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Qualità, value for money e l'esempio giapponese

 
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Autore Messaggio
QualitiAmo - Stefania
Moderatore


Registrato: 16/09/07 18:37
Messaggi: 26589

MessaggioInviato: Lun Feb 01, 2010 9:20 am    Oggetto: Qualità, value for money e l'esempio giapponese Rispondi citando

Come ben sappiamo, un prodotto o un servizio sono di qualità quando rispondono alle attese del cliente, ossia danno all'acquirente i benefici attesi.

Ne parliamo nell'approfondimento della settimana. I vostri commenti qui, grazie.
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Stefania - Staff di QualitiAmo

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ufossal
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MessaggioInviato: Lun Feb 01, 2010 10:29 am    Oggetto: Valore per il cliente Rispondi citando

c'è uno strumento operativo molto utile che è l'analisi del valore per sottolineare l'importanza della qualità per il cliente e la valorizzazione di questa.
Nel trasferimento degli stabilimenti all'estero si dimenticano i costi nascosti dovuti alle competenze delle persone, che non sono così facilmente costruibili.
nel settore dell'occhiale molte imprese che hanno de-localizzato la produzione poi hanno fatto marcia indietro...
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umberto www.impresaefficace.it
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QualitiAmo - Stefania
Moderatore


Registrato: 16/09/07 18:37
Messaggi: 26589

MessaggioInviato: Lun Feb 01, 2010 11:49 am    Oggetto: Rispondi citando

Infatti il problema è proprio questo: si delocalizza invece di studiare come contenere i costi, sperando che lo sfruttamento delle persone in Paesi meno evoluti del nostro per quanto riguarda il diritto del lavoro possa aiutare a coprire le inefficienze con un taglio del costi del lavoro.
Il problema è che poi ci si ritrova davanti ostacoli come quelli che hai indicato tu.

Tra l'altro, quando si è iniziato a parlare di delocalizzazione all'estero io, nella mia ingenuità, mi ero fatta una semplice domanda: se produci un'auto in Polonia, trasferendo le produzioni che hai in Italia e togliendo il lavoro nel Paese dove vivi, come puoi poi pensare di vendere il tuo prodotto proprio in Italia?

A mio parere, dovrebbero esserci due problemi insormontabili:

1) il primo mentale: perché la gente dovrebbe comprare qualcosa prodotto all'estero solo per mero calcolo economico quando il prezzo totale del prodotto non è sceso e quando per portare la produzione all'estero si sono chiuse fabbriche italiane?
Ma facciamo finta che questo problema non esista perché la gente non è informata o non si preoccupa di acquistare prodotti costruiti senza i più elementari principi etici...

2) c'è sempre, però, il secondo ostacolo che è squisitamente economico. Questo modo di fare crea impoverimento del tessuto sociale italiano: mi pare abbastanza ovvio che, prima o poi, sarebbero scarseggiati i soldi per acquistare questi famosi prodotti delocalizzati. Non ci voleva un economista per capirlo...

Adesso voglio vederli a vendere auto in Polonia a prezzi italiani...
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Stefania - Staff di QualitiAmo

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ufossal
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Registrato: 14/01/10 19:08
Messaggi: 15
Residenza: portogruaro

MessaggioInviato: Dom Feb 07, 2010 8:29 pm    Oggetto: delocalizzazione Rispondi citando

Verissimo, Gentile Stefania, il problema è che ci vorrebbe una politica industriale ( che nel nostro paese non esiste da quarant'anni) un pizzico di etica imprenditoriale (quella esiste ancora e poi il nostro paese ha avuto un certo Adriano Olivetti) e un po' di amore per il proprio Paese... non solo per i soldi.... Smile
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umberto www.impresaefficace.it
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Portello
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Messaggi: 1594
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MessaggioInviato: Lun Feb 08, 2010 10:23 am    Oggetto: Rispondi citando

Aggiungo che alcune delle "scottature" riguardano anche la facilità con cui i prodotti sono "duplicabili" in loco con i noti "fake logo".

La delocalizzazione nasce da uno spirito al risparmio che non conosce logica e che insegue quello che fanno i leader.
Per capire come si possa trasferire la produzione per risparmiare il 50% sul 15% del valore di produzione? Basta seguire il ragionamento che si fa nelle "alte sfere" dirigenziali.
Considerate che su prodotti che costano 300 - 500 euri e che sono prodotti in centinaia di migliaia di pezzi all'anno, il risparmio anche di un solo euro viene visto come centinaia di migliaia di euri/anno di risparmio.

Questa mentalità sparagnina comporta una miopia totale sugli sforzi che si possono fare per aumentare il valore percepito del prodotto venduto in modo da aumentare i guadagni invece che stressare i costi.

Senza considerare i soldi persi per sprechi interni che farebbero risparmiare gli ingenti investimenti per traferire produzioni in altri paesi (roba da far tremare i polsi).
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Portello
Più è semplice, meglio è
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Elly
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Registrato: 08/09/09 18:11
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MessaggioInviato: Gio Feb 11, 2010 8:59 am    Oggetto: Rispondi citando

I giapponesi hanno sempre molto da insegnarci sulla Qualità. E' un bellissimo esempio di come si possono sfruttare i propri punti di forza e capitallizzarli rendendo i propri prodotti migliori di molto altri.
I consumatori non sono stupidi, caspicono quando alcuni prodotti si differenziano per la loro qualità e se si vuole fidelizzare un cliente è importante tenerlo presente, proprio come fanno le industrie giapponesi.

Bye bye Wink
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Elly
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