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sly_1982 Maestro Oogway
Registrato: 24/10/12 08:28 Messaggi: 3556 Residenza: Provincia di Brescia
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Inviato: Lun Giu 03, 2013 8:00 am Oggetto: L'alchimista |
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Tanto tempo fa, in una grotta fra i Monti della Luna Gialla, nelle provincie settentrionali della Cina, viveva un alchimista. Avendo studiato a fondo il mondo minerale e vegetale, di cui era immensamente innamorato, era in grado di sperimentare le più diverse trasformazioni e le più audaci metamorfosi. Era felice poiché si sentiva pienamente realizzato.
Un giorno venne a fargli visita una donna. Portava in braccio il figlioletto morto ed i suoi occhi erano un'unica, ardentissima preghiera. L'alchimista si sentì venir meno. Fece l'unica cosa che gli ispirò il cuore: scoppiò in un pianto talmente sincero e disperato che la donna si sentì tremare l'anima, ritrovandovi quel filo d'amore che pensava spezzato per sempre.
Quel giorno, l'uomo decise che avrebbe abbandonato alambicchi e fornelli per dedicarsi al mondo che sino a quel momento aveva trascurato: il mondo dell'uomo, dei suoi dolori e delle sue speranze.
Ce l'avrebbe fatta? L'alchimista sapeva che, per ottenere qualche risultato, avrebbe dovuto prima di tutto trasformare se stesso; e che questo gli avrebbe richiesto tempo, fatica, sofferenza, senza alcuna certezza di un risultato sicuro.
Pur avanti negli anni, sentì che, se non avesse tentato, non avrebbe realizzato una possibilità fondamentale che la vita gli offriva.
Finalmente fu pronto. Spostandosi di villaggio in villaggio con l'anima dilatata, il cuore puro e il disinteresse più assoluto, si spalancò come un crogiolo ardente per accogliere e trasformare quanto la gente gli volesse deporre in seno.
Ma la sua delusione fu grande: coloro che ricorrevano a lui volevano sì trasformarsi in qualcosa di diverso, ma - tranne rarissime eccezioni - rimanendo se stessi, senza quel travaglio che ogni mutamento comporta.
"Quale stoltezza è stata la mia!", pensava un giorno l'alchimista: "Era molto più facile agire sui metalli che sul cuore dell'uomo! Oggi, che ne è della mia vita? Non sono più un alchimista, e gli uomini rifuggono da me. La mia esistenza è tutta un fallimento."
"Accettalo", gli mormorò una voce che proveniva da un antico tempio diroccato. L'uomo entrò nel tempio. Fra la sterpaglia vide una lapide coperta di polvere ed escrementi di animali. La ripulì e fu in grado di leggerla. Vi era scritto:
"Realizzare tutte le proprie possibilità è il sogno di ogni uomo.
Realizzarne una sola è il massimo cui può giungere.
Non realizzarne nessuna è la sua condizione normale.
Accettare questa condizione è realizzare se stesso."
L'uomo capì d'essere stato oggetto di un'operazione alchemica a lui sconosciuta e ringraziò Colui che l'aveva operata in lui. _________________ "La libertà più grande che ho guadagnato è quella di non preoccuparmi più di cosa accadrà domani, perchè sono felice di ciò che ho fatto oggi." - E.Snowden |
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