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QualitiAmo - Stefania Moderatore
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Registrato: 16/09/07 18:37 Messaggi: 26589
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Inviato: Lun Giu 30, 2008 3:18 pm Oggetto: Parlare in pubblico? Occhio alle immagini! |
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(Fonte: ottantaventi: testo di Vittorio Galgano)
Come erano bravi una volta i relatori!
Si servivano soprattutto di un’esposizione sintetica e vivace, della voce e del linguaggio del corpo. La tecnologia dei supporti visivi di un tempo non poteva certo prendere il sopravvento sulle loro prestazioni personali e impoverirne la relazione con il pubblico.
Chi comunica, è vero, deve coinvolgere anche la vista di ascolta, ma limitatamente ad alcuni aspetti dell’ esposizione.
I supporti visivi non devono mai relegare il ruolo del relatore a dispensatore di diapositive.
Oggi questo avviene, con grande facilità, grazie all’utilizzo di programmi come PowerPoint.
La tecnologia prende il sopravvento e il relatore, da una posizione seminascosta, utilizzando un telecomando, comincia a bombardare con diapositive strapiene di parole e di immagini gli occhi degli ascoltatori. È un vero e proprio bombardamento visivo, una vera tortura.
"Ho le palle degli occhi infuocate e una gran confusione in testa!". Fu la conclusione ironica di un partecipante alla fine del discorso di uno di questi bombardieri.
Le diapositive devono lasciare il protagonismo al relatore e vanno considerate soltanto come un supporto, anche se molto efficace, della sua azione.
Esse devono essere sintetiche e concorrere al raggiungimento dei seguenti scopi:
Suscitare interesse (l'immagine del premio che verrà corrisposto a chi raggiunge l’obiettivo).
Rafforzare le emozioni (la foto di un piccolo animale domestico sottoposto a maltrattamenti).
Acquisire credibilità e fiducia (attestati, premi, immagini di lavori realizzati, lettere di referenza ecc.).
Conseguire la massima chiarezza. In molti casi per descrivere efficacemente un processo, un metodo o i componenti di un pezzo meccanico non c'è accorgimento migliore di quello di utilizzare le immagini.
Una volta sentii fare da un relatore questa analogia:
"È comoda come una chaise-longue di Le Corbusier".
Molti, è possibile, che non sapessero di cosa si trattasse. Il mio vicino di posto, mi chiese addirittura se si trattava di una motocicletta. In casi del genere è sempre opportuno il riferimento visivo.
Potenziare il ricordo di un concetto importante. Infatti è risaputo che la mente ricorda: il 20% di ciò che si ascolta; il 40% di ciò che vede e ben l’80% di ciò che vede e ascolta contemporaneamente.[/i] _________________ Stefania - Staff di QualitiAmo
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dario Enigmatico sorridente
Registrato: 27/11/07 16:30 Messaggi: 3701
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Inviato: Mar Lug 01, 2008 8:56 pm Oggetto: |
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really interesting! thank'you a lot! ![Smile](images/smiles/icon_e_biggrin.gif) |
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