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Migliorare l'atteggiamento al lavoro
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Autore Messaggio
KK
King of Kuality


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MessaggioInviato: Ven Lug 02, 2010 8:19 am    Oggetto: Migliorare l'atteggiamento al lavoro Rispondi citando

Uno dei miei difetti più grossi è il carattere.
Purtroppo fatico nel tempo a sopportare chi abusa del suo potere (e il mondo del lavoro ne è pieno) e tendo a reagire sempre peggio di fronte a situazioni di vessazione.

Siccome già ora, nel mio lavoro, sono arrivato a sopportare poco il mio capo, non vorrei compromettere qualcosa con un atteggiamento sempre meno disposto a sopportare.

Cosa posso fare?

Secondo voi ci sono dei libri o dei metodi che mi possono aiutare a migliorare questo aspetto?
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QualitiAmo - Stefania
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MessaggioInviato: Ven Lug 02, 2010 8:36 am    Oggetto: Rispondi citando

Beh, rispondere a tono a chi cerca di abusare del proprio potere non è un indice di cattivo carattere secondo me ma semplicemente la risposta giusta da dare a chi pensa di poter fare tutto solo perché siede più in alto di te.

Credo che la strada giusta da seguire in ambito professionale sia quella di fare sempre del proprio meglio in modo da non poter mai essere criticati o ripresi per qualche mancanza.
Se si è affidabili, precisi, bravi nel proprio lavoro, onesti e dotati di intelligenza e carattere difficilmente si verrà messi da parte solo perché si è risposto a tono (ma sempre con educazione e rispetto) a chi stava cercando di imporsi in maniera sbagliata.

Conosco molte persone in gamba che non sono certo i tipi che tacciono davanti alle cose sbagliate e non hanno mai avuto grossi problemi nel mettere i puntini sulle "i" quando è stato necessario farlo.

Certo, se non si è più che certi di essere inattaccabili dal punto di vista professionale, è meglio lasciar perdere perché le vendette sono in agguato e trovano terreno fertile. Ogni volta che ho sentito raccontare un'ingiustizia ho sempre suggerito come muoversi ma nel 99% delle volte mi è stato risposto: "ma no, lascio perdere altrimenti lui va a dire che...". Ecco, in questo caso sono d'accordo: meglio lasciar perdere ma in tutti gli altri casi no.
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Stefania - Staff di QualitiAmo

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KK
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MessaggioInviato: Ven Lug 02, 2010 9:06 am    Oggetto: Rispondi citando

No no Stefania, qui non si tratta di professionalità sul lavoro, ma semplicemente capacità di sopportare atteggiamenti vessatori gratuiti, pre il semplce sfoggio di potere.

Vivo da due anni una situazione strana nella quale ho il direttore commerciale che chiede il mio supporto per risolvere problemi di qualità coi clienti, il resp operations che mi affida il dialogo diretto coi fornitori sulle difettosità di fornitura, il direttore che mi fa gestire la riunione di qualità mensile e il mio capo che mi chiede di prendergli i fogli dalla stampante e mi disturba ogni quarto d'ora solo per il gusto di farlo.

Io reagisco a volte male e mi rendo conto che a volte rischio anche...
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QualitiAmo - Stefania
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MessaggioInviato: Ven Lug 02, 2010 9:18 am    Oggetto: Rispondi citando

Sì, ho capito. Proprio per questo non giudico negativo il tuo atteggiamento ma semplicemente un modo per difendersi da una persona che non rispetta il lavoro degli altri.

Credi che a me non abbiano mai chiesto, soprattutto i primi tempi, di fare gentilmente qualche fotocopia o di portare il caffé? Sono una donna, ci sono imbecilli che considerano naturale che in una sala riunioni con 10 uomini e una donna il caffé lo debba fare proprio la donna (sempre).

La prima volta non c'è problema, ci mancherebbe, è giusto essere gentili con tutti e offrire una seconda possibilità per vedere se chi ti ha chiesto una certa mansione l'ha fatto con il desiderio di umiliarti (o di far pesare il potere che ha) o per semplice leggerezza.
La seconda, però, si risponde con la battuta giusta detta col sorriso sulle labbra (solitamente basta, soprattutto se detta davanti alle persone giuste) e la terza si inizia a difendersi perché a tutto c'è un limite.

Non sei stato assunto per fare il valletto ma per occuparti di Qualità. A mali estremi, estremi rimedi: quando il tuo capo ti chiederà di ritirare i fogli dalla stampante prova a rispondere sorridendo "sì, vado. Appena avrò finito di fare tutte le cose inutili che sto facendo mi dedicherò a questo importante incarico. Spero di esserne all'altezza" (vale solo con persone dotate di senso dell'umorismo, altrimenti diventa pericoloso).

Nel caso, invece, di capo non dotato di umorismo, portagli i fogli tutti mescolati, falli cadere, macchiali con il caffé, starnutiscigli sopra vistosamente e poi, naturalmente, scusati. Wink
Questo di solito funziona anche con i più imbecilli...

Quello che dicevo prima è solo che per fare tutto questo devi essere certo che il simpatico personaggio non ti possa attaccare su altri fronti, quindi devi essere sicuro di non avere scheletri nell'armadio. Tutto qua. Il gioco è pure divertente se ti ci metti con impegno.
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MessaggioInviato: Ven Lug 02, 2010 9:53 am    Oggetto: Rispondi citando

QualitiAmo ha scritto:
Non sei stato assunto per fare il valletto ma per occuparti di Qualità.


Non si sprecano le volte che ho fatto notare questa cosa con qualsiasi sistema: battute sul fatto che la mia job title è segretario, discussione diretta nel suo ufficio, osservazione seria con il capo del mio capo che capisce ma può fare poco o nulla...

Lo sanno tutti ma va bene così lo stesso!


QualitiAmo ha scritto:
(vale solo con persone dotate di senso dell'umorismo, altrimenti diventa pericoloso).


A detta di tutti i colleghi e di tutti i suoi collaboratori, è la persona dotata di meno senso dell'umorismo dell'universo: borioso, tronfio e permaloso a livelli altissimi!


QualitiAmo ha scritto:
Nel caso, invece, di capo non dotato di umorismo, portagli i fogli tutti mescolati, falli cadere, macchiali con il caffé, starnutiscigli sopra vistosamente e poi, naturalmente, scusati. Wink
Questo di solito funziona anche con i più imbecilli...


Il problema che ho è proprio questo: riuscire a reagire in questa maniera positiva.
Al momento invece come ho un incontro ravvicinato mi sale la pressione e divento nervoso... è più forte di me.
Quindi, prima di provare il metodo della risposta, devo lavorare su me stesso in qualche modo e vorrei capire come.
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MessaggioInviato: Ven Lug 02, 2010 9:57 am    Oggetto: Rispondi citando

La cosa che mi sta facendo ribollire il sangue in questo periodo è questa

Lui ha un ufficio tutto suo e la mia scrivania è posizionata in perpendicolare proprio davanti alla sua uscita, deve quindi passarmi a fianco per uscire dall'ufficio.
Tra la mia scrivania e la sua porta ci sono comunque oltre un paio di metri, quindi non è certo angusto.

Bene, ogni volta che esce dall'ufficio, fa il giro largo e succede questo: prende volutamente dentro l'angolo esterno della mia scrivania facendomi tremare lo schermo, picchia una manata sonora sulla mia scrivania, mi schiocca le dita davanti agli occhi.
Quando gliel'ho fatto notare, lui mi ha risposto che gli piace farlo e che in fondo non mi rovina la vita e quindi non devo avere queste reazioni.

Però vi garantisco che sopportare, alla lunga non è facile.
C'è chi m'ha suggerito di incollare delle puntine da disegno sull'angolo, così si apre un tendine della gamba... ma forse è un pochino eccessivo!! Twisted Evil
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MessaggioInviato: Ven Lug 02, 2010 10:07 am    Oggetto: Rispondi citando

Stefano, secondo il mio parere, devi prendere le cose meno sul serio e tu stesso devi prenderti meno sul serio (scusa il gioco di parole!).
Per poter contrastare efficacemente questi giochi di potere, che ci sono dappertutto, anch'io potrei raccontarti decine di episodi, bisogna avere faccia tosta e ironia/sarcasmo. Gli esempi che ti ha portato Stefania sono lo specchio di come andrebbero affrontati certi atteggiamenti, perché se tu te la prendi/ti arrabbi quando ti viene chiesto qualcosa che non ti compete, chi ti chiede di farlo trovarà più gusto a chiedertelo la seconda volta, perché anche se ti arrabbi a morte, poi lo fai.
Quando salì al ruolo di responsabile della qualità, da semplice assistente/addetto operativo qual'ero, quegli squali dei miei colleghi tentarono in tutti i modi di affibiarmi incarichi che non mi competevano, o peggio, a screditarmi di fronte alla direzione. All'inizio ci stavo male, poi presi a comportarmi esattamente come loro si comportavano con me, senza nascondere tanta ironia nel mio tono di voce, per far pesare che li stavo canzonando. In più, ho preso a fare battute con gli stessi, per cercare di fargli capire quanto fossero ridicoli. Con qualcuno ci sono riuscito, con qualche altro ho cercato da allora di evitare contatti che non fossero strettamente legati a quei 5 minuti che dovevo collaborare con loro.
Naturalmente devi stare sempre in regola per agire così, e non essere attaccabile, perché ti posso assicurare che non c'è soddisfazione più grande di rispondere per le rime sapendo che la tua posizione non può essere messa in discussione.
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QualitiAmo - Stefania
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MessaggioInviato: Ven Lug 02, 2010 10:28 am    Oggetto: Rispondi citando

Stefano ha scritto:
Bene, ogni volta che esce dall'ufficio, fa il giro largo e succede questo: prende volutamente dentro l'angolo esterno della mia scrivania facendomi tremare lo schermo, picchia una manata sonora sulla mia scrivania, mi schiocca le dita davanti agli occhi.
Quando gliel'ho fatto notare, lui mi ha risposto che gli piace farlo e che in fondo non mi rovina la vita e quindi non devo avere queste reazioni.


Ma questo è tutto scemo! paura1 Se le cose stanno così, oltre a seguire i consigli di mascalzone (prendersela meno e riuscire a trasformare la rabbia in sarcasmo) ripagalo con la stessa moneta: mostrati maldestro, tamponagli la scrivania anche tu, entra con un bicchiere d'acqua e fallo cadere sul foglio su cui sta lavorando...insomma non puoi continuare così. Credo che davanti a danni evidenti anche lui si accorgerà che il giochetto non gli conviene più. Se dovesse dire qualcosa, inoltre, potrai rispondergli che sei stato solo un po' maldestro e che, in fondo, pure lui lo è.

Certo hai ragione quando dici che devi lavorare sul carattere perché se ti arrabbi invece di prenderlo in giro fai solo il suo gioco e certi omuncoli vivono di queste cose perché non hanno altro.
Reagisci, Stefano, non ti far mettere sotto ma non arrabbiarti perché di stomaco ne hai uno solo e non vale proprio la pena rovinarselo per gli imbecilli che calpestano questa terra.
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MessaggioInviato: Ven Lug 02, 2010 10:46 am    Oggetto: Rispondi citando

Stefano ha scritto:
La cosa che mi sta facendo ribollire il sangue in questo periodo è questa

Lui ha un ufficio tutto suo e la mia scrivania è posizionata in perpendicolare proprio davanti alla sua uscita, deve quindi passarmi a fianco per uscire dall'ufficio.
Tra la mia scrivania e la sua porta ci sono comunque oltre un paio di metri, quindi non è certo angusto.

Bene, ogni volta che esce dall'ufficio, fa il giro largo e succede questo: prende volutamente dentro l'angolo esterno della mia scrivania facendomi tremare lo schermo, picchia una manata sonora sulla mia scrivania, mi schiocca le dita davanti agli occhi.
Quando gliel'ho fatto notare, lui mi ha risposto che gli piace farlo e che in fondo non mi rovina la vita e quindi non devo avere queste reazioni.

Però vi garantisco che sopportare, alla lunga non è facile.
C'è chi m'ha suggerito di incollare delle puntine da disegno sull'angolo, così si apre un tendine della gamba... ma forse è un pochino eccessivo!! Twisted Evil

Questo è mobbing.
Il capo dei capi lo sa?
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MessaggioInviato: Ven Lug 02, 2010 10:47 am    Oggetto: Rispondi citando

Ah, scusa! Tu chiedevi come fare a cambiare atteggiamento per imparare a non arrabbiarti ma a incanalare questa energia positivamente.

Non so consigliarti metodi ma tempo fa mi avevano detto che c'è un libro sull'argomento che è piuttosto ben fatto (io, però, non l'ho mai letto quindi potrebbe essere una stupidata assoluta). E' "Il metodo antistronzi" di Robert I. Sutton. Magari dagli un'occhiata in libreria e vedi se è il caso di acquistarlo o meno.

Come film, invece, ti consiglio "Mi piace lavorare": il tema è il mobbing e il percorso che segue la protagonista può aiutare a individuare meglio i meccanismi che creano certe situazioni che poi vanno a incancrenirsi.
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MessaggioInviato: Ven Lug 02, 2010 11:29 am    Oggetto: Rispondi citando

Portello ha scritto:
Questo è mobbing.
Il capo dei capi lo sa?


Sicuramente no, ma lo sa il suo capo, che invece è una persona di buon senso, ma che purtroppo non ha grosse possibilità di fare cambiamenti, almeno nell'immediato.

Però potrei usare questo argomento la prossima volta che lo fa.... Rolling Eyes



QualitiAmo ha scritto:
Ah, scusa! Tu chiedevi come fare a cambiare atteggiamento per imparare a non arrabbiarti ma a incanalare questa energia positivamente.



Esattamente!


QualitiAmo ha scritto:
Non so consigliarti metodi ma tempo fa mi avevano detto che c'è un libro sull'argomento che è piuttosto ben fatto (io, però, non l'ho mai letto quindi potrebbe essere una stupidata assoluta). E' "Il metodo antistronzi" di Robert I. Sutton. Magari dagli un'occhiata in libreria e vedi se è il caso di acquistarlo o meno.


Proverò... potrebbe tornarmi utile!
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MessaggioInviato: Ven Lug 02, 2010 11:42 am    Oggetto: Rispondi citando

Rileggendo l'esempio che vi ho fatto sembra che faccia tutte e tre le cose insieme, invece ne fa una sola alla volta..... almeno questo!
Wink
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MessaggioInviato: Ven Lug 02, 2010 11:48 am    Oggetto: Rispondi citando

scusatemi ma dissento da tutti i tipi di rappresaglia.

Stefano penso sappia che non lo sto attaccando, ma cerco di paragli da amico (stronzo magari ma amico)

1) le rappresaglie, tipo far cadere i fogli etc, sono controproducenti: inaspriscono i rapporti e possono essere usate come discredito verso i superiori. Questi ultimi sono infatti tenuti ad assicurare il sostegno verso il tuo capo piuttosto che cercare le ragioni del tuo atteggiamento

2) La professionalità paga o almeno mitiga. Essere professionali in qualsiasi mansione è l'unico difesa. Se in una riunione il tuo capo vede che sei apprezzato dalle altre funzioni e dai vertici, volente o nolente dovrà accettare la tua presenza e la tua professione. Sono stato sulle palle ad un capo e relativi scagnozzi per alcuni anni. Uno dei tanti esempi di vigliaccate:
spostamento dell'ufficio (pensa ad un openspace) dispongono tutte le scrivanie, i fidati si beccano le finestre, gli altri a scalare in ordine di lecchinaggio e anzianità. Il luogo prescelto per me era appena sufficiente per la scrivania ed una sedia la quale però veniva sfiorata dall'apertura di una della porta posteriore di accesso all'openspace. Mi sono preso le mie cose e sono andato in giro per lo stabilimento alla ricerca di un ufficio con una scrivania libera (A parte il capo eravamo solo in due ad essere laureati in tutto il reparto di progettazione/sperimentazione) oppure se dovevo fare un test gli strumenti mi venivano resi disponibili solo dopo le 17:00 etc.
Purtroppo per il mio capo su certi lavori non c'era scampo, ero l'unico in grado di portarli a termine e ciò era noto anche alle alte sfere. Da cui, anche se quegli anni sono risultati uno stop alla carriera, ho sempre mantenuto la mia dignità, la mia professionalità e la stima di chi lavorava con me.

3) bisogna cercare di capire le ragioni. Un esterno probabilmente vedrebbe una guerra nella quale le colpe, anche se non equamente divise, sono presenti in entrambe le parti. Ci possono essere poi delle ragioni a te ignote. Non è improbabile che al tuo capo sia stato detto che tu avresti dovuto aiutarlo a fare X,Y, e Z mentre poi devi fare l'RGQ e di X,Y,Z non se ne parla.

4) quando passa prima che urti la scrivania etc , fai schioccare tu le dita anticipandolo di una frazione di secondo.

5) prova invitarlo ad un incontro di tennis/calcetto (non calcetti/calcioni) a volte le tensioni si allentano e si può ricostruire un rapporto umano

6) metti un poster sul tuo armadio in cui bardato da karateca rompi due mattoni con un pugno
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MessaggioInviato: Ven Lug 02, 2010 12:00 pm    Oggetto: Rispondi citando

zancky ha scritto:

...
1) le rappresaglie, tipo far cadere i fogli etc, sono controproducenti: inaspriscono i rapporti e possono essere usate come discredito verso i superiori. Questi ultimi sono infatti tenuti ad assicurare il sostegno verso il tuo capo piuttosto che cercare le ragioni del tuo atteggiamento

2) La professionalità paga o almeno mitiga. Essere professionali in qualsiasi mansione è l'unico difesa. Se in una riunione il tuo capo vede che sei apprezzato dalle altre funzioni e dai vertici, volente o nolente dovrà accettare la tua presenza e la tua professione. Sono stato sulle palle ad un capo e relativi scagnozzi per alcuni anni. Uno dei tanti esempi di vigliaccate:
spostamento dell'ufficio (pensa ad un openspace) dispongono tutte le scrivanie, i fidati si beccano le finestre, gli altri a scalare in ordine di lecchinaggio e anzianità. Il luogo prescelto per me era appena sufficiente per la scrivania ed una sedia la quale però veniva sfiorata dall'apertura di una della porta posteriore di accesso all'openspace. Mi sono preso le mie cose e sono andato in giro per lo stabilimento alla ricerca di un ufficio con una scrivania libera (A parte il capo eravamo solo in due ad essere laureati in tutto il reparto di progettazione/sperimentazione) oppure se dovevo fare un test gli strumenti mi venivano resi disponibili solo dopo le 17:00 etc.
Purtroppo per il mio capo su certi lavori non c'era scampo, ero l'unico in grado di portarli a termine e ciò era noto anche alle alte sfere. Da cui, anche se quegli anni sono risultati uno stop alla carriera, ho sempre mantenuto la mia dignità, la mia professionalità e la stima di chi lavorava con me.

3) bisogna cercare di capire le ragioni. Un esterno probabilmente vedrebbe una guerra nella quale le colpe, anche se non equamente divise, sono presenti in entrambe le parti. Ci possono essere poi delle ragioni a te ignote. Non è improbabile che al tuo capo sia stato detto che tu avresti dovuto aiutarlo a fare X,Y, e Z mentre poi devi fare l'RGQ e di X,Y,Z non se ne parla.

4) quando passa prima che urti la scrivania etc , fai schioccare tu le dita anticipandolo di una frazione di secondo.

5) prova invitarlo ad un incontro di tennis/calcetto (non calcetti/calcioni) a volte le tensioni si allentano e si può ricostruire un rapporto umano

6) metti un poster sul tuo armadio in cui bardato da karateca rompi due mattoni con un pugno


Sull'uno e due concordo.
Se rappresagli scendi al suo livello.
A me è successo questo:
- dopo che grazie al mio SGQ abbiamo acchiappato un cliente altrimenti perso, le mie quotazioni sono salite a 100000000000 punti!
- dopo che ho cominciato a snocciolare dati sull'SGQ e ad allegare 4 pagine di proposte di miglioramento i miei punti sono saliti di un altro milione.
- il denigratore ha invece masticato amaro quando ha visto le mie critiche sulla gestione dello stabilimento (tutte circostanziate!)
- la proprietà vede con una certa probabilità in me il futuro responsabile di stabilimento (mi tocco Laughing )
Inutile dire che da qualche anno sono meno stuzzicato dal denigratore...

Sul tre non concordo.
Anche scoprendo le ragioni un simile comportamento non cambierà, sopratutto se il personaggio è over 50.

Sul quattro e sei, chissà...

Sul cinque.
Si vabbé ma tutti a noi i casi umani... Laughing
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MessaggioInviato: Ven Lug 02, 2010 12:01 pm    Oggetto: Rispondi citando

un altro consiglio che può sembrare assurdo: fattelo amico. Prova a conoscerlo meglio, capire quali sono i suoi hobby, i suoi interessi, la sua vita privata (moglie, figli, cane), cercando di trovare punti in comune e svilupparli. Anche se ti sta sulle palle, prova ad uscirci in pausa pranzo a prendervi un caffè assieme. Sono piccole cose che però instaurano un contatto che va al di là del rapporto di lavoro, per cui tenderà ad essere meno cretino di quant'è oggi. Di solito parlare di calcio o di automobili (o di donne se è un maniaco sessuale), aiuta.
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