Il forum sulla Qualità di QualitiAmo

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Ciao a tutti,
vi faccio una domanda semplice la cui risposta invece può essere parecchio complicata: per una lavorazione esterna (fornitore/terzista) quando posso accontentarmi di un COC e quando invece necessito di un certificato specifico sui risultati della lavorazione effettuata?
Esistono dei criteri di base per cominciare ad avere una distinzione?

Ipotizzo lavorazioni tipo: galvanica, tempra, ecc.
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Konsulente Kualità

[Slender Man]

Scusa, domanda per domanda: hai un cliente finale a cui finisce quella lavorazione "AS IS"? Oppure assembli/monti fai cose che modificano quella caratteristica?
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Faccio un esempio pratico.
Ho un pin di un connettore che deve avere una doratura di un certo spessore espresso in micron secondo disegno o specifica.
Il pin poi lo si monta in un connettore che va a sua volta cablato su un cavo che vendiamo come prodotto finito.

Alla galvanica chiedo un COC o un certificato che attesti lo spessore della doratura?
Cosa è tenuto a darmi lui?
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Konsulente Kualità

[#34]

E' tenuto a darti quello che chiedi e paghi. In caso simile non mi fiderei di certo di un COC ma pretenderei e pagherei un controllo con fischerscope sullo spessore del trattamento su un n° di pezzi che decido io.
Il certificato non deve essere "per attributi", ma deve avere i valori !
A voler essere ancora più scrupolosi (per alcuni articoli lo faccio) ad ogni consegna metti via i campioni misurati con il certificato di trattamento allegato e il n° di lotto, o ddt.
Occhio anche che la categoria dei trattamentisti in genere non è assai sensibile alle problematiche di qualità, qui in Veneto per trovarne di bravi e affidabili bisogna girare parecchio (anche se so per certo che in Emilia Romagna e Piemonte sono messi meglio per ovvi motivi..)
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Sono d'accordo con te.
Ad esempio in un'esperienza precedente un terzista che faceva la tempra su un pezzo di acciaio ci forniva sempre uno dei pezzi sezionati come provino e un report di risultati fatto col metodo della cucitura, ovvero una serie di punti ravvicinati che garantiva uniformità e profondità dei valori raggiunti dalla lavorazione.

Volevo però capire più in generale se esiste una regola generica a cui affidarsi per capire se chiederlo o meno, oppure se la cosa è semplicemente affidata alla gestione del singolo caso da parte di cliente e fornitore.
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[Slender Man]

spessore, metodo di prova e specifica di riferimento a disegno = report di prova con valori misurati secondo le regole di campionamento della specifica stessa.

il tutto lo consegni con l'ordine, se accettano e firmano non c'e' piu' discussione. se non sono in grado mandano campioni a lab esterno (pagando loro) e allegano quel certificato.

la regola dovrebbe venirti dalla DFMEA: perche' ci metti quel rivestimento, che capita se non c'e', ecc..
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So cos'è una FMEA, non ne ho mai fatta però una di design, quindi in realtà non riesco a prenderne una come regola per inesperienza.
Tra le righe di quello che hai scritto però, intendo che non esiste una prassi universale e che sta al buon senso, all'esigenza e all'economia dell'azienda scegliere se farsi bastare il COC o farsi fare un certificato di analisi.
E' corretto?
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Konsulente Kualità

[#34]

Per me la quasi unica cosa da capire è, come giustamente dice Slender, cosa succede se quel pezzo viene fornito NC: nel caso di un trattamento galvanico NC cosa succede ? Tanto maggiori sono i rischi che corro, tanto più voglio essere tutelato e non rischiare (io) su lavorazioni che fa il mio fornitore (per quanto qualificato possa essere le mani sul fuoco non le metto per nessuno).

I trattamenti galvanici poi sono un mondo a se stante, ognuno ha le sue specifiche,le sue norme, le sue criticità e le sue variabili.....e quasi sempre sono l'ultima fase di lavoro, quindi un errore qui e butti via tutto quello fatto prima.


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Chiarissimo, grazie a tutti!
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