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Campi estivi in Albania 2010÷2012 ...le mie esperienze.

 
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sly_1982
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MessaggioInviato: Lun Feb 18, 2013 9:10 am    Oggetto: Campi estivi in Albania 2010÷2012 ...le mie esperienze. Rispondi citando

Muçan, 06÷21 Agosto 2010

L’Albania per me è stata un’esperienza unica e parte essenziale del mio cammino. Senza dubbio hanno avuto molta importanza l’accoglienza degli abitanti di Muçan e la loro generosità nel poco che hanno ma che sanno offrirti.
Spesso corriamo il rischio di chiuderci nelle nostre false certezze, nella nostra “superiorità” dettata dalla società egoistica in cui viviamo, nel voler “aiutare” gli altri per riempire i propri vuoti… Dall’Albania non mi aspettavo molto prima di partire, per me è stata un’esperienza forte che ho voluto fare senza troppe pretese, per fare del bene e anche per conoscermi ed essere una persona migliore. La sorpresa più grande è stata al mio ritorno in Italia, quando mi sono accorto di tutto quello che a casa mia ho in più e che non avevo mai notato. Dopo due settimane a Muçan, nel chiasso dei bambini, nello sporco delle strade, nel poco tempo x la cura e l’igiene degli spazi, …la mia casa (normale) sembrava un Grand Hotel. Ricordo che la prima notte in Italia ho faticato ad addormentarmi nel mio letto pensando a tutti i miei amici di Muçan che non hanno tutte le fortune e le comodità che io ho sempre avuto senza accorgermene, dandole per scontate.
Un’altra grossa fortuna è stata quella di conoscere persone che a modo loro (nella testardaggine, nei litigi, nel dar fastidio… ma anche nella loro semplicità, generosità, accoglienza…) mi hanno fatto riscoprire dei valori che mi ero dimenticato nel trambusto della quotidianità italiana. Quante occasioni mancate, quante cose non dette o non fatte… e la vita scorre via senza accorgersi mentre rincorriamo falsi ideali, false mete. Bisognerebbe fermarsi di tanto in tanto a guardarsi in giro, anziché correre sempre. Il bello del viaggio è anche guardarsi intorno, non solo arrivare alla meta.
I primi giorni sono stati i più faticosi. Credevo di essere capitato in mezzo a una tempesta: non ci capivamo, non mi capivo, sentivo il muro dell’incomunicabilità, del mio orgoglio… Mi ci sono voluti 4 giorni per capire la mentalità dei ragazzi di Muçan, avevo il gruppo di 12÷14 anni. Alla fine ho capito che non erano loro a non capire, ma io che non davo loro qualcosa che risvegliasse la loro attenzione. L’occasione x capire questo è stata una “stupida” sfida tra me e gli animatori albanesi a chi faceva più flessioni. Da lì ho rivisto tutto il loro modo di giocare, con la voglia di mettersi in mostra, di uscire dall’anonimato… del giocare x vincere e sentirsi qualcuno, cercando l’attenzione che non hanno da nessuno. Forse l’impressione che ho avuto è il senso dell’abbandono.
Ho un bel ricordo di tutti i bambini, in special modo di Keidi, che è stato il mio primo incontro la prima mattina. Più volte mi ha anche aiutato facendomi da traduttore e a tenere in ordine il cortile della scuola.
Ho avuto un ottimo aiuto da alcuni animatori albanesi: Anita, Diana, Bledi, Miri, Daniela, Xheni, …per poi aggiungere anche coloro che all’inizio erano i miei tormenti (Drini, Donald e Kliti) e poi sono stati anche loro essenziali, unici. Ho un bel ricordo anche degli altri, che potevano fare di più e che forse non ho coinvolto abbastanza: Enea, Visi. E non mi dimentico di Luti e Gazmir, sempre allegri e sempre pronti a giocare e a darsi da fare per aiutare.
Il gruppo spesso era numeroso e un po’ chiassoso, e le irruzioni in classe da parte di Zenga ne sono la testimonianza. Però è così, come direbbe Diana: “A loro va bene così perché si divertono”, anche se il gioco non riesce. Da Zenga ho imparato a sgridare i ragazzi in dialetto e alzando la voce: i ragazzi non capiscono il dialetto, ma vedono i movimenti (la mimica) del corpo.
Il pomeriggio è stato alternato tra attività/giochi con gli animatori albanesi e la visita nelle famiglie. Entrambe le attività sono state molto arricchenti sia per gli abitanti di Muçan che per gli animatori italiani. La povertà di alcune famiglie, rapportata alla loro piena disponibilità e accoglienza è stata davvero da esempio per tutti noi che siamo chiusi agli altri e chiusi in noi stessi.
L’atmosfera di Muçan la sera è unica e calda. Ecco che dopo cena alle ore 20.00 cominciano ad arrivare i primi ragazzi che chiedono la musica per potere ballare. Non una musica qualunque, ma la loro musica popolare. Così anche la sera siamo immersi tra di loro, tutti insieme a ballare, senza ricordarci che siamo italiani e albanesi, ma ragazzi normali.
La maggior parte dei (tanti) problemi che questi ragazzi incontrano vengono risolti con un “non c’è problema”, forse con un po’ di rassegnazione, e forse con un po’ di speranza che anche da loro arrivi qualcosa di buono, e che non si sentano più “abbandonati”. In fondo ci aspettano per tutto l’anno, per passare due settimane con loro. Due settimane che per loro sono tutto, …poi tutto si spegne.
Un grazie anche al gruppo di animatori italiani che con me hanno condiviso questa bellissima esperienza a Muçan: Elisabetta, Maria, Gabriele, Marzia, Natalia, Federica, Zenga e Luca. Grazie anche agli altri animatori italiani (e non) che hanno “prestato servizio” presso gli altri campi e che ci hanno accolto.
Tante cose mi porto a casa dall’Albania, raccontarle è impossibile, bisogna viverle per capirle. Svegliatevi, vivete l’oggi, non nel passato e nelle illusioni del futuro. L’Albania può insegnare qualcosa anche a voi.
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sly_1982
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MessaggioInviato: Lun Feb 18, 2013 9:12 am    Oggetto: Rispondi citando

Ritorno a Muçan (2011)

Eccoci qua, di ritorno dall’esperienza dei campi estivi in Albania. Stanco e un po’ sporco, ma felice.
Anche quest’anno sono stato ospite del villaggio di Muçan! Che bello rivedere tutti i bambini e gli animatori che l’anno scorso ho conosciuto! Che bello sentirsi chiamati o cercati! Che bello sentirsi nuovamente accolti! In più nuovi bambini, nuovi animatori e nuove famiglie da conoscere! ..sono appena tornato in Italia e mi sembra di sentire ancora le loro voci: “O Claudio!”
Tante emozioni! Mi viene difficili elencarle tutte! Grandi e piccole, ma che mi porterò sempre dentro!
Come il bambino Ardit che, nonostante non avesse ancora i 14 anni per fare l’animatore, ha dimostrato di poterlo fare con grande volontà e passione. Uno dei ricordi più forti che mi porterò da questa esperienza è sicuramente l’incontro con Ardit. Non scorderò mai quel giorno in cui mi ha portato al campo una Coca cola come regalo e mi ha abbracciato. Da lì poi tutte le sue attenzioni e premure nei miei confronti e nei confronti di noi animatori italiani. Ardit è un ragazzo in gamba a cui la vita ha chiesto di crescere in fretta in quanto è rimasto senza la mamma.
Un secondo ricordo positivo che mi porterò appresso è l’invito da parte di Arnoldi, un nostro animatore albanese, di venire a fargli visita alla nuova moschea per incontrare la comunità mussulmana. Ricordo la sua grande gioia e il suo orgoglio nel farci vedere che era lui che con la sua voce chiamava i fedeli per la preghiera! È stata una grande emozione anche per noi!
La sorpresa di quest’anno è stata per me quella di riuscire a comunicare direttamente, visto che sono riuscito a imparare un po’ di lingua albanese. Che bello poter parlare con i bambini, con i ragazzi e con le famiglie senza bisogno dell’interprete. Per me l’anno scorso era stato un grosso limite. Ovviamente parlo poco in albanese, ma ci capiamo. (Quindi il dialetto quest’anno non è stato usato molto!) …Che soddisfazione: in diverse occasioni ho spiegato io i giochi in albanese! Che bello!!!
Anche quest’anno al campo estivo mi è stato affidato il gruppo dei grandi, ed ero un po’ preoccupato, vista l’esperienza dell’anno prima, ma è andata molto bene. Questo grazie anche ai miei grandissimi animatori: Anita, Erisa, Daniela, Migena, Keli, Enea, Kliti, Deni, Visi, il piccolo Ardit, etc... e anche gli altri che più o meno venivano a seconda dei loro impegni. Li porto tutti nel mio cuore perché ognuno di loro, anche se per pochi giorni, ha fatto grandi cose.
Finalmente ho imparato i passi dei balli albanesi!!! Roba da poco per molti, ma per uno come me è stata un impresa. Questo grazie a Redi e a Neti che, con molta pazienza mi hanno insegnato. Che bello poi la sera sentire i complimenti da parte di tutti! Si sono accorti che avevo imparato!!!
Non avrei mai detto di riuscire a fare attività manuali come disegni e lavoretti, invece, complice il concorso d’arte a premi, siamo riusciti a fare disegnare i ragazzi sia per il concorso che per gli addobbi della festa finale.
Mi è dispiaciuto anche vedere alcuni ragazzi che sono incappati nei vizi di alcool e fumo, purtroppo però è la “moda”, è una questione di immagine. E molti di loro lo fanno solo per mostrarsi più grandi sull’esempio di chi vedono, anche a casa. Spero che possano capire che non sono la birra e le sigarette a fare l’immagine di una persona. E che trovino il modo di credere in loro stessi, senza badare a quello che gli altri vedono. In fondo sono loro che valgono, non le sigarette o la birra.
Ricorderò anche per sempre che la sera del 18 agosto non stavo bene e sono rientrato in camera per dormire, mentre gli altri fuori continuavano a ballare. E in quelle poche ore diversi animatori e bambini sono venuti a trovarmi alla finestra per chiedermi come stavo, e poi augurarmi di stare meglio. Fortunatamente era solo stanchezza, al mattino avevo già recuperato.
Il tempo è volato, ricco di tante emozioni, e mi sono trovato in poco tempo negli ultimi giorni. I preparativi per la grande festa sono minuziosi, sia da parte di noi italiani che da parte dei ragazzi albanesi. Alla fine la festa è stata davvero un successone, e a mio parere ancora più bella e calorosa di quella dell’anno precedente (che era stata molto bella). Quest’anno alla console si è reso disponibile Neti, un ragazzo di Muçan che lavora come Dj per guadagnarsi qualcosa, in quanto è a scuola. Anche lui (come Agron nel 2010) è stato molto bravo. Lo ringrazio anche per i cd che mi ha regalato di musica popolare! Durante la festa non dimenticherò mai la dedica che ci è stata fatta da tutti i presenti, che per ballare ci hanno riservato la piazzetta solamente per noi 8 animatori italiani: Elisa, Federica, Zenga, Mariachiara, Luca, Elisa, Marzia e io. Abbiamo ballato e a turno siamo andati nel primo posto, per guidare, mentre loro fuori, a cerchio, ci acclamavano e applaudivano, come in una sorta di caloroso abbraccio!
Zenga… anche quest’anno dice che sarà l’ultimo anno che verrà a Muçan, ma io spero che continuerà a venire, sia per noi, che per lui. Ora lo capisco, dopo la seconda volta che sono stato a Muçan, si crea un legame davvero forte con i bambini e i ragazzi, ma anche con le loro famiglie. E Zenga li ha visti tutti crescere. E loro sono molto legati a lui. …Chi lo sa? Vedremo l’anno prossimo! Speriamo decida di tornare!
Voglio anche ricordare tutti gli altri animatori italiani che con me, ma in altri campi, hanno condiviso l’esperienza, e che ho avuto modo di conoscere prima di partire e nell’incontro di tutti la domenica a Gramsh. Grazie anche a voi per aver reso unica questa esperienza!
Un grazie doveroso va anche alla mia Muçan! Dico “mia” perché mi ci trovo davvero bene, accolto come a casa mia! Forza Muuuuuçaaaaaaaaannnnnnnnn!!! Vi voglio bene!!!

(Muçan dal 05-08-2011 al 20-08-2011)
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sly_1982
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MessaggioInviato: Lun Feb 18, 2013 9:13 am    Oggetto: Rispondi citando

Albania – Spedizione Formativa (13÷18 Luglio 2012)

“Davanti a noi c’era Pandora. Uno cresce sentendone parlare, …ma non avevo mai immaginato che ci sarei andato.” - tratta dal film "Avatar"

Per la terza volta torno a visitare una terra a me molto cara, che mi ha dato molto, per ritrovare i miei amici d’oltremare. Nuovamente mi trovo catapultato in un altro mondo (molto diverso da come ci raccontano), come in un Avatar, pronto a vivere nuove emozioni, e riscoprire me stesso e le persone che incontro, ogni giorno un po’ di più. E come nel film ci si ritrova ad amare un popolo e uno stile di vita diverso dal nostro, e si è pronti a “cavalcare” uno di fianco all’altro.
Un Avatar, ecco come mi sono sentito quest’anno; catapultato su un “pianeta” diverso dalla nostra “bella Italia” dove abbiamo tutto, ma in fondo ci manca molto. Un mondo tanto vicino, ma tanto sconosciuto. Un mondo da scoprire ed amare.

Quattro giorni sono pochi, i km sono tanti, ma tanti sono gli amici da ritrovare e i nuovi da incontrare.
Sicuramente le prime emozioni, l’attesa iniziale, era per Muçan, un villaggio a me molto caro, dove ho vissuto due esperienze nei campi estivi. Due anni a Muçan, più questa visita veloce. Una visita veloce in un sabato pomeriggio caldo, per ritrovare ragazzi e ragazze che sono entrati in un posto d’onore nella mia vita. Ecco perché da venerdì il mio pensiero era là, il mio cuore ha sobbalzato sia la notte dell’arrivo (passando dal bivio a Tregan) sia il pomeriggio di sabato, lungo la salita. Ritrovare tanti miei amici albanesi è stata un’altra grande emozione che porto con me da questo viaggio.

Non c’è solo Muçan però. Siamo stati ospitati e accolti calorosamente anche da Gramsh e Gostime. Purtroppo i giorni erano pochi e non ho avuto molte occasioni per conoscere bene gli animatori e le animatrici di questi campi. Da quel poco che ho visto, anche loro sono ragazzi in gamba, allegri, vivaci e capaci di metterti subito a tuo agio.

Gostime: un paese poco distante da Muçan, dove, per la prima notte, per la colazione e il pranzo, siamo stati ospitati dalle missionarie. La loro presenza si sente, le loro cure pazienti e amorevoli hanno dato tanto a questo paese ferito. Anche grazie a loro ci siamo subito sentiti a casa nostra.
A Gostime ho avuto modo di parlare con suor Maria Teresa e suor Zaveria riguardo alla storia del popolo albanese, del suo orgoglio, della vita difficile nei villaggi e di tante altre cose. Anche a Gramsh le missionarie ci hanno raccontato le vicende passate e presenti, con qualche bagliore di speranza per i giovani animatori che sono la speranza di questa Albania.
Insieme a Lorena, Marianna, e Stefano ogni giorno ci spostavamo da Gramsh a Gostime per gli incontri con i giovani animatori. Gli incontri erano rivolti a Gostime e Muçan, tutti insieme.
Pur conoscendo molti dei miei difetti e limiti, mi sono sentito sicuro di quel che facevo, sapendo che i miei compagni di viaggio erano molto preparati e disponibili. Anche gli animatori di Gostime hanno fatto di tutto per accoglierci, per farci sentire a casa, e per aiutarci nelle difficoltà. Per Gostime vorrei ricordare qualche nome, senza privilegiare nessuno ne dimenticare altri: Arta, Majlinda, Zen, Sabrì, Demiri, Ana, Mandi, Paolo, e tutti gli altri. Per Muçan tutti: Djana, Erisa, Santi, Flogert, Enea, Kliti, Drini, Arnoldi, Migena, Rexhina, Alban, Raldi, Gerta, Deni, Eri, Keidi, Erlind, Ermal…e tutti quelli che ho incontrato sabato pomeriggio. Spero di non aver dimenticato nessuno, per me sono tutti importanti.

A Gramsh sono stato poco tempo, ma, tra i tanti nuovi incontri veloci, ho avuto la fortuna di conoscere un ragazzo davvero in gamba: Ledio. Con lui mi sono fermato qualche momento per parlare un po’ di tutto: dalla storia albanese alle promozioni della Vodafone Italia. Insieme a lui ho incontrato anche tanti altri ragazzi e ragazze molto bravi, molto aperti, allegri, responsabili e volenterosi. A mio parere tante luci nel futuro dell’Albania.

“…Ero libero. Ma prima o poi... ti devi svegliare.” ("Avatar")

Durante questa esperienza breve quanto un sogno mi sono ricaricato, e ho avuto l’opportunità di ridare il giusto valore e la giusta priorità alle cose e agli eventi della mia vita. Spesso me ne dimentico nel trambusto della quotidianità italiana. E adesso sono tornato alla realtà, nel mio corpo reale, e il mio “Avatar” è di là che aspetta il mio ritorno, presto o tardi. Là c’è qualcuno che mi aspetta. Là c’è qualcuno che mi può ricordare le priorità della vita.

Un saluto a tutti quanti. Innanzitutto ai miei compagni di viaggio italiani: Lorena, Marianna, Stefano, Claudia, Piero, Agnese, Carlo, Margherita, Luisella , Riccardo, Resi. Un ringraziamento ai nostri pazienti autisti che hanno portato (quest’anno con non poche difficoltà!!) il materiale per i campi estivi.

E un saluto caloroso a tutti coloro che ho incontrato durante questo viaggio: le missionarie e tutti/e i ragazzi/le ragazze albanesi che ho incontrato. ARRIVEDERCI! Wink
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MessaggioInviato: Mar Apr 09, 2013 10:01 am    Oggetto: Rispondi citando

Ecco il file di Sly. Potete scaricarlo da questo sito andando su "scaricamento regolare" (l'italiano lascia un po' a desiderare, si tratta di una traduzione automatica...).

Adesso vado a spiegarvi come caricare e condividere i file aggiornando la vecchia discussione con il nuovo sito.
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sly_1982
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MessaggioInviato: Gio Ago 01, 2013 1:02 pm    Oggetto: Rispondi citando

Albania (24÷28 luglio 2013)

“Viaggiare è camminare verso l'orizzonte, incontrare l'altro, conoscere, scoprire e tornare più ricchi di quando si era iniziato il cammino.” - Luis Sepúlveda

Sono appena tornato dalla spedizione di luglio, stanco, ma molto contento. Insieme a me, nel bellissimo gruppo dei volontari italiani, c’erano Patrizia, Elisa e Nino. In affiancamento a noi il team del “logistico” che ha portato dall’Italia il materiale necessario, preparando tutto ciò che era necessario per i campi estivi.
Anche quest’anno ho potuto partecipare soltanto alla spedizione di formazione rivolta ai ragazzi albanesi che ci aiuteranno nei campi estivi. Pochi giorni (ma intensi e molto emozionanti!) ospiti presso le missionarie di Gostime e di Gramsh. Sia a Gostime che a Gramsh abbiamo avuto una calorosa accoglienza da parte delle missionarie e da parte degli animatori albanesi.

Di questi pochi (ma intensi) giorni ho “selezionato” alcuni momenti particolarmente importanti:

- Quest’anno sono stati i bambini e animatori di Tunje ad aver fatto centro nel mio cuore. La loro accoglienza i loro sorrisi, gli abbracci e i doni che ci hanno fatto, sono stati un’emozione molto forte e continua. Quanti inviti per venire a conoscere le loro famiglie, per farci vedere la loro casa, i loro animali, l’orto, i campi e tutto ciò che fa parte del mondo attorno a loro. Purtroppo avevamo pochissimo tempo a disposizione e quindi ci siamo limitati a fare una breve passeggiata con loro e fare qualche gioco tutti insieme. A Tunje non ero mai stato, ma il villaggio mi è piaciuto fin da subito.

- Il nostro “campo base” e “alloggio per la notte” era la casa di Gostime, dove le nostre missionarie (Suor Maria Teresa, suor Zaveria e suor Laura) ci hanno viziato e coccolato. È stato molto piacevole trascorrere alcune ore della serata a cena con loro (ci hanno anche fatto assaggiare alcuni piatti tipici albanesi: “byrek” e “qofte”), ascoltando i loro racconti e le loro “avventure” della missione. Anche attraverso di loro abbiamo imparato a conoscere i ragazzi di Gostime, le loro famiglie e le loro tradizioni popolari.

- Altro grande regalo è stata la visita del nostro amico Ledio, che ha preso le ferie dal lavoro e dagli studi per tornare a Gramsh e salutarci. Purtroppo è stato solo un brevissimo incontro, un saluto prima di partire, perché quella mattina eravamo a Tunje. Anche se ci siamo visti per pochi minuti, per me è stato un grandissimo regalo, perché, per poterci incontrare, Ledio ha preso le ferie, ha viaggiato da Tirana e ha sottratto del tempo alla sua famiglia. Tutto questo per incontrarci solo pochi minuti. Pochi, ma davvero molto preziosi.

… sono tornato in Italia da qualche giorno, eppure mi mancano già tutti. Ringrazio i miei compagni di viaggio (formazione e logistico), le missionarie che ci hanno ospitato, i ragazzi di Gostime, di Gramsh, di Tunje, i bambini che ci sono venuti a salutare, che sono il presente e il futuro luminoso dell’Albania. Ringrazio tutti quanti hanno portato la loro luce in questo viaggio in mezzo alla mia quotidianità, e che hanno contribuito a fare di questi pochi giorni un capolavoro. Grazie di cuore!

Claudio
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MessaggioInviato: Gio Ago 01, 2013 3:16 pm    Oggetto: Rispondi citando

Che idea ti sei fatto dell'Albania, Sly? Ormai la conosci abbastanza bene visto che è un po' di anni che la frequenti. Ci racconti qualcosa sul Paese?
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MessaggioInviato: Gio Ago 01, 2013 4:42 pm    Oggetto: Rispondi citando

Effettivamente è un po' difficile spiegare un Paese in poche parole. Userei queste parole: paese orgoglioso, ma ferito, che cerca di arrangiarsi con quello che ha a disposizione (è cmq un paese povero), a volte con con la pazienza, a volte no.

L'associazione con cui vado ha un libretto dove pubblica tutte queste nostre "testimonianze" fatte "alla buona", e il titolo del libro è "Tinte forti". Non esiste in rete perchè è proprio fatto in autonomia. Smile
Ecco, l'Albania è un paese a "Tinte forti", con molti contrasti, sia nel positivo che nel negativo.

Stasera, se riesco, vi pubblico anche 2 foto. Vediamo quel che riesco a fare, magari tramite facebook. Wink
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MessaggioInviato: Ven Ago 02, 2013 8:04 am    Oggetto: Rispondi citando

Grazie, Sly. Ho sempre una grandissima curiosità di conoscere attraverso le parole di chi viaggia i posti dove non sono ancora stata.
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MessaggioInviato: Ven Ago 02, 2013 6:45 pm    Oggetto: Rispondi citando

Questa è una foto di un villaggio che abbiamo visitato: Tunje.

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MessaggioInviato: Dom Set 27, 2015 9:05 pm    Oggetto: Rispondi citando

Gramsh 2015: il ritorno!

“Un paese è per me un viso, un sorriso, un'accoglienza, un nome, molto più che delle città, delle montagne, delle foreste o delle rive.” - P.Fillit

Maggio 2015! …Ma… i campi estivi non sono cominciati per tutti ad Agosto?
Sì! È vero! Quest’anno, però, la mia esperienza in Albania è iniziata “spiritualmente” un po’ prima. A maggio alcuni animatori di Muçan, che erano i “miei” bambini o animatori nel “lontano” 2010 (il mio primo campo estivo!), mi hanno scritto su Facebook per chiedermi se fossi tornato in Albania per incontrarli, perché quest’anno sarebbe stato un anno importante per noi: il mio 5°anno di Albania, e quindi 5 anni da quando ci siamo conosciuti!
…Sì, lo so, avete ragione, sono stato a Gramsh quest’anno! Ma questo dettaglio non dovevo (ne volevo!) trascurarlo, perché per me è stata una bellissima sorpresa, sia per i messaggi che ho ricevuto, sia per il fatto che sono già 5 anni che faccio parte dei Volontari del Sebino, e che vengo in Albania. Tutto è cominciato da quel Muçan 2010 che mi porto sempre nel cuore come il “primo amore”! Forse è per questo che spesso parlo di Muçan! Smile

Ad agosto, invece, siamo partiti alla volta di Gramsh. Per me un felice ritorno, visto che ci ero già stato l’anno scorso (2014), e avrei rivisto un bel po’ di amici. Con me, un bellissimo e numeroso gruppo di Volontari italiani: Patrizia, Sara (le nostre 2 cape!), Anna (la chef!), Chiara, Paola, Marco, Luca, Dario e Cesare. A seguire, la seconda settimana, ci hanno raggiunto (per fortuna! anche perché, vista “l’epidemia” necessitavamo di supporto!) Elisa e Anna. Nel successo, nella bellezza di questo campo estivo, è stato di grande importanza il nostro bellissimo gruppo, unito in tutto, …anche nei giorni di dissenteria collettiva! Si dice che qualcuno si sia proprio astenuto (di malavoglia!) dalla dissenteria, solo per poterci sostituire nelle attività! Smile
A proposito! Ricordo le preoccupazioni iniziali della nostra capa Patrizia per la nostra “regolarità intestinale”. Per qualcuno, i primi giorni è stata molto “dura”, e direi in tutti i sensi! In caso di “annunciato successo” avevamo preparato persino i canti di esaltazione (“è giunta l’ora…”).
Poi, le preoccupazioni per la “regolarità” sono diventate preoccupazioni per l’ “irregolarità”. Ecco quindi che, per 2-3 giorni, ci siamo trasformati, anche grazie alle suore, nell’ospedale di Gramsh, mentre la nostra Anna (chef) ci ha cucinato (su richiesta della capa Patrizia) riso e pasta in bianco, minestra, e tutti i piatti tipici per poterci riprendere al meglio. In questi giorni (per me soltanto 2 giorni, di cui 1 a letto e l’altro in cui stavo già molto meglio) ci siamo sostituiti vicendevolmente, prendendoci cura l’uno dell’altro. Anche se ci è pesato il fatto di non poter essere attivi nel campo estivo, è rimasta questa esperienza di solidarietà reciproca.

Vorrei però raccontare qualcosa di questo campo estivo, perché questa esperienza “ospedaliera” è stata “solo” una cornice di 1-2 giorni.

Il primo ricordo che porto con me è quello di un bambino “senza nome”. Un bambino sordomuto che veniva al campo estivo, di cui nessuno ha saputo dirmi il nome, perché purtroppo non poteva parlare. Non poteva parlare, ma ti cercava sempre, per giocare insieme, per ballare o semplicemente per stare con lui.

Durante la prima settimana, la mattina, alcuni di noi (me compreso) si spostavano per fare animazione nei villaggi vicini. Il bellissimo villaggio in cui siamo stati la prima settimana si chiamava Shemrize. Durante questa settimana, accompagnati da suor Lindita, Fatos, Elona, Klea e Ina, abbiamo portato il campo estivo anche a questi bambini. L’atmosfera è stata magica fin da subito. Tutto è girato alla perfezione, in una ricerca continua di far bene e di divertirsi che c’era sia da parte dei bambini, che da parte nostra. Tanto che, l’ultimo giorno, c’è stata una bellissima festa di ringraziamento che sarebbe potuta durare all’infinito, se non fosse per la giornata strutturata e programmata insieme all’altro gruppo di Volontari italiani che ci aspettava a Gramsh.

Un’altra tappa importante di questo viaggio è stata la visita a Timmy, un ragazzo malato di un villaggio “al di là del fiume”, di cui non ricordo (mai) il nome. Ricordo di averlo conosciuto nel 2012, quando, con la spedizione di luglio, eravamo andati a trovarlo, attraversando la famosa “passerella”. Mi sorprende sempre vedere la sua gioia al nostro arrivo (è un villaggio un po’ isolato e lui non ha possibilità di muoversi da casa sua), e di sentirci chiamare a distanza. Come se ci fosse un radar ultratecnologico, la nostra presenza è individuata senza bisogno di preavviso a un centinaio di metri, quando cominciamo a salire per il sentiero che porta a casa sua.

Mi ha fatto molto piacere rivedere Redi, un ragazzo che l’anno scorso era nel mio gruppo durante il campo estivo. Il suo talento innato per la beatbox è grandioso, come grandiosa è la sua vivacità nel partecipare ai giochi, o agli scherzi. Purtroppo non è potuto venire al campo estivo perché era impegnato con la sua famiglia, ma gli ultimi due giorni è venuto a trovarci per ogni occasione: campo estivo, spazio giovani, s.Messa, e prima del ritorno in Italia. Mi è dispiaciuto di non riuscire ad andare a trovarlo in Moschea, dove uno dei suoi incarichi è quello di chiamare con il canto i fedeli alla preghiera. Purtroppo l’ho saputo solo la sera prima di partire, quando ci ha invitato a sentirlo, ma ormai era troppo tardi. Sarà per la prossima volta.

E cosa dire del ritrovo con i Volontari e gli animatori di tutti i campi estivi a Gostime? Beh, indescrivibile! Riuscire a rivedere (purtroppo solo per pochissimo tempo!) tanti amici incontrati in questi anni è davvero un’esperienza sensazionale. Lo è ancora di più quando i “bambini di 5 anni fa” (ormai ragazzi), cresciuti, che sono più grandi di te, sono felicissimi di incontrarti e di raccontarti tutte le loro cose. Bisognerebbe trascorrere insieme una giornata intera, …per poi accorgersi che non basterebbe un mese insieme per raccontarci com’è andata in questi 5 anni, le novità e i sogni di ognuno per il proprio futuro.

Anche se il campo estivo a Gramsh l’ho fatto per questi ultimi due anni, in realtà sono 5 anni che ci passo, e ogni anno vedo che gli animatori e le animatrici sono sempre più bravi, e questo mi fa molto piacere. Ogni anno ci sono poi animatori nuovi, e questo dimostra che c’è tanta voglia di impegnarsi a costruire un campo estivo insieme. Un po’ mi dispiace di non riuscire a passare più tempo con i “vecchi” animatori (“vecchi”, ma non di età!) che si sono trasferiti in città per studiare e/o lavorare, o si sono sposati, che comunque, appena possono, ci vengono a trovare qualche ora.

Ho visto dei bellissimi cambiamenti anche a Gramsh e lungo le strade per arrivarci: strade nuove, asfaltate, senza buche, giardinetti e luoghi di ritrovo… Fa davvero molto piacere vedere questi bellissimi miglioramenti, ogni anno che andiamo.

Sono passati già alcuni mesi dal mio rientro in Italia, ma il ricordo dell’esperienza e degli incontri è ancora vivo, e la voglia di tornare lo è ancora di più. Ringrazio di cuore tutti quanti, perché l’esito positivo di queste due settimane è il risultato del contributo di tutti: i Volontari (che vengono in Albania, ma anche chi prepara durante tutto l’anno), il logistico, gli animatori albanesi, i bambini, le famiglie, e soprattutto le missionarie che ogni anno ci danno la possibilità di incontrarci e costruire qualcosa di bello insieme!
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MessaggioInviato: Mer Set 07, 2016 2:15 pm    Oggetto: Rispondi citando

# UNE BESOJ ! -Muçan 2016-

Quest’anno si gioca in casa! Quest’anno è la “mia” Muçan! Finalmente! Wink

Sei anni fa, il 6 agosto 2010, cominciava proprio qui la mia prima esperienza di Campi Estivi in Albania, insieme ai Volontari del Sebino. E fu da allora che il villaggio di Muçan, con i suoi abitanti, è entrato nel mio cuore, per rimanerci!
Sicuramente una grande gioia per me poter tornare e rivedere tutti quanti, anche se molti si trovavano in Grecia per lavoro e, purtroppo, non ho potuto incontrarli.

Sono tanti i cambiamenti di questi 6 anni, sia per Muçan, che per me.

La mia più grande soddisfazione di questo Campo Estivo è stata sicuramente quella di vedere i ragazzi che seguivo nel 2010-2011 (ai tempi avevano 12-13 anni) svolgere molto bene il ruolo di animatore. Mi ha fatto molto piacere vederli attivi, disponibili, rispettosi, molto responsabili e attenti ai bambini. Non voglio scrivere i nomi perché correrei il rischio di tralasciare qualcuno, o comunque fare differenze, ma ognuno di loro è stato fantastico a modo suo. Io credo in ognuno di loro, ecco il perché della scelta di questo titolo (“une besoj” = “io credo”), uno dei motti della tifoseria calcistica della nazionale albanese. Io credo in loro, e loro lo sanno!

Tra gli incontri che considero più importanti in questa esperienza c’è sicuramente quello con Ardit, un ragazzo di 17 anni che, dal nostro incontro di 5 anni fa, mi considera come un fratello più grande. Erano 5 anni che voleva rivedermi, anche solo per queste 2 settimane. Nei momenti in cui non era impegnato con il lavoro, era insieme con noi, come animatore per aiutarci, o anche per far festa e ballare. Ci è dispiaciuto tantissimo, come anche a lui, che sia dovuto improvvisamente ripartire per la Grecia per lavoro, con suo padre, qualche giorno prima della fine dei Campi Estivi.

Molto importante in questa esperienza anche la sfida calcistica amichevole a Kuqan. Quello che mi porto dentro non è tanto la partita o il luogo, perché non gioco a calcio da diversi anni e sono diventato abbastanza scadente, ma il fatto che, nonostante questo (e nonostante il fatto di aver giocato abbastanza da schifo), da tutti i giocatori non ho avuto alcun rimprovero, ma molta comprensione e molto rispetto. Di questo sono orgoglioso, e voglio ringraziare Rodi (che ha organizzato la partita con il nostro Carlo), insieme con Fjorald, Bekim, Gerald, Arsildio, Deni, Enkel, e ovviamente noi italiani: Carlo (che mi ha pure prestato le scarpe, visto che in Albania ci vengo solo con sandali e ciabatte!) e Zenga (il nostro portierone)! Una bellissima partita tra amici!

Muçan è fantastica! Amo l’ospitalità di questi ragazzi. Ringrazio in particolare Fjorald, che ci ha portato alcune cose: olive, prugne, grappa (il raki), etc… per la nostra amicizia. Ma non è il solo. Anche Rodi, che finalmente ha aperto un’attività di produzione e vendita di succhi, ci ha voluto regalare alcune bottiglie. Altri invece ci hanno portato uova, fichi, uva, more, pomodori, etc…

Volevo ringraziare anche Robert per almeno 2 motivi.
Il primo è per essersi offerto per fare da deejay alla bellissima festa finale del Campo Estivo, ed è stato molto bravo.
Il secondo motivo è davvero emozionante: a Muçan noi italiani trascorriamo le 2 settimane ospiti all’interno della piccola scuola del paese. In una delle stanze, la più grande, è allestita la nostra cucina. Le finestre di questa stanza sono spesso visitate dai bambini che vengono incessantemente a chiamarci per chiederci di uscire a giocare con loro. A volte non riusciamo, e così diamo loro, attraverso le griglie, alcune caramelle o biscotti. Quest’anno uno dei miei primi incontri con Robert è avvenuto a quelle finestre, mentre stavo lavando i piatti. Mi ha chiamato per salutarmi e mi ha offerto delle patatine, sempre dalla stessa finestra, ribaltando la situazione di 5-6 anni fa, in cui io avevo dato a Robert delle caramelle o dei biscotti. È stato bellissimo vedere ricambiato questo gesto! Lo ringrazio di cuore anche qui!

Ringrazio i miei animatori albanesi per il nostro gruppo dei grandi: Aleandro, Bekim, Berenise, Robert, Ardit e Danja. Sono davvero stato contento di poter fare gruppo con loro, perché sono stati fantastici. Sono molto orgoglioso di loro e credo che diventeranno presto ancora più bravi! Une besoj!

Ringrazio anche i ragazzi di Tregan che facevano parte del mio gruppo 5-6 anni fa, che sono venuti a trovarmi, facendo più di 30 minuti di strada a piedi, perché sapevano che mi avrebbero trovato lì, a Muçan. Per me è stato davvero emozionante rivederli, e sapere che sono venuti proprio per me. Tra questi, Fabjol e Florian, che ora vivono in Italia e parlano bene l’italiano. La sorpresa di rivedere anche l’altro Florian, Leandro (che è venuto a trovarci nei pochi giorni prima di ripartire per l’Italia) e anche Resmi, di cui avevo un bellissimo ricordo nei campi estivi del 2010-2011.

Mi ha fatto molto piacere anche rivedere Keidi, anche solo per pochi giorni, perchè sembrava non potesse tornare a Muçan quest’estate. Keidi è stato il primo bambino che ho conosciuto nel 2010 a Muçan, la prima mattina. Ora è un ragazzo in gamba, e vive in Italia da molti anni insieme alla sua famiglia. Per noi è sempre un piacere rivedere lui e la sua famiglia!

Un ringraziamento speciale va anche al nostro fantastico gruppo: Lorena (Responsabile dei Campi Estivi! “Per sua intercessione” è stato possibile il mio ritorno a Muçan!), Elena (la nostra paziente Responsabile del Grest), Stefania (super-esperta di bans), Tiziana (“bambina felice”, come è stata ribattezzata), Giulia (energia allo stato puro), Roberto (l’aggiusta –tutto), Carlo (fedele compagno di squadra e di gruppo) e l’immancabile e inimitabile Zenga (udite udite, quest’anno non ha fatto il commuovente discorso in cui annunciava che sarebbe stato l’ultimo anno!!!). Senza di loro il campo non avrebbe potuto esserci e sicuramente non sarebbe stato lo stesso. Grazie a tutti, anche per avermi sopportato! Wink

Quest’anno, prima di partire per l’esperienza in Albania, avevo una preoccupazione: quella di non riuscire ad affrontare il Campo Estivo al meglio per la differenza di età che avrei trovato sia all’interno del nostro gruppo di italiani, che anche con i ragazzi di Muçan. Dopo soli 2 giorni là, però, ho capito che il problema non esisteva, perché ognuno ha dato il proprio contributo al Campo Estivo secondo il proprio modo di essere.

Un’altra preoccupazione che avevo, era per il viaggio di ritorno, visto che quest’anno mi è stato chiesto di tornare via mare con il furgone. La preoccupazione stava nel fatto che non ho molta pazienza nella guida per lunghi tratti, e soprattutto con il traffico, e le code. Mi aspettavo un viaggio molto stancante e senza fine, in mezzo al traffico del rientro, invece è stato un bellissimo viaggio, sereno (esperienza check-in e biglietti esclusa, ovviamente!), con un’ottima compagnia (Federica e Osvaldo!), …e direi anche divertente, soprattutto nel porto di Durazzo, per capire le indicazioni che ci davano per l’imbarco, ma anche lungo la lunga strada di ritorno. In effetti, ripensandoci, è stato un rientro “soft”, senza fare le corse. Un’esperienza che consiglierei di fare a chi ne avesse la possibilità e non si ritrovasse a dover ritornare al lavoro il giorno successivo.

In una delle riflessioni serali ricordo di aver espresso un mio pensiero a riguardo di quanto avvenga a Muçan ogni anno. Io credo che ogni estate avvenga un grande miracolo: si costruisce un bellissimo Campo Estivo tutti insieme, italiani e albanesi, cristiani e mussulmani, al di là di ogni ideologia politica, etc... Sono solo due settimane, ma sono sicuro che rimarranno per sempre come luce nei nostri cuori, per illuminare noi e chi ci sta accanto, nei momenti belli e soprattutto nei momenti difficili! Une besoj!

Esprimo qui un desiderio, con il ricordo delle bellissime stelle del cielo di Muçan: sarebbe bello riuscire a tornare qui a Muçan ogni anno! Ora capisco Zenga quando ci parla dei ragazzi che ha conosciuto lì e che ha visto crescere, sposarsi, avere famiglia e mandare i propri figli al Campo Estivo. È lo stesso sentimento che provo anche io! Mi piacerebbe riuscire a tornare ogni anno per vedere che va sempre meglio, rivedere tutte le mie stelle (le stelle di Muçan!) e costruire qualcosa di straordinario insieme …e speriamo che sia così! Une besoj!

Ringrazio davvero tutti, italiani e albanesi, per avermi fatto vivere questa fantastica esperienza nella terra che amo di più! Faccio un grande augurio a tutti quanti, perché questa “luce” accesa nei nostri cuori possa continuare a risplendere per noi e per chi ci sta vicino! Forza Muçan! Une besoj!

Claudio
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