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Limite fra ufficio tecnico e qualità
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Autore Messaggio
bat490
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MessaggioInviato: Mar Mar 01, 2016 6:58 pm    Oggetto: Limite fra ufficio tecnico e qualità Rispondi citando

Buongiorno a tutti,
vi scrivo perché la scorsa settimana mi è capitato un problema in azienda e ho avuto discussioni con i miei colleghi, chiedo dunque a voi un giudizio imparziale.
Premessa: sono RGQ in una azienda che progetta, costruisce stampi per la lamiera e poi stampa anche i pezzi.
La settimana scorsa un cliente mi contesta un lotto consegnato perché lo spessore della lamiera cresce di 0,02 mm rispetto il nominale e non riesce a montare i pezzi. Gli ho spiegato che le normative EN (e di conseguenza le acciaierie) garantiscono per quel materiale una tolleranza di +/- 0,17 mm e quindi i pezzi sono conformi (n.b. sul disegno non era indicata una tolleranza specifica per lo spessore del materiale).
La sua risposta è stata che fino ad ora sono sempre andati bene e quindi devono andare bene anche adesso.

La discussione con i colleghi è nata perché io reputo una negligenza dell'ufficio tecnico non essersi informato in fase progettuale delle tolleranze e criticità del pezzo (il cliente è di un settore completamente diverso e non conosce le problematiche della lamiera). Loro dicono che è colpa mia perché la campionatura iniziale quando è stato costruito lo stampo andava bene, quindi lo stampo è corretto ed è colpa mia che non ho controllato i pezzi mentre erano prodotti.

Ma se io sono a disegno come faccio a sapere che il cliente ha problemi??

Vi chiedo aiuto perché non è la prima volta che capita, anzi, è stato preso un lavoro nuovo per il quale so già che ci sono delle tolleranze a disegno impossibili da rispettare nella produzione in serie.
Come devo comportarmi? Grazie mille!
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MikiMarru
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MessaggioInviato: Mar Mar 01, 2016 7:50 pm    Oggetto: Re: Limite fra ufficio tecnico e qualità Rispondi citando

bat490 ha scritto:

Ma se io sono a disegno come faccio a sapere che il cliente ha problemi??


Scusa, se ho capito bene in sintesi:
il cliente ti contesta un errore di 0,02 mm rispetto alla quota a disegno per la quale non ha definito una tolleranza

E' corretto quanto scrivo?
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Credo fermamente nel detto: "Non ti do il pesce, ma la canna da pesca, e ti insegno a usarla, perché tu possa pescare da solo". E' possibile che la mia risposta sia da intendere in tal senso.
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bat490
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MessaggioInviato: Mar Mar 01, 2016 8:06 pm    Oggetto: Rispondi citando

Ciao MikiMarru,si scrivi giusto. Anzi, ti preciso: il cliente ha fornito solo il 3D del pezzo, il nostro ufficio tecnico ha creato la tavola esportando le viste.
Prima di fare produzione volevo che il cliente mi firmasse per accettazione il disegno, ma mia direzione mi ha scavalcato e dato il via a produrre.
E' qui che secondo me hanno sbagliato: non si può progettare un'attrezzatura senza sapere la tolleranza che serve al cliente, sia che sia di 1 mm o di 1 centesimo.
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MikiMarru
Come da manuale


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MessaggioInviato: Mar Mar 01, 2016 8:50 pm    Oggetto: Rispondi citando

bat490 ha scritto:
Ciao MikiMarru,si scrivi giusto. Anzi, ti preciso: il cliente ha fornito solo il 3D del pezzo, il nostro ufficio tecnico ha creato la tavola esportando le viste.
Prima di fare produzione volevo che il cliente mi firmasse per accettazione il disegno, ma mia direzione mi ha scavalcato e dato il via a produrre.
E' qui che secondo me hanno sbagliato: non si può progettare un'attrezzatura senza sapere la tolleranza che serve al cliente, sia che sia di 1 mm o di 1 centesimo.


Ma una volta realizzato lo stampo non avete inviato al cliente dei campioni per validarlo?
Una cosa ancora, dicevi "il cliente non riesce a montarlo" intendi che il vostro è un componente che poi il cliente "mette assieme" ad altri? E vi ha dato solo un 3d? A parte i vostri errori mi pare che anche lui ci abbia messo del suo.
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sly_1982
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MessaggioInviato: Mer Mar 02, 2016 8:42 am    Oggetto: Rispondi citando

Ciao Bat.
Siamo un po' tutti nella stessa barca. Le cose vanno bene in azienda finchè c'è la frittata, poi vedi che, quello che si esalta come "team", diventa una sorta di "guerra civile" che porta al famoso e triste gioco dello "scarica-barile". E purtroppo questo significa che, da voi, ma pure da me è così, che non vengono ascoltate le voci del Cliente Esterno ed Interno, le "parti interessate".

State parlando di una produzione in serie senza aver fatto una campionatura? Secondo me, qui, bisognerebbe mettere a punto un processo per la campionatura iniziale, coinvolgendo il commerciale che vi porta dentro le "mine anti-carro" pronte ad esplodere per ogni minima questione.

Aggiungo un'altra cosa: l'Ufficio Qualità, purtroppo, spesso è la discarica per tutte le problematiche, e tu sei (come me, e tanti altri) il povero che deve far quadrare i conti. In una discussione al mio interno avevo detto alla mia Direzione di piantarla di usare la Qualità come "scopino del cesso", e ci sono andato giù anche pesante, tant'è che, per un certo periodo, le cose sono tornate a funzionare (giusto qualche mese, intanto che "sbollivo"), poi le cose sono tornate uguali a prima.
Ieri, ad esempio, ho fermato al Controllo Finale 3 casse di pezzi non conformi. E ti dico che, il difetto si sarebbe notato difficilmente, ma avrebbe potuto causare grossi danni in applicazione. Ora le casse sono da rottamare. Secondo te, cosa è successo? ...in una situazione normale, porto un esempio calcistico, quando il portiere della tua squadra effettua una parata incredibile, e toglie il pallone dall'incrocio dei pali, da un gol già fatto, tu che fai? Esulti! Gliene sei grato! ...e invece c'è stato l'ennesimo processo e l'ennesima "bega" sul fatto che "il controllo qualità fa troppe NC interne", che "i pezzi chissà quante altre volte sono usciti così e nessuno ha mai detto niente", ...e via così... con me, uno-contro-tutti, "voce di uno che grida nel deserto"...

Ti ho detto anche queste cose perchè non ti devi meravigliare di niente. Ne ho viste tante di cose da essere diventato pessimista, cinico e riluttante al cambiamento in questa azienda. A volte l'ho paragonata in maniera un po' forzata al lager descritto da Primo Levi... A volte, scherzosamente, agli episodi di Fantozzi... Sì, ma è la realtà italiana, che, mi pare un po' tutta uguale, fasulla, farlocca...

Costruite un Team, e ci sarà la gioia di analizzare i problemi e trovare le soluzioni.
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Quality
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MessaggioInviato: Mer Mar 02, 2016 11:14 am    Oggetto: Re: Limite fra ufficio tecnico e qualità Rispondi citando

bat490 ha scritto:
Come devo comportarmi?


"Chi domanda comanda".

e

"Analizza i fatti e parla con i dati"

Tieni a mente queste due cose e, seguendo il suggerimento di Sly, costituisci un team o più semplicemente convoca una riunione dove però sei tu a fare da chairman.

Infatti, se proprio non puoi fare a meno di dover affrontare un gruppo "ostile" allora fa in modo di diventarne il capo e di condurlo... Cool

Mettili tutti intorno a un tavolo, usa un approccio collaborativo, dà loro l'impressione di essere al loro servizio per risolvere la bega facendo da collettore e sfruttando l'opportunità della loro competenza tecnica (per quello li hai invitati al meeting) e... vai in scena.

Domanda punto per punto cosa è stato promesso, quali sono i dati, quali sono i tempi, quali sono le tolleranze, chi ha riesaminato il tutto, chi ha dato ok, etc. etc. e per ogni risposta (o non risposta!) raccogli le evidenze.

Alla fine, in modo naturale e quasi automatico saranno i dati e le evidenze a parlare e davanti ai dati nessuno può nascondersi...

Emergeranno le responsabilità ma tu, salvatore della Patria, smorzerai ogni tentativo di chiunque di dare la "colpa" a qualcuno, mostrando con l'esempio che si deve stare dalla parte della soluzione.

E sarai propositivo per la gestione di questa problematica domandando (quindi comandando, di nuovo) chi farà cosa ed assegnando nomi e scadenze in una semplice tabella di to do list.

Vedreai che cambieranno paradigma e da possibile bersaglio per uno scarica barile ti vedranno come il possibile uomo per la soluzione e per evitare di sbagliare in futuro.

Occhio solo poi, tra un po' di tempo, a non finire in overbooking perchè dopo i primi buoni risultati si rivolgeranno a te per qualsiasi cosa che sia interpretabile come "problema di qualità"....
...ma di questo semmai ci occuperemo a tempo debito.

Buona caccia.
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Paoloruffatti
Yoda


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MessaggioInviato: Mer Mar 02, 2016 11:32 am    Oggetto: Rispondi citando

Ragazzi:
dico spessissimo ai miei clienti ed ex clienti che loro continuano ad essere leggeri come foglie al vento e prima o dopo prendono delle tranvate sui denti [e cosa fanno? invece di cambiare la loro testa CERCANO IL COLPEVOLE....e di solito lo trovano nell'RGQ che ha fermato le tre casse di prodotto non conforme!]

Il vostro Commerciale spessissimo infatti è come Pulcinella che diceva :
" tu piglia....fossero anche mazziate!!", cioè basta portare a casa un ordine anche svaccato, ma un ordine al giorno d'oggi è sempre un ordine ...e fa fatturato.

Non importa se poi si buttano via 3 casse di prodotto finito e si deve rifarle....tanto il colpevole non è mai il Commerciale...è sempre l'ultimo della catena che rimane col cerino in mano!! (e i padroni, beccaccioni, ci cascano come pere cotte!... e pestano l'RGQ!...poveretti!) ...volete una organizzazione per funzioni?...beccatevi questa!

Allora cosa fare?,
Semplice prendete il Commerciale e mandatelo a scuola di Avvocatura: il vostro contratto deve essere scritto bene come da un avvocato!: se il prodotto deve avere una tolleranza di 2 centesimi (due centesimi!!) è importante che i due centesimi siano scritti a contratto: allora chi fa lo stampo e sa che il produttore di lamiera se ne mangia già l' 82% (l'82% di 2 centesimi è appunto 1,7 centesimi) con la SUA tolleranza capite che al costruttore dello stampo rtestano solo TRE MILLESIMI= roba da orologiai svizzeri....e quella volta che la lamiera fa -(meno)l'82% nessuno se ne accorge perchè "il pezzo entra!"...)

Quindi se non scrivete bene il contratto il cliente vi dice che [stavolta] i pezzi non vanno bene perchè la lamiera [stavolta] era un po' più grossa, non so di quanto "ma tanto che i pezzi non entrano più"= robe de matt!
A parte che se trovo il disegnatore che non sa nemmeno che cosa sia una tolleranza lo ammazzo lì sedutastante!, ma si può progettare orologi svizzeri e ordinarli come se fossero carpenteria bruta senza ingombri attorno?

Certo il cliente "loccia nel manico", come si dice, e cioè lui si guarda bene dal dirvi per iscritto a contratto che vuole fare orologi svizzeri pagandoli come se fossero carpenteria! ...e voi beccaccioni ci cascate come dicevo sopra!
La cosa migliore da fare ( quella che vi diceva mi pare Michele) è di far fare una validazione seria del prodotto dopo aver fatto lo stampo .... e dopo esservelo fatto pagare subito, scalandone il costo con i prossimi pezzi che produrrete e .... dopo che sarete stati pagati [magari il cliente è uno di classe "C" di Pareto ... un rompico...... che vi fa un sacco di storie come questo in questione e si presenta a voi una volta ogni due-tre anni...è cosi?]

Comunque, ripeto mettete tutto per iscritto, altrimenti la prossima volta prenderete sui denti altre tre casse del vostro Cliente classe "C".
Ciao
Paolo
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Quality
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MessaggioInviato: Mer Mar 02, 2016 11:50 am    Oggetto: Rispondi citando

Ciò che dice Paolo, al solito, è corretto ma, al solito, ci vorrebbe un Paolo Ruffatti con il suo spessore tecnico, di competenza, di esperienza e di autorevolezza per buttare giù lì questa cosa in questo modo agli interlocutori aziendali che devono correggere, al commerciale che deve essere mandato al corso di avvocatura ed al titolare per evitare che ci caschi sempre...

Tutto giusto ma negli anni "arruffati" che ci separano per tendere a diventare "Ruffatti" (ammesso che potessimo mai riuscirci) suggerirei di adottare un atteggiamento un po' meno da Gen. Patton e un po' più da Sun Tzu...

Ribadisco, ciò che dice Paolo è la cosa giusta. Punto.
Ma dobbiamo dare a bat490 una strategia sostenibile altrimenti fa la fine del kamikaze ma di quelli che scoppiano nel tragitto, prima ancora di avvicinarsi all'obiettivo.

Ciacciao

P.S.: ...sugli anni "arruffati" prima di diventare "Ruffatti" pretendo scroscio di applausi ininterrotti... Cool
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sly_1982
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MessaggioInviato: Mer Mar 02, 2016 12:15 pm    Oggetto: Re: Limite fra ufficio tecnico e qualità Rispondi citando

Quality ha scritto:
Occhio solo poi, tra un po' di tempo, a non finire in overbooking perchè dopo i primi buoni risultati si rivolgeranno a te per qualsiasi cosa che sia interpretabile come "problema di qualità"....



Esatto! Prima di ritrovarti interlocutore per i più profondi dilemmi quali il consumo della carta igienica, o del sapone delle mani che non pulisce bene! Very Happy


Comunque Paolo e Quality hanno dato delle ottime spiegazioni su come muoversi. Fanne tesoro e cerca di imparare a muovere i passi in questa direzione. In principio non sarà facile, ma col tempo imparerai.
NB: Se poi, come purtroppo nel mio caso, dovessi avere a che fare con il "parentado" (oppure, la classica, la segretaria messa lì per "meriti sportivi"), in tal caso, le cose rimarranno sempre le stesse. Un processo ben collaudato, "da competizione", non vale nulla in mano a chi non sa gestirlo. Non affideresti mai un'auto da corsa a chi non ha una patente, o comunque non sa guidarla, vero? Ecco, è proprio così! Wink
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bat490
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MessaggioInviato: Sab Mar 05, 2016 3:59 pm    Oggetto: Rispondi citando

Ragazzi grazie a tutti dei preziosi consigli! Solo il fatto di sapere che siamo tutti più o meno sulla stessa barca mi rincuora molto.
Purtroppo il nostro commerciale è anche il titolare, quindi bisogna sempre intervenire con i piedi di piombo. Anche lui in questo caso ha ammesso di aver preso questo lavoro per riempire l'officina: in certi casi, con certi clienti di classe "C" meglio perdere il lavoro!

Come dite voi quando accadono questi eventi (che da noi ricorrono ogni 3/4 mesi) è come se saltasse in aria una polveriera: cadono tutti dalle nuvole, la direzione vuole che vengano fatte procedure su procedure affinché non avvenga di nuovo, i tuoi colleghi per ripicca non spostano più un bancale senza il tuo permesso e ti mettono ancora di più sotto pressione.
Dopo una settimana, calmate le acque, torna tutto come prima.

Il tentativo di mettersi tutti intorno ad un tavolo è stato fatto, in più occasioni ho cercato di far capire che la qualità non è quel faldone nell'armadio dietro alle cartucce della stampante, ma ognuno guarda il suo orticello senza pensare a chi viene dopo nella filiera.
Ad inizio dell'anno mi sono fatto dare le bolle di campionature per benestare di stampi che non utilizziamo a produrre internamente ma vengono consegnati al cliente: negli ultimi 6 mesi il 70% di queste campionature l'ufficio tecnico le ha consegnate senza mio controllo e rapporto do collaudo.
Gli stampi che invece rimangono in casa hanno il rapporto perché tutte le volte intervengo.

La pre-serie in questo caso è stata fatta, i pezzi erano conformi al disegno e il cliente li ha accettati. Se fino ad ora il materiale è stato accettato è stata solo fortuna perché nessuno prima sapeva delle esigenze da orologiaio.

Spero che il mio titolare abbia imparato la lezione e curi di più la trattativa con il cliente.

Con questa commessa l'unico modo di consegnare materiale conforme è quello di non consegnarlo, e la mia linea è quella di non validare nessuna produzione senza autorizzazione scritta della direzione. E' assurdo lo so, ma se non facessi così tra una settimana nessuno ricorda nulla, e io tra un mese devo produrre altri pezzi.
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MikiMarru
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MessaggioInviato: Sab Mar 05, 2016 10:06 pm    Oggetto: Rispondi citando

... se non puoi combatterli parati adeguatamente le terga..
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MessaggioInviato: Lun Mar 07, 2016 8:47 am    Oggetto: Rispondi citando

Ciao Bat!
Guarda, hai detto una cosa che mi ha subito fatto pensar male: la vostra direzione è anche responsabile del commerciale. Bona! Pensa già che lì le "tue" (e sottolineo il "tue", perchè sarà nella terminologia che sentirai più spesso!!!) procedure non verranno mai applicate. E, soprattutto, le cose non cambieranno mai. Siccome però il commerciale è l'interfaccia con il Cliente, e da lì tutto andrà in cascata, se trovi anche un ufficio tecnico un po' accondiscendente (o ignorante come capita da me), ti ritrovi sempre alla fine della catena con una progettazione del piffero e un commerciale che fa i capricci. E alla fine il mal di pancia è solo il tuo che devi fare la parte del cattivo facendo il tuo lavoro o devi far quadrare i conti.
Quando sento queste storie mi si chiude il cuore, perchè le sto vivendo anche io. E sono litigi tutti i giorni. Ti auguro di trovare di meglio!
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MessaggioInviato: Lun Mar 07, 2016 8:50 am    Oggetto: Rispondi citando

...sono arrivato a perdere ogni volta 5 minuti per annotare tutte le c*zzate di cui si discute e vengono rinfacciate, le decisioni e la loro "paternità", e il tutto finisce nella scansione/archiviazione della pratica / ordine di produzione come ultima pagina. Una sorta di mini-relazione di 5-10 righe di quanto successo.
Credimi, a questo punto è l'unica cosa rimasta. Mettersi almeno al riparo.

Buona giornata! Wink
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sly_1982
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MessaggioInviato: Lun Mar 07, 2016 9:34 am    Oggetto: Rispondi citando

Aggiungo ancora una cosa importante: sai come lo chiamo il Responsabile Tecnico nella nostra azienda? "Il general Cadorna"! E questo dice tutto!
Dove non arriva il commerciale, arriva poi lui, prima "in progettazione" e dopo a fronte di reclami a cui non sa mai dare una risposta tranne "ma possibile che i problemi li ha solo lui (il cliente in questione che reclama)" oppure "sono 40 anni che facciamo questo materiale, possibile che ha dei problemi?"

Ecco, di "General Cadorna" ne incontrerai tanti nella tua carriera lavorativa. Sono quelli che mandano avanti gli altri, che si prendono ingiustamente i meriti e scaricano le colpe sugli altri. E sono gli artefici della "disfatta di Caporetto"!
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MessaggioInviato: Lun Mar 07, 2016 12:19 pm    Oggetto: Rispondi citando

.....Ed il problema è che è dura coglierli in fallo o se ci sei riuscito ...indovina chi prende la porta?!, per il semplice fatto che sono degli indispensabili o talmente ruffiani che si sono arruffianato il capo (scemo perchè si lascia arruffianare) e, per ragioni per niente tecniche, lo scemo dà SEMPRE ragione a loro (magari è perchè loro due, con relative famiglie, si trovano ogni 15 giorni a fare la grigliata di costicine con polenta!) ...e non c'è fatto tecnico che tenga!.

Loro hanno sempre ragione anche se "quel rompico.... dell'RGQ, è bravo, ma non capisce una mazza sulla difficoltà di trattare con quei clienti" ....[anche se appunto si tratta di un cliente di classe "C" ...che loro non sanno nemmeno che cosa sia!]
Ciao
Paolo

PS: ..... tu comincia ad apprezzare intanto le costicine,...se vuoi restare li dentro!
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