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Chemistry Nuova recluta del forum
Registrato: 04/02/08 11:00 Messaggi: 16
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Inviato: Lun Feb 04, 2008 11:34 am Oggetto: Punto 7.6 azienda chimica |
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Secondo voi il punto 7 6 della 9001 (Tenuta sotto controllo dei dispositivi di monitoraggio e misurazione) è applicabile in un'azienda chimica molto piccola che, per lo più, commercializza prodotti con una ridottissima attività relativa al loro mescolamento e diluizione? L'unico controllo che applichiamo è quello visivo. |
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Simo Forumista di Alta Qualità
Registrato: 22/10/07 09:55 Messaggi: 601
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Inviato: Lun Feb 04, 2008 12:04 pm Oggetto: |
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Se non usate strumenti adibiti al controllo potete fare a meno di applicare i requisiti legati al punto 7.6. Solo una domanda: quando mescolate i vostri prodotti, come fate ad essere sicuri che vadano bene? |
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dario Enigmatico sorridente
Registrato: 27/11/07 16:30 Messaggi: 3701
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Inviato: Lun Feb 04, 2008 12:22 pm Oggetto: |
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Paolo, almeno qualche termometro, bilancia un po' precisa, rilevatore di sostanze, flussometro, barometro ecc. lo userete, oppure no?
Se si ecco, si tratta di alcuni esempi di cosa devi assicurarti che misurate in modo corretto.
Come misuri la diluizione? Le misurazioni volumetriche sono da tenere sotto controllo.
ciao |
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Chemistry Nuova recluta del forum
Registrato: 04/02/08 11:00 Messaggi: 16
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Inviato: Lun Feb 04, 2008 3:22 pm Oggetto: |
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Sì, hai ragione. Ma noi siamo proprio una piccola aziendina che si occupa di colori ad acqua. Sono i nostri colometristi che mischiano e diluiscono ma vanno ad occhio con un pantone davanti... |
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dario Enigmatico sorridente
Registrato: 27/11/07 16:30 Messaggi: 3701
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Inviato: Lun Feb 04, 2008 4:30 pm Oggetto: |
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Capito, Chemistry
in questo caso io se mi presento con il cappello di certificatore ti chiedo l'evidenza (lo so posso risultare esigente, ma non lo sono!) che voi "tarate" periodicamente gli strumenti di misura, in questo caso i tuoi artisti, si, perché artisti sono! Signifca in pratica sviluppare un procedimento che certifichi (documentandolo), che tu periodicamente (io lo farei ogni semestre) valuti e misuri con un test di confronto pianificato e sufficientemente neutro, i tuoi colorimetri.
I sensi umani sono molto sensibili e precisissimi, ma vanno pur tarati. Fattibile, credimi!
Naturalmente il certificatore dovrà essere più arguto di un paletto del recinto dell'azienda...
smuovilo prima, chiedigli consiglio sulla tua procedura, se non hai i soldi per comprare un colorimetro (Minolta-Konica ne ha in catalogo, oppure altri magari meno professionali)...
ciao |
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Studio Delta Forumista di Qualità
Registrato: 22/10/07 15:31 Messaggi: 319
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Inviato: Lun Feb 04, 2008 6:11 pm Oggetto: |
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Appoggio in pieno Dario. La sensibilità artistica per chi parla il linguaggio della norma vale meno di zero. Ci vogliono test di confronto o strumenti appositi. |
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Chemistry Nuova recluta del forum
Registrato: 04/02/08 11:00 Messaggi: 16
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Inviato: Mar Feb 05, 2008 3:23 pm Oggetto: |
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Scusate ma, escludendo l'acquisto di uno strumento, come posso "tarare" gli operatori che si occupano di realizzare i pantoni? |
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dario Enigmatico sorridente
Registrato: 27/11/07 16:30 Messaggi: 3701
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Inviato: Mar Feb 05, 2008 7:52 pm Oggetto: |
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allora... andiamo di creatività (non sono del settore e l'unico riferimento che ho è il mio geniale pittore che avevo quando dovevo far girare la produzione di impianti di raffreddamento dei fluidi per l'oleoinamica anni fa)
Lui lavorava con dei test di paragone e si allenava a riconoscere i colori della RAL... e ci azzeccava sempre. Era un ottimo colorimetro il tipo
Se vuoi sviluppare una procedura per i tuoi "colorimetri umani" devi prevedere una taratura e una calibrazione periodica che vai a misurare.
Per esempio delle sedute di formazione continua (ti serve anche per la pianificazione ed esecuzione della formazione continua se adeguaamente documentato) dove vai a misurare la loro destrezza nel riconoscimento attivo delle tonalità di colore. Come scrivevo prima però investici tempo se il certificatore te lo accetta. Se lo coinvolgi e gli chiedi consiglio stai certo che se sei abile a fargli suggerire quello che vuoi (sorprendilo con la tua competenza) vedi che poi te lo difende fino in fondo... che c'è di meglio di difendere le proprie idee?
dalla serie "bastardini dentro, ma non troppo" |
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vincenzominelli Apprendista forumista
Registrato: 27/10/07 02:53 Messaggi: 51
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Inviato: Dom Feb 10, 2008 8:25 pm Oggetto: |
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No... ragazzi non ci siamo... e dal mio modesto punto di vista vi spiego il perchè...
Vengo dalmondo della Carta e della Stampa (la città di Fabriano vi dice nulla????) .
Ebbene... è scientificamente provato che la sensazione del colore (dovuto da elementi di colorimetria tristimolo e altre cose che vi annoierebbero a morte) sono influenzate dalla nostra personale percezione visiva... ovvero noi tutti abbiamo una percezione diversa di un colore e di una sfumatura... :?
E un'approccio psicologico... come spesso i nostri Sistemi Qualità. Avremo sempre qualche consulente (o peggio qualche Direttore di stabilimento) che giurerà sulla testa dei propri figli che ogni processo si governa da solo...
Ora non dico il laboratorio dell Nasa... ma quello che il buon senso suggerisce... e non chiedo di piu.... e quello che i clienti chiedono....un minimo di sicurezza su quello che comprano... _________________ Vincenzo Minelli |
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dario Enigmatico sorridente
Registrato: 27/11/07 16:30 Messaggi: 3701
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Inviato: Lun Feb 11, 2008 9:16 am Oggetto: |
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Vince, hai pienamente ragione, ma...
Sìi, si nota che sei scientifico, tecnico, preciso.
Nella qualità, anche quella più tecnica però non si risolve sempre tutto con la tecnologia.
Sostengo sempre che se il nostro caro collega chemistry riesce a "tarare" bene i suoi bravi colorimetri umani, la componente "psicologica", "emotiva", umana, ambientale ecc. pora a risultati probabilente quasi altrettanto buoni rispetto ad una magari mal eseguita registrazione con il miglior colorimetro da laboratorio.
Gli uomini sono il motore dell'azienda e i veri attori della qualità!
Un paio di esempi?
come misuriamo, se non con "sensibilità", "psicologia", "umanità" nei settori no profit tipo in laboratori di reintegro di andicappati, di antenne per il recupero di tossicodipendenti, in case per anziani, nel sociale in generale?
Come misuriamo nella scuola? ...
Sopratutto lì, dove gli aspetti sono molto intangibili, il cliente chiede, anzi, esige, un minimo di sicurezza su quello che compra, o no?
Noi ingegneri siamo troppo rigidi e craponi nel pensare che solo un aggeggio elettronico con un supersoftware ci da certezze...
Molte volte la qualità la facciamo con cose semplici, non necessariamente ipertecnologiche, raggiungendo risultati eccellenti, soddisfando tutti i requisiti, fornendo ottimi prodotti e sopratutto soddisfando il cliente.
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Chemistry Nuova recluta del forum
Registrato: 04/02/08 11:00 Messaggi: 16
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Inviato: Lun Feb 11, 2008 10:16 am Oggetto: |
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Ragazzi, visto che siete così gentili, ne approfitto ancora un attimo. Secondo voi potrei tarare i miei tecnici per confronto uno con l'altro? Se, facendo dei test, mi danno tutti risultati simili dovrei stare tranquillo, no? |
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pingo Amico/a di QualitiAmo
Registrato: 26/09/07 08:07 Messaggi: 221
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Inviato: Lun Feb 11, 2008 10:31 am Oggetto: |
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Io non ho ancora capito cosa devi fare, sai? Praticamente i tuoi uomini mescolano o diluiscono colori fino ad ottenere dei pantoni, giusto? A questo punto mi sembra evidente che basterà confrontare il prodotto ottenuto con il pantone di riferimento, se sono d'accordo in due è fatta! Se è quello che ci stai chiedendo... |
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Hospital Nuova recluta del forum
Registrato: 19/12/07 11:55 Messaggi: 34
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Inviato: Lun Feb 11, 2008 12:34 pm Oggetto: |
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E se hanno lo stesso difetto di vista? Uhm..no, no...appoggio Vincenzo! |
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dario Enigmatico sorridente
Registrato: 27/11/07 16:30 Messaggi: 3701
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Inviato: Lun Feb 11, 2008 1:38 pm Oggetto: |
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vedo che i giudizi divergono...
forse è bene se il nostro chimico ci da latre info, tipo: dove sono applicate le vernici o i colori, tipo se il settore è sensibile o meno ecc.
Se le vernici servono a dipingere case di abitazione sarà bello avere un sistema per certificare il colore, ma sanno tutti che dopo pochi mesi al sole, il colore progettato si modifica, varia... e tutto servirebbe a ben poco se non a garantire che in caso di contenzioso vinci una piccola battaglia , ma non la guerra eheh)..
Se vuoi tagliare la testa al toro, spendi 395 Euri e comprati per esempio un colorimetro tipo PCE-RGB2 che almeno ti da una semplice e poco costosa soluzione.
Se invece l'azienda rifornisce la FIAT, oppure mischia colori per l'industria grafica, meglio un buon colorimetro di alto livello.
Considera che se trovi un certificatore cocciuto, lo accontenti (formalmente) con i 395 Euri...
Se incontri me invece, eheh, ne nasce una bella discussione con i due tuoi bravi collaboratori e se formalmente la tua procedura umana ha senso e funziona, loro (i miscelatori di colore, ne escono alla grande, tu pure, ma l'azienda dovrebbe loro un aumento di stipendio eheh... |
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Chemistry Nuova recluta del forum
Registrato: 04/02/08 11:00 Messaggi: 16
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Inviato: Lun Feb 11, 2008 4:24 pm Oggetto: |
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Dunque, si tratta di colori ad acqua non a solvente, quindi innocui. I campi d'applicazione possono esere molteplici.
L'acquisto del colorimetro è fuori discussione, purtroppo, i primi a non volerlo sono proprio i ragazzi del laboratorio
Comunque mi sono consultato con loro e l'idea di una taratura per confronto non è così assurda dato che sembra che funzioni in parecchie realtà come la nostra.
Che dite? |
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