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Da oggi le donne lavorano gratis
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Autore Messaggio
QualitiAmo - Alberto
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MessaggioInviato: Lun Nov 02, 2015 12:32 pm    Oggetto: Da oggi le donne lavorano gratis Rispondi citando

Fa un certo effetto leggere questo articolo di Repubblica che ci informa che, a partire da oggi, le nostre colleghe e tutte le altre donne lavoreranno gratis fino alla fine dell'anno. Sad
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Alberto - Staff di QualitiAmo

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sly_1982
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MessaggioInviato: Mar Nov 03, 2015 9:26 pm    Oggetto: Rispondi citando

Volevo condividere con voi la lettera aperta che ha pubblicato una mia amica sulla sua pagina di Facebook, a proposito di discriminazioni. Non è un trattato filosofico, neppure vuole esserlo. A voi la lettura.

---

VI RACCONTO LA MIA STORIA: SONO DISOCCUPATA. PER VIA DI ALCUNE DONNE CHE LAVORANO PER LE DONNE MA CHE MI HANNO DISCRIMINATA IN QUANTO DONNA.
Ma che lavoro fai? Mi chiede in continuazione la gente che mi sente parlare di luoghi lontani e città con nomi difficili da pronunciare.
Sono una cooperante. Anzi, lo ero fino a che sono rimasta incinta. Poi mi hanno scaricata.
Per 4 lunghi anni ho lavorato facendo la spola tra Roma e il Rwanda, Paese che ho studiato per 4 anni e su cui ho scritto 3 tesi di laurea. L’organizzazione che mi aveva assunto era piccola e, al momento del mio arrivo, aveva all’attivo solo un paio di progetti puramente assistenzialisti, creati da persone volenterose ma poco esperte di cooperazione internazionale. Ho scelto di lavorare per loro perché erano donne, donne come me e donne come le beneficiarie dei progetti in Rwanda. Donne che mi avevano dimostrato un’etica di lavoro rigida ma coerente: nessun finanziamento “sporco” e nessun tipo di partenariato compromettente, senza se e senza ma.
Il mio lavoro è stato duro: lunghi mesi in Rwanda nel tentativo, ben riuscito, di far crescere i progetti e darne vita a nuovi più orientati ad una cooperazione decentrata e non a un mero aiuto assistenziale. In 4 anni ho dato letteralmente “anima e corpo” per lo sviluppo sostenibile delle aree in cui ci eravamo focalizzati, e il risultato è stato molto positivo. Anche in Italia mi sono data molto da fare: ho tenuto molte conferenze sui problemi di genere del Rwanda per raccogliere fondi per i nostri progetti.
Il sacrificio di interi anni della mia vita (perché quando vivi a cavallo tra due mondi la tua vita è divisa a metà e non riesci a viverla a pieno né di qui, né di là), il grande dispendio di energie ed il forte impegno era ripagato con un contratto a progetto e uno stipendio da miseria (una media di € 800,00 mensili) perché, nella mia ingenuità, pensavo che così facendo avrei aiutato l’organizzazione, piccola e per questo non molto ricca.
Quando stavo a Roma vivevo in una camera affacciata sui binari di stazione Termini, affittata in nero e senza riscaldamento, perché di più non avrei potuto permettermi.
Tutto è andato avanti fino a quando non ho deciso di iniziare a pensare anche a me stessa: è arrivato l’amore e, nel giro di un anno, sono rimasta incinta. Quando ho fatto il test già immaginavo me e la mia famiglia in Rwanda, a portare avanti il lavoro che amavo nella terra di cui, piano piano, mi ero innamorata e a cui sentivo che potevo dare ancora tanto.
Invece, il mio essere donna ha generato malessere per le Donne per cui lavoravo. La mia gravidanza ha da subito rappresentato un problema sempre più grande man mano che mia figlia cresceva dentro di me, al punto che, quando è nata, queste Donne non si sono nemmeno fatte sentire per augurare un po’ di gioia alla mia piccola donna.
Nel frattempo il mio contratto era terminato, ma nei mesi antecedenti al parto, le Donne dell’organizzazione mi avevano lasciato intendere il suo certo proseguimento dopo la fine della maternità. Così, nel momento in cui sentivo che si avvicinava il momento di fare le valige, ho interpellato le Donne che, però, mi hanno scaricata con una email, un’ “arrivederci e grazie” che mi liquidava da un lavoro che aveva portato alla crescita esponenziale del nome della loro organizzazione.
Ora sono disoccupata. Per via di alcune donne che lavorano per le donne ma che mi hanno discriminata in quanto donna.
E allora, SE NON ORA QUANDO è possibile denunciare queste discriminazioni? Come?
Ho trovato la via dei social network la più semplice e immediata.
Non pretendo nulla con questo scritto, ma mi piacerebbe possa essere un passo avanti contro la lotta alle discriminazioni di genere, anche quando arrivano proprio da chi di questa bandiera si fa portatore.

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MessaggioInviato: Mer Nov 04, 2015 11:08 am    Oggetto: Rispondi citando

Ciao Sly,

la lettera della tua amica mi ha molto toccato.

Alla discriminazione non c'è mai fine e può arrivare anche da direzioni che, sulla carta, sarebbero le meno sospettabili.

Discriminata in un quanto donna, da delle "manager" (???) donna, di una organizzazione di donne, che lavora per le donne.

Spero comunque che questa vicenda (negativa) possa essere oggi un tassello in più di un'esperienza che, domani, la tua amica potrà portare con sè per essere una persona ancora migliore, forte di una cicatrice che però la aiuterà ad interpretare meglio chi ci circonda e come esempio ulteriore su "cosa non fare e cosa non essere".

Una considerazione "fuori tutto": se per aiutare il Rwanda si deve vivere con 800 euro al mese, in una stamberga sui binari, senza riscaldamento e pagata in nero... allora forse il Rwanda è qui da noi.

"Dopo una cosa brutta, ne viene una bella".

La tua amica ha già dato con la cosa brutta: verrà il giorno in cui questa esperienza sarà il racconto che la tua amica farà alla sua figlia adolescente per guidarla in un cammino attento nella ricerca delle scelte migliori.

Ciao.
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rhox
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MessaggioInviato: Mer Nov 04, 2015 11:11 am    Oggetto: Rispondi citando

sono sinceramente dispiaciuta verso la tua amica Sly.
purtroppo il genere femminile è generalmente molto crudele verso se stesso, in particolare quando si tratta di queste invidie.
spero che siano casi isolati e derivanti proprio solo da personalità grette.. anche se ho il fortissimo sospetto che sia solo una mia illusione! non parlo1
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QualitiAmo - Stefania
Moderatore


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MessaggioInviato: Mer Nov 04, 2015 11:37 am    Oggetto: Rispondi citando

Ma è sicuro che il problema sia stata proprio la gravidanza?

Mi permetto questo piccolo dubbio perché non conosco la storia né le persone coinvolte e perché mi sembra controproducente per chiunque privarsi di una persona esperta e che ha dato tanto alla causa.
In un progetto del genere credo ci fossero mille possibilità anche per una mamma quindi non riesco davvero a capacitarmi di un simile autolesionismo e mi pare assurdo che derivi da un'associazione di donne che dovrebbero conoscere bene i meccanismi della maternità e non considerarli pericolosi.

Personalmente, l'ho detto tante volte, non ho mai creduto alle donne poco solidali con le loro simili. Tutto dipende dalle persone, non dal genere.
Ci sono donne che non vedono l'ora di usare le persone, esattamente come ci sono uomini che fanno la stessa cosa.

E' vero che, per entrambi i sessi, ci sono meccanismi facilmente riscontrabili in un alcune situazioni ma poi subentra l'intelligenza del singolo e la sua capacità di non ricadere in facili stereotipi o saremmo ancora all'uomo delle caverne che trascina in giro la sua compagna tirandola per la chioma.

Sono ingenua? Forse.
O forse non mi è mai capitato di riconoscere tratti così caratteristici all'interno di un gruppo di persone eterogeneo come il genere femminile (o maschile).
Certo,ho conosciuto donne e uomini che non meritavano nemmeno di far parte del genere umano ma i loro comportamenti non erano dettati dal loro sesso ma dalla testa, dal carattere, dalla cultura, dalle capacità e dalla "pasta" con la quale erano fatte.

Insomma, io credo che la tua amica sia stata discriminata (anche se non so nulla della storia e bisognerebbe sentire la controparte) ma dubito che il problema sia di donne che si contrappongono alle donne. Al massimo possiamo parlare di datori di lavoro tremendamente sciocchi e autolesionisti prima ancora che pericolosi.

Sbaglio?
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Veg-Quality


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MessaggioInviato: Mer Nov 04, 2015 11:41 am    Oggetto: Rispondi citando

Purtroppo non ci vedo nulla di strano, uomini che "eliminano" uomini e donne che "eliminano" donne. Non è una questione di sesso.
Da sempre vige la legge del più forte, altrimenti certe cose non succederebbero.
Come facciano certe persone poi a vivere serene non me lo spiego, sapendo come si comportano, non hanno il dubbio che prima o poi le parti si invertano e siano loro a soccombere a causa del più forte di turno ??
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sly_1982
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MessaggioInviato: Mer Nov 04, 2015 11:56 am    Oggetto: Rispondi citando

Sì, Stefania. Il suo titolo era proprio provocatorio, perchè metteva in risalto l'assurdità di un gesto impensabile per un'associazione gestita da donne, per la tutela delle donne in Rwanda.
In realtà è andata proprio così. Contratto finito con la maternità.

Aggiungo anche alcune cose che mi aveva raccontato e che mi sono rimaste molto impresse:

1) Il suo tipo di lavoro era a stretto contatto con donne emarginate perchè "ragazze madri" o malate di aids, in una terra molto difficile per le donne non sposate. Oltretutto c'era molta diffidenza per il "bianco", l'europeo, perchè dopo molti anni di sfruttamento (se non ricordo male, del Belgio), i "bianchi" erano visti male. Quindi c'è voluto un po' per farsi accettare, e non pochi problemi.

2) Durante il suo soggiorno in Rwanda, lei abitava insieme a queste donne, nelle case che sono più capanne che case, con il pavimento in terra battuta, e senza alcun tipo di comodità. Con il coprifuoco dopo le 8.00 la sera (se non ricordo male l'orario), perchè la sua zona era in mano a dei guerriglieri, e se vedevano le luci accese in casa sparavano all'interno.
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QualitiAmo - Stefania
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MessaggioInviato: Mer Nov 04, 2015 12:28 pm    Oggetto: Rispondi citando

sly_1982 ha scritto:
Contratto finito con la maternità.


Beh allora, se la maternità è davvero la causa e non una scusa per chiudere un rapporto che non funzionava per altri motivi, mi permetto di dire che siamo davanti a un datore di lavoro sciocco perché temo dovrà faticare per trovare in altre persone l'esperienza e la preparazione che sembra avere la tua amica.

Se le cose stanno così, è davvero un peccato che un progetto così meritevole sia gestito da persone che vanno all'estero per fare del bene e non hanno idea di come interagire con esseri umani che vivono sul loro stesso pianerottolo.
Ci si aspetterebbe ben altro spessore. Confused
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Guerra
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MessaggioInviato: Mer Nov 04, 2015 12:35 pm    Oggetto: Rispondi citando

Ogni azione è riconducibile alla decisione di un singolo individuo, quindi di una intelligenza e di una coscienza.
Le dinamiche di gruppo, discusse molte volte con ovvie opinioni diverse, non sono sempre determinanti, anche se personalmente le considero realistiche.
Il dipendente non fa parte del gruppo che prende decisioni, quindi non c'è solidarietà del gruppo maschile o femminile che sia.
L'aggravante della vicenda è palese: donne contro donne e maternità.

La mia domanda è: la tua amica Sly è stata sostituita o solo non riassunta?
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MessaggioInviato: Mer Nov 04, 2015 1:26 pm    Oggetto: Rispondi citando

Guerra ha scritto:

L'aggravante della vicenda è palese: donne contro donne e maternità


Concordo.

La bastardaggine è transgender tuttavia le specificità di questa vicenda hanno un'aggravante di genere.
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sly_1982
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MessaggioInviato: Mer Nov 04, 2015 5:25 pm    Oggetto: Rispondi citando

Guerra ha scritto:
La mia domanda è: la tua amica Sly è stata sostituita o solo non riassunta?


Non ho idea, Guerra.
Quello che so è che è davvero a terra in questo periodo, perchè dava l'anima e il cuore in questo progetto, e si è trovata scaricata.
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Guerra
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MessaggioInviato: Mer Nov 04, 2015 5:35 pm    Oggetto: Rispondi citando

Immagino. Rimane però il lato più vero e più importante per lei di questa vicenda: il bene fatto senza calcoli od interessi.
Sicuramente qualcuna la ricorderà in quella terra; in fin dei conti l'unica cosa che conta, la più importante.
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Slender Man
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MessaggioInviato: Mer Nov 04, 2015 6:45 pm    Oggetto: Rispondi citando

Le donne a scuola sono piu' brave degli uomini.
Le donne sono capaci di fare tante cose insieme e gli uomini no.
Le donne sono piene di iniziativa e gli uomini sono passivi.
Le donne sanno reagire alle avversità e gli uomini si abbattono e si lamentano.
Le donne per natura hanno piu' progettualità.
Le donne se lavorano come dipendenti sono sfruttate.

Quindi pieno di donne giovani imprenditrici, libere professioniste, startuppare. Piu' degli uomini.
Mi sembra logico, oggettivo. E' per questo che succede, con queste premesse è ovvio che sia cosi'.
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MessaggioInviato: Gio Nov 05, 2015 10:30 am    Oggetto: Rispondi citando

Slender Man ha scritto:
Le donne a scuola sono piu' brave degli uomini.

Non più "brave" ma più costanti e continue: se decidono di arrivare alla laurea lo fanno, magari non necessariamente con 110 e lode ma arrivano fino alla fine.

Slender Man ha scritto:
Le donne sono capaci di fare tante cose insieme e gli uomini no.

Vero. Ma la qualità delle "tante cose fatte insieme" normalmente non è la stessa di quelle delle "cose fatte una alla volta" da parte degli uomini. Per onestà intellettuale però bisogna dire che con tante cose fatte insieme, più o meno bene, si va avanti, mentre con una cosa perfetta alla volta invece no.
Esempio: mia moglie è imprecisa nel chiudere o aprire le cose, nel sistemare un tal oggetto nello stesso modo in cui era all'inizio, nel parcheggiare la macchina nel box, etc. mentre io, neanche a dirlo, sono Sua Maestà Precisione (e pignoleria).
Però è grazie al suo multitasking tra colazione lei, colazione figli, lavoro, basket del grande, danza della piccola, spesa, pubbliche relazioni con gli amici, con i suoi genitori, con i miei, date di compleanno e regali di tutti... beh... saremmo persi. Dunque deroghiamo le imprecisioni.

Slender Man ha scritto:
Le donne sono piene di iniziativa e gli uomini sono passivi.

Beh, qualcuno deve pur stare coi piedi per terra...

Slender Man ha scritto:
Le donne sanno reagire alle avversità e gli uomini si abbattono e si lamentano.

Una donna con la febbre ha l'influenza, un uomo con l'influenza è una tragedia (tragicomica).

Slender Man ha scritto:
Le donne per natura hanno piu' progettualità.

Non sanno progettare ma se ti impegni con loro in un progetto non si dimenticano le scadenze e mannaggia pretendono anche che vengano rispettate...

Slender Man ha scritto:
Le donne se lavorano come dipendenti sono sfruttate.

Tendezialmente sì.

Slender Man ha scritto:
Quindi pieno di donne giovani imprenditrici, libere professioniste, startuppare. Piu' degli uomini.
Mi sembra logico, oggettivo. E' per questo che succede, con queste premesse è ovvio che sia cosi'.

Beh no. Credo che per essere imprenditore e startupparo ci vuole anche quel pizzico di incoscenza e spirito di avventura in più che forse, dico forse, potrebbe essere più maschile che femminile.
Qual è dunque la soluzione: l'uomo si lancia nell'imprenditoria e/o nella libera professione e subito si mette al fianco la propria amata che poi vedrà di far quadrare i conti e fare in modo che l'impresa non diventi un flop.
(l'amore è una cosa meravigliosa...)
Cool
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Guerra
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MessaggioInviato: Gio Nov 05, 2015 10:43 am    Oggetto: Rispondi citando

Manco a dirlo sono solo parzialmente d'accordo Cool
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