto: Rispondi citando

Il criterio di valutazione dei fornitori può assumere modalità semplici o estremamente complesse: si va in una direzione o nell'altra, a mio avviso, in funzione del valore aggiunto che tale attività porta all'azienda.

In realtà molto piccole,
dove la direzione (=titolare) stessa conosce bene i propri fornitori, che, peraltro, ha lei stessa già selezionato nel corso del tempo (e certo, perché prima che arrivasse la ISO 9001 a imporglielo non è che li gestivano a caso e li tenevano anche se mandavano in ritardo pezzi non conformi ...), io ormai propongo tipicamente di utilizzare due criteri per dare una valutazione:
- conformità della fornitura (nel senso tecnico) / servizio
- rispetto delle date di consegna

Pesano 50 e 50 (o come si preferisce), con una scala di valutazione dove per i diversi punti c'è una griglia di valutazione (che considera le eventuali NC (*) in rapporto al numero di forniture ed i ritardi in numerosità e tempi) con diversi livelli.

Prezzo?: si vede di volta in volta, si chiedono dei preventivi e si sceglie. Lo si farebbe comunque.

Flessibilità: sì in alcune situazioni può essere un criterio utile da considerare; però prima la definiamo per bene, in modo che il criterio di valutazione sia, appunto, oggettivo. E probabilmente ci accorgeremmo che, a secondo della tipologia di prodotto/servizio, il criterio di valutazione, per essere veramente funzionale deve cambiare.
Ed è corretto, ma in una realtà come questa serve?

In questi casi io sono dell'idea che meglio pochi dati, ma "solidi" e reali, su cui il titolare fa periodicamente una bella riflessione, li mette insieme ad altri aspetti non sempre necessariamente quantificabili e decide. (l'"integrazione metafisica" di Slender, se ho compreso correttamente)

Chiaramente è diverso il caso di una "grande azienda", dove l'interesse dell'azienda è che siano preferiti i i fornitori "migliori" che possono anche non necessariamente coincidere con i parenti del responsabile acquisti. E quindi rendere il più oggettiva possibile la valutazione.

Poi ti dirò che ho anche visto (sempre in "grandi aziende") utilizzare algoritmi talmente complessi, pieni di fattori incomprensibili, incasinati a tal punto da poter riuscire a fare uscire un risultato in realtà predeterminato, in particolare se interessava usarlo come "clava" verso il fornitore.

Aggiungo al pippone una considerazione, frutto dell'esperienza: valutazione fornitori, valutazione competenze ed efficacia della formazione sono ambiti dove anche chi non conosce il processo "core" dell'azienda riesce sempre a dire qualcosa.

(*) PS
Aggiungo anche che, a ben guardare, le NC non hanno tutte lo stesso peso e sarebbe corretto discriminare almeno tra gravi e meno gravi (dando ovviamente una definizione oggettiva)
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MikiMarru
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MessaggioInviato: Sab Giu 26, 2021 2:07 am    Oggetto: Rispondi citando

Una riflessione sulla scala che hai utilizzato: a me 0 - 1 non piace.
Perchè non esistono solo il bianco o il nero, ma ci sono anche diverse sfumature di grigio.
Io non scendo al di sotto di 3 fasce: male - intermedio, cmq adeguato - valido.

E già la riterrei troppo semplicistica, ma è frutto di un compromesso per rendere la cosa fattibile in piccole realtà.
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Guerra
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MessaggioInviato: Sab Giu 26, 2021 7:43 pm    Oggetto: Rispondi citando

Grandi pensatori e grandi Uomini Qualità mi hanno preceduto, quindi il mio è solo un commento.
Premettendo che le valutazioni sono soggettive e fatico davvero a capire cosa voglia dire "metodo oggettivo", credo che come ogni raccomandazione a cui rispondere si debba trovare il modo di "accontentare" l'ispettore (se possibile) senza polemizzare eccessivamente.
La puntualità è una voce oggettiva: data promessa, data consegna; è valutabile oggettivamente.
La flessibilità è una caratteristica valutabile soggettivamente come altre voci (compresa la qualità del servizio, non mi sembra una voce "assoluta"); la convenienza economica se basata sul mero costo è un numero confrontabile asetticamente. Ma anche qua potremmo discuterne.
Forse KK dovresti creare un range più ampio di valori (come già suggerito); adotto lo 0-10 come i voti per rendere l'idea.
Non cambia però il nocciolo della questione: il numero assegnato è una valutazione soggettiva e sinceramente non capisco nemmeno il problema, dato che la scelta di un fornitore e quindi la sua valutazione da parte del titolare, perchè deve essere oggettiva?
Cosa ti ha detto l'ispettore a proposito? Quale esempio ti ha portato?

Scusate il mio commento da tavolino di un bar all'aperto.
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KK
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MessaggioInviato: Mer Giu 30, 2021 10:27 am    Oggetto: Rispondi citando

Grazie a tutti per le risposte.

Il problema di fondo mi rimane perchè, come anche considerato da voi nelle risposte, alla fine è il titolare ad avere in mano il telefono. E' lui che riceve la chiamata del cliente e chiama il fornitore per accordarsi.
Ho provato a chiedergli se si potesse calcolare una stima delle date di consegna di un certo periodo ma, di fatto, la statistica non è fattibile perchè ad oggi lui non registra questi valori e risalire a ritroso sarebbe impossibile.
Qiundi anche quelli che sono universalmente riconosciuti come unici dati oggettivi (NC + ritardi) mancano della metà dei dati.
Inoltre non riesco a capire come possa essere eliminata la parte soggettiva in un processo che coinvolge una sola persona, che sceglie, decide e mentalmente giudica.

L'auditor aveva suggerito, per l'appunto, una statistica basata sui numeri, che però vanno prima definiti e collettati (scusate l'inglesismo becero).
Sono sempre più convinto che ridurrò ancora il numero di voci, aumenterò la sacala di valori e risponderò che al momento di meglio non su può.
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MessaggioInviato: Mer Giu 30, 2021 8:04 pm    Oggetto: Rispondi citando

KK ha scritto:

Ho provato a chiedergli se si potesse calcolare una stima delle date di consegna di un certo periodo ma, di fatto, la statistica non è fattibile perchè ad oggi lui non registra questi valori e risalire a ritroso sarebbe impossibile.


Che non lo abbia fatto in passato ci può stare, ma non significa che non sia da fare ora.

Pur con tutte le semplificazioni che io stesso ho descritto, non può però esistere un SGQ che non gestisca dati dei ritardi dei fornitori.

"Decisioni basate su dati di fatto", con intelligenza nello scegliere dati utili e pertinenti, senza ridondanze inutili ("Fatti non pugnette!" cit.), ma dei dati ci devono essere.

In particolare se "le attività di produzione sono tutte affidate in outsourcing a fornitori": mi sembra assai probabile che l'impatto del ritardo fornitore si possa tradurre in un ritardo al cliente. O comunque in una "rogna" per l'azienda.

Immagino che le NC siano gestite con un foglio excel (o simile)?
Bene, si registra su quel file anche il ritardo nella consegna (quando accade), non necessariamente gestendolo ogni volta come NC con tutti "i sacri crismi", ma comunque prendendone nota.

Non ne ne saranno, perché sono tutti bravi? Meglio, ci saranno meno registrazioni da fare, il calcolo della valutazione sarà veloce, ma il metodo c'è.
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MessaggioInviato: Ven Lug 02, 2021 9:50 am    Oggetto: Rispondi citando

Mi metto nel filone MikiMarru: se il titolare non registra, questo comportamento può avere o non avere impatto sulla qualità dell'output dei vostri progetti interni.
Se non ne ha, possiamo dimenticarci tutto e non considerarlo, cosi' come non teniamo traccia di quanti minuti al giorno la luce in bagno è accesa.
Se ne ha, va introdotto un sistema di metriche, per ridurre questo impatto - siamo alle basi, ai fondamenti.

Ora, io direi: ipotizzando che un primo impatto di queste ipotetiche consegne tardive e/o incomplete e/o sbagliate sono delle NC percepite dal VOSTRO cliente, o viste da voi, nel corso del processo, sono QUESTE le NC da studiare bene (tipo 5W) per capire se la causa o una delle cause di un pasticcio possa essere nel comportamento del fornitore a monte.

Se tracciamo questi casi, abbiamo un indicatore indiretto, che ci permette di
- iniziare un processo metrico, con tutti i suoi limiti
- lavorare con la proprietà perché veda i risultati negativi della sua linea di condotta.
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MessaggioInviato: Ven Lug 02, 2021 5:10 pm    Oggetto: Rispondi citando

Vi ringrazio perchè è sempre molto interessante discutere con voi di questi argomenti!

Contestualizzo ancora meglio: la società costruisce macchinari, semplici nella meccanica, ma abbastanza grossi. Molto lunghi nella realizzazione e ancora più lunghi nel completamento del ciclo: acquisizione ordine --> realizzazione --> spedizione.

In più la spedizione, nella maggior parte dei casi, è in giro per il mondo, via nave.
Il suddetto ciclo quindi comporta mesi, in alcuni casi più di un anno, per essere realizzato.
Pertanto il fornitore che si occupa di montare la macchina ha di sicuro una data di consegna, ma se questa slitta di due o tre giorni la cosa non credo incida in alcun modo sulla conformità generale del servizio.

Probabilmente il portafoglio conta qualche commessa in fase di realizzazione, che ruotano nel tempo con lentezza.
Da qui anche la scelta di affidarsi in toto ad outsourcer: ci sono periodi in cui un eventuale operaio assunto non avrebbe proprio nulla da fare.

Quindi, riassumendo, la situazione è che c'è questa persona che si occupa di tenere i rapporti con i clienti (e con agenti sul territorio), si occupa di tutta la fase di accordo per la vendita (lunga e laboriosa) e poi si occupa del giro dei fornitori.
Quest'ultimo consta di: reperimento materiali (tipicamente il metallo che serve per struttura e pannelli), carpentiere, assemblatore, cablatore, collaudatore.
Il tutto in un arco di tempo abbastanza ampio.

Da qui il mio dubbio: come posso svincolarmi dall'idea della soggettività in un processo di questo tipo?
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MessaggioInviato: Sab Lug 03, 2021 2:32 pm    Oggetto: Rispondi citando

Per svincolarti devi mostrare dati non soggettivi, che però al momento non hai (da quello che ho capito).
O fai un bel proposito di iniziare la registrazione dei dati, dicendo candidamente all'ispettore che non li hai (però devi convincere chi di dovere a registrarli) o abbozzi un qualcosa modificando quello già fatto, come sopra detto.
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MessaggioInviato: Mar Lug 13, 2021 1:42 pm    Oggetto: Rispondi citando

A pelle, se un ritardo di due o tre giorni non ha grande significato, questo non ci dice che sia inutile tenere traccia di quei ritardi, semmai ci dice che possiamo tenerne traccia e darci degli obiettivi (es. considerare OTTIMO, VOTO 3 un commissioning che termina con una tolleranza di 5 gg dalla data pattuita, BUONO. voto 2, se sfora di 6-11gg, SUFFICIENTE se sfora di 12-19gg, NEGATIVO se sfora di 20-29 giorni, GRAVE se sfora 30gg e oltre).

A quel punto avrò un punteggio che potrò andare ad associare per aree geografiche, cliente, outsourcer responsabile del commissioning, e altre amenità che possono venire alla mente. "Oggettivo", perché la data di firma di accettazione della macchina è un dato oggettivo.
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MessaggioInviato: Mar Lug 13, 2021 5:03 pm    Oggetto: Rispondi citando

Concordo con Slender.

Ti direi anche che, per quello che ho visto sino ad ora, in linea di massima quanto più un'azienda esternalizza tanto più la gestione ed il controllo (tempi, stato lavorazioni ecc.) di quanto conferito a fornitori aumenta di importanza.

E' un discorso generico, non necessariamente riferibile alla realtà specifica.
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MessaggioInviato: Mer Lug 14, 2021 2:22 pm    Oggetto: Rispondi citando

perfetto, grazie a tutti.
Mi sono chiarito un po' le idee e penso che cercherò di introdurre uno strumento in linea con quanto mi avete suggerito!

Preziosi come sempre Wink
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