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azienda che distribuisce bevande - 7.5.3 - lotto interno?

 
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Autore Messaggio
qualitysimar
Nuova recluta del forum


Registrato: 18/09/12 08:59
Messaggi: 34

MessaggioInviato: Gio Ott 18, 2012 7:10 pm    Oggetto: azienda che distribuisce bevande - 7.5.3 - lotto interno? Rispondi citando

Ciao carissimi, anche oggi ho bisogno di una mano da parte vostra.
La situazione è la seguente:

tipo azienda: settore distribuzione di bevande
(le comprano dai fornitori e le rivendono a supermercati, discount ecc)

certificazioni in possesso: 9001 da quasi 10 anni - documeno haccp

cosa fanno:
essenzialmente acquistano pedane intere di bevande, le aprono e vendono le singole cassette alla distribuzione organizzata.

il mio quesito:
partendo dal presupposto che ciascuna pedana detiene un numero di lotto ben preciso (dato dal fornitore),
e che loro riescono a risalire - in caso di contestazioni dei clienti -a questo numero di lotto,

è necessario - per rispettare il punto 7.5.3 della 9001 che l'impresa

realizzi e compili per ciascuna pedana (o quello che ne rimane) questo modello:



alla fine tale modello va a creare una "sorta di numero di lotto interno" che il regolamento europeo 178/02 che regola la tracciabilità non chiede..

per approfondimenti io ho trovato questo:

Citazione:
Il Regolamento 178/2002 è lo strumento attraverso il quale il legislatore ha inteso armonizzare e razionalizzare all’interno della Comunità Europea, a difesa della salute pubblica, la gestione delle crisi alimentari stabilendo gli obblighi di tutta la filiera che porta i prodotti “dalla terra alla tavola”. In particolare, per garantire la rintracciabilità degli alimenti e facilitare l’eventuale ritiro e richiamo di quelli a rischio, prescrive che da gennaio 2005 tutti gli operatori devono essere in grado di individuare chi abbia fornito loro un alimento e a chi lo hanno ceduto, attuando specifici sistemi e procedure. Inoltre, chiunque abbia un fondato dubbio sulla conformità o sui requisiti di sicurezza di un alimento, ha la responsabilità e l’obbligo di avviare immediatamente le procedure di ritiro e richiamo, trasmettendo con efficacia e accuratezza tutte le informazioni utili sia all’A.S.L. territoriale che agli anelli a monte e a valle della filiera. Il regolamento, precisando i suoi obiettivi, pone dunque inequivocabili obblighi di risultato, ma lascia la massima libertà individuale nella scelta delle modalità e degli strumenti, prescrivendo solo che siano efficaci ed efficienti. In merito, da diversi mesi, si sta discutendo su quali siano le soluzioni migliori e quelle minime. Chiarito che l’obiettivo è conseguire un livello elevato di tutela della salute pubblica e che il problema è la gestione dell’informazione e la sua trasmissione lungo la filiera, uno dei punti più controversi è se sia necessario o opportuno tracciare il “prodotto e il lotto” oppure sia sufficiente tracciare il “prodotto”. Come è facile immaginare, la differenza non è di poco conto sia in termini di risultati che di difficoltà operative. La questione è ancora aperta. Per questa ragione, soprattutto nella fase di start up, verranno richieste e adottate diverse soluzioni, anche se sono convinto che, in considerazione dell’obiettivo sanitario, alla fine prevarrà su base volontaria la prima opzione.
I problemi non stanno tanto nel registrare le entrate dei prodotti a magazzino, quanto nel gestire le attività di un picking che, soprattutto per le aziende che lavorano con l’Ho.Re.Ca., è molto frazionato, poiché non si consegnano pallet interi, ma singole scatole o frazioni di scatole. Come ho già detto, l’ideale, anche per circoscrivere eventuali azioni di ritiro e richiamo, sarebbe registrare in fase di prelievo tutti i lotti che compongono la consegna al cliente. Questa operazione porta a delle complicazioni per molte realtà ingestibili, soprattutto perché l’informazione relativa al lotto non è posta su tutte le unità di movimentazione (i cartoni), ma sull’unità di consumo – in posizione molto scomoda e, quel che è peggio, in chiaro, così che non è rilevabile dai lettori – oppure sul film che avvolge il bancale – che risulta quindi illeggibile una volta che è stato sballato. Stando così le cose, è evidente che tracciare puntualmente prodotto-lotto-cliente, movimentando le confezioni così come sono arrivate, risulta alquanto complicato. In questa fase, quindi, molti si orienteranno a una gestione più “light” della tracciabilità, associando il prodotto al cliente senza far riferimento al lotto, o facendo associazioni tra prodotto-lotto e giornate in cui è stato venduto, per poi risalire ai clienti attraverso la scansione temporale delle consegne.
Del resto, anche le linee guida uscite di recente non prescrivono, anche se suggeriscono, che la tracciabilità debba essere tenuta per lotto e cliente o per lotto e fornitore. Bisognerebbe immaginare che l’industria, pensando al grossista, ponesse l’etichetta logistica non solo sul bancale, ma anche sul cartone, in modo da leggere contemporaneamente, attraverso il Bar-code, codice del prodotto e lotto. Italgrob, Federazione Italiana dei Grossisti di Bevande, si sta occupando della questione e alcune industrie hanno già accolto questa richiesta.


Vi ringrazio sin da ora per una vostra eventuale risposta.

(ho editato il messaggio togliendo il link e inserendo il testo. Stefania - Staff di QualitiAmo)
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QualitiAmo - Stefania
Moderatore


Registrato: 16/09/07 18:37
Messaggi: 26589

MessaggioInviato: Ven Ott 19, 2012 8:13 am    Oggetto: Rispondi citando

Ciao qualitysimar. Come vedi ho editato il tuo messaggio per togliere il link che rimandava alla presentazione di un software a pagamento, limitandomi a riportare solamente i passaggi dell'intervista che possono farci capire meglio l'argomento (così evitiamo la pubblicità) Smile
_________________
Stefania - Staff di QualitiAmo

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qualitysimar
Nuova recluta del forum


Registrato: 18/09/12 08:59
Messaggi: 34

MessaggioInviato: Ven Ott 19, 2012 9:26 am    Oggetto: ok Rispondi citando

hai fatto bene volevo solo esplicitare meglio l'argomento.
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dario
Enigmatico sorridente


Registrato: 27/11/07 16:30
Messaggi: 3701

MessaggioInviato: Lun Ott 22, 2012 2:16 pm    Oggetto: Rispondi citando

Io collegherei il tutto alle basi:
analisi rischi e identificazione / rintracciabilità.

L'analisi dei rischi ti dirà se hai possibilità anche remote di causare un danno.
Se sì, contromisure....
Per identificazione e tracciabilità, se segui quanto ha pubblicato il nostro infallibile staff:
http://www.qualitiamo.com/set%20normativo/iso%209001/7%205%203.html
hai tutto in pugno.
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