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Taratura strumenti IATF

 
Nuovo argomento   Rispondi    Indice del forum -> Le domande dei neofiti
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Autore Messaggio
MatteoG91
Nuova recluta del forum


Registrato: 12/04/20 16:26
Messaggi: 1

MessaggioInviato: Dom Apr 12, 2020 4:45 pm    Oggetto: Taratura strumenti IATF Rispondi citando

Buongiorno a tutti, leggo questo forum da alcuni mesi, ogni volta che ho una domanda trovo risposta, quasi sempre... Smile
Non sono infatti riuscito a trovare indicazioni riguardo alla mia seguente problematica.
Nell'azienda dove lavoro, azienda meccanica, abbiamo ottenuto un paio di anni fa la certificazione IATF, siamo quindi in quella fase di "bisognerà fare così o basta così? Smile
Una delle domande che ci stiamo ponendo è la seguente? Gli strumenti che utilizziamo in produzione come devono essere tarati/certificati? Occorre rivolgersi ad aziende esterne?
Ovviamente escludo strumenti complessi ottici, 3D, ecc... per quelli è ovvio che, essendo appunto complessi, è meglio farseli confermare dal produttore o fornitore stesso.
La domanda è sulla strumentazione "standard base" come calibri, micrometri, comparatori, truschini, ecc...
Per quei strumenti fino ad ora eseguivamo conferme metrologiche annuali con ispezione visiva per rilevare eventuali danni o danneggiamenti e misure di affidabilità, ripetibilità e accuratezza utilizzando blocchetti paralleli in modo da coprire tutto il campo di misura dello strumento.
Tale analisi veniva svolta in sala metrologica con temperatura controllata da personale ovviamente qualificato.

Per la IATF invece servono certificazioni particolari? Ad esempio LAT? Quali sono le richieste fondamentali?
Stiamo ipotizzando di mandare tutti gli strumenti base in certificazione presso una società esterna certificata LAT, è necessario? La questione non sarebbe banale perchè, tolti i costi, avremo anche l'indisponibilità dello strumenti per 1/2 settimane ma anche un elevato lavoro di gestione per preparare, spedire e ricevere gli strumenti.
Sbaglio o potrebbe essere sufficiente farsi certificare ogni 12/24 mesi i blocchetti che utilizziamo internamente per eseguire la conferma metrologica di uno strumento o comunque i master di riferimento?
In breve, la certificazione LAT serve sul singolo strumento o sul campione di riferimento che si utilizza per verificare la conformità di un determinato strumento?

Grazie per il supporto
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QualitiAmo - Stefania
Moderatore


Registrato: 16/09/07 18:37
Messaggi: 26589

MessaggioInviato: Mar Apr 14, 2020 8:08 am    Oggetto: Rispondi citando

Ciao Matteo. Intanto ti do il benvenuto sul forum...
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Stefania - Staff di QualitiAmo

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KK
King of Kuality


Registrato: 23/04/09 14:36
Messaggi: 10266

MessaggioInviato: Ven Apr 17, 2020 12:15 pm    Oggetto: Rispondi citando

Ciao Matteo e benvenuto anche da parte mia.

Ammetto di non conoscere affatto il mondo IATF se non per indiretta collaborazione con clienti certificati, non conosco quindi a fondo le sfumature della normativa e, di conseguenza, le vere differenze con una 9001.

Una linea di pensiero sempre valida comunque te la posso esporre, sperando possa esserti di aiuto.

In generale, anche la 9001 richiede la presenza di un campione certificato (ossia tarato da centro LAT) per quella categoria di strumenti che deve verificare una tolleranza.
Quindi, se i calibri presenti in officina servono solo a capire se il tubo che sto prelevando da magazzino è del 15 o del 20 (o nella peggiore delle ipotesi a stringere dadi, visto con i miei occhi pianto23 ), direi che i certificati di taratura non servono.

Laddove invece uno strumento vada a confermare una tolleranza, quindi in gerenale una misura a disegno, ecco che allora quella misura deve essere certa, per cui lo strumento stesso o il campione devono essere certificati.

Questo introduce la seconda considerazione generale: per la 9001 è sufficiente che almeno uno strumento campione sia certificato, delegando a una verifica interna per confronto l'eventuale bontà della taratura degli strumenti operativi.
Su questo punto però sono più guardingo, perchè non so se la IATF preveda requisiti specifici e più stringenti su questo argomento.

Spero che questo ti abbia aiutato, nel caso, magari con domande più specifiche possiamo povare a sviscerare ulteriori dubbi.
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Slender Man
M.A.S.P.


Registrato: 20/04/12 14:28
Messaggi: 3222

MessaggioInviato: Ven Apr 17, 2020 12:52 pm    Oggetto: Rispondi citando

La risposta sarebbe semplice, basta che ci sia una riferibilità a un primario, una procedura validata per la taratura e l'evidenza della competenza di chi esegue la verifica.
In realtà la sezione CSR di IATF lascia la porta aperta a "abitudini" dei singoli clienti. In alcuni casi richiedono procedure specifiche, o impongono di rivolgersi a enti certificati 17025... una risposta valida per tutti i casi non è facile da dare su due piedi. Devi fare molta attenzione ai contratti e alle CGA che firmi.
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mascalzone79
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Registrato: 03/09/09 17:59
Messaggi: 1347

MessaggioInviato: Ven Apr 24, 2020 3:32 pm    Oggetto: Rispondi citando

Ciao Matteo,
in parte ti hanno già risposto i colleghi. Per gli strumenti che controlli internamente con campioni primari, devi garantire la certificazione LAT dei soli campioni primari, che utilizzerai nella tua catena di riferibilità per confermare il campo di misura, incertezza ed errore dei tuoi micrometri, calibri, ecc.
Non è necessario mandare a tarare esternamente questi strumenti (altrimenti sarebbe un bagno di sangue dal punto di vista economico...), ma devi garantire che le condizioni di misura siano equiparabili a quelle di un laboratorio ISO/IEC 17025.
Pertanto il consiglio che ti dò è di redarre un manuale metrologico (se non l'avete ancora fatto), nel quale indichi il campo di attività del laboratorio metrologico, le condizioni di misura e la riferibilità, le procedure di taratura, le competenze del personale, il riesame delle registrazioni, i piani di reazione, la verifica delle scadenze.
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