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I sistemi gestionali e i sistemi informativi delle aziende

 
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Autore Messaggio
QualitiAmo - Stefania
Moderatore


Registrato: 16/09/07 18:37
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MessaggioInviato: Mer Apr 14, 2010 8:59 am    Oggetto: I sistemi gestionali e i sistemi informativi delle aziende Rispondi citando

(Fonte: http://www.ict4executive.it tramite Facebook)

I sistemi gestionali sono una delle principali applicazioni del sistema informativo delle aziende.
Supportano in modo integrato molteplici attività (amministrazione, finanza, gestione della produzione, vendite, ecc.).
Nelle imprese, in particolare in quelle di piccole e medie dimensioni, il patrimonio applicativo è spesso frutto diun percorso di evoluzione che si è articolato lungo due direzioni principali: l’ampliamento del livello di supporto ai processi e l’integrazione applicativa.

Tale approccio ha portato le aziende a informatizzare i processi in base alle priorità:inizialmente i processi amministrativi, poi la gestione dei clienti e degli ordini e successivamente, in funzione della tipologia di aziende, iprocessi produttivi, la logistica, i servizi post vendita. Parallelamente è cresciuta l’esigenza di disporre di informazioni, di dettaglio e di sintesi, per monitorare e governare i processi. Si sono quindi introdotte applicazioni per lareportistica e per l’analisi dei dati (Business Intelligence).

La disponibilità, a partire dagli anni ’90, di soluzioni softwaregestionali in grado di garantire un’ampia copertura applicativa attraverso differenti moduli e di supportare i processi in modo integrato, i cosiddetti Enterprise Resource Planning (ERP), ha rappresentato un’opportunità per molte imprese.

Ibenefici derivanti dall’introduzione di un sistema gestionale integrato sono molteplici e legati prevalentemente all’introduzione della logica di funzionamento per processi, all’integrazione delle informazioni e al miglioramento delle prestazioni chiave, come la produttività, i tempi di ciclo, il numero di errori.

La fotografia attuale dei sistemi gestionali presenti nelle aziende italiane è ancora eterogenea.L’Osservatorio ICT & PMI della School of Management del Politecnico di Milano, distingue leapplicazioni gestionali in cinque categorie principali:

1. ERP internazionali. Applicazioni (letteralmente “pianificazione delle risorse d’impresa”)caratterizzate da un’elevata copertura funzionale realizzata attraverso moduli, ovvero insiemi di funzionalità destinate a supportare uno specifico processo o funzione aziendale (quali ad esempio l’amministrazione, la produzione, la logistica, ecc.), che condividono un’unica base dati. In tale modo l’integrazione tra le varie funzionalità è garantita. Sono realizzate da software house internazionali, in grado quindi di acquisire esperienza sulle modalità migliori di lavoro delle aziende, le cosiddette best practice, e di codificarla nelle modalità di utilizzo delle funzionalità del software.

2. Gestionali nazionali. Applicazioni che garantiscono un buon livello di supporto integrato ai processi, anche se in generale non al livello degli ERP internazionali. Sono realizzati principalmente da software house nazionali, anche se alcune di esse fanno oggi parte di gruppi internazionali, che, sebbene non abbiano accesso ad un casistica di studio così ampia come nel caso dei fornitori di ERP internazionali, conoscono molto bene la realtà nazionale e sono quindi in grado di fornire un prodotto altamente localizzato al contesto (si pensi alle specificità dei processi nei settori tessile, alimentare o arredo italiani, alle particolarità normative, ecc.).

3. Gestionali verticali. Applicazioni che presentano un’elevata personalizzazione, in termini di tipologie di informazioni gestite, funzionalità messe a disposizione, tipologie di interfacce, per un determinato settore industriale. Sono spesso derivati da ERP internazionali o gestionali nazionali e rappresentano una soluzione utile per le imprese che operano in contesti molto particolari e che sono interessate a contenere i tempi e i costi di adattamento del software gestionale all’impresa durante la fase di introduzione.

4. Sistemi sviluppati ad hoc. Applicazioni software sviluppate per soddisfare le esigenze dell’impresa. Possono essere realizzate interamente ex novo o a partire da un nucleo di funzionalità di base di un prodotto gestionale. In relazione alla modalità di realizzazione, possono essere sviluppate internamente all’impresa o da parte di una software house. Anche se queste soluzioni garantiscono la maggiore rispondenza alle specifiche esigenze delle imprese, sono spesso realizzate su tecnologie proprietarie e non allo stato dell’arte, determinando spesso vincoli all’evoluzione futura, in termini di sviluppo di nuove funzionalità o integrazione con altre applicazioni.

5. Pacchetti semplici. Applicazioni in grado di supportare un numero limitato di funzionalità (ad esempio, le funzionalità amministrative), basate su tecnologie relativamente allo stato dell’arte e sono realizzate da società di informatica locali. Rappresentano solitamente il primo passo di implementazione per le imprese di dimensioni inferiori. Nel caso emerga l’esigenza di ampliare la copertura funzionale, tali applicazioni vengono spesso completate mediante sviluppo ad hoc di nuove funzionalità.

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Stefania - Staff di QualitiAmo

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Paoloruffatti
Yoda


Registrato: 26/07/08 11:05
Messaggi: 4071

MessaggioInviato: Mer Apr 14, 2010 9:43 am    Oggetto: Rispondi citando

Cara Stefania,
grazie per aver sollevato l'argomento, che meriterebbe un'analisi dettagliata, punto per punto, per ognuno dei casi che l'articolista ha molto bene sintetizzato.
Io proporrrei di andare alla radice del problema, mettendo un cappello, che ritengo fondamentale per comprendere tutto il discorso:
CHI COMPERA UN SOFTWARE GESTIONALE NON COMPERA UN ATTREZZO, COMPERA UN MODELLO ORGANIZZATIVO; la cosa triste è che molti imprenditori non si accorgono della differenza.
Detto questo, c'è di peggio.
I gestionali internazionali (lasciamo perdere i grandi gestionali che sono una scatola vuota, da personalizzare a 2500 € al giorno, con una spesa totale di 1 milione per la scatola vuota e un altro milione e mezzo per tenersi in casa tre consulenti per un anno ... se va bene) sono spesso le perline e gli specchietti che il colonizzatore vende ai negri indigeni (noi), nel senso che ci vendono roba vecchia, che ha ancora mercato tra gli ignoranti. Lo sapevi ad esempio, che ci sono fior di Swhouses nostrane che vendono un notissimo sistema proprietario (nell'era dei data base relazionali) che gli USA hanno smesso di produrre per il loro paese dagli anni sessanta?
Mi fermo qui; se a qualcuno interessa posso continuare a discutere punto per punto il tuo interessantissimo post, analizzando quando come e perchè è opportuno seguire una delle strade elencate.

ciao e buon lavoro
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QualitiAmo - Stefania
Moderatore


Registrato: 16/09/07 18:37
Messaggi: 26589

MessaggioInviato: Mer Apr 14, 2010 10:04 am    Oggetto: Rispondi citando

Paoloruffatti ha scritto:
Mi fermo qui; se a qualcuno interessa posso continuare a discutere punto per punto il tuo interessantissimo post, analizzando quando come e perchè è opportuno seguire una delle strade elencate.


A me interessa! E credo interessi anche ad altri per cui, quando hai tempo e voglia, sono in ascolto e pronta a prendere appunti!
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Portello
Qualfista


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MessaggioInviato: Mer Apr 14, 2010 11:42 am    Oggetto: Rispondi citando

Interessa anche a me visto che chi è passato a SAP prova ancora forte dolore...
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mascalzone79
Masaniello della qualità


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MessaggioInviato: Mer Apr 14, 2010 12:07 pm    Oggetto: Rispondi citando

Da noi, siccome (fortunatamente) abbiamo sentito puzza di bruciato quando ci hanno presentato SAP e affini, abbiamo preferito rimanere con il ns. vecchio gestionale, peraltro ampiamente personalizzato da risorse interne all'azienda e senza dare da mangiare a 3 consulenti per un anno.
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Paoloruffatti
Yoda


Registrato: 26/07/08 11:05
Messaggi: 4071

MessaggioInviato: Mer Apr 14, 2010 7:21 pm    Oggetto: Rispondi citando

Eccomi allora per commentare i diversi sistemi informatici;

1. ERP internazionali: hanno detto abbastanza Portello e Mascalzone, con la precisazione che non si tratta solo di quella ditta citata ma sono un po’ tutti così quei sistemi; io ne ho visto e studiate a fondo due applicazioni (di due major del campo) e ne ho potuto vedere pregi e difetti. Il pregio maggiore è che danno un sistema organizzativo all’azienda che di solito è cresciuta senza una guida manageriale seria e rischia di scoppiare se non ci si pone rimedio. Il difetto è che di solito queste aziende hanno dei consulenti che non so se per deformazione professionale o per strategia imposta, vedono tutti problemi dal punto di vista della ricerca del successivo pacchetto da vendere.
Poi c’è il problema di base che cercano di venderti un sistema vecchio tipo MRP 2° che tenterebbe di fare lo schedulatore, ma che spesso trova la non cultura di chi lo deve usare e quindi rimane lettera morta e gli utilizzatori cercano mille accrocchi per far andare “quell’inferno di macchina che non ti permette di muovere nulla!” per tirar fuori il materiale da magazzino. E’ tipico il materiali per prototipi che devi per forza codificare se vuoi metterlo in magazzino (e tirarlo poi fuori), anche se è solo un materiale di prova che non utilizzerai mai; allora vedi nascere magazzini virtuali, o peggio, fisici che non passano per il sistema (vallo a spiegare alla gente che li crea che se arriva la finanza tali magazzini sono subito evasione fiscale!) ..ma per codificarlo devi avere già fatta una distinta base, altrimenti blocchi tutti gli altri moduli che si basano su tale input principale…….
E poi l’MRP in sé è vecchio se vuoi lavorare con un sistema pull.

2. Gestionali nazionali: sono la umanizzazione degli ERP internazionali, ma su questi ho visto spesso “dimenticare” parti importanti come la reportistica per la Direzione (il sistema di indicatori), c’è invece chi ha fatto dei buoni tableau de bord, ma purtroppo questi gestionali (magari basati su data base relazionali potenti, come Oracle) denunciano la pecca più grossa che è quella che le SW houses nostrane mancano di consulenti veri e quindi tendono a venderti un cruscotto direzionale ….. di un’altra azienda. ….. E se tu gli chiedi di personalizzartelo te lo fanno pagare un occhio della testa, anche se basterebbero poche ore di lavoro, ma loro ci sguazzano perché quasi sempre si trovano davanti un cliente ignorante di informatica
Poi se tu gli chiedi certe personalizzazioni funzionali, allora ti senti dire come un oracolo la seguente verità assoluta: “Il sistema non lo permette”, completata dal referto da professore di medicina, che dice: “si potrebbe fare…. , ma nessuno chiede queste cose strane ed è pericoloso metterci le mani” (traduzione: se speri che ti faccia questa modifica che costa un sacco di ore di lavoro e che non so nemmeno come ca.. si faccia, te lo scordi … a meno che non me la chiedano molti altri clienti , allora l’investimento vale la candela… se poi riesco a farmela pagare da ciascuno al prezzo altissimo da applicazione unica, allora è ancora meglio!)

3. Gestionali verticali: ho conosciuto un’azienda di Torino che faceva questi pacchetti che riescono a tirare fuori i dati da qualsiasi gestionale (compatibile con il loro:tutti dichiarano che sono tali, ma vigliacca la miseria se sempre è vero!) era molto bello, perché fatto da consulenti veri, ma presumo che ce ne siano anche fuori di Torino.
Sono evidentemente stati creati per Manager evoluti che hanno le idee chiare. Sarebbe bene cercare questi Sw, ma comperandoci assieme anche i loro gestionali , se non altro per essere sicuri che girino bene assieme. Sono una sezione del punto 4 che segue.


4. Sono la soluzione più richiesta dalle medie aziende evolute, ma hanno parecchi rischi:
• Se non c’è dietro un buon consulente di organizzazione cercano anche loro di venderti la soluzione simile precedente, facendo solo accrocchi di personalizzazione
• Se lo sviluppatore è piccolo o si basa su un solo genietto che hanno in azienda e quello se ne va, voi rimanete a terra
• Se la SW house è di medie dimensioni e quindi evitate il rischio precedente, cascate nell’altro e cioè che la gestione delle releases successive non sempre è compatibile con le personalizzazioni che voi avete acquistato [un attimo di pausa , mi commuovo sempre a sentire il pezzo della wassermusic di Haendel, il lento della suite n°2] e quindi quando vi installano la nuova versione, (giurano sempre che le vostre personalizzazioni non verranno assolutamente cancellate) si blocca sempre qualcosa e quindi vi lasciano nella cacca finchè non scoprono perché diavolo manca il collegamento che faceva funzionare la vostra versione precedente.

5. Pacchetti semplici: beh! che cosa volete di più; sangue da una rapa non ne potete cavare, (come tenta di fare il capo camuno dalla “trota” di suo figlio). Poi se trovate chi accetta di svilupparvelo, accertatevi che sia bravo, ma cascate sempre nell’alea che defunga (professionalmente) e restate a terra.

Concludendo ritengo che prima di comprare un SW nuovo si debba tenere presente alcune considerazioni preliminari non da poco:
a) Si sta introducendo un cambio culturale in azienda e come tale va preparato, ponderato e seguito attentissimamente e richiederà molto tempo (dipendente dalla velocità di digestione media)
b) la gente è abituata a ragionare con i codici prodotto; cambiargli il bambino nella culla vi crea un sacco di rifiuti/resistenze anche inconsce, confusioni, che si traducono in perdite di tempo e danaro
c) E bene chiedere offerte a diversi, ma non c’è da aspettarsi di poterle comparare se non si prepara prima, non dico un disegno organizzativo dell’ azienda che si vuole meccanizzare, ma almeno la lista delle funzionalità minime che sono necessarie; e si deve richiedere un dettaglio di prezzi per ogni voce non un prezzo a corpo. Questo perché se non lo si fa, come si fa a valutare pregi e difetti di ciascuno? Poi si deve fare una tabella di comparazione dopo averle allineate in modo da evidenziare prima di tutto se mancano delle funzionalità essenziali e poi vedere se le cose che offre ciascuno in più sono utili e hanno costi comparabili con quelle degli altri; di solito si hanno delle “sorprese sorprendenti!”
d) Non bisogna cascare nella trappola del fornitore chi dichiarerà che il loro sistema è lento perché voi avete le macchine sbagliate …..e loro ve ne offrono di eccezionali a prezzi mai visti…….!

Per adesso basta: mi accorgo di avervi fatto una “capa tanta”… perdonatemi
Ciao
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2p71828
Qualità è precisione


Registrato: 31/10/08 17:43
Messaggi: 2750

MessaggioInviato: Mer Apr 14, 2010 10:19 pm    Oggetto: Rispondi citando

mi inserisco con il mio modesto pensiero

1) i gestionali hanno un loro linguaggio/grammatica, non sono un'applicazione di tipo office. Se non si conoscono le basi (vedi regole di normalizzazione) e non si è avuta una minima esperienza, non si riescono a definire pienamente i requisiti e nemmeno a usarli. Normalmente siamo abituati a usare office e trasportiamo le nostre desiderata e il modo di utilizzo ai gestionali. Per fare un paragone motoristico è come se, imparata ad usare una Honda CBR 125, passaste a una MV Brutale. Vi ammazzate nei primi 10 metri. Paradossalmente sarete in grado di definire le vostre esigenze e utilizzare il programma solo dopo che avrete abbastanza conoscenze da poter scrivere da soli la struttura principale (un vantaggio del software in outsourcing è che ha la gestione delle "eccezioni" e degli errori di input)

2) i gestionali sono pensati per organizzazioni statiche, mal si adattano a continui mutamenti in formati, procedure, etc a meno che siano pensati già alla base con tale possibilità, ma questo di solito è a discapito dell'ottimizzazione e delle regole di normalizzazione

3) ci sarà sempre un utente che nonostante tutto (gestione delle eccezioni, sicurezze, ridondanza delle informazioni) pianterà un casino giusto per provare (tanto sa che non sarà lui a doverlo risolvere) per cui avete bisogno di una back door e di qualcuno che la sappia sfruttare
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