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laura.307 Nuova recluta del forum
Registrato: 03/04/12 16:29 Messaggi: 8
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Inviato: Mar Apr 17, 2012 12:12 pm Oggetto: |
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Come prima cosa ho pensato di analizzare tutte le richieste di modifica per verificare la provenienza interna e suddividerle per cluster:
1 fase di progettazione
2 durante verifica dell'ufficio tecnico
3 fase di industrializzazione
4 fase di produzione
5 fase di collaudo e verifica
6 dal cliente finale
in modo tale da avere più chiaro il contesto di partenza. Successivamente per ogni cluster dovrò analizzare i costi, mi servirà un aiuto per capire quali sono i costi nascosti.
Per quanto riguarda la procedura che utilizzano ho capito meglio come funziona: parte la richieta da un'ente aziedale, la qualità emette la richiesta di non conformità, l'ufficio tecnico l'analizza(in modo un pò superficiale) e da una priorità, viene eseguita la modifica e successivamente vengono modificati i codici che possono essere di tre tipi:
A) cambia il codice e la matricola di introduzione( questa corrisponde al numero della prima macchina prodotta);
B) cambia il codice ma non la matricola di introduzione;
C) modifiche per revisione di cui non cambia il codice.
Inoltre una volta a settimana c'è una riunione dove si comunicano le nuove modifiche, in modo che Acquisti possa emettere le date di validità (se è possibile utilizzano senza modifiche i pezzi a magazzino altrimenti li modificano). In realtà non so se la procedura viene proprio seguita alla lettera. Vi aggiornerò passo per passo del lavoro che porto avanti, ci metto un pò di tempo, ma essendo per me un contesto del tutto nuovo, faccio ancora fatica a comprendere tutte le dinamiche. |
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Fagus Forumista di Alta Qualità
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Registrato: 17/05/11 13:04 Messaggi: 767
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Inviato: Sab Apr 21, 2012 8:03 pm Oggetto: |
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laura.307 ha scritto: |
l'uffico tecnico utilizza un metodo in cui sono previste 3 tipi di priorità per l'applicazione delle modifica, ma in realtà tutte vengono gestite con urgenza di tipo 1 ovvero la più imminente. |
Laura quando avrai del tempo cerca di lavorare anche su questo aspetto, le modifiche non possono avere tutte la stessa urgenza. _________________ Agostino |
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laura.307 Nuova recluta del forum
Registrato: 03/04/12 16:29 Messaggi: 8
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Inviato: Lun Mag 21, 2012 9:07 am Oggetto: |
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Ho finito di analizzare tutte le modifiche in base alla provenienza:
1) RNC che sono le uniche tracciate e rappresentano il 5% del totale,
2) produzione,
3) industrializzazione,
4) interne all'ufficio tecnico,
5) acquisti,
6) clienti (contattano direttamente l'ufficio tecnico)
Sono circa 2000 e di queste un 10% prevede una rottamazione dei pezzi o una modifica dei pezzi in magazzino. La priorità è di tipo 1 per il 95%, di tipo 2 per il 5% e di tipo 3 nulla. Per quanto riguarda i costi ho delle serie difficoltà a rintracciare i dati, infatti ho soltanto quelli inerenti alla rottamazione (provenienti dalla pianificazione), ma sono un 5% del totale. Vorrei chiedervi un consiglio per poter calcolare i costi, considerando le diverse provenienze. Grazie. |
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Paoloruffatti Yoda
Registrato: 26/07/08 11:05 Messaggi: 4071
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Inviato: Lun Mag 21, 2012 10:52 am Oggetto: |
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Ciao Laura 307,
ho avuto una lunga esperienza in due aziende che fanno lo stesso lavoro e prodotti della tua.
Direi che tu seguissi alla lettera la procedura di gestione che ti consiglia 2p è la meglio strutturata
Direi anche che Fagus ha messo il dito nella piaga giusta: .... ma ..... visto che c'è un servizio di pianificazione, non può mica prendersi la responsabilità di decidere quali sono le priorità? : sarebbe il suo più importante mestiere!!!
Tu giustamente chiedi aiuto per valutare i costi delle singole cause: hai ragione anche tu.
Allora: la prima cosa da fare è attribuire (in percentuale) a ciascun decisore della modifica la responsabilità di proporla.
Per dirti che l'assassino è il maggiordomo (e rovinarti subito il film) direi di andare a vedere quante sono le modifiche proposte dall'Ufficio Tecnico: il numero spaventoso che mi dici (2000) mi fa pensare che l'assassino del prodotto sia solo chi lo produce .. poi troverai anche qualche complice....!
Poi ci sarà la produzione , stanca di dover piangere ogni volta per le difficoltà di produzione, di assiemaggio, (e per traslato di accessibilità per la manutenzione).
Se attualmente questi numeri non sono tracciati, fai una rilevazione (basta un mese, non metterti a fare una rilevazione fissa per tutta la vita, per carità!)
Il numero delle modifiche/anno, poi, mi dice che la funzione tempi e metodi non esiste (o esiste male!)... vedrai che il numero di quelle proposte da loro è basso.
Comunque, per valorizzare i costi ti conviene definire , con l'aiuto di chi ti potrebbe dare una mano (es. il sopra citato Tempi e Metodi: che almeno si renda davvero utile!!), dei tempi standard, del tipo:
Ad esempio: lo studio del problema costa mediamente 1/2 ora di ufficio tecnico (UT)+ 1/2 ora per ciascun altro ente interessato/coinvolto.
Lo studio e l'accordo sulla soluzione presa costa 1 ora per ogni attore interessato, ... ecc ecc. (non metterti in mente di fare rilevazioni!)
La comunicazione ai vertici per l'OK e/o al cliente (se reclamo) costa x ore
I costi/risparmi fisici e cioè i costi/risparmi dei materiali e di lavorazione sono definiti bene dal Tempi e Metodi assieme al responsabile della gestione della distinta base.
Poi dovrai fare della filosofia (visto che il commerciale di solito vive su di un altro pianeta!) per valutare i costi nascosti e mediamente più grandi di almeno un ordine di grandezza dei costi primi tecnico / operativi (quelli che ti ho detto sopra); parlo cioè della valutazione della perdita di un cliente e/o peggio i costi della perdita di una fetta di mercato, se il difetto è riscontrato da più di un cliente!
Per adesso basta, (perchè ora devo scappare) ma vedrai che ce ne sono ben altri, come i costi di gestione interna dei materiali, che possono anche questi essere calcolati a standard. Più avanti li dettaglieremo se vuoi.
ciao |
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Slender Man M.A.S.P.
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Registrato: 20/04/12 14:28 Messaggi: 3222
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Inviato: Mar Mag 22, 2012 9:42 am Oggetto: |
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proposta al volo
(scusate, ma sono di passaggio)
non so come funziona il tuo servizio tecnico, ma io prenderei il centro di costo su cui piu' impattano le modifiche in termini di "carico di lavoro" - il sig. Pareto ci insegna che non sono tutti uguali.
poi in un mare di soldi come quello discuterei con il responsabile di quel settore se è possibile:
1) assegnare a OGNI modifica un numerino di commessa intrna
2) tracciare le ore che le persone dedicano a ogni commessa
per tre mesi, TUTTI devono rassegnare le ore come nelle vecchie filande: oggi ho lavorato 3 ore per la commessa 23, 5 ore per la commessa 34...
alla fine raccogli i dati e consolidi, avrai ore/uomo (tutte uguali o gestite per fasce di costo, non tutti gli uomini "costano" uguali, e non tutte le postazioni ammortizzano le stesse cose, uno avrà 3 biro, l'altro una workstation CAD...) per ogni commessa
preparati allo spavento. saprai quanto ogni modifica è costata all'azienda SOLO in quel centro di costo.
chiaro che se lo fai in piu' centri affini l'informazione, ma di solito quando la direzione vede i numeri che escono dal primo loop scatena l'inferno.... e si fa a tappeto ovunque ![Very Happy](images/smiles/icon_lol.gif) _________________ "It's my way, or the highway." (James Dalton, Esq.)
"Manly hearts to guard the fair" (Job Description) |
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dario Enigmatico sorridente
Registrato: 27/11/07 16:30 Messaggi: 3701
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Inviato: Mar Mag 29, 2012 8:47 am Oggetto: |
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Mi sono riletto i contributi degli amici e credo che per l'obiettivo che Laura si è messa (analisi costi) la strada sia buona.
Non perderei però di vista un obiettivo per me prioritario e strategico: andare a capire (Paolo accenna) chi è il killer, chi causa il disastro.
Credo siano più concause, ma meglio riuscire a identificarle presto!
PDM? Configurazione? Mancanza di un buon processo di progettazione? Scollamento totale o parziale tra commerciale (chi sta sul campo con l'agricoltore) e l'UT? ... |
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