Il forum sulla Qualità di QualitiAmo

[QualitiAmo - Stefania]

Chi conosce bene il francese potrà gustarsi direttamente questo articolo che si chiede se la produzione snella rappresenti un problema per i lavoratori che la applicano. Per tutti gli altri c'è la traduzione automatica.
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Stefania - Staff di QualitiAmo

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IL PRIMO LIBRO NATO SULLE PAGINE DI QUALITIAMO



HAI DATO UN'OCCHIATA AL REGOLAMENTO DEL FORUM PRIMA DI SCRIVERE IL TUO MESSAGGIO?

[sly_1982]

La Lean Production è un ottimo strumento per ridurre gli sprechi e migliorare la gestione della programmazione. Però è solo un metodo... Bisogna vedere poi il fine di chi vuole applicarla.

In certe aziende è "dannosa" come lo è la Direzione, perchè porta solo a ridurre il personale come fine a se stesso. Ne sanno qualcosa gli "esuberi" (lasciati a casa e non spostati di reparto/mansione), e chi rimane a "farsi il mazzo" per la disorganizzazione che ci sta dietro a questa "falsa facciata".

Buona giornata a tutti!
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"La libertà più grande che ho guadagnato è quella di non preoccuparmi più di cosa accadrà domani, perchè sono felice di ciò che ho fatto oggi." - E.Snowden

[Paoloruffatti]

Bellisssimo articolo,
da sottoscrivere quasi totalmente.
Mi piace notare che i Francesi hano cominciato male anche loro, ma loro l'anno fatto con almeno dieci anni d'anticipo rispetto ai nostri imprenditori.

Oggi vedo che se c'è da farne un carico a qualcuno, indubbiamente questo è il complesso delle Associoazioni degli industriali, che fanno a gara per proporre agli imprenditori (e di solito cominciano con i loro Presidenti, vice presidenti e/o partecipanti ali loro consigli) gli interventi monstre da parte di società di consulenza (del resto sono loro i trainatori della cultura della provincia!).
Questi consulenti partono con una liturgia da festa del patrono e poi fanno danni all'interno delle aziende a costi altissimi (arrivano in azienda in quattro o cinque come le cavallette e in 15 gg girano l'azienda come un calzino, ma si guardano bene di fare il bene di tutti gli attori (gli stakeholders), ma si limitano a fare dei bei rapporti di taglio costi in qualche settore, con l'obiettivo di fare bella figura (e aggiungere una riga altisonante al loro cursus honorum).

Il danno che fanno è enorme e duplice: oltre che quello economico all'imprenditore, c'è quello di tipo culturale (ben più pesante); cioè il Presidente di una associazione industriali che è rimasto scottato da questo tipo di interventi diventa un trombone dannosissimo per molti degli associati che pensano: -se lo dice lui che è una cavolata, figurati sei io.....!- e per i prossimi 5-10 anni non ne vogliono più sentir parlare!

Per sintetizzare l'articolo (ripeto molto interessante) il messaggio che danno è questo: l'operatore di fronte ad un cambiamento radicale dell'organizzazione, per contribuire alla sua realizzazione deve averne un tornaconto tangibile, antrlimenti ogni progetto di questo tipo MUORE.

Lo slogan che io ho sempre in testa e che vendo agli imprenditori è: "....ma a me cosa me ne viene in tasca?" ... se la risposta del progetto lean è "riduzione degli sprechi e dei tempi di consegna" il progetto fallirà miseramente.
Se invece l'operatore può proporre LUI stesso le misure di miglioramento, vi partecipa, anzi le modifica fino a farle funzionare bene e le applica, allora LUI è il padre di quel bambino! ... e il padre raramente ammazza il figlio!;
anzi se vede, applicandolo, che cammina un po' storto, lo raddrizzerà fino a farlo correre i 100 metri in 9 secondi netti!
statene certi.
ciao

[sly_1982]

Grande Paolo. Sei un mito! Condivido in pieno, ed è per questo che sono molto cinico sulla realtà italiana. Il metodo è buono, ma non mi fido dei tanti "padrieterni" che ci ritroviamo qui in Italia.
Avevano proposto anche a me di cominciare un progetto (a lungo termine) sulla "produzione snella", insieme al team di gestione, ma quando mi hanno detto che "c'è troppa gente che va più di una volta al giorno al bagno o alla macchinetta" allora mi sono rifiutato.

Adesso nell'altra azienda del gruppo stanno cercando di applicare il 6 sigma (io lo chiamo "la nuova moda", "il giocattolo del momento"...) ma non sta funzionando nulla perchè: mancano le persone giuste, gli strumenti giusti, ...ma soprattutto la direzione si interessa al solito modo del "ti do in mano, e tu fammi avere". Aveva ragione il consulente quando ha detto: "nel nostro storico abbiamo avuto una percentuale di fallimento del progetto 6sigma del 10%, e quel 10% è stata SOLO colpa della Direzione".
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[Paoloruffatti]

Ciao Sly, ...non hai mica dimenticato uno zero quando scrivi del consulente che diceva che il 10% erano falimenti?
Scherzo!, .... ma di quello che dicono i consulenti, fai sempre la metà e poi della meta che resta fai ancora la metà : brutta razza i consulenti!.
Io ne conosco tanti ..., uno per lo meno!
ciao
Paolo

[sly_1982]

Ciao Paolo.
Sì, in quel 10% dei progetti falliti a carico della società consulente ci sta il 100% della responsabilità della Direzione. Ossia i progetti sono sempre falliti a causa della Direzione. (La loro percentuale di insuccesso nelle aziende è stata del 10%.)
Secondo me cmq è poco, vista la mentalità che c'è in giro in tante aziende, dove si pensa alla "produzione snella" solo come alla "moda del momento", e viene vista solo per tagliare secondo i propri interessi (lasciando quindi il marcio, i veri problemi, perchè lì ci stanno gli interessi personali della Direzione...)

Sì, hai ragione, i consulenti sono perlopiù una brutta razza, ma credo che i nostri imprenditori si meritino proprio questa gente qui che "ti si attacca addosso" e va avanti senza dare apporti o valore all'azienda, ai prodotti e ai servizi. Ne ho conosciuti pochissimi in gamba, e questi pochissimi non hanno grandissimo successo perchè spesso si sono dovuti scontrare con la dirigenza.

Buona giornata!!!
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